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Capitolo 19 Un futuro apparentemente tragico...

Narratore : Simon (diciottenne)

Appena entrai nel portale, cercai disperatamente Alvin; temendo il peggio e non sapendo da che parte andare.
Iniziai a chiamarlo, sperando di sentire la sua voce, che tanto mi mancava.
Tuttavia, più lo chiamavo e più sembrava che la sua voce fosse lontana.
Sentii un urlo improvviso e iniziai a correre, sempre più veloce; fino a che le mie gambe non furono sfinite.
<<ALVIN?!?!>>
Urlai, scoppiando a piangere, terrorizzato e stanco.
''Dov'è finito? Cosa gli hanno fatto?...''
Mi chiesi, finchè d'improvviso, non sentii qualcuno afferrarmi da dietro e spingermi lontano, con tutte le forze che aveva.
Iniziai a lamentarmi, sperando nel meglio; ma vedendo lontano il mio futuro...

Narratore : Alvin (diciottenne)

Mi sentii a pezzi, come se il mondo, non girasse più nel verso giusto...
Una strana senzazione mi colpì, come se avessi dimenticato qualcosa...
Ma chi sono? ...
Dove mi trovo?...

FLASHBACK

Appena le anomalie mi presero da dietro, mi trasportarono lontano ed io iniziai a lamentarmi.
Cercai di liberarmi, ma più ci provavo, più mi sentivo stanco.
Vidi che essi, avevano preso la mia bambina e d'istinto : comunemente causato dalla rabbia; morsi la mano dell'essere nero e oscuro.
Tuttavia, sentii delle risate e vidi che essi non si erano fatti alcun male.
Iniziai ad agitarmi, finché non mi spinsero verso un albero; causandomi dolore e terrore allo stesso tempo.
Iniziai a tremare, nonostante il caldo di quella giornata e guardai le anomalie che avevo dinanzi; non riuscendo a dire una parola.
Improvvisamente, però, vidi un chipmunk avvicinarsi; che iniziò ad applaudire piano piano.
<<Ciao Alvin, io sono Shon, ma forse non ci conosciamo>>
Disse quell'uomo, prendendo improvvisamente mia figlia e la rabbia iniziò a impossessarsi di me.
Strinsi i pugni e cercai di alzarmi, ma le anomalie mi rispinsero a terra; cosa mi fece infuriare ancora di più.
<<CHE COSA VUOI DA ME E CHI SEI ?!>>
Urlai, non potendo trattenere la rabbia ed egli fece un sorrisetto.
<<Beh, mi giunse voce, che tu hai fatto questo esserino con Simon>>
Disse quell'essere viscido ed insensibile, disprezzando mia figlia e ciò mi fece imbestialire.
<<E ALLORA?! LASCIALA IMMEDIATAMENTE!! SENNO' VENGO Lì E TI SPEZZO!!!>>
Urlai, volendomi alzare, ma non potendo; a causa delle anomalie che mi tenevano fermo.
<<Ah si? Beh, Alvin... Se vuoi che tua figlia vivi, senza alcun terrore, ti consiglio di ucciderti.>>
Disse Shon, avvicinandomi la pistola con il piede ed io inizia a tremare; ma cercai di tenere lontana la paura.
Deglutii e alzai lo sguardo verso di lui, come per chidergli se facesse sul serio; ma come temevo era così...
Guardai un'ultima volta la mia bambina : terrorizzata e ancora troppo piccola; che piangeva disperata.
In quel momento, sentii una fitta la cuore e cercai di trattenere la paura e le lacrime...
Si, proprio le lacrime che non mostro mai...
Esse, che tanto desideravano scorrere nelle mie guance, sfogandosi; non vedendo alcuna soluzione.
Tuttavia, mi lasciai la paura e la tristezza alla spalle e mi presi coraggio.
Mi alzai da terra, resistendo alla tensione causata dalle spinte e cercando di rimanere in piedi.
Superai le anomalie e mi avvicinai a Shon, arrabbiato; non vedendo altra soluzione se non sfidarlo.
Tuttavia, Shon non mi sembrò tanto preoccupato; poichè posò la bimba a terra e mi sorrise in modo perfido come se niente fosse successo.
In quell'istante lo guardai, come non mi era capitato di guardare una persona, prima d'ora...
Ero furioso, desiderando di far sparire quella faccia, sorridente, dalla mia vista.
Continuando a guardarlo con la mia espressione furiosa, avvicinandomi sempre di più, prendendolo per il collo e spingendolo nel muro.
Tuttavia lui continuò a sorridermi, cosa che mi fece imbestialire; facendomi capire che egli non era normale.
<<Non puoi vincere, Alvin... Ho visto questa scena un sacco di volte e so che non saresti capace di uccidermi... Sogni d'oro.>>
Disse Shon, ma prima che potessi fare qualsiasi cosa, svenni.

FINE FLASHBACK

Tuttavia, non fu l'unica cosa che accadde.
Sentii improvvisamente uno sparo e iniziai ad indebolirmi, sempre di più.
Sentii i pianti di mia figlia e delle risate, finchè essi non cessarono e non sentii più niente.
Ma chi è che sta parlando?
La mia coscienza?...
O è solo la mia anima, che sta andando via?...
In ogni momento che passava, sentii come se la mia vita mi stesse passando di davanti.
Essa era così veloce, ma intensa allo stesso tempo.
Vidi quanto ero maleducato, scortese e anche rozzo qualche volta...
Finché un giorno, l'amore arrivò nella mia vita; in un momento quasi insolito ed iniziai a cambiare...
Simon, che ero solito a non trattar bene, era innamorato di me.
Ricordai di essermi fidanzato con lui, durante questa tragedia ed è così triste rivivere tutto.
Mi sento male, al solo pensiero, di dover andarmene così...
Senza neanche aver rivisto Simon...
Facendo vincere il male e abbandonando la mia bambina al suo destino...
Tutto questo è così ingiusto e vorrei soltanto che tutto si risolva...
Vorrei poter vivere la mia vita con Simon, non preoccupandomi di tutto ciò che accadrà...
Perchè a quel punto, saprò, di essere al sicuro.
Al sicuro fra le sue braccia e vivendo con lui ogni secondo.
Finché una morte, causata dalla vecchiaia, non ci separi...
Tuttavia, la mia vita non me l'ha concesso.
E adesso sono qui, al buio, mentre sprofondo tra i miei ricordi.
Improvvisamente non sentii più il mio corpo; ma esso iniziò a volare.
Aprii gli occhi e vidi, dinanzi a me, il paradiso...

Narratore : Alvin (cartone) ADULTO

Appena Simon diciottenne, entrò nel portale, tutti i portali si chiusero.
Iniziai a preoccuparmi e ad agitarmi; ma oramai, non potevamo fare nulla.
<<Aspettiamo...>>
Dissi a tutti e a quel punto, essi annuirono.
Mi sedetti a terra, temendo il peggio; ma più stavo seduto a preoccuparmi, più mi sentivo debole.
Sentii come se i miei occhi volessero chiudersi; ma cercai di non farli chiudere.
Sentii come se il mio cuore, stesse battendo sempre più lentamente e cercai di portarmi una mano sul polso; per controllare i battiti.
Tuttavia, mentre stavo per controllare, mi resi conto di non avere più la mano e di star scomparendo; diventando sempre più invisibile.
Iniziai a vederci male e a non sentire più niente; finché non mi sentii più il corpo.
Caddi a terra e finii per chiuder completamente gli occhi...

Narratrice : Lucy

Appena vidi che il mio papà, stava scomparendo, tutti urlarlammo; avvicinadoci verso di lui.
Tuttavia, qualcosa ci fermò...
<<L-Lucy?...>>
Sussurrarono delle voci, alcune poco conoscenti; ma una di queste...
Era di Michey...
Mi voltai improvvisamente e vidi i mie fratelli stesi a terra, mentre scomparivano lentamente.
Mi portai una mano sulle labbra, terrorizzata e non riuscendo a dire una parola; mentre le lacrime mi scendevano lungo le guance.
''Ma...che succede?... Stanno sparendo... Perchè io non sto sparendo?...''
Mi chiesi, per poi iniziare a capire e sbiancai.
In quel momento, era come se il mondo mi fosse caduto addosso.
Vidi gli altri che cercavano di soccorrere il mio papà e i miei fratelli e ad un certo punto, caddi in ginocchio; iniziando a singhiozzare e portandomi le mani sul viso, addolorata.
Improvvisamente, sentii le voci di Alvin e Simon (cartone), avvicinarsi a me...
I miei genitori da piccoli, che cercavano di aiutarmi...
<<L-Lucy?... Che sta succedendo?...>>
Chiese Alvin, con una tonalità ,che ricordava sia il terrore che la tristezza...
Stava piangendo anche lui, tremando dalla paura e non riuscendo a muoversi.
Alzai lo sguardo e vidi che tutti mi stavano guardando; mentre i miei fratelli e mio padre, erano scomparsi completamente.
<<... I-Io... Non sarò intelligente quanto lo era Micheal... Però... La sparizione può significare solo una cosa...>>
Dissi, non riuscendo più a parlare, tremando e piangendo; mentre tutti si stavano preoccupando, iniziando a piangere a loro volta.
Vidi che mio padre Simon, che non riusciva quasi a parlare, mi si avvicinò di più e mi mise le mani sulle spalle; guardandomi negli occhi, mentre piangeva.
<<N-no Lucy... Ti prego... Dimmi che non è vero...>>
Disse Simon, ma mentre stavo per rispondergli, sentii come se i miei ricordi, se ne stessero andando.
Iniziai a sentirmi fragile e svenni improvvisamente, finché i miei ricordi non se ne andarono completamente...

Continua...

Spero che vi sia piaciuto e mi raccomando, se vi è piaciuto lasciate un voto e un commento. <3
Un saluto virtuale, dal pc. <3 :)

La vostra Cat ^. _ .^ /)

(Ecco un altro gattino dal pc :) )
                                

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