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Come back. 12

"In un minuto c'è il tempo per decisioni e scelte che il minuto successivo rovescerà."
(Thomas Stearns Eliot)

<<Si, è tutto okay, non preoccuparti.>> dissi per l'ennesima volta. Avevo ricevuto una chiamata da Dean, che, ancora preoccupato, mi aveva chiesto come mi sentissi.

La sera prima era stata decisamente turbolenta. Avevo ricevuto quell'indesiderata chiamata da mio padre e quando tutto sembrava andare un po' meglio, Kyros aveva finito per arrovellarmi la testa ancor di più.

Inoltre avevo passato la notte in bianco, continuando a rigirarmi nel letto. Erano circa le sei del mattino quando capii che non sarei riuscita ad addormentarmi. Decisi, così, di uscire per una passeggiata.

Feci ritorno nel mio appartamento un paio di ore dopo, e dopo un bagno caldo mi ritrovai a rileggere per l'ennesima volta il mio romanzo preferito.

Il telefono squillò, mi aspettavo di riceve una chiamata da mio padre, piuttosto che da Dean.

Dopotutto, però, sapevo che entro la fine della giornata ne avrei ricevuta una da parte sua.

Perché mio padre fa sempre ciò che dice.

Risposi alla chiamata ritrovandomi ad ascoltare le sue innumerevoli domande, "Come stai?" "Ora stai bene?" "Va meglio?".

<<Okay, ma se hai bisogno di qualcosa chiamami.>> sentii dire dall'alto capo del telefono per l'ennesima volta. Uno sbuffo a malapena percepibile mi lasciò le labbra, non ero abituata a ricevere così tante attenzioni e per questo me ne sentivo infastidita.

<<Potresti non farne parola con Aileen?>> chiesi. Sapevo quanto Aileen si sarebbe preoccupata per me, nonostante fosse un qualcosa di futile, ma lei era così, si preoccupava anche per le piccole cose.

<<-ti prego.>> continuai.

Dopo la sua risposta affermativa e qualche giro di parola, la chiamata terminò. Apprezzai molto l'interesse di Dean, dopotutto ci conoscevamo da poco, ma nonostante ciò mi aveva chiesto come stessi.

Non ebbi il tempo di staccare lo sguardo dal cellulare, che riprese a squillare.
Lessi il mittente e dopo un profondo respiro mi decisi a rispondere. Evitarlo sarebbe stato inutile, e sarebbe stato solo come dargli un'ulteriore ragione per ritenermi una pessima figlia. Perché nonostante fossi stanca di tutta quella situazione, non potevo sfuggirne. Era la mia vita.

<<Pronto.>> tossii quando mi accorsi del mio tono troppo flebile.
<<Venus, è ora di tornare, hai avuto il tuo mese per riflettere, pensare, e quant'altro.>> come da sempre la sua voce era bruta e forte, tanto da riuscire a diffondere brividi per tutto il mio corpo.

<<Mi hai chiesto del tempo, e da bravo padre ti ho accontentato, ti è stato detto che un mese fosse abbastanza. Il tempo è finito.>>

Cercai di pensare ad un modo per racimolare altro tempo, ma capii che l'unica opzione era quella di dargli ciò che voleva. Era un mostro da non poter combatte. O appoggi le sue decisioni, o sei finito, e questo valeva per tutti, compresa me, sua figlia.

<<Ho avuto il tempo di riflettere, ma vorrei chiederti un'ultima cosa.>> azzardai, e non sentendo nessuna replica dall'altro capo del telefono, continuai. <<Potrei chiedere a Hyunjae di restare ancora per un po' qui con me? Così da poter essere soli, e chiarire al meglio ogni divergenza.>>

Non lo amavo più, tantomeno volevo rivederlo, ma avevo bisogno di tempo per riuscire a capire come poter sfuggire a tutto quel dolore.
Mi chiesi se fosse stato meglio continuare ad assecondare tutte le sue parole, o oppormi, lottando con ogni mezzo a mia disposizione.
Pensai a Hyunjae, come me, succube delle scelte di altri. Anche per lui, il fato aveva scelto il mio stesso destino, senza via di scampo.

L'unica ragione che mi spingeva lontano da lui era stato il suo tradimento, di cui sentivo ancora il sapore della delusione provata dopo averlo scoperto.

Era quella l'unica ragione.

Pensai che nonostante non lo amassi, avrei potuto scegliere l'opzione del fallimento, e proseguire con la mia vita al suo fianco, avrei solo dovuto conviverci. Scacciai, però, nell'immediatezza quella possibilità. Non ho mai desiderato vivere una vita essendo una marionetta nelle mani del suo burattinaio.

<<Sì, credo che farebbe bene ad entrambi. Prendetevi tutto il tempo di cui necessitate, al momento non abbiamo bisogno di lui in azienda.>> lasciai che un sospiro fuoriuscisse dalle mie labbra.

<<Buona giornata.>> replicai prima che la chiamata venisse conclusa.

Inevitabilmente iniziai a sentire un piccolo vuoto formarsi all'altezza dello stomaco. Con quella mia azione avevo percepito la mia dignità abbandonarmi. Aveva fatto male, ma di male ne ero piena. Dopotutto era proprio quello il mio scopo, attenuare quel dolore persistente. Infondo sapevo non mi avrebbe mai abbandonata, mi avrebbe per sempre seguita come un'ombra.

Perché per quanto avessi potuto correre lontano, lui era lì fermo, che mi guardava e sogghignava.

***

Dopo tanti ripensamenti riuscii a fare quella dannata chiamata. Non sentivo la sua voce da quando aveva superato la soglia della mia porta, per non farvi più rientro. Eppure non era andata così, di lì a poche ore sarebbe tornato come un uragano a far parte dei miei giorni.

Mi aveva detto che era molto sorpreso di aver ricevuto una mia chiamata, ma che un po' se lo aspettava, perché infondo noi ci amavamo, e che il nostro era solo un periodo di alti e bassi.
Avrei tanto voluto dar sfogo ai miei pensieri, ma non potevo, avrei mandato in frantumi anche quell'ultima speranza di vivere una vita normale.

Avevo, inoltre, appreso che avrei avuto all'incirca un paio d'ore per poter respire ancora un po' a pieni polmoni. In quel momento Hyunjae si trova a Chicago per questioni di lavoro, ma che ormai il suo dovere lì era concluso. Senza pensarci su, avrebbe acquistato un biglietto aereo e sarebbe volato lì da me.

A quelle parole avevo avvertito per un attimo il cuore stringersi e un senso di colpa avvolgermi. Sperai con tutta me stessa che anche lui non lo stesse facendo per noi, ma solo perché come me, era obbligato.

Per quelle ore fui avvolta solo da una nube di pensieri che non riuscii a scacciare via.

Solo quando il suono del campanello arrivò alle mie orecchie potei far ritorno nella realtà.

🌻🌻🌻

Salve a tutti sunflower, come state?

Cosa ne pensate di questo capitolo? Vi è piaciuto?

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