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Alone

La Tana era piena di gente, eppure lei si sentiva sola.

Victoire Weasley se ne stava sul divano del soggiorno della Tana, il giorno di Natale, con un libro babbano tra le mani. Era "Il Piccolo Principe", regalo di sua zia Hermione, ma era talmente corto che quella era la sesta volta che lo ricominciava.

D'altronde cosa avrebbe dovuto fare, alle tre del pomeriggio? Gli uomini giocavano a Sparaschiocco in cucina; le donne li guardavano male (era un gioco da bambini!) mentre pulivano chi i piatti, chi la cucina, chi una piccola Lily Luna che forse aveva mangiato un po' troppo.

Turti i suoi cugini erano nel giardino innevato, coi cappotti addosso. Principalmente i ragazzi ammiravano le vecchie scope di famiglia e le ragazze spettegolavano, chissà, magari sulla stessa Victoire.

Lei avrebbe voluto un sacco uscire con loro, ma era guarita da poco dalla febbre che i suoi fratellini Louis e Dominique le avevano passato.

"Così impari mamma, a farmi badare a due bambini malati poco prima di Natale" pensò la bionda. I due erano nella vecchia camera di Fred e George, nei piani più alti, che dormivano.

I cugini avrebbero voluto che la ragazza uscisse, ma Fleur e Bill avevano chiaramente imposto che lei stesse in casa. La ragazza era abbastanza drammatica, e non avebbero sopportato altri tre giorni sentendola chiedere se la febbre fosse mortale.

Dalla finestra dietro al divano semichiusa sentì dei risolini, e sua cugina Rose che diceva: -E va bene, Scorpius, ma solo uno!

Si sporse un po' e vide una scena che la fece emozionare, tanto era appassionata alle storie d'amore: Scorpius Malfoy, che era stato invitato con tutta la sua famiglia, e Rose, che si scambiavano un timido ma intenso bacio.

James la vide sporgere il suo pallido naso dalla finestra, e urlò (intenzionato a farsi sentire dai due innamorati): -Ehi Vic! Ti godi lo spettacolo?

Tutti si girarono verso la finestra. Lei rise, di una risata cristallina, che solo una ragazza che per un ottavo è Veela può avere.

-Dai, esci!- chiese quasi implorando Hugo. Era molto affezionato a sua cugina.

-Lo sai che non posso, Hugolino- disse tristemente lei facendo roteare le esse.

-Fai come vuoi- rispose James. -Chi vuole fare un pupazzo?

La bionda rimase per qualche minuto ad osservare i suoi cugini nell'impresa di creare un pupazzo di neve. Evidentemente erano negati, ma la collaborazione che dimostravano la faceva sentire fiera di far parte di quella famiglia.

"Si. Sono decisamente molto poetica", pensò.

Cercando di sconfiggere la noia iniziò un gioco: riconoscere i suoi cugini quando erano girati di spalle.
Andò avanti per un buon quarto d'ora rallegrandosi ogni volta che indovinava, fino a che non realizzò che mancava qualcuno là in mezzo.

Qualcuno con i capelli azzurri.

Dov'era Teddy?

Continuò a cercarlo con lo sguardo, ma non lo trovò. Di sicuro non era entrato, e l'aveva visto uscire.

"Magari è nel retro. E loro? Non si ricordano di lui? Vabbè, sono tutti presi, può anche essere sfuggito... siamo così tanti! Potrei andare a cercarlo... ma se mamma e papà se ne accorgono mi mettono in punizione, e non potrei andare a farmi i capelli per Capodanno, e sarebbe un bel guaio. Ma è più importante Ted o i miei capelli?"

Riflettè. I suoi genitori sarebbero potuti venire a controllarla in qualunque momento, ma non l'avrebbero vista se fosse uscita dalla porta del soggiorno.

Ma chi se ne importava? Era Ted! Era il ragazzo per cui aveva una cotta da quando aveva cinque anni!

Vic afferrò il cappotto dall'appendiabiti e uscì. Sua madre se ne sarebbe fatta una ragione.

***

Fece il giro opposto rispetto a dove si trovavano i suoi cugini, per evitare che la vedessero e facessero la spia. Non aveva voglia di dare spiegazioni.

Quello era un Natale molto freddo, e per lei che era ancora debole, era peggio.

"Se non trovo Ted crucio qualcuno", pensò mentre sì stringeva nel suo cappotto violaceo foderato all'interno, che veniva dritto dritto dalla Francia. Nonostante non avesse mai visitato il paese, Victoire lo amava molto e lo rispecchiava anche troppo (capelli biondi, occhi azzurri, erre moscia e quel guardare sempre le persone dall'alto in basso).

Mentre lo cercava, ripensò a qualche Natale prima, quando lei lo aveva svegliato per portarlo a vedere la neve. Lui non voleva alzarsi, ma la piccola lo aveva costretto facendo gli occhioni da cagnolino abbandonato che colpivano sempre. Insomma, chi vorrebbe vedere triste una bimba di cinque anni con i boccoli biondi e gli occhi azzurro mare?

Poi pensò all'anno prima, quando lei era al terzo anno e lui al quinto. Era tardi, l'indomani sarebbe stato il compleanno del ragazzo, ma lei di nascosto era sgattaiolata via dal suo dormitorio Corvonero per andare verso le cucine, vicino alle quali c'era la Sala Comune di Tassorosso, casa del ragazzo. I due posti erano lontani e lei rischiava molto, ma voleva lasciargli il suo regalo vicino al letto perché l'indomani avesse una sorpresa.

Si ricordò la delusione quando lo vide ancora lì, su un divano nella sua Sala Comune che sonnecchiava con una ragazza appoggiata a lui.
Il suo sguardo che l'aveva notata.
Il pacchetto contenente quasi tre etti di caramelle caduto per terra, le lacrime che sgorgavano, la corsa fino al dormitorio. Gazza l'aveva vista, ma lei correva talmente veloce che il vecchio nemmeno l'aveva riconosciuta.

Si era sentita una stupida, come aveva potuto pensare che un bel ragazzo, di due anni più grande, ricambiasse i suoi sentimenti?

Nemmeno quando il giorno dopo Ted le offrì qualche caramella e le assicurò che tra lui e la ragazza non c'era nulla si sentì meglio.

***

Victoire si risvegliò dai suoi pensieri. Si accorse di essere seduta per terra, con le lacrime che scendevano sul suo pallido viso da quasi malata.

Lei amava Teddy. Era passata dall'avere una semplice ammirazione da bambina al sentirsi il cuore in gola ogni volta che lo vedeva.

"Basta lagnarmi. Ora devo trovare Ted" si impose. Asciugò le lacrime con la fodera del cappotto che si trovava dentro la manica e continuò a cercarlo, e cercarlo, perfino nella capanna degli attrezzi.

Finchè non lo trovò. Era sul retro della casa, e giocherellava con la neve. Non aveva l'aria molto felice per essere ad una festa di Natale.
Specialmente in una festa di Natale con la torta di nonna Molly.

La ragazza lo osservò per qualche minuto di nascosto. Il ragazzo stava scrivendo con il dito delle lettere sulla neve, lettere che però Victoire non riusciva a decifrare.

Andava da Teddy? Tornava dentro? Rimaneva lì appostata? Non sapeva che fare.

Solo quando si accorse che il giovane stava piangendo prese una decisione definitiva.

Andò vicino a lui, si sedette per terra incurante del freddo che le stava penetrando le ossa e gli mise in braccio sulle spalle. Si ricordava che una volta suo cugino Albus lo aveva fatto con lei, e si era sentita subito meglio.

Lui girò la testa solo un secondo, ma alla ragazza bastò per notare che i suoi occhi erano rossi. Non poteva aver appena iniziato a piangere.

-Ehi... che succede?- chiese, stringendosi ancora di più a lui. Non stava nemmeno più pensando al fatto che era fuori in maniera clandestina, le importava solo che in quel momento il ragazzo che amava stesse male.

-Nulla, Vicky, nulla- rispose il ragazzo, sorridendole.

"Coraggio, non puoi scioglierti proprio ora" si impose la ragazza.

-Senti, con me non attacca. Stai piangendo, e non mi risulta che questo sia un hobby, tantomeno uno sport. Se non vuoi dirmelo va bene, ma sinceramente mi dà fastidio che tu stia male il giorno di Natale, mentre tutti si divertono- sentenziò la bionda, con tono determinato.

Teddy sospirò. Come poteva mentire alla sua Weasley preferita?

-Hai ragione, piccoletta. Sto male perché tutti i genitori, i tuoi compresi, sono dentro a chiacchierare, e tutti voi avete almeno un fratello in casa.
Tutti tranne me. Non ho né genitori né fratelli. Certo, i Potter ormai sono la mia famiglia, ma non sai quanto è brutto essere soli, sentirsi intrusi...

Teddy si fermò, perché se avesse osato dire un'altra parola sarebbe esploso in un fiume di lacrime.

Vic lo guardò, in quegli occhi scuri in cui abrebbe potuto perdersi per poi non trovare più la via d'uscita.

-Io ti voglio bene, Ted. Ti ho sempre voluto bene. Sei un cugino per me, ormai. Fai parte della nostra famiglia. E... -indicò le lettere per terra, che ora poteva leggere chiaramente: "RL" e "NT" -anche loro sono fieri di te. Ne sono sicura. Chi non sarebbe fiero di te?

Teddy la guardò, con uno sguardo pieno d'amore e sottintesi.

-Ti ho mai detto che sei bella?

Vic arrossì. Sicuramente non era il primo che glielo diceva, ma sentirselo dire da lui era come se glielo avesse detto Albus Silente.

-Grazie... anche tu sei... ehm... molto carino...

Il ragazzo rise. Era da un po' che sospettava dei sentimenti della bionda, ma vederla balbettare, conoscendola così forte e determinata, era quasi divertente.

"Devo dirglielo. Siamo soli, il sole sta tramontando e siamo in mezzo alla neve. Quale occasione migliore?" Pensò lui.

-Victoire, devo dirti una cosa. So che ti sembrerà strano, magari vorrai troncare i rapporti con me, perché dopotutto sono solo un semplice ragazzo e tu sei per un ottavo Veela... ma sono due anni che me lo porto dentro e voglio dirtelo. Tu mi piaci, Vicky. Mi piace tutto di te, dai tuoi capelli biondi al tuo portamento elegante ma determinato. Oserei dirti che ti amo, ma credo sia un po' trop...

Le morbide e fresche labbra della ragazza lo interruppero. Un bacio timido ma intenso, come quello scambiatosi da Rose e Scorpius qualche ora prima.

Teddy la fece sedere su di sè, e continuò a baciarla. Era il suo primo bacio, a differenza di molti suoi coetanei, ma era come se fosse un esperto. Era una sensazione bellissima. Stravolgente. Unica.

I due continuarono a baciarsi, incuranti di tutto, della febbre della ragazza, dei suoi genitori, dei quattro freddi gradi che aleggiavano nell'aria. Tanto, si stavano scaldando da soli.

Ed erano talmente presi da sè stessi, che non si accorsero di una fila di cugini, zii, nonni che li stavano guardando con occhi dolci.

-Beh, possiamo perdonarla, per stavolta- sussurrò Bill a Fleur, sorridendo.

Angolo autrice:
Ho scritto questa oneshot in un pomeriggio, mi ci sono volute cira due ore, e ne sono abbastanza soddisfatta.
È un regalo per tutti voi, dato che sono arrivata a 400 followers, ma soprattutto per _figliadiAtena_ (tu sai :3)
Dopo averla scritta, letta e ricontrollata, sto iniziando a shippare ancora di più Teddy e Victoire 😍😍
Allora, vi è piaciuta? Fatemi sapere!
(PS: ho messo tre fanart. Una è in copertina, una sopra e una qui sotto. Vi piacciono? Io le adoro, aw)

-Lils

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