Alone
Lentamente scesi dall'auto e mi incamminai verso l'ingresso a passi veloci. Non sapevo perché ma mio padre aveva iniziato a essere meno freddo e distaccato. Ciò mi faceva alzare dal letto pieno di timore. Continuavo a pensare a quanto irreale fosse. Al fatto che una mattina mi sarei svegliato rendendomi conto che fosse solo un sogno e che in realtà mio padre fosse il solito. Quando entrai in casa però trovai un silenzio surreale e ciò mi fece preoccupare immediatamente per Nathalie, solitamente era nell'atrio ad accogliermi e chiedermi come fosse andata oggi a scuola e stavolta non c'era. Chiamai a gran voce sia lei che mio padre ma il silenzio che mi rispose mi fece correre al piano superiore, precisamente nella sua stanza. Quando mi avvicinai alla porta in mogano bussai, solitamente l'avrei spalancata sentendola piangere e pensai immediatamente che mio padre le avesse detto qualcosa con tutta la delicatezza di questo mondo.
Non che sia una brutta persona ma onestamente ha poco tatto.
« Avanti »
Esclamò la voce spezzata della segretaria di mio padre mentre io entrai nella piccola ma accogliente stanza. Trovai Nathalie seduta sul letto e mi avvicinai a lei asciugando le sue lacrime per poi sorriderle e strinsi i pugni. La donna strinse dolcemente la mia mano e sospirò facendomi cenno di sedermi.
« Adrien, ti prego perdonami. Mayura...sono io.»
Pronunciò mentre io sgranai gli occhi ma qualcosa in lei, più precisamente nel suo sguardo tremolante mi fece capire ci fosse altro.
« Mi ero innamorata di tuo padre, inizialmente voleva riportare indietro Emily con i Miraculous di Ladybug poi però è cambiato. Aveva avuto la possibilità di salvare Emily e l'ha sprecata. Essendomi diventata chiara l'ossessione per i due super eroi, ho aperto gli occhi e mi sono resa conto di che uomo fosse diventato dalla morte di Emily. Ti prego di perdonarmi, e vero non ho giustificazioni per aver aiutato tuo padre Monarch e ora lui è... lui è con tua madre. So che mi odi e ne hai tutte le ragioni per farlo. »
Disse mentre deglutii il nulla. Mayura? Nathalie? Monarch mio padre? No, non è possibile tutto questo è un incubo. Iniziai a ridere credendo fosse uno scherzo, Nathalie però mi guardò ed io compresi che fosse tutto vero.
« Nathalie io non ti odio ma... com'è morto papà? »
Trovai la forza di chiedere mentre le lacrime rapidamente iniziarono a scorrere sul mio viso. Temevo la risposta, perché la sapevo.
« Chat Noir»
Le mie mani andarono immediatamente sul mio viso a coprirlo, mi mancava il fiato. Non riuscivo nemmeno a urlare, Plagg stava provando a sussurrarmi che non era colpa mia ma non era vero.
Ero stato io. Io ero il responsabile della sua morte.
« Adrien non è colpa sua. »
Mi alzai guardandola mentre le sue parole tentavano di scagionarmi ai miei stessi occhi ma io mi sentivo colpevole. Le mie mani non erano ricoperte di sangue ma Uncanny era quasi morta e mio padre è morto.
Cosa può esserci peggio di questo?
Nathalie mi abbracciò, adesso io ero completamente solo, non avevo più nulla da perdere e proprio per questo speravo che la mia lady, essendo la guardiana potesse aiutarmi a guarire Nathalie. I kwami! Dovevano essere tutti reclusi da qualche parte, dovevo assolutamente liberarli e condurli da Ladybug. Dovevo mettere fine a tutta questa storia e dovevo farlo alla svelta. Una volta che i Kwami saranno liberi, rinuncerò a Plagg.
« Nathalie, scusami ma vorrei stare un po' da solo. »
Dissi mentre mi alzai lentamente andando nella mia stanza. Strinsi i pugni iniziando a colpire il muro. Le
nocche mi bruciavano e c'era sangue ovunque ma non mi importava. In quel momento volevo mettere a soqquadro la stanza e rompere qualsiasi cosa mi capitasse a tiro.
Plagg mi chiese di farmi medicare le ferite ma non lo ascoltai anzi visto che non riuscivo a calmarmi provai con la musica, ignorando il dolore fisico che in quel momento era nullo. Quella melodia triste e malinconica si diffuse in tutta casa attirando l'attenzione di Nathalie che entrò in camera notando il muro macchiato di rosso si preoccupò immediatamente e mi medicò. Nemmeno l'acqua ossigenata sulle ferite fu in grado di darmi sollievo. Il mio cuore sembrava essersi completamente rotto, vorrei aver accanto la mia lady magari lei avrebbe potuto aiutarmi.
« Natalie, dove sono i Miraculous?»
Esclamai mentre lei mi guardò e mi chiese di seguirlo, notai immediatamente la sua faccia forse temeva che li avrei usati come mio padre. Elia si avvicinò al quadro dorato che ritraeva la mamma e mosse tre tasti che fecero apparire l'ascensore che ci conduce nei sotterranei. È in degli strani apparecchi vi erano degli anelli che indossai tutti. Fra i vari bagliori apparirono i vari kwami che tremarono nel vedermi.
« Nathalie, andiamo a pattinare. Ladybug vi sta aspettando.»
Dissi facendo sospirare i kwami di sollievo mentre lanciai in aria un pezzo di formaggio.
« Plagg potenziamento. »
« Non è possibile...»
Esclamò Nathalie mentre Plagg mangiò quel biscotto a forma di formaggio e si trasformò in Plagghiaccio al quale chiesi di trasformarmi. Con Nathalie e i Kwami nascosti nei suoi indumenti ci incaminammo.
« Adrien, non abbandonerai il tuo Miraculous voglio sperare? »
Chiese Nathalie mentre io annuì soltanto, ci avevo pensato e non voglio assolutamente che Plagg abbia un padrone come mio padre ma non voglio vivere con la costante Miraculous che mi ricordi la sua morte. Tutto ciò è stato scatenato dai Miraculous, però c'è anche il fattore Felix che non mi consente di abbandonare Plagg. Dobbiamo riprendere assolutamente anche Dusuu. Io e Nathalie raccontano tutto a Ladybug, la quale rimase letteralmente scioccata da tutto ciò che era successo ma ommisi la morte di mio padre e modificai tutto. Mi resi conto che non ero ancora pronto ad ammetterlo ad alta voce e Nathalie non le disse nulla, così ignara della disperazione che nel mio cuore impersava tornò a casa con i suoi kwami dicendo di tenere sott'occhio il mio Catphone per eventuali aggiornamenti.
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