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Look at me. 16

Il più grande errore che si può fare nella vita è quello di avere sempre
paura di farne uno.
(Elbert Hubbard)

<<Buongiorno stellina>> mi salutò Aileen quando entra in cucina.
<<Buongiorno>> le lasciai un bacio sulla guancia e mi sedetti accanto a lei. Era intenta a preparare delle uova strapazzate con il bacon.
<<Venus>> la sua voce arrivò dritta verso di me, mi voltai verso di lui, era poggiato con bacino al divano e le mani nelle tasche.
<<Kyros>> lo guardai dritto negli occhi e la solita strana sensazione mi avvolse.
<<Sto uscendo a scattare delle foto e ho bisogno di una modella>> ricambiò il mio sguardo impassibile. Sarei dovuta restare sola con lui e il solo pensiero mi dava agitazione.
<<C'è un piccolo laghetto nei dintorni è un attimo posto per fare foto>> intervenne Aileen alle mie spalle, <<allora?>> domandò il David in attesa di risposta, <<okay, andiamo>>.

C'incamminammo verso la porta, io al suo seguito. Inspirai la scia di profumo che lasciava il suo corpo, forte ma dolce. Guardai la sua figura dirigersi verso l'auto, una mano passava nervosamente tra i capelli portandoli all'indietro e l'altra mano nella tasca dei pantaloni. La sua camminata mostrava sicurezza, schiena dritta, spalle grosse fasciate perfettamente dalla t-shirt, testa alta.

Non potevo vedere anche il davanti , ma riuscivo facilmente ad immaginarlo.
Sguardo duro, mascella contratta, le labbra carnose rilassate e piccole ciocche di capelli a sfiorargli il viso.

Arrivati all'auto mi aprì gentilmente la portiera, in ringraziamento gli rivolsi un caldo sorriso, ricevendo in risposta un veloce sguardo.
Non mi aspettavo nulla di diverso dopotutto.

Mi sedetti al lato passeggero e lui prese posto al mio fianco, un silenzio assordante a farsi spazio tra di noi. Era quasi imbarazzante, ma non riuscii a ritenerlo fastidio.
Il ragazzo seduto in quell'auto con me era Kyros, il pilastro della mia infanzia, non riuscivo a ritenere fastidiosa la sua presenza.

<<Siete molto belli insieme>> quasi mi stupii al sentirlo parlare, non mi sembrava propensò a conversare. Mi voltai a guardarlo cercando, forse, una spiegazione a quelle parole.
<<Tu e lui. Sembrate quasi fatti per stare insieme>> continuò, avviando il motore dell'auto.

Io e Hyunjae? Belli insieme?

Forse lo eravamo un tempo, quando c'era un sentimento a tenerci insieme, e non solo circostanze.
Forse eravamo belli quando passeggiavamo per le strade di seoul come una normale coppia di giovani innamorati. Forse lo eravamo quando ci stendevamo sul letto a guardare a guardare film d'amore. O forse no, lo sembravamo soltanto.

<<Si, forse siamo fatti per stare insieme>> mentii per l'ennesima volta, dopotutto era ciò che mi riusciva meglio.

Fissai lo sguardo sulla strada e dalla bocca di Kyros non uscì più alcuna parola e tantomeno dalla mia.

Passarono pochi minuti prima che ma macchina si fermasse in una piccola distesa di rocce.

<<Siamo arrivati>> disse scendendo dall'auto portando con se un borsone, lo seguii. Mi guardai intorno ammirando il bellissimo panorama che si stagliava davanti ai nostri occhi.
<<Il lago è qui vicino, seguimi>> m'incamminai dietro di lui continuando a guardare lo spazio circostante, non vedevo un posto così bello da tanto, era deserto, a circondarci c'era solo la natura.

Mi distrassi forse un po' troppo, sussultai rischiando quasi di cadere. Ero inciampata su una roccia, riuscendo però, a rimanermi in equilibrio sui miei passi.
Sentii quasi subito due mani reggermi i fianchi, strette sulla mia pelle. Alzai velocemente lo sguardo, scontrandolo con quello di Kyros, il suo respirò mi colpì il viso facendomi socchiudere gli occhi per un attimo.
Poggiai le mani sulle sue per riassestarmi. <<Grazie>> sussurrai a pochi centimetri dalla sua faccia, riuscendo a malapena a sentire la mia stessa voce.
<<Sta attenta, potresti farti male>> disse guardando prima i miei occhi e poi le mie labbra, ebbi quasi l'impressione che alludesse a tutt'altro, ma scacciai in fretta quel pensiero.

<<Tienimi la mano, la strada diventerà un po' ripida>> mi disse allungando il braccio verso di me. Feci come mi aveva suggerito e strinsi la mia mano alla sua, era calda e grande in confronto alla mia.
Per i successivi minuti continuai a seguirlo senza rivolgergli parola, stesso fece lui, impegnato a guardare dove mettessimo i piedi.

Arrivammo dopo poco ad un bellissimo laghetto dall'acqua limpida, il posto era circondato da rocce e una distesa di alberi nelle vicinanze. C'era una tranquillità rilassante, eravamo soli, con soltanto il cinguettio degli uccelli poggiati sugli alberi circostanti.

<<Puoi sederti su quella roccia?>> ne indica una tra tante e io faccio quanto mi ha detto. Mi sedetti rivolgendo lo sguardo verso di lui, poggiai gli avambracci sulle ginocchia e inclinai leggermente la testa.
Si avvicinò squadrandomi interamente, allungò il braccio e mi portò una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Fu un tocco delicato, quasi impercettibilmente, sembrava aver paura mi rompessi in mille pezzi da un momento all'altro.
Indietreggiò di qualche passo senza togliermi lo sguardo di dosso, lo sentivo bruciare sulla pelle, lo sentivo ridurmi ad un piccolo insetto e così penetrante da obbligarmi ad abbassare la testa.

<<Guardami->> disse avvicinandosi e portandomi due dita sotto il mento, facendomi così rialzare lo sguardo verso di lui, <<- e rilassati>> continuò.
Fece qualche passo indietro abbassandosi leggermente e avvicinò la macchina fotografica al viso.
Fissai l'obbligo immaginando di guardare nei suoi occhi, volevo penetrarlo con il mio sguardo come aveva fatto lui con me.
*click* scattò la prima foto, *click* ancora un'altra, presi a muovermi leggermente, cambiando posa ad ogni scatto.

Portai le mani tra i capelli facendoli ricadere oltre le spalle <<ferma così>> disse, fece qualche passo nella mia direzione e scattò altre foto.

<<Tieni, legali>> si tolse l'elastico che aveva al polso e me lo passò, feci come aveva detto e legai i capelli in una coda bassa. Avvicinò una mano e mi lasciò cadere due ciocche sul viso.

Dopo un'ultima occhiata mi disse di stendermi sull'erba, lui era sopra di me, io tra le sue gambe. Cominciò a scattare di nuovo, guardai l'obbiettivo e portai una mano vicino a questo sfiorando la sua mano, abbassò per un attimo la fotocamera e dopo un'occhiata furtiva riprese il suo operato.

Provammo diverse pose e in diverse parti della distesa.
<<Vuoi?>> mi chiese porgendomi il pacchetto di sigarette. Lui era poggiato ad una roccia sul bordo del lago mentre io ero stesa sull'erba a pochi passi da lui, impegnato a guardare il cielo.
Mi sedetti al suo fianco e presi una sigaretta dal pacchetto ringraziandolo, la portai alle labbra e mi avvicinai a lui per farla arrivare sulla fiamma dell'accendino.

<<Sei così silenziosa oggi->> aveva la testa poggiata alla roccia, gli occhiali da sole a coprirgli gli occhi e il volto rivolte verso il cielo <<-ti senti a disagio, qui con me?>>.

<<Affatto>> risposi rivolgendo la testa nella sua direzione. Aveva il volto illuminato dal sole, la sigaretta poggiata tra le labbra e piccole nuvole di fumo che uscivano dalle labbra.

<<Facciamo un bagno>> disse improvvisamente girandosi verso di me. Si alzò in un attimo, senza nemmeno aspettare una mia risposta.
<<C'è una maglia nel borsone, indossa quella se non vuoi bagnare i tuoi vestiti>> posò gli occhiali e si tolse la maglia restando a torso nudo, mi guardò aspettando facessi qualcosa.

<<Ti do tre secondi, poi ti tiro con me in acqua>> fece un passo verso di me, sembrava un lupo pronto a gettarsi sulla sua preda. <<Non credi faccia freddo?>> dissi cercando di temporeggiare, non amavo l'acqua e ancor meno ritrovarmi fradicia dalla testa ai piedi.
<<Uno...>> fece un secondo passo,
<<Due...>> un altro ancora.
Le sue braccia mi circondarono il busto in un attimo <<Tre>> urlò prima di tirarmi con lui in acqua.

Cacciai un piccolo urlo quando mi sentii spingere, in un attimo mi trovai sott'acqua con le sue braccia ancora strette in vita.

Tirai la testa fuori dall'acqua inalando un lungo respiro.
Ero pronta ad ucciderlo.

Dopo qualche secondo anche la sua testa spuntò fuori, avevo particolarmente sete di vendetta. Sentivo il trucco colare sulle guance, ero probabilmente ridotta male.

Lo fulminai con lo sguardo e mi lanciai su di lui facendolo così tornare sott'acqua. Finsi di annegarlo, lasciando lì per alcuni secondo, non sentendolo agitarsi alleviai il peso su di lui liberandolo poi completamente.

Un senso di panico mi colpì il cuore quando la sua testa non emerse dall'acqua, allungai una mano afferrandogli il volto e lo tirai fuori, gli occhi chiusi così come la bocca.

<<Kyros>> lo chiamai scuotendogli la testa, non sapevo realmente cosa stessi facendo, volevo solo che riaprisse gli occhi.
Gli avvolsi il busto tirandolo ancora un po' fuori <<Kyros!>> ripetei continuando a scuoterlo.

In una frazione di secondo mi ritrovai di nuovo immersa sott'acqua. Ci misi un attimo di troppo per capire cosa fosse successo, emersi subito, ritrovandomi a pochi passi da lui, che tranquillo se la rideva.

<<Ora sei finito>> lo minacciai, prima di iniziare una guerra all'ultimo schizzo. Gli gettai addosso quando più acqua potei, ricevendo lo stesso trattamento da lui.

Mi fermai quando le braccia iniziarono a far male e mi voltai di spalle evitando che l'acqua mi finisse sulla faccia.
Mise fine anche lui a quella guerra.

Ancora con la schiena rivolta verso di lui sentii la sua mano afferrarmi il braccio e tirarmi delicatamente. Mi voltai ritrovando estremamente vicina a lui.

Allungò l'altra mano e mi passo il pollice sulla guancia, togliendo probabilmente quelle che erano macchie di mascara, ormai quasi sparito.

Alzai leggermente la testa ritrovandomi quasi all'altezza del suo viso. Le labbra rosee erano contornate da piccole gocce d'acqua, i capelli completamente bagnati ricadevano sul viso, finendo leggermente sugli occhi, istintivamente alzai la mano per spostarli.

Il suo braccio mi strinse la vita, annullando ancora di più la distanza tra noi. Il suo odore mi circondava, finendo per attaccarsi alla mia pelle. Potevo sentire l'odore del suo shampoo, della sua colonia.

<<Cosa stai facendo?>> gli chiesi con un filo di voce, guardandolo negli occhi.
<<Quello che non ho potuto fare fino ad ora>> posò la mano sulla mia guancia, accarezzandola.
<<Sbaglieresti>> ed io avrei sbagliato con lui. Una parte di me avrebbe voluto dirgli di allontanarsi, ma l'altra continuava ad urlarmi di smetterla di pensare.
Ha una ragazza, era la ragione che mi teneva bloccata.

<<Oggi sarò il cattivo ragazzo, che ti porterà sulla cattiva strada>> anche l'altra mano si poggiò sulla mia faccia, entrambi finirono poi sul collo. Erano così calde, la mia faccia iniziò a riscaldarsi con loro, sentivo di star andando a fuoco.

Cosa stavo aspettando? E perché stavo aspettando? Volevo un suo bacio? Con hyunjae e Dianne ad aspettarci a casa?

Allungai le mani intrecciandole tra i suoi capelli e lo spinsi verso di me. Non potevo continuare a torturarmi aspettando che la vita facesse ciò che preferiva di me, non volevo continuare ad essere in balia delle onde senza nemmeno cercare di tornare a galla, volevo fare qualcosa che avrebbe smosso il mio stomaco.

Le sue labbra si poggiarono sulle mie. Erano così morbide e umide a causa dell'acqua che ancora le bagnava.
Le sue dita mi strinsero i capelli, tirando alcune ciocche. Non provai dolore, la trovai una sensazione piacevole.

Il bacio divenne da subito più intenso, sentivo lo stomaco in subbuglio e il fiato mancare. Un forte calore si espanse nel petto.

La sua presa divenne più forte, svegliando in me qualcosa. La sua lingua s'insinuò nella mia bocca, furtiva, iniziò a giocare con la mia, si rincorrevano e si separavano per rincontrarsi.

Le mie mani sulla sua nuca non facevano più alcuna pressione, ora era lui a non volermi lasciar andare e io non obbiettai. Mi lasciati trasportare da quel momento, mi sentivo come una ragazzina alle sue prime armi con un bacio. Mi sentii di nuovo Alice, quella bambina che rideva e scorrazzava per il giardino.

Continui ad accarezzargli la nuca e immergere le dita nei suoi capelli. Sembravamo non voler dare il minimo accenno di cedimento, avevo inconsapevolmente desiderato quel bacio dal primo giorno che l'avevo rincontrato. L'avevo desiderato la sera che si era presentato fuori casa senza il minimo preavviso, l'avevo desiderato mentre ballava con la sua ragazza, l'avevo desiderato su quella terrazza.

Avevo finalmente messo a tacere la vocina che mi diceva di fare, almeno per una volta, qualcosa che desiderassi.

Sentii le sue labbra abbandonare le mie, portando con sé quel confortevole calore.
Inspirai profondamente, prendendo aria e poggiai la fronte sul suo petto, rimettendo al loro posto i pensieri che mi colmavano la testa.

Mi prese il viso tra le mani e fece nuovamente scontrare le nostre labbra, era un bacio dolce e pieno di attenzione.
<<Credevo mi avresti respinto>> disse legando lo sguardo al mio.
<<Me ne sarei pentita>> posai le mani sul suo petto, e quasi in imbarazzo abbassai la testa .
Mi prese il mento tra le dita e unì nuovamente i nostri sguardi.

<<Sei un disastro>> strofinò i pollici sotto i miei occhi, per poi passare le dita tra i capelli, probabilmente arruffati.
<<Oh, ma grazie>> lo guardai in malo modo, trattenendo un sorriso.
<<Stai bene anche così>> sentii le guance colorarsi leggermente alle sue parole.
<<Attento che potrebbe crescerti il naso come pinocchio>> dissi toccandogli la punta del naso.
<<Mai contraddirmi>> lo sguardo duro che mi rivolse mi provocò brividi lungo la schiena. Era così cupo, ma allo stesso tempo riusciva ad emanare pura luce.
<<Stai zitt->> fu l'unica cosa che riuscii a dire, prima che le sue labbra potessero prendere nuovamente possesso delle mie.

<<Torniamo a casa>> fu tutto ciò a cui potei pensare in quel momento, un senso di colpa aveva preso ad insinuarsi dentro di me. In quel momento stavamo ferendo due persone a noi care.

Un sospiro uscì dalle sue labbra, avrei voluto dirgli di non fermarsi, di unire ancora le nostre labbra, ma la ragione aveva sempre la meglio.
Si allontanò da me, lasciandomi senza il calore delle sue braccia. Mi voltai e cominciai ad avvicinarmi alla riva, lui dietro di me, potevo percepire l'acqua che si muoveva ad ogni suo passo.

Uscita, raccolsi la t-shirt di kyros dal suo borsone e la indossai, accertandomi che lui non guardasse.

<<Andiamo?>> mi disse girandosi nella mia direzione e afferrando il borsone, annuii senza proferire parola. Volevo dire qualcosa, volevo fare qualcosa, ma ero un cumulo di pensieri contrastanti.

Gli presi la mano quando cominciò a dirigersi verso l'auto. Si voltò a guardarmi aggrottando la fronte in segno di domanda. Avvicinai il volto al suo, avvolgendogli un braccio intorno al busto <<Non avevi detto di voler tornare?>> chiese con un sorrisino beffardo sulle labbra.
<<Ho cambiato idea>> gli lasciai un delicato bacio sulla guancia destra, poi un altro su quella sinistra, la sua mano s'insinuò tra i miei capelli, avvicinando il volto al mio, eppure non unì le nostre labbra, <<cos'aspetti?>> chiesi guardandolo negli occhi.

<<Andiamo>> mi prese il braccio dirigendomi verso l'auto, lo seguii senza chiedere spiegazioni o pormi domande.
Arrivati all'auto aprì la portiera posteriore invitandomi a salire, seguendomi subito dopo.

Non ebbi il tempo di parlare che la sua bocca era contro la mia, trascorsero minuti, forse un'ora, persi la cognizione del tempo, smisi di curarmi di qualsiasi cosa non riguardasse noi.
Forse mi sarei pentita, ma in quel momento le sue labbra avevano preso possesso della mia ragione.

🌻🌻🌻

GUESS WHO'S BACK♥️

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