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Let's party. 14

"Il primo bacio non è dato con la
bocca, ma con gli occhi."
(Tristan Bernard)

Scesi dall'auto seguita da Hyunjae. Una villa in completo stile newyorkese si stagliava davanti ai nostri occhi.

Musica ad alto volume, ragazzi in costume, alcool. Si palpava l'euforia dei presenti che alleggiava nell'aria.

Afferrai la mano del mio ragazzo e mi feci spazio tra la folla di corpi, sperando di riuscire a trovare qualche volto non estraneo.

<<Venus!>> sentii urlare.

Mi voltai trovando Dean su un lettino, poco distante da noi. Come la maggior parte dei presenti era anche lui in costume.

Mi diressi nella sua direzione, senza lasciare la mano di Hyunjae.

<<Ehi, Aileen ti aspettava>> mi sorrise alzandosi.

<<Lui dovrebbe essere Jay, giusto?>> guardò il ragazzo al mio fianco, puntando, poi, l'indice verso di lui e sorridendogli lievemente.

Un risatina arrivò al mio orecchio, quando sentii il braccio del mio ragazzo avvolgermi le spalle.
<<Hyunjae, piacere.->> allungò cordialmente una mano verso l'altro <<-Per gli amici della mia ragazza, Hyunjae andrà bene>>

<<Dean, piacere mio>> strinsero uno la mano dell'altro, ma la cordialità era l'unica cosa che mancava in quel gesto.

Dopo essersi scambiati una lunga occhiata, si staccarono, lasciando spazio solo a sguardi fulminei.

<<Dov'è ora Aileen?>> chiesi, così da metter fine a quel teatrino.

Mi infastidiva il comportamento di Hyunjae, eravamo appena arrivati e già aveva cominciato a marcare il territorio. Odiavo la sua gelosia infondata, soprattutto quando questa prendeva il sopravvento.

Tempo fa, questo suo modo di fare mi avrebbe fatta sentire amata e desiderata, ma in quel momento non facevano altro che infastidirmi.

<<Dovrebbe essere dentro. Vi porto da lei>> iniziò a farsi spazio tra la folla invitandoci a seguirlo.

Annuii trascinando letteralmente Hyunjae con me. Una volta arrivati all'interno, portò un braccio in torno ai miei fianchi stringendomi.

Per un attimo la mia vista si offuscò, portandomi a strofinare gli occhi, riaprendoli, però, la situazione non cambiò. Per fortuna riuscivo ancora a vederci qualcosa, ma per prudenza mi tenni saldamente al mio ragazzo.

Episodi di questo genere erano sempre più frequenti, e pensai che la causa potesse lo stress provocatomi da tutta quella situazione. Non ci pensai più di tanto e continuai a seguire Dean, guardandomi talvolta intorno.

Arrivati in un sala, anch'essa sommersa di gente, riuscimmo finalmente a trovare gli altri.

Abbracciai Aileen per salutarla, dopo non averla vista per diversi giorni mi era mancata parecchio. Non le avevo ancora parlato di Hyunjae e della nostra riconciliazione, mi ero limitata ad accennargli del suo ritorno e a dirle che al momento giusto le avrei raccolto tutto.

Era, ovviamente, contro quella mia decisione e mi aveva spesso ripetuto di ripensarci, ma allo stesso tempo sapeva che provare a farmi cambiare idea sarebbe stato inutile, ero troppo testarda.
Presentai Hyunjae ai presenti come il mio ragazzo. Fu quasi strano affibbiargli quel ruolo, nonostante fosse stato suo per molto tempo.

<<Buonasera>> una voce arrivò ai miei timpani. Non avevo bisogno di voltarmi per sapere di chi si trattasse.
Dopo non esser riuscita a sentirla per anni, adesso era diventata una canzone che mi piaceva ascoltare, di quelle che dopo tempo continui ad apprezzare e che riescono a portarti alla mente solo bei ricordi.

Una strana sensazione si fece spazio nel mio stomaco, quando voltandomi incontrai il suo sguardo.

Perché ero così sicura di averlo trovato su di me? Cosa mi faceva esser sicura che stesse guardando me?
Non ne trovavo ragione, ma sapevo. Un'estranea sicurezza, o forse semplice consapevolezza. Ma di cos'ero realmente consapevole, di quanto, nonostante il tempo, lui fosse importante per me. La mia sicurezza era dovuta a questa strana sensazione di esser anch'io importante per lui?

Scacciai quei pensieri e tornai sulla terra ferma. Continuare a pensare quel genere di cose, non ne vedevo ragione. Se per lui fossi stata importante o meno, cosa sarebbe cambiato?

Eppure la parte più profonda del mio subconscio mi sussurra che qualcosa sarebbe cambiato.

<<Ora che ci siamo tutti direi che è arrivato il momento di giocare>> affermò Lucas e in quelle parole trovai una scusa per smettere di pensare.

Ci dirigemmo in una parte della casa più appartata rispetto al caos della festa. Ci sedemmo sul pavimento formando un cerchio, alternando una ragazza ed un ragazzo, come detto da Lucas. Alla mia sinistra si trovava Hyunjae, mentre alla destra Dean, a susseguirsi Dianne, Kyros, Aileen, Lucas.

<<Qualcuno potrebbe aiutarmi con le birre?>> domandò Lucas alzandosi. Mi alzai anch'io, seguita da Hyunjae, incamminandoci poi verso la cucina.

<<Avete mai giocato a Thunderstruck?>> ci chiese una volta averlo affiancato. Sia io che Hyunjae scuotemmo la testa in senso di diniego. Conoscevamo molti giochi alcolici, ma questo non rientrava tra quelli.

Lucas ci spiegò in cosa consisteva, e potemmo intuire che saremmo arrivati alla fine di quella serata completi ubriachi.

Arrivati in cucina estraemmo le scatole di birra dal frigo e facemmo ritorno dagli altri.

Mi accomodai nuovamente al mio posto.
<<Dovremmo dare il benvenuto ai nuovi arrivati facendo iniziare loro>> sentenziò Dienne guardandomi negli occhi.
Mi sporsi al centro del cerchio per afferrare una delle tante lattine che c'erano.

<< Conoscete il gioco?>> continuò, adesso spostando lo sguardo da me a Hyunjae.

<<Gliel'ho appena spiegato>> rispose Lucas per noi, quasi con tono acido, facendole scrollare le spalle con nonchalance.

Non appena le note degli AC/DC partirono, portai il bordo della lattina alle labbra cominciando a bere.

"Thunder"

Passai la lattina a Hyunjae, che subito prese a bere.

"Thunder"

E fu il turno di Lucas.

Ripetemmo il gioco tre volte. Per mia sfortuna mi era persino capitato il turno del ritornello, in cui la parola "Thunder" viene ripetuta dopo molto tempo.

Per grandi linee eravamo tutti ancora abbastanza sobri, o per lo meno i 2/3 di noi.

<<Ragazzi, propongo una partita a beer pong!>> esclamò Dean, alzando la voce per permettere a tutti di sentire. Senza dubbio acconsentirono tutti, persino Hyunjae mi sembrava tanto esaltato all'idea, sembrava inoltre, trovarsi abbastanza bene con Lucas, li avevo trovati più volte a ridere e scherzare insieme.
Mi sentii quasi in colpa a pensare che grazie a questa sintonia avrei, forse, potuto restare ancora più tempo a Manhattan. Ma dopo giorni, l'idea di tornare a Seoul, non mi assaliva la mente poi così spesso. Avevo deciso di vivermi quel tempo come meglio potevo, persino trascorrere il tempo con Hyunjae era diventato più semplice. Il costante timore non poter più tornare lì, però, per quanto fosse diminuito, non mi aveva ancora abbandonata.

La mano di Hyunjae stretta sul mio fianco mi ridestò dai miei pensieri. Non mi ero neppure accorta che si stavano tutti alzando per dirigersi all'esterno. Mi alzai seguita dal mio ragazzo, decisa a seguire gli altri.

<<Aspetta>> una mano, però, bloccò la mia corsa, facendomi fermare. Mi volta verso di lui inclinando la testa, osservandolo.

<<Voglio un bacio, prima di andare>> avvicinò il viso al mio, ma preferii tirarmi indietro. Corrucciò la fronte posando una mano sulla mia nuca, avvicinandomi ancora a lui. Come poco prima, gli negai quel contatto.
<<Jae, ci stanno aspettando dai>> dissi, cercando di spostare la mano con cui teneva stretto il mio fianco.

<<Lasciali pure aspettare. Non ti lasci toccare, voglio almeno un bacio>>

<<Jae, basta>> mi voltai cercando nuovamente di sfuggire alle sue mani.

Entrambe le sue mani si posarono sul mio volto spingendolo verso il suo. Le nostre labbra si scontrarono bruscamente. Spalancai gli occhi quando me ne resi conto e cercai di allontanarlo ancora.

La sua lingua si insinuò furtiva tra le mie labbra andando a scontrarsi con la mia.

Si staccò velocemente quando sentì la pelle del mio volto diventare umida.
Mi guardò negli occhi, ora lucidi.

<<Venus, cazzo. Scusami>> si portò una mano tra i capelli, cercando al tempo stesso di stringermi a sé.

Scostai, però, con rabbia il suo braccio.
<<Fanculo>> girai i tacchi senza guardarmi indietro, dirigendomi sul terrazzo della casa.

Cosa gli era preso? Lo avevo respinto, perché insistere?

Avrebbe dovuto rispettare le mie parole e non, baciarmi con forza.

Non ero arrabbiata con lui, ma solo con me stessa. Ero io la ragione per il quale lui era tornato nella mia vita. Non rimpiangevo la mia scelta, per quanto potesse sembrare errata.
Dopotutto era tornato tutto come un tempo, ero la sua ragazza, non potevo negargli persino un bacio.

Asciugai quello che rimase della piccola lacrima versata.

Sussultai quando sentii una mano poggiarsi sulla testa. Mi voltai credendo si trattasse di Hyunjae.

Un altro sussulto mi fece vibrare il petto quando, invece, incontrai due occhi luminosi.
Ogni qualvolta quegli occhi incontravano i miei, una strana sensazione di calma e piacere si insinuava nel mio corpo. La sua mano scese lungo i capelli, portando due dita ad insinuarsi tra le ciocche, che prese a rigirare. Restai per un po', scossa da quel gesto, così delicato da esser quasi impercettibilmente.

La mia mano raggiunse il suo polso. Eppure non misi fine al suo tocco. Accarezzai la sua pelle, delicatamente, proprio come stava facendo lui con me. Volevo, che come me, anche lui provasse quel senso di calma.

<<Stasera dormi da Aileen>> sentenziò improvvisamente. <<Come?>> credevo di  non aver ben capito, dopotutto la musica raggiungeva anche la terrazza.

<<Il tuo ragazzo è ubriaco->> il suo sguardo mi parve quasi più intenso <<-e non mi piace quel che ho visto>>.
Ero quasi sul punto di dirgli di farsi gli affari suoi, ma la piccola carezza che mi lasciò sulla mascella, mi fece zittire. Quindi annuii, non trovando le giuste parole da dire.

<<Perché sei tornata con lui?>>

Mi voltai verso il panorama che si stagliava sul retro della casa. L'assenza di nuvole permetteva alle stelle di brillare ancora di più. Però, solo dopo mi accorsi di aver anche messo fine a quel piccolo contatto. Quasi me ne pentii.

<<Stasera il cielo è davvero bello>> cercai di sviare quel discorso, trovando la prima scusa plausibile.

La sua figura si posizionò al mio fianco e come i miei, anche i suoi occhi si alzarono verso l'alto, ammirando quei piccoli puntini luminosi su uno sfondo completamente nero.

<<Quando smetterai di evitare le mie domande?>> disse, quasi sottovoce, permettendomi comunque di sentirlo.

<<Quando troverò le giuste risposte>> poggiai il mento sulla mano, chiudendo per un attimo gli occhi.

<<Beh, allora. Hai ragione, il cielo è bellissimo>> un piccolo sorriso prese posto sulle sue labbra.

Tu un po' di più.

Occhi luminosi sotto la luce della luna, naso all'insù, labbra pericolosamente carnose, mascella pronunciata a conferirgli un'aria da duro, piccole ciocche di capelli a ricadergli sul viso.

L'immagine davanti ai miei occhi, era qualcosa che raramente avevo avuto il piacere di guardare.

Continuavo ad osservarlo senza aprir bocca. Mi sorpresi.

Quando posi lo sguardo su qualcuno e il fiato si mozza, forse è arrivato il momento di fare qualche passo indietro. Se degli occhi ti fanno sentire migliore, allora è arrivato il momento di fermarsi e voltarsi.

<<Circostanze>> abbassai lo sguardo sulle mie mani e presi a rigirarle tra loro.

Per alcuni secondi restò in silenzio, forse cercando di capire a cosa mi riferissi, ma poi sembrò comprendere le mie parole.

<<Non credi di essere più importante delle circostanze?>>

Sentii per un attimo la gola stringere e il naso pizzicare. "Quante volte ti ho detto che solo i deboli piangono?"

<<Non ne sono più tanto sicura>>, riportai lo sguardo su di lui quando sentii la sua mano accarezzarmi il volto, mentre mi portava alcuni capelli dietro l'orecchio.
Socchiusi gli occhi per qualche attimo, il tempo di percepire a pieno quel tocco tanto delicato.

Mi schiarii la voce quando alcuni pensieri mi passarono per la testa.
<<Forse dovresti raggiungere la tua ragazza. Si starà chiedendo dove sei finito>>

<<Non fidarti solo di ciò che sembra>> due dita scesero ad accarezzarmi il collo. Un brivido mi scosse. Era il mio punto debole.

<<Andiamo>> sospirai voltandomi. Mi incamminai verso le scale, sentendo i suoi passi seguirmi.

Era il momento di tornare alla realtà.

🌻🌻🌻

Salve a tutti sunflower , come state? Spero bene💜
Cosa pensate di questo capitolo? Vi è piaciuto?
Vi ricordo, che mi farebbe molto piacere conoscere il vostro pensiero in merito a questa storia.

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