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Rockaway beach. 15

"When I wake up, I'm afraid"
(The Neighbourhood)


(Questo capitolo tratta contenuti espliciti🔞)

Lasciai la valigia nelle mani di Hyunjae, che la prese caricandola nel portabagagli. Presi posto al lato passeggeri, cercando alla radio qualcosa che potesse piacermi e che riuscisse a sovrastare i miei pensieri.

Erano trascorsi alcuni giorni dalla festa di Lucas. Quella notte, finii per dormire da Aileen, ma non lo feci per le parole di Kyros, lo feci perché ne avevo bisogno, bisogno di fare mente locale. La mattina seguente, una volta arrivata a casa, restai ad ascoltare le scuse di Hyunjae. Ne fui felice, ma non bastò per placare la corsa dei miei pensieri.

In quei giorni mi ero ritrovata troppo spesso a ripensare a quei momenti sulla terrazza. Era da tanto che non sentivo quella serenità provata accanto a lui.
Ma quanto tempo sarebbe passato prima che anche quella sensazione facesse male?
Non potevo permettermi di aggiungere altri pezzi rotti al già presente cumulo di macerie.
Ero sempre più cosciente di essere un completo, incoerente, masochista disastro.

Sapevo quanto stare vicino a Kyros attenuasse il peso di tutto quello che portavo con me, eppure, preferivo sorreggerlo da sola perché troppo codarda. Avevo solamente paura che anche quel pezzo di beatitudine mi venisse strappato via.

Kyros era la mia infanzia, non avrei potuto contaminarla con il mio presente.

Era la parte illesa di me.

Le note dei The Neighbourhood risuonavano nell'abitacolo, ma ancora non abbastanza forte per mettere a tacere i pensieri.

Dopotutto non avevo scelta, vivevo una vita non mia, che non mi apparteneva. Una vita scritta sin dalla nascita. Una vita che non comprendeva Kyros Bennett.

Solo quando sentii la portiera dell'auto sbattere mi accorsi di Hyunjae al mio fianco.

Mi voltai verso di lui quando mi chiese se fossi pronta per partire, annuii in consenso.

Avremmo dovuto trascorrere i successivi giorni nella casa sul mare di Lucas. L'idea mi allettava molto poiché non ero solita trascorrere giornate al mare, ma non potevo dire lo stesso al pensiero della presenza di Dienne. Alla festa avevo percepito fin troppo spesso il suo sguardo guardingo su di me, e la cosa non mi permetteva di sentirmi a mio agio con lei nei dintorni.

Mi distrassi osservando Hyunjae selezionare la nostra meta sul navigatore: Rockaway beach; per poi partire subito dopo.

Voltai, come mio solito, lo sguardo verso la miriade di strutture in corsa che si stagliavano al di fuori dell'abitacolo, le persone pronte per una nuova giornata di lavoro e chi, invece, passeggiava tranquillamente.
Mi chiesi cosa caratterizzasse la vita di tutte quelle persone, se al mattino appena svegli si sentissero in pace o se passassero notti in bianco a guardare il soffitto.

<<Ci sarà anche Kyros?>> chiese improvvisamente Hyunjae. Mi voltai verso di lui, che continuava a tenere lo sguardo fisso sulla strada.
<<Sì, ci saranno tutti>> annuì senza replicare.

Non permisi ai miei pensieri di correre verso quella direzione sbagliata.
E il tempo sembrò volare, tra il nostro silenzio e le note della musica alla radio.
Mi stropicciai gli occhi e solo in quel momento mi guardai intorno, abbassai gli occhiali sul naso quando la forte luce del sole che stava tramontando mi colpì gli occhi. Era un sole desideroso di farsi notare.

Hyunjae mi aprì gentilmente la portiera, invitandomi così a scendere.

<<Ecco qui i nostri futuri coinquilini>> la voce di Aileen arrivò dalla soglia della casa che si stagliava sotto i nostri occhi.
Le sorrisi di rimando e mi diressi verso di lei.

<<Ho una sorpresina per te>> affermò con voce stridula per poi tirarmi dentro casa, dritta verso l'ampia cucina.
<<Ho la strana sensazione che tu voglia farmi ingozzare di grassi e carboidrati>> le dissi quando puntò il dito verso una scatola poggiata sulla grande penisola in marmo.

<<Tadà>> quasi urlò sollevando il coperchio e rivelandone il contenuto.

<<Non sapevo che le ciambelle ti eccitassero così tanto>> la presi in giro quando puntai gli occhi sulla scatola, ora aperta.

<<Ciao Venus>> una voce pungente arrivò alle mie orecchie facendo sparire il sorriso che avevo sulle labbra.
Mi volta verso di lei, <<Ciao Dienne>>.

Senza pensarci guardai alle sue spalle, come se mi sentissi attratta da qualcosa.

Era lui, il David dagli occhi ambrati.
<<Kyros>> un filo di voce uscì dalle mie labbra quando incontrai il suo sguardo già posato su di me. In risposta non ricevetti altro che un sorriso appena accennato.

<<Dienne potresti seguirmi?>> chiese Aileen <<vorrei mostrarti la casa, non ci sei mai stata>> si rivolse poi a me e Kyros, <<fate come se foste a casa vostra>>.

Un leggero senso di calma mi avvolse nel momento in cui dopo avermi lasciato una lunga occhiata, Dienne girò le spalle e si avviò verso le scale.

<<Come stai?>> furono le prime parole che Kyros mi rivolse quella sera. Era sempre così taciturno, sempre sulle sue. Era quel genere di ragazzo che dava l'impressione di non voler essere disturbato, di non voler essere strappato via dal suo mondo. Aveva un'aura cupa, un po' intimoriva.

<<Sto bene, grazie>> mi voltai verso quello che dedussi essere il piccolo armadietto contenente le stoviglie. Presi un bicchiere e mi diressi verso il frigo.
Non avevo realmente sete, ma il suo sguardo, la sua voce, tutto di lui mi agitava.

Versai una piccola quantità di latte nel bicchiere che avevo tra le mani, quando sentii le voci di Hyunjae e Lucas farsi più vicine, annunciando a tutti l'arrivo della cena.

<<Cosa ne direste di andare tutti a fare un bagno in piscina?>> avevamo appena finito di vedere un film ed eravamo tutti seduti difronte alla tv posta nel grande salone, quando Lucas parlò, ricevendo l'approvazione di tutti.

<<Vado a cambiarmi>> annunciai alzandomi dal mio posto e posando la lattina di birra che avevo tra le mani.

<<Vengo con te>> disse Hyunjae piazzandosi al mio fianco e avvolgendomi un braccio intorno ai fianchi. Guardai inconsciamente Kyros con la coda dell'occhio, cercando qualcosa a me sconosciuto. In risposta ottenni solo uno sguardo freddo e muto.

Che sarei dovuta tornare a Seoul e smetterla di sognare una vita impossibile? Probabile.

<<Lucas mi ha mostrato la nostra stanza, è da questa parte>> mi sussurrò Jae, annuii seguendolo.

La nostra stanza si trovava al secondo piano, stesso per Kyros e Dienne, mentre gli altri due al primo.
Entrai nella camera, che si presentava spaziosa e in stile moderno munita anche di un bagno privato.

<<La valigia è di fianco al letto>> mi disse Hyunjae posando le labbra sul mio collo e lasciandovi un bacio delicato. Di rimando inclinai la testa e le sue mani corsero sui miei fianchi cingendomi la vita da dietro. Inalò il mio profumo, era il suo preferito, lo ricordavo.

Era difficile distaccarsi da quelle che erano state abitudini per così tanti anni e non avrei potuto cancellarle tutte d'improvviso, mi ci sarebbe voluto del tempo, ed io lo sapevo. Sapevo che Jae sarebbe sempre stato importante.

Mi prese il mento tra le dita facendomi voltare la testa verso di lui.
<<Ho bisogno di te>> fissò i suoi occhi nei miei, erano così diversi da quelli grandi e cupi di Kyros, i suoi erano limpidi e sottili.

Trattenni il fiato quando posò le sue labbra sulle mie, le sue mani mi fecero voltare completamente verso di lui e mi strinsero al suo corpo. Portai le braccia intorno al suo collo quando mi strinse ancor di più a lui. Eravamo così uniti, ma allo stesso tempo così lontani. Solo due corpi vicini.

Anch'io avevo bisogno di lui, ma non nel modo in cui pensava o sperava.

Mi morse il labbro facendomi correre brividi lungo la schiena. <<Lo sento che hai anche tu bisogno di me>> mi percorse  la lunghezza del collo con le dita, posandole sulla nuca, <<sei fatta per me, le tue labbra per le mie, le tue mani per le mie, il tuo corpo per il mio>>.

Cosa stavo cercando a Manhattan? Una felicità che non avrei trovato? Una pace che non mi sarebbe stata concessa? Qualcosa che ancora non conoscevo mi teneva legata a quel posto.

<<Provamelo>> sussurrai ad un filo dalle sue labbra. Mi avvolse la nuca con una mano portando l'altra sulla mia guancia dove lasciò una carezza per poi farla scendere sulla clavicola.

Pensare troppo non mi avrebbe aiutata, sentivo la necessità di liberare la mente. Svuotare la testa da ogni pensiero.

Strinse il mio seno nella sua mano guardandomi negli occhi <<perfetto per la mia mano>> mi avvicinai ancor di più al suo viso mischiando il mio respiro al suo e unii nuovamente le nostre labbra.
Le nostre lingue entrarono in contatto mischiandosi l'una all'altra, si accarezzarono voracemente quando le mani di Hyunjae corsero sui miei fianchi, posandosi poi sulle mie natiche, che strinse.

Avevo completamente spento il cervello, silenziato il mondo intorno a me. Cosciente, ma allo stesso tempo incosciente delle mie azioni.

<<Con nessuno proverai quello che provi con me>> mi strinse la vita facendomi indietreggiare con le spalle al muro, mi baciò la mandibola, poi il collo fino ad arrivare al solco dei miei seni. Fissò i suoi occhi nei miei permettendomi di vedere la scintilla di eccitazione che li illuminava.

Ritornò subito dopo ad unire le nostre labbra in modo più rude. Fece scendere la mano sul bordo della mia maglia intrufolandosi, poi, al di sotto di questa. Mi accarezzò l'addome, poi la schiena, fino a raggiungere l'aggancio del reggiseno, sbottonandolo in fretta.

Staccò le nostre labbra, il giusto tempo di sfilarmi la maglia, per poi riunirle. Strinse i miei seni nelle sue mani fatte per me.

Socchiusi gli occhi quando cominciò a succhiare e baciare il mio petto, lasciò il segno delle sue labbra su tutto il mio busto, fermandosi solo all'altezza dei jeans, che ben presto finirono sul pavimento.

Accarezzò il bordo degli slip, tenendo lo sguardo puntato al mio, baciò la mia gamba, per poi gettare via anche il mio intimo. Sentivo il suo respiro posarsi sulla mia intimità, era caldo e inebriante. Afferrò con forza la mia gamba facendola poggiare sulla sua spalla.

Probabilmente le mie gambe non avrebbero retto a lungo. Lui era lì, inginocchiato ai miei piedi, con lo sguardo fisso al mio e le labbra sul mio punto più sensibile.

Con due dita prese ad accarezzare la mia intimità, mentre continua a lasciare baci sul mio addome.

Sentii la sua lingua venire a contatto con la mia pelle ardente, un brivido mi percorse il corpo facendomi inclinare il capo all'indietro. Portai una mano tra i suoi capelli folti e scuri tirandone delicatamente qualche ciocca.

La sua bocca continuava a giocare con me, cercando di portarmi all'estremo, quando un ansimo uscì dalle mie labbra, la mia reazione lo fece sorridere, incitandolo ad azzardare ancor di più.
Sentii la sua mano aggrapparsi con forza alla mia natica prima di correre vicino alle sue labbra e cominciando a giocare anche lei con me. Sentii quasi le gambe cedere quando mi riempì con le sue dita. Strinsi con forza i suoi capelli quando succhiò con avidità la mia pelle delicata.

<<Voglio lasciare un tuo ricordo su quel letto>> mi alzò le gambe facendomele cingere intorno ai suoi fianchi e prese a camminare verso il letto, su cui mi lasciò poco dopo. Unì le sue labbra alle mie in un bacio voluttuoso, facendo nuovamente scorrere una mano tra le mie gambe, sussultai quando le sue dita presero nuovamente posto dentro di me.

Il mio corpo conosceva il suo, ne era abituato e per quanto potessi negarlo lo apprezzava. Le delicate carezze che mi riservava, il modo in cui riusciva a rendermi succube di lui.
Il mio corpo apprezzava, ma la mia mente non riusciva a seminare i ricordi del passato. Mai avrei potuto cancellare quanto accaduto.

Il mio corpo rispondeva ad ogni suo comando, come un bravo cucciolo addestrato, perché mai aveva conosciuto altri al di fuori di lui. Mai era stato toccato da altre mani.

Una moltitudine di brividi mi attraversò il corpo lasciandomi riversare sulla sua lingua ogni mio desiderio. Strinsi la coperta tra le mani e mi liberai in un gemito di piacere.

Incanalai aria e sollevai la testa per guardarlo, aveva i capelli leggermente appiccicati alla fronte e le labbra gonfie e rosee. Si mosse rilasciando un caldo respiro sul mio addome, fissò il suo sguardo al mio e si portò le dita alle labbra, che schiuse permettendo l'accesso, da cui, poi, succhiò il mio sapore.

Mi baciò tenendomi stretti i capelli in una morsa ferrea, leccò e morse le mie labbra. Gli portai una mano sulla nuca spingendolo ancor di più verso di me, <<gli altri ci staranno aspettando>> parlò, allontanandosi per riprendere fiato.
<<Dovremmo raggiungerli>> dissi, mi lasciò un ultimo bacio sulle labbra prima di rialzarsi dal mio corpo e lasciarmi una pacca sulla gamba.

Mi schiarii la voce e lo seguii, alzandomi anch'io e raggiungendo la mia maglia giacente sul pavimento, la indossai voltandomi poi verso Hyunjae, che trovai intento a guardarmi immerso nei suoi pensieri.

Mi avvicinai a lui toccando il bordo della sua maglia, infilai le mani al di sotto di questa raggiungendo le linee degli addominali scolpiti, Hyunjae teneva particolarmente al suo aspetto, gli piaceva curarsi e tenersi sempre in forma, aveva un grande ego.

<<Dovresti indossare il costume>> gli dissi alzandogli di poco la maglia sull'addome.
<<E tu dovresti tenere a bada le mani se non vuoi finire in ginocchio>> sorrisi leggermente prima di alzare le mani in segno di resa, presi il costume e mi diressi verso il bagno.

Quando uscii ci dirigemmo insieme sul retro della casa, dove si trovava la piscina, in cui trovammo già i nostri amici.

<<Ce ne avete messo di tempo>> disse Lucas uscendo dall'acqua, <<scusami, ho ricevuto una chiamata di lavoro>> si giustificò Jae facendo un piccolo sorriso, ben presto seguito dal mio.

Quella notte eravamo immersi in una strana complicità, consentitaci forse da quel momento intimo vissuto poco prima. Mi sembrava di ritornare a qualche mese prima, quando essere così era quotidianità, quando ritrovarci nello stesso letto era giusto, quando amarci era sufficiente.

Mi poggiai con la schiena sul suo petto presa da un piccolo filo di aria fredda, mi allacciò le braccia intorno alle spalle tenendomi stretta.
Alcuni schizzi d'acqua mi raggiunsero il viso quando qualcuno dei ragazzi si tuffò in acqua, la testa di Kyros raggiunse la superficie qualche attimo dopo, si passò una mano sul viso, poi tra i capelli tirandoli indietro, le gocce d'acqua poggiate sulle sue spalle a riflettere il chiaro di luna.

Divisa tra il passato e il presente, era l'unico pensiero che mi colmava la testa. Giusto e sbagliato.

Mi fermai a guardare la figura di Kyros, ora con la testa poggiata sul bordo della piscina intento a guardare verso le stelle, quando sentii le mani di Hyunjae stringermi i fianchi spingendomi verso di lui. Una strana sensazione mi attraversò il corpo quando sentii la protuberanza del suo costume, mossi leggermente i fianchi, ricevendo in risposta un sospiro di piacere. Poggiò le labbra sulla mia spalla succhiando e mordendo leggermente la pelle, facendo poi scorrere una mano sul mio basso ventre.
Sorpresa dal suo gesto gli afferrai il polso <<saliamo in camera>> mi sussurrò all'orecchio lasciandomi un bacio sul collo, si allontanò da me intento ad uscire dalla piscina.

Voltai inconsciamente lo sguardo dove poco prima si trovava Kyros, era ancora lì, mentre baciava le labbra di Dienne. Passai una mano tra i capelli e mi diressi anch'io verso l'uscita della piscina.

Nella mia mente, ora, percepivo solo il vuoto totale. Nessuna emozione e scombussolarmi il petto, solo il freddo.

Mi mossi verso la figura di Hyunjae, ora impegnato ad asciugarsi il corpo. Mi voltai un'ultima volta verso Kyros, il suo sguardo era su di me ma le sue labbra ancora stavano assaporando quelle della sua ragazza, non distolse gli occhi dai miei cercando di scavarmi dentro, non avrebbe trovato nulla nei miei occhi se non un liquido gelo.

Hyunjae mi prese la mano facendomi voltare verso di lui, <<ragazzi noi rientriamo, buonanotte>> si affrettò a parlare rivolgendo un sorriso ai presenti.

<<Ci sono dei preservativi nel comodino, buonanotte anche a voi>> disse Aileen rivolgendo un sorriso beffardo ad entrambi. Sentii alle guance riscaldarsi a causa dell'imbarazzo, mi schiarii la voce deviando lo sguardo sulla punta dei miei piedi.
Il braccio di Jae mi avvolse le spalle, <<li prendo solo se sono al peperoncino>> ghignò senza alcuna maschera.

Salutai anch'io i presenti muovendo passi verso l'entrata della casa. Un ultimo sguardo, veloce, poi avrei cancellato i suoi occhi. Gli riservai un'ultima fuggitiva occhiata, poi ripresi per la mia strada.
Mi sarei dimenticata anche di quello, dei suoi occhi sempre presenti su di me a fare da brillante decorazioni.

Mi chiusi la porta alle spalle quando Hyunjae si fermò bruscamente voltandosi verso di me, mi afferrò i capelli con forza per poi leccarmi le labbra,
<<Ti voglio giù in ginocchio>>.

🌻🌻🌻

Scusatemi per essere sparita nel nulla🥺

•Salve a tutti sunflower, come state?

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