Capitolo 16 Un tragico futuro
Narratore: Alvin diciottenne (cartone)
Come ogni giorno, di questi tempi, mi risvegliai nel solito posto; buio e oscuro.
È da un po' di tempo, oramai, che le anomalie mi hanno rapito e sono qui dentro da mesi.
Ho perso il conto dei mesi, ma la mia pancia è visibile e sento che il bambino o la bambina, nascerà da un momento all'altro.
L'unica cosa buona, che hanno fatto quelle anomalie, è stato darmi del cibo.
Qui da me, saranno passati mesi, poiché il tempo è diverso qui..
Però, probabilmente, nel mondo normale, non sarà passato neanche un giorno.
Purtroppo, qui il tempo passa più velocemente; ma se stai dentro questo posto, le ore passano normalmente..
Improvvisamente, sentii un dolore alla pancia e capii, che il bambino o la bambina, stava per nascere.
Urlai di dolore, portandomi le mani sulla pancia e cercai di mantenere la calma e di respirare; ma ciò che stava succedendo, era troppo doloroso.
"Oh mio dio... Vorrei che Simon, fosse qui con me..."
Pensai e mi scese una lacrima, al solo pensiero.
Narratore: Simon diciottenne (cartone)
Era da mesi che stavo lì dentro e in tutti questi mesi, stavo progettando un piano per fuggire.
"Spero che Alvin stia bene e che non sia, dentro uno di questi portali.."
Pensai, preoccupatissimo e volendo solo trovarlo.
Ci vollero mesi per finire il mio progetto, ma sento che stavolta ho finito..
Presi l'invenzione e l'accesi e nell'esatto momento in cui l'accesi, mi ritrovai insieme agli altri.
<<Ha funzionato...>>
Dissi, attirando l'attenzione di tutti.
Ad un certo punto, le Brittany mi guardarono in modo strano e dissero:
<<Oh mio dio...ma che ti è successo?! Sembra che sei via da mesi! Bleah.. puzzi..>>
A quel punto, sospirai e controllai il mio telefono, per vedere quanto tempo era passato.
<<Infatti, le anomalie mi hanno rapito e mi hanno portato in una dimensione, dove il tempo passa diversamente..
Infatti sono lì dentro da...>>
Mi fermai un istante, sbiancando e venendomi un'ansia pazzesca.
<<Nove mesi... R-ragazzi, vi prego! Ditemi che Alvin è con voi!>>
Esclamai, agitandomi e a quel punto, tutti iniziarono ad agitarsi e guardarsi intorno.
<<N-non c'è..>>
Risposero tutti e a quel punto, iniziai a mordermi le unghie, dall'ansia.
<<Oh cavolo... Lo devo trovare, assolutamente!..>>
Dissi e a quel punto, tutti annuirono.
<<A-Allora...intanto, devo calmarmi... È tutto ok..forse...>>
Presi la mia invenzione, agitato e cercai di trovare un modo, per individuare la posizione di Alvin.
Narratore: Alvin cartone (diciottenne)
Continuai a spingere, finché il dolore non cessò e sentii il pianto di un neonato.
A quel punto, con il respiro affannoso, vidi una neonata bellissima; con gli occhi azzurri.
Commosso, la presi in braccio e sorrisi, cullandola e cercando di calmarla.
<<No piccola, non piangere.. Ora ci sono io con te..>>
Dissi e dopo un po' che la cullavo, la bimba si calmò.
Sorrisi felice, pensando:
"È bellissima..
Quanto vorrei, che Simon fosse qui, a vederla.."
<<Wow... Sono diventato mamma...>>
Dissi, per poi sorridere e cullare la bambina.
Improvvisamente, però, le anomalie entrarono e cercai di proteggere la mia bambina.
<<Cosa volete?..>>
Chiesi, non riuscendo a nascondere il mio terrore.
A quel punto, le anomalie si rivolsero a me.
<<Nessuno deve trovarvi.. cresci la bambina da solo e non dirgli mai, chi è suo padre..
Altrimenti, uccideremo tua figlia e anche te..>>
Dissero le anomalie e a quel punto sbiancai, venendomi da piangere.
Poi guardai la bambina, sospirai malinconico e dissi:
<<Ti proteggerò a qualunque costo... Perciò, accetto..>>
A quel punto, abbassai lo sguardo e le anomalie mi presero e mi portarono in un altro posto.
Io, senza protestare, continuai a tenere la bambina; cercando di proteggerla.
Arrivammo in una foresta e mi lasciarono lì.
<<Buona fortuna, Alvin.
Cresci bene tua figlia>>
Dissero le anomalie e poi scomparvero.
A quel punto, non riuscii a far a meno di piangere.
Continuai a cullare la bambina, che ormai stava dormendo e le diedi un bacino sulla fronte; continuando a piangere e singhiozzare a bassa voce.
<<Perciò..siamo soli, adesso...
Niente Simon, nessun aiuto...
solo io e te...
Oh piccola..ti prometto, che ti accudirò e ti farò crescere grande e forte..
Non permetterò che ti succeda qualcosa di brutto..
E siccome, non potrò mai dire a nessuno che esisti; ti chiamerò, come ti voleva chiamare Simon...
Lucy... Non essere mai triste e soprattutto, accetta il fatto, che hai solo un padre...
Ma siccome ti ho partorito io, hai una mamma...>>
Dissi piangendo e non riuscendo quasi a parlare e mi sedetti ai piedi di un albero.
<<C-ci hanno..costretti a vivere da soli, nella foresta...ok... Così sia..>>
Dissi, per poi continuare a cullare la bambina e addormentarmi.
Narratrice: Lucy
Mentre mio padre, cercava un modo per trovare Alvin (alias la mamma) ; iniziai a sentirmi strana.
Era come se i miei ricordi stessero cambiando e mi sedetti un istante; portandomi una mano sulla fronte.
Improvvisamente, sentii qualcuno sedersi accanto a me e mettermi una mano sopra la mia.
Tolsi l'altra mano dalla fronte e appena abbassai lo sguardo, vidi che colui che mi stava accarezzando la mano, era Micheal.
<<Ciao fratellino.. che succede?..>>
Gli chiesi e a quel punto, Michey sospirò, abbassando lo sguardo e scoppiando a piangere; attirando l'attenzione di tutti.
<<Credo... Che...s-siano riusciti a separarli... C-con tutto ciò che abbiamo fatto, per aiutarli; credo che non ci sia speranza...
S-sorellona...mi sento, m-male... >>
Disse Micheal, debolissimo e a quel punto mi preoccupai.
<<M-Michey, cos'hai?..>>
Gli chiesi, agitata, voltandomi verso di lui; ma a quel punto, Michey svenì e gli sparì la mano...
<<MICHEY?!..>>
Urlai, soccorrendolo e scendendomi delle lacrime e improvvisamente, successe lo stesso anche a Jennifer; la mia futura sorella.
<<MA CHE STA SUCCEDENDO?!..>>
Urlai, per poi scoppiare a piangere, portandomi le mani sul viso.
<<Oh mio dio... Che sarà successo ad Alvin?...>>
Chiese Simon cartone (18 anni), a sé stesso, agitatissimo.
<<N-non lo so, ma è preoccupante la cosa!..>>
Esclamai, piangendo, per poi abbracciare Michey; mentre soccorrevano anche Jennifer.
<<Lucy...lo dobbiamo trovare a tutti i costi...>>
Disse Simon cartone (18 anni), troppo agitato; ma prima che potessi rispondere in qualche modo, si sentì una voce, che disse:
<<Siete così patetici!>>
Appena sentimmo quella voce ci voltammo e vidimo il chipmunk di prima.
Narratrice: Charlene (Alvy'80)
Appena rividi quel chipmunk sbiancai, spaventata, ricordandomi cosa sarebbe successo.
<<C-cosa vuoi?..>>
Gli chiesi, terrorizzata, respirando affannosamente e a quel punto, Shon fece un ghigno malvagio.
<<Eppure, dovresti saperlo benissimo.>>
Disse Shon, con una voce diabolica e mi si gelò il sangue.
<<N-NO TI PREGO!.. NON FARLO!>>
Urlai, mettendomi davanti alle mia sorelle, per difenderle.
A quel punto, Shon continuò a sorridere.
<<Se fai così, significa che sono riuscito a ucciderla.
Sei veramente astuta, usi il tuo corpo per difenderla..
È un gesto veramente nobile, ma rischi di morire così.
Mi dispiace, ma l'hai voluto tu>>
Disse Shon e a quel punto, chiusi gli occhi e sentii un proiettile dritto nel mio cuore.
Iniziai a sanguinare e a perdere i sensi; sentendo un dolore atroce.
Vedi tutto sfocato e sentii delle urla..
Ad un certo punto, caddi a terra e vidi il cielo...
Stavo volando...
Guardai dinanzi a me e vidi...
Le porti del paradiso...
A quel punto sorrisi, sapendo, di aver finalmente salvato, la mia Simona..
Continua..
Com'era? Troppo tragico?
Spero che vi sia piaciuto e mi raccomando, se vi è piaciuto, lasciate un voto e un commento.
Baci😘;
La vostra Cat 🐈🎶
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