Prologue
"Sapeva che sarebbe stato sufficiente aprire gli occhi per tornare alla sbiadita realtà senza fantasia degli adulti."
(Lewis Carroll)
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Se mi avessero detto che un giorno avrei fatto ritorno nella mia città natale, molto probabilmente sarei scoppiata a ridere.
Fino ad un mese fa, avevo quasi dimenticato la mia vita a Manhattan. Erano ricordi sfuggenti e lontani,forse troppo lontani.
Avevo mai avuto una vita a Manhattan?
Probabilmente no, ero solo una marionetta nelle mani dei miei genitori, il premio per la supremazia.
Quel fantastico premio era riuscito ad aggiudicarselo il grandissimo magnate Choi Kangdae, a cui fregava di tutto fuorché della sua famiglia. Aveva un motto che non smetteva mai di ripetermi, avevo sentito così tante volte quelle parole che era diventate segni scalfiti nella mente, diceva: "Il denaro può tutto, e averne tanto ti garantirà una vita felice".
Beh, esattamente ciò che un padre dovrebbe lasciare che la propria figlia apprenda.
Erano, ormai, passati anni dal mio trasferimento a Seoul. Ero completamente volata oltreoceano in così poco tempo da non riuscire a realizzarlo del tutto, salii su un areo senza quasi conoscere la meta, senza sapere cosa la vita mi avrebbe riservato.
Avevo lasciato tutto.
Avevo lasciato Kyros. Quel bambino strambo che giocava sempre con me al parco. Quel bambino a cui piaceva da impazzire il gelato alle mandorle. Avevo lasciato Aileen, la mia migliore amica sin dalla nascita, una parte del mio cuore.
Avevo lasciato mia madre. Una donna così particolare, sempre di bell'aspetto. Era impossibile non notarla, anche tra miliardi di persone, ma non perché fosse bella o appariscente, emanava un'aura unica, una di quelle che riescono a metterti a tuo agio.
E la sua ossessione per il profumo di lavanda, un dettaglio che anche volendo non sarei mai riuscita a dimenticare. Ricordo l'odore di lavanda che impregnava le pareti di casa.
Dire che mi mancava, era decisamente diminutivo. La sentivo così raramente che delle volte quasi dimenticavo la sua voce. Ricordavo solamente che fosse soave. Dolce.
La voce di una madre.
Stavo insistentemente fissando un punto impreciso dinanzi a me. Un brivido mi percorse la schiena e le mie ossa vibrarono. Strinsi il labbro inferiore tra i denti e mi voltai.
<<V-Venus...>>
***
Buona lettura!🌻
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