La notte trascorse velocemente e come ogni mattina feci le stesse cose, corsa, doccia, colazione e subito a lavoro, la giornata svolse alla fine, salutai le ragazze e andai a casa, solito allenamento serale in palestra, cenetta veloce, doccia rinfrescante e dritta nel mondo dei sogni dove mi ritrovai ancora una volta in preda di quel sogno. Si faceva mattina e tornava sera e tutte le notti da un mese circa continuavo a sognare lo stesso sogno, poi la svolta. Ero di nuovo in balia di quel sogno, stavolta però c'era qualcosa di diverso, io gli correvo incontro cercando di raggiungerlo, stava per girarsi verso di me finalmente, stavo per vedere il suo volto, e quando c'ero quasi riuscita all'improvviso scomparve lasciandomi mille domande. La notte giunse al limite e la luce del giorno si intravide dalle piccole fessure dell'avvolgibile delle finestre ancora chiuse. Aprí gli occhi e a fatica riuscivo a riprendermi, non riuscivo più a capire cosa quel sogno, che mi faceva compagnia da poco più di un mese mi volesse dire. Osservai a lungo il soffitto e mi persi nei miei pensieri, cercavo un perché una risposta, e alla fine poi presi una decisione. Era sabato mattina non sarei andata a lavoro quel giorno, il centro estetico era aperto da lunedì a venerdì. Mi alzai dal letto, andai nel mio ufficio mi sedetti alla scrivania, disegnai alcuni schizzi riguardanti il sogno. Feci un paio di telefonate e sistemai alcune pratiche lavorative. Cercai su in internet vari luoghi in tutta Italia con giardini pubblici che potessero assomigliare a luogo del sogno, né scelsi tre, prenotai dei B&B in tre città diverse. Una volta sistemato tutto, presi il telefono e chiamai Elena, le dissi se poteva raggiungermi a casa a mia che avevo qualcosa di molto importante e urgente di cui gli dovevo parlare, lei con una voce molto preoccupata mi chiese se andava tutto bene, la pregai di non fare domande e di venire il prima possibile. Chiuse il telefonino e si precipitò velocemente alla villa.