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Cap 10

Selene

Ero appena uscita dalla doccia, dopo il pomeriggio fuori con Rose, mi ci voleva proprio una doccia rinfrescante con quel caldo.

Era stato un pomeriggio pieno di rivelazioni.

Ma la sua era stata completamente da shock.

Ma ero sinceramente felice per loro.

Sorrisi a quei pensieri, immaginando la mia migliore amica, l'estate prossima sposata.

Credo che quando la vedrò in abito da sposa, sarò una valle di lacrime.

E' una sorella per me.

Ci siamo conosciute a scuola otto anni prima.

Dopo quello che mi era successo, i genitori di Gabriel dopo un mese che mi avevano adottata, mi avevano inscritta a scuola, per aiutarmi di nuovo a interagire con le persone.

Il fatto è che parlavo poco e mi fidavo poco eccetto di loro.

Il primo giorno di scuola ero così terrorizzata che non volevo andare, anche se mi ero fatta coraggio e lo avevo affrontato.

Ero arrivata lì, in un posto con nessuno che conoscevo, nella mia completa timidezza mista a paura, entrando in classe, presentandomi, ho meglio la professoressa di matematica mi presentò, io si e no avevo salutato, dal troppo imbarazzo e paura.

Mi indicò un banco vuoto e il destino fu proprio quello accanto ha Rose.

Ci siamo legate da subito, come se avesse compreso la mia paura interiore, facendola un po' sua, avvicinandosi a me, come una sorella, che vuole aiutare sua sorella più piccola, anche se abbiamo la stessa età.

E grazie a lei, che adesso siamo inseparabili.

Ci siamo subito volute bene, accettate.

Credo che anche in amicizia esistono le anime gemelle, alla quale sai che la tua amicizia durerà per tutta la vita.

Ed è questo, che sono convinta che sarà fra me e Rose.

Le devo tutto, il coraggio di aprirmi ed essere così come sono, anche se la timidezza fa parte di me, ma il mio carattere è riuscito ad aprirsi, perché quell'amica aveva capito che non avevo un vissuto semplice e mi aveva aiutata, passo dopo passo, fino ad aprirmi con le persone e non avere paura di nessuno, mentre mi guardavo intorno.

Un'amicizia sicuramente scritta dalle stelle.

E ora, la persona che consideravo al pari di una sorella si era fidanzata e si sarebbe sposata l'anno dopo, ero troppo felice per lei.

Si meritavano tutta la felicità di questo mondo.

Scossi la testa sorridendo, mentre mi facevo una coda alta hai miei capelli, ancora leggermente umidi dalla doccia, mentre dovevo realizzare che la mia migliore amica si sposava.

Uscii dalla mia camera, sentendo un rumore provenire dalla porta di fronte, sicuramente Gabriel era rientrato, mentre ero sotto la doccia.

Bussai leggermente alla sua porta, mentre sentivo il suo "avanti", che mi dava il permesso di entrare.

Aprii la porta, e lo trovai con solo un pantalone di tuta, mentre il suo petto scolpito faceva sfoggio, come i suoi capelli umidi della doccia, in tutta la sua totale dominante bellezza.

Dio..

Sembrava un Dio Greco, sceso dall'Olimpo per sedurre noi povere mortali.

Mi sentii il viso surriscaldarsi, mentre il mio cuore perdeva un battito, sentendo il mio stomaco cosparso da una sciame di farfalle in festa, mentre i suo sguardo seducente e così autoritario e dominante si posava su di me, sentendo il mio corpo rabbrividire sotto il suo dominio silenzioso.

Lo vidi sorridere maliziosamente, con quell'aria soddisfatta, immaginando l'effetto che mi faceva anche solo con uno sguardo, mentre si avvicinava a me, con passo sicuro e dominante, mentre allungava la mano alle mie spalle, richiudendo la porta dietro di me.

Mi sentivo come una puffa, in confronto alla sua dominante altezza.

-Finalmente, tutta per me bambolina.-

Lo sentii dire con voce calda e sensuale, mentre mi sospingeva con le spalle alla porta, intrappolandomi fra di essa e le sue braccia, di fianco alla mia testa.

Lo vidi abbassarsi verso di me, notando quello strano luccichio ne gli occhi, come un predatore, che aveva appena intrappolato la sua preda.

Sentendo il mio stomaco stringersi per il forte desiderio che avvertivo su di me, facendomi sospirare con fare tremolante, mentre il suo sguardo vittorioso e seducente mi intrappolava, prima di catturare le mie labbra, in un bacio di puro desiderio e dominio, facendomi sciogliere contro di se.


Gabriel

Finalmente, cazzo.

Finalmente, soli.

L'attirai verso di me, sembrava così piccola fra le mie possenti braccia, mentre il mio corpo era completamente in fiamme, dal forte desiderio che sentivo per lei, mentre intensificavo sempre di più il bacio, invadendo quelle dolcissime labbra, accarezzando, seducendo, sottomettendo la sua lingua, al mio dominio, in una danza lenta e sensuale, mentre l'afferravo per i fianchi, sospingendola verso il bordo del letto, fino a farcela sedere e poi sdraiare sotto di me.

La incastrai sotto il mio corpo, mentre non smettevo un solo attimo di baciarla e fare mie quelle deliziose labbra, mentre mi facevo spazio fra le sue cosce calde e vergini, spingendo la mia grossa erezione sulle sue femminilità coperta da quei pantaloncini del pigiama, facendogli sentire tutto il mio desiderio.

Non potevo più attendere, la desideravo da troppo tempo, già prima che ci dichiarassimo l'uno a l'altra.

Avevo bisogno di averla.

Di sentirla completamente mia, ho sarei impazzito perdendo il controllo completamente di me.

Mi spostai dalle sue labbra dolci e seducenti, gonfie dai miei baci, scendendo verso il suo collo, mentre continuavo a strusciarmi sensualmente fra le sue cosce, sentendola tremare e sospirare di piacere, mentre spostavo le mie labbra verso l'arcata dell'orecchio, baciandolo e mordicchiandolo sensualmente, mentre le sue piccole mani, si aggrappavano al mio petto nudo e caldo, sentendola fremere sotto di me.

-Ho bisogno di rendere mia, la mia bambina.-

La sentii tremare di piacere sotto di me, mentre continuavo scendere con le labbra lungo la pelle delicata del collo, sentendola gemere di piacere, mentre le sue piccole mani, mi accarezzavano un punto preciso del mio petto.

Dove c'era il tatuaggio con il suo nome, a l'altezza del mio cuore, che mi ero fatto fare il pomeriggio stesso della notte della nostra dichiarazione.

Era mia, e che cosa migliore per incidere qualcosa di speciale, sulla mia pelle, se no il nome della mia eterna dannazione e salvezza.

Il mio raggio di sole.

-Piccola, ho bisogno di renderti mia..

Ma se non vuoi ci possiamo fermare.-

Dissi, tra un bacio seducente sulla pelle delicata del collo e un altro, sentendola sospirare di piacere.

Certo, mi sarei dovuto massacrare sotto la doccia fredda, ma non avrei mai fatto qualcosa che non si sarebbe ancora sentita pronta.

-Lo desiderio anch'io Gabriel..

Fammi tua.-

La sentii dire, con voce tremante per il desiderio e l'imbarazzo, mentre sentivo un senso primordiale nascere dal profondo del mio petto, mentre mi tiravo su, posando il mio sguardo pieno di desiderio cocente nel suo puro e sincero, mentre leggevo sincerità in quelle sue stesse parole e non perché doveva farmi felice.

Non avrei mai fatto qualcosa, che non era pronta ancora a fare.

Mai.

Afferrai il bordo della sua maglia sfilandogliela completamente, notando che non indossava il reggiseno, facendomi ringhiare di puro desiderio, mentre mi tuffavo su quelle meraviglie, afferrando un seno nella mia mano, iniziandolo a massaggiare sensualmente, mentre catturavo l'altro fra le mie labbra, iniziando a succhiare sensualmente il suo bocciolo, che stava diventando duro per il desiderio, mentre sentivo i suoi fianchi muoversi sotto di me, strusciandosi contro la mia erezione dolorante, avvertendo quanto mi desiderasse, proprio come la desideravo io.

Sentii le sue piccole mani accarezzare il mio petto caldo, scendendo fino a l'elastico dei miei pantaloni, fermandosi all'istante.

Alzai lo sguardo notando la sua timidezza farsi largo nei suoi occhi, mentre le sorridevo rassicurante, tirandomi su, sfilandomi i pantaloni insieme hai boxer, vedendola spostare subito lo sguardo dall'altra parte per l'imbarazzo.

-Guardarmi piccola.

Voglio che mi guardi, e vedi quanto questo corpo, come la mia anima e il mio cuore ti desiderano, e ti appartengono.-

Dissi con fermezza e voce pregna di desiderio oscuro e cocente, mentre vedevo il suo timido sguardo puntarsi al mio, per poi scendere piano, piano, lungo il mio corpo fino alla mia grossa erezione, ben evidente.

La vidi arrossire timidamente, mentre si mordeva nervosamente il labbro inferiore, notando le mie dimensioni notevoli, facendomi sorridere maliziosamente e soddisfatto, dal suo sguardo timido e compiaciuto e un po' spaventato.

-Oh..-

Mi leccai le labbra, mentre sorridevo maliziosamente, sfilandogli i pantaloncini e le sue mutandine, mostrando la sua meravigliosa passerina rosa, che sarebbe sbocciata di li a poco con me.

La vidi portare le mani su di essa per coprirsi, ma la bloccai.

-Fammi vedere questo tesoro nascosto amore mio.

Daddy desidera vederti.-

La vidi arrossire ancora di più a quell'ultima parte, facendomi ghignare maliziosamente, mentre le allargavo le cosce vergine, trovando la sua deliziosa passerina bagnata dal suo miele.

-Cazzo, è bellissima.-

Dissi, prima di abbassarmi su di essa, allargando leggermente le sue grandi labbra, con entrambi i pollici delle mani, mentre presi a leccarla dolcemente, sentendola scattare con i fianchi, per quella nuova sensazione, facendomi sorridere maliziosamente, mentre continuavo a leccarla lentamente, per tutta la sua apertura, fino ad arrivare al suo bocciolo duro, e desideroso di sollievo.

Lo catturai fra le mie labbra, iniziandolo a succhiare e a leccare dolcemente, mentre mi gustavo i suoi gemiti invadere la mia camera, mandandomi completamente in pappa il cervello.

Presi a far addentrare l'indice delicatamente verso la sua apertura vergine, entrando dentro di lei, dolcemente iniziando a muovermi, mentre continuavo a leccarla ancora e ancora, sotto i suoi sospiri pieni di estasi.

Presi a scoparla con la lingua e con l'indice, fino a che non sentii la sua dolce passerina, contrarsi intorno al mio dito, sintomo che era pronta al rilascio.

Continuai ancora e ancora fino a che non la sentii venire per la prima volta, nel suo primissimo orgasmo, riempendomi la lingua del suo dolcissimo miele.

-Mm..

Così buona la mia piccola baby girl.-

Dissi, quasi del tutto completamente fuori di me, mentre mi tiravo su leccandomi le labbra con gusto, sotto il suo sguardo lucido di desiderio e imbarazzo, per quello che avevo detto e fatto, mentre cercavo di non perdere totalmente il controllo.

Anche se l'idea di dominarla, mi faceva perdere la testa, dovevo rimanere almeno con un minimo di controllo, essendo la sua prima volta.

Mi allungai, sul suo corpo caldo e fremente, facendomi spazio fra le sue cosce calde, mentre afferravo il mio cazzo, indirizzandolo verso la sua entrata, vedendo il timore farsi largo nei suoi occhi.

-Fidati di me amore.-

Per quanto amassi dominare, e sottomettere questa deliziosa creatura, non avrei mai voluto che sentisse dolore, anche se era inevitabile.

-Voglio che ti rilassi raggio di sole.

Ispira ed espira, quando te lo dico io.-

La vidi accennarmi un piccolo si, mentre mi posizionavo meglio su di lei, puntando il mio sguardo nel suo mentre le facevo segno di ispirare e poi espirare per poi entrare dentro di lei proprio nel mentre buttava fuori il suo respiro tramante, appropriandomi del suo dono più prezioso, riempendola completamente di me, fino infondo, in quella deliziosa passerina stretta, sentendola emettere un piccolo grido, bloccato dalle mie labbra, che prontamente avevo posato su di lei, baciandola dolcemente.

-Va tutto bene bambina, adesso passe te lo giuro, piccola.-

Sussurrai con voce tranquillizzante, mentre posavo entrambe le mani hai lati della sua testa, mentre presi a baciarle dolcemente tutto il viso, mentre rimanevo completamente immobile dentro di lei, attendendo che il dolore si attenuasse fino a passare, mentre cercavo di resistere a l'impulso di muovermi.

-Gabriel..-

La sentii sussurrare con voce tremante e sguardo lucido, sentendomi un emerito pezzo di merda, anche se non era colpa mia, che aveva provato dolore la sua prima volta.

Ma mi sentivo tale.

Non avrei mai voluto causarle dolore, non così.

-Ti amo Gabriel.-

Sentii il mio cuore perdere un battito, mentre i miei occhi non abbandonavano mai suoi puri e sinceri, posando la mia fronte contro la sua, chiudendo gli occhi, assimilando quel momento idilliaco.

-Ti amo anch'io mia linfa vitale.-

Aprii gli occhi, mostrando tutto quello che provavo per lei, mentre intrappolavo di nuovo le sue labbra con le mie, baciandola dolcemente, mentre sentivo il suo corpo muoversi sotto di me, come a incitarmi a muovermi e lo feci.

Iniziai a muovermi lentamente dentro di lei, dolce e lento.

Con affondi profondi, mentre le nostre bocche facevano l'amore allo stesso modo.

Dichiarando tutto il nostro amore, nell'unico modo vero e puro che esistesse al mondo.

Amandoci così, lentamente anima e corpo, legando le nostre anime per sempre.

Continua

Cuoricini ci becchiamo la settimana prossima per un nuovo capitolo💛🤗😘.

Buonanotte meraviglie🌙⭐️

Vi adoro
💛💛💛💛💛

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