Cap 18
Cuoricini meravigliosi ci becchiamo in settimana nuova per
un nuovo capitolo
💛🤗😘!
Buona serata vi adoro💛💛💛💛💛
Selene
Entrammo dentro il bar vicino al parco di Central Park, per prenderci qualcosa e scambiarci due chiacchiere, mentre gli uomini, ormai raddoppiati della sicurezza ci seguivano, come segugi.
Ignorando completamente la loro presenza, anche se mi mettevano sempre un po' di disagio, ma dopo quello che era successo due mesi prima, non avrei di certo controbattuto.
Era per la nostra sicurezza, se non volevamo rimanere rinchiuse in casa.
Ci andammo a sedere a uno dei tavolini un po' più appartati, mentre gli uomini di mio marito, si disponevano, in modo casuale, ma attento dentro al locale.
Sospirai, mettendomi seduta, seguita a ruota da Rose.
-Mi dispiace che non hai portato la principessa.-
-Lo so, anche a me.
Ma Thomas, non vuole che la porti fuori, dopo quello che è successo a paura che gli accada qualcosa.
Quindi per farle cambiare un po' aria, fuori dalle mura di casa nostra, l'ho portata dai miei genitori, e anche lì, ho dovuto discutere, come tutte le volte.-
La sentii dire, per poi sbuffare infastidita.
-Capiscilo tesoro, a paura che vi accada qualcosa.-
-Lo so, ma nostra figlia deve vivere, non può vivere soltanto dentro le mura di casa.-
Sospirai, mentre afferravo i menù sul tavolino.
-Lo so, hai ragione, ma finché non trovano i responsabili, forse è meglio così.-
Lo so, andava contro il mio stesso pensiero, però non potevo dargli torto.
-Sei riuscita a chiedere qualcosa a Gabriel?-
-Si, ieri sera, e non hanno ancora trovato i responsabili.-
-E' strano fare un attacco, in un giorno così importante.-
-Lo so, era mirato a quello secondo me.
Volevano colpire in un momento vulnerabile e ce l'hanno fatta, anche se non riesco a capire il perché.
Perché colpire in un giorno di festa, perché uccidere delle persone innocenti perché..-
Lasciai la frase in sospeso, mentre le lacrime mi stavano offuscando gli occhi.
Faceva male, sapere che in un giorno così bello, erano morte delle persone "innocenti" e i genitori di Gabriel.
Chi può possedere tanto odio, da indurre a fare questo?
Ma soprattutto, posso immaginare che hanno dei nemici, insomma sappiamo chi sono, ma so che New York è nelle sue mani, chi mai oserebbe sfidare il boss locale.
Non capisco, perché debba esistere tanto dolore e odio.
-Ehi..-
Mi sentii afferrare la mano da sopra al tavolino da parte di Rose, facendomi alzare lo sguardo, cercando di calmarmi.
Mi passai distrattamente una mano sotto gli occhi, cercando di scacciare le lacrime, non volevo dare spettacolo in un bar.
Dovevo, contenermi, dovevo imparare a essere più forte e trattenermi in certe situazione, anche se era impossibile.
-Scusami..
Spero solo, che tutta questa situazione si risolva al più presto, e trovano i responsabili.-
-Temo, che non finisca qua.
E' questa la mia paura, Sel.-
-Già, non sei la sola.-
Sospirai mentre, tornavo con lo sguardo sul menù, per scegliere cosa prendere, mentre sentivo la mia bambina scalciare, come per dirmi "ci sono io con te mamma, non piangere".
Posai dolcemente la mano sul mio ventre, accarezzando quel punto, mentre sceglievo l'ordinazione, che il cameriere era venuto a prendere.
-Voglio pensare, che si risolverà tutto, una volta che trovano i responsabili.-
-Lo voglio sperare anch'io Sel.
Non possiamo vivere così, nel terrore di uscire, questa non è vita.-
-Già, ma è la vita che abbiamo scelto.
Ne facciamo parte, e purtroppo dobbiamo aspettarci anche questo.-
Dissi, sospirando, mentre vedevo il cameriere portarci una cioccolata calda e un tè.
Afferrai la mia cioccolata calda, immergendo il cucchiaio nella panna con scaglie di cioccolato, per poi portarlo alle labbra, gustandomi il suo dolcissimo sapore.
Vidi Rose, bere il suo tè, mentre ci perdevamo nei nostri pensieri.
Passai uno sguardo per l'intero bar, trovando persone, e gli uomini di mio marito seduti in diversi tavoli, cercando di avere un atteggiamento normale, anche se immagino che le persone qui dentro, sapessero chi siamo e perché loro fossero qui.
Le voci girano, quello che era accaduto al mio matrimonio, era andato su tutti giornali e televisioni locali e scommetto anche fuori, dalla nostra città.
Anche se avevano fatto credere che era stato un incidente, di una fuga di gas, facendo apparire prove concrete, che non era stato nessun attacco, la gente non era stupida.
Non tutti erano creduloni.
Sospirai, cercando di rilassarmi, mentre spostavo lo sguardo su Rose.
-Allora, parliamo di altro, la tua famiglia come sta?-
-Tutto bene, sono in piena fase, che vorrebbero fare i nonni a tempo pieno e se non sto attenta rischio che se la tengono a casa loro.-
Risi, divertita, immaginando, che sarebbe successo lo stesso con i genitori di Gabriel.
-E' normale, i nonni tirano quasi più per i nipoti che per i figli.
Ed è giusto così.-
-Si è vero.
Mi dispiace solo, che Primula, non conoscerà mai i nonni dalla parte di suo padre.-
-Si, non so molto, a parte che li ha persi prima che io arrivassi a casa di Gabriel.-
-Si, non so molto nemmeno io, non ama parlarne e io, non chiedo.
Rispetto il suo silenzio, su quell'argomento, alle volte non dobbiamo insistere nel sapere cose, che non sentono di raccontarci.-
-Si, alle volte è meglio vivere non sapendo mai, se rischi di procurare dolore alla persona che ami.-
-E' vero.
Tu, tua madre naturale, ti ha mai più contattata?-
-Scherzi Rose?
Mi ha venduta, non credo che le sia mai passato per la mente, di sapere che fine avessi fatto.
Non dimenticarti che mi ha venduta per una dose.
Mi ha venduta per pochi soldi, per comprarsi la droga.
Non è mai stata una buona madre con me, da quando sono nata, sono sempre stata maltrattata, e poi alla fine a dodici anni mi ha venduta.
Devo ringraziare Dio, che Gabriel e suo padre si trovassero in quella schifosa fabbrica abbandonata.
E' stata una manna dal cielo per me.
Sono stati la mia salvezza.
E per me loro sono i miei genitori, il Signor King e sua moglie.
Non la donna che mi ha messa al mondo e poi venduta per della droga.
E se ti chiedi se dopo tutti questi otto anni provi odio e rabbia nei suoi confronti è no.
Provo solo pena, per una persona che non sa cosa vuol dire avere un anima buona.
E' un anima vuota, priva di sentimenti.
L'ho odiata fidati, l'ho odiata per ciò che mi ha fatto passare e che mi ha fatto, ma poi l'odio si è trasformato in pena.
Pena, per una persona che priva di un anima, perché solo persone privi di anima e amore, possono fare quelle cose orribili hai propri figli.-
-Pensi che sia ancora viva?-
-Non lo so, e non mi interessa sinceramente.
Ho avuto una famiglia straordinaria, che ho perso troppo pesto, e che avranno sempre un posto speciale nel mio cuore e nei miei pensieri.
Loro meritano di essere pianti e ricordati con amore, non persone che sono prive di anima.-
Dissi, prima di tornare alla mia cioccolata, sentendo un senso di libertà provenire dalla bocca del mio stomaco, come se quel pensiero, quella pesantezza nascosta infondo, molto infondo dentro di me, è come si fosse finalmente liberata e non sarebbe più tornata.
-Dici bene tesoro, scusami per la domanda.
Non so perché dopo otto anni che ti conosco, mi è venuta da chiedertela, soprattutto sapendo cosa ti ha fatto, perdonami.-
-Non hai niente da perdonarti Rose, anzi di ringrazio è come se parlandone avessi dato finalmente un punto a quella storia, dopo otto anni.
Parliamo di altro, e facciamo finta che questa conversazione non sia mai avvenuta.-
Dissi, prima di finire la mia cioccolata calda, sorridendole dolcemente.
-Ok, pensi che a Dicembre Gabriel faccia la festa annuale, al Paradise, dalla sua apertura.
Oppure quest'anno la rimanderà, sai per quello che è successo tesoro.-
-Conoscendolo, non la rimanderà.
Sai come funziona nel loro mondo.
Si soffre in silenzio, ma si tira avanti, non mostrando mai debolezza.
Odio il loro modo di ragionare.-
-A chi lo dici.
Non li comprenderò mai del tutto su questo.-
-Siamo in due amica mia.-
Dissi, appoggiandomi comodamente alla poltroncina imbottita, mentre accarezzavo dolcemente il mio ventre in crescita.
Non vedevo l ora che la nostra piccola Hope, venisse al mondo, a riempire la nostra casa di pura gioia e felicità.
La nostra piccola Speranza, era arrivata silenziosamente, come se il modo in cui era arrivata, sapesse già, che avremmo avuto bisogno della sua innocente allegria, per superare un periodo buio come quello, anche se Gabriel, faceva il modo come se non fosse mai avvenuto.
Dopo quella sera, era come se fosse tornato tutto alla normalità.
Era una facciata lo sapevo bene, so anche che non avrebbe mai più permesso di mostrarmi una sua debolezza.
Non era una cosa ammessa nel mondo della mafia.
Ancora di più dal capo mafia.
La debolezza era sintomo di distruzione e loro non potevano permetterselo, nemmeno davanti alla propria moglie.
Hope, sarebbe arrivata sicuramente nel momento giusto, donandogli quella luce e amore, che solo una figlia può donarti.
La perdita dei genitori era orribile per un figlio, e Hope essendo la sua piccola luce di speranza, avrebbe alleviato quella perdita orribile nel suo cuore.
Alleviato certamente, perché un dolore così non si potrà mai dimenticare, ma Hope e tutti i nostri futuri figli che Dio ci avrebbe donato, sarebbero stati come un balsamo per il cuore di Gabriel distrutto.
Continua
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