Piano piano il moro assimiló tutte quelle parole che la sua Alice aveva detto ad una velocità impressionante e non appena tutto fu al suo posto si giró per guardarla negli occhi rossi e pucidi dal pianto, le accarezzò la guancia con il pollice e poi unì le loro labbra un piccolo e semplice bacia a stampo che racchiudeva tutta la sofferenza di quegli anni passati a stare lontani.
"I-io sono sicura di quello che provo ma non voglio essere u-usata ancora. Voglio essere vissuta da qualcuno che ci tenga a me"
"Io tengo a te, amor." Le prese la mano con delicatezza e la portó verso la porsche nera, le aprì la portiera e la fece sedere raggiungendola subito dopo. Non le lasció la mano per tutto il viaggio, la tenne stretta come per paura che scappasse e ogni tanto vi lasció qualche semplice bacio, gli sembravano il paradiso quegli attimi di calma,
Al contrario suo Alice fremeva dall'agitazione di ciò che poteva succedere da li a poche decine di minuti e non poteva che chiedersi se lui fosse davvero innamorato come sembrava in quel momento o se la stesse semplicemente prendendo in giro senza ritegno, non sapeva cosa pensare nonostante in cuor suo sperava nella prima.
Quando finalmente arrivarono a destinazione erano le 17:39 ed entrambi erano quasi tristi dall'idea di doversi lasciare le mani, anche se per pochi attimi, non essendosi mai sentiti così uniti e completi come in quel momento.
Alice non sapeva dove fossero diretti ma da tempo ormai era Alvaro la sua guida e si fidava, doveva fidarsi; arrivati a destinazione si guardarono intorno, lei meravigliata e lui con un sorrisino dovuto all' espressione della ragazza a cui aveva ripreso la mano.
Si trovavano sul monte che stava poco dietro Torino e che ne dava la completa visione notturna, uno spettacolo, c'erano solo una grande roccia e una piccola casetta di legno che quella notte li accolse e li vide amarsi, amarsi come sapevano fare solo loro.

Penso manchi solo l'epilogo lo posto a 10k views.