Insomnia. 6
"Andare a caccia di ricordi non è un bell'affare. Quelli belli non li puoi catturare e quelli brutti non li puoi uccidere."
(Giorgio Faletti)
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Mi stiracchiai lentamente, e il mio braccio colpì qualcosa. Voltai lo sguardo verso la figura al mio fianco.
Hyun-jae giaceva ancora dormiente.
Il suo volto era completamente rilassato, le labbra leggermente schiuse e gonfie. "Era una visione per me. Forse quanto di più bello potessi aver mai visto." era esattamente ciò che continuavo a pensare negli ultimi anni.
Svegliarmi ogni mattina tra le sue braccia era un'abitudine, e in quel momento non fu differente.
Ero abituata alla presenza di Hyun-jae nella mia vita, e forse per questo, quando ho deciso di porre fine a quel che definivo "noi", la mia vita era mutata, ed io con essa.
Lui era stato il mio primo vero amore. Una parte fondamentale della mia vita.
E in quel momento pensai che forse nessuno avrebbe potuto prendere il suo posto, ma che probabilmente lui non pensasse lo stesso di me.
Presi il cellulare dal comodino per guardare l'orario. Era notte fonda.
Mi capitava spesso nell'ultimo periodo di svegliarmi nel pieno della notte. Non ne comprendevo le motivazioni, ma non mi impegnai per trovarle.
Quando poggiai i piedi sul pavimento e mi guardai intorno, la mia vista si offuscò per qualche secondo, e nonostante continuassi a sbattere le palpebre la situazione non cambiò.
Chiusi gli occhi per qualche secondo e per fortuna quando li riaprii, tutto era tornato come prima.
Mi incamminai verso la cucina cercando di fare il meno possibile rumore. Non volevo svegliare il ragazzo nel mio letto.
Sussultai e cacciai un piccolo urlo, quando due mani si poggiarono sui miei fianchi. Immediatamente mi voltai, ritrovandomi dinanzi agli occhi il petto coperto di Hyun-jae.
<<Come mai sei sveglia?>> domandò, lasciando un piccolo bacio sulla mia fronte, gesto a cui non mi sottrassi.
<<Tu come mai sei sveglio?>> fissai i miei occhi nei suoi in attesa di una risposta.
<<Mi sono rigirato un po' nel letto, e non trovandoti sono venuto a cercarti.>> annuii girandomi nuovamente, dandogli le spalle.
Nonostante mi sentissi estremamente forte in quel momento, l'effetto che aveva su di me era ancora lì, e non aveva intenzione di abbandonarmi.
Lui era stato la mia casa, e aveva occupato parti della mia vita che non avrei mai potuto dimenticare, nemmeno volendo.
E nonostante inizialmente rimpiangessi di averlo conosciuto, e forse di averlo amato, capivo che lui era stato l'unico raggio di luce nella mia vita.
Dopo la separazione dei miei, la mia vita aveva preso una piega "sbagliata" e "nociva". Ero costantemente chiusa in me stessa, e il trasferimento non aveva aiutato le mie condizioni, poiché avrei dovuto abituarmi a vivere una nuova vita.
Nuova casa, nuovi amici, nuovo ambiente familiare. Nuovo tutto.
In quei pochi anni di vita che avevo vissuto, quello fu il cambiamento più drastico che potessi fare.
Ero fortemente legata alla mia città natale, e ciò non mi aiutò.
Ma al mio fianco c'era lui. C'era all'ora, e c'è tutt'ora.
Avevo conosciuto Hyun-Jae qualche settimana dopo il mio arrivo nella capitale. I nostri padri erano grandi amici, nonché collaboratori nella stessa azienda.
Mio padre ha sempre sperato che un giorno mi avrebbe accompagnata all'altare, e che avessi sposato Hyun-jae.
Quando io e il mio ragazzo andammo a vivere insieme, la situazione diventò particolarmente opprimente. Avevo costantemente il fiato di mio padre sul collo. Continuava a chiedermi quando avrebbe potuto iniziare i preparativi per il matrimonio, ma io e Hyun-jae eravamo già felici, non avevamo bisogno di nessun matrimonio, o almeno, questo valeva per me.
Da qualche settimana a questa parte, avevo messo in dubbio qualsiasi aspetto della mia vita: l'amore di Hyun-jae, la nostra convivenza, i miei stessi sentimenti...
Avevo smesso di credere alla sue parole, nonostante formavano ancora un peso sul mio petto.
Sentii due forti braccia stingermi, percepivo un forte senso di protezione e al solo pensiero che fosse lui a regalarmelo, la gola si strinse e il naso cominciò a pizzicare.
Piccole lacrime in procinto di sfuggire al mio controllo giacevano agli angoli dei miei occhi. Mi forzai a ricacciarle indietro.
"Devo essere forte"
Un paio di labbra si posarono delicatamente sulla mia spalla. Nonostante la mia maglia fungeva da barriera, sentivo ugualmente le sue labbra sulla mia pelle, e quella sensazione non fece che inebriare il mio petto.
Alzai il volto verso l'alto poggiando la testa sulla sua spalla. Stavo riuscendo a ricacciare le lacrime indietro.
<<naneun neoleul neomu salanghae.>> sussurrò al mio orecchio, scalfendo così, le sue parole nella mia testa.
"Ti amo così tanto", era bastato così poco per far crollare le mie barriere, e liberare quella lacrima che tanto desiderava rigarmi il volto.
Fui inondata da sensazioni contrastanti. Non potevo controllare le mie emozioni, soprattutto quando si trattava di lui. Era una ferita aperta.
Strinse la presa intorno al mio busto, e sentii le gambe molli, come se fossero fatte di misera gelatina. Mi abbandonai a quel contatto, e a quelle sensazioni.
Posai la tazza di tè che reggevo tra le mani sul bancone della cucina, e mi voltai verso di lui. Lo guardai intensamente negli occhi, volevo fargli capire cosa le sue azioni mi avessero fatto, e cosa le sue scelte mi avevano provocato.
<<Non guardarmi così, per favore.>> implorò con voce quasi impercettibile.
<<Ho sbagliato, e non avrei dovuto. Ma credimi se ti dico che non ho mai smesso di amarti.>> mi prese il volto tra le mani continuando a tenere gli occhi incatenati ai miei.
<<I-Io non so più cosa provo.>> balbettai quando un singhiozzo mi bloccò il respiro. Erano trascorsi circa due mesi dalla nostra rottura, e non potei dire che i miei sentimenti fossero del tutto spariti. Sarei stata una bugiarda, e la prima a cui avrei mentito sarebbe stata me stessa.
<<Ti ho portato una cosa, aspetta qui.>> corse in camera da letto e tornò da me poco dopo. Io non mi mossi, proprio come mi aveva chiesto.
Avanzò verso di me con le mani dietro alla schiena, mi sporsi di lato per vedere cosa nascondesse.
<<Sii paziente.>> fece un piccolo sorriso, che non mi procurò altro che una maggiore stretta al petto. Si fermò <<Chiudi gli occhi.>> feci come mi aveva detto.
Prese la mia mano nella sua e ci posò sopra qualcosa. <<Puoi aprirli.>> obbedii. Presi a fissare l'oggetto tra le mie mani. Ricordavo perfettamente il giorno in cui mi aveva regalato quella lampadina, era una specie di cofanetto con all'interno dei bigliettini, tutti scritti da lui.
Lo rigirai tra le mie mani <<"365 cose che amo di te", ricordi?>>
Inizio flashback
Hyun-jae scivolò al mio fianco. Ripresi fiato, cercando di tenere a bada il mio cuore impazzito. Era stata la mia prima volta. Quella speciale. Avevo rimuginato tanto, se quella fosse la cosa giusta da fare. Ma finalmente me ne convinsi. Uscivo con lui da un anno, ed ero sicura dei miei sentimenti.
<<Ho una cosa per te.>> mi disse, con ancora il fiato corto. Scese dal letto e si diresse verso una cassettiera, ne aprì l'ultimo cassetto ed estrasse una scatola nera. Ritornò verso di me e si sedette ai miei piedi, porgendomi la scatola.
La presi tra le mani e lasciai un piccolo bacio a stampo sulle labbra del mio ragazzo.
Alzai il coperchio, e all'interno vi trovai un'altra scatola. Poco alla volta capii fossero state disposte a mo di matrioska.
Presi l'ennesima scatolina e notai una scritta al di sopra:
"365 cose che amo di te".
Alzai lo sguardo verso il mio ragazzo e gli sorrisi, prima di aprire la scatola e rivelarne il contenuto.
Si trattava di una lampadina con all'interno tanti piccoli bigliettini.
<<Aprila.>>
Feci come mi aveva detto.
"Amo il modo in cui mi tieni testa"
"Amo il tuo modo paziente di prenderti cura di me"
"Amo il tuo modo di arricciare il naso quando sei contrariata"
Continuai a leggerli uno ad uno, non accorgendomi delle piccole lacrime che avevano preso a rigarmi il viso.
Saltai letteralmente tra le braccia del mio ragazzo, stringendolo a me quasi volessi soffocarlo.
<<Piccola, così mi uccidi.>> ridacchiò, stringendomi altrettanto forte.
<<Ho un'ultima cosa da mostrarti.>>
Allentai la presa e mi rimisi al mio posto.
Si abbassò per afferrare i sui pantaloni che giacevano sul pavimento e ne estrasse una piccola scatolina dalla tasca posteriore.
Storsi il naso, sperando con tutta me stessa che non fosse ciò che pensavo. Speravo che mio padre non avesse finito per convincere Hyun-jae a chiedermi di sposarlo. Non sarei riuscita a dirgli di sì, e avremmo finito per lasciarci, ed io non volevo. Avevo bisogno di lui al mio fianco. Mi aveva aiutato quando non avevo nient'altro che me stessa. Era stato il mio sostegno per molto tempo. La spalla su cui poggiarmi. Era il mio migliore amico.
Finalmente aprì la scatola, e un sospiro di sollievo lasciò le mie labbra.
<<Venus, ti andrebbe di svegliarti ogni mattina al mio fianco?>>
Fine flashback
🌻🌻🌻
Salve a tutti sunflower , come state? Spero bene💜
Cosa pensate di questo capitolo? Vi è piaciuto?
Vi ricordo, che mi farebbe molto piacere conoscere il vostro pensiero, in merito a questa storia.
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