Capitolo 4
Andrea pov
A contrario di come mi aveva promesso Edoardo mi ci volle una settimana per duplicare ciò che guadagnavo con il lavoro, ma, affiancando le due cose, veniva fuori una cospicua sommetta che mi faceva ben sperare. Arrivò il venerdì, giorno della paga dell' industria, che unii a ciò che avevo guadagnato spacciando cocaina per cosa nostra. Quando tornai a casa Giovanni notò l'incremento dei soldi, e mi chiese il perché. Io, impanicato, gli dissi "Ho pulito la casa ad alcune vecchiette per raccimolare un po' di soldi "Lui mi guardò e mi abbracciò piangendo, sussurrando quanto mi fosse grato. Io lo abbracciai in risposta, mentre pensavo che questa scusa non avrebbe retto a lungo, doveva trovarne un'altra. Passarono le settimane, e tutto andava per il verso giusto, o almeno bene fino al 25 di giugno.
Giovanni pov
Dopo che Andrea tornò per la prima volta con i soldi mi disse di aver trovato un lavoro part-time in un supermercato abbastanza lontano da casa nostra. Un giorno però mia madre sembrò migliorare, e mi disse di andare a festeggiare con Andrea. Io accettai, felice, e mi diressi verso la fabbrica; una volta arrivato chiesi di Andrea, e scoprii che aveva terminato il turno due ore prima. Senza perdermi d'animo lo cercai al supermercato, ma lì mi dissero che nessuno di nome Andrea lavorava lì. Tornai a casa non sapendo cosa pensare e 10 minuti dopo che io ebbi rincasato tornò Andrea, che mi salutò come se tutto andasse per il meglio, ma io sapevo che c'era qualcosa che non andava.
Il giorno dopo lo seguii tutto il giorno, deciso a scoprire dove andasse; lo seguii in fabbrica, dove lo osservai, nascosto ai suoi occhi, adempiere al suo dovere. Quando ebbe terminato il suo turno lo vidi uscire e dirigersi in un vicolo abbastanza distante dalla fabbrica, dove lo vidi tirare fuori da un muro un sacco di iuta, e prendere da esso un bilancino di precisione e dei piccoli sacchetti di plastica. Non ebbi il tempo di agire, perché arrivò un ragazzo barcollante. Un sentimento fortissimo, che non avevo mai sentito, corrosivo come l'acido, nascere dentro di me e accecare i miei occhi e la mia ragione; ma di nuovo non potei agire, perché il ragazzo disse biascicando "7 grammi", e allora vidi Andrea mettere un po' di polverina bianca sul bilancino, da cui ne tolse un pochino e che mise in un sacchettino di plastica; lo vidi porgere ad Andrea 700 euro, mentre lui gli dava il sacchettino. Guardai il ragazzo allontanarsi. Dopo due ore e almeno 6 o 7 persone, Andrea rimise tutto nel grande secco di iuta, che nascose in un buco del muro. Lo osservai mentre dava i soldi ad Edoardo, che gliene diede molti di meno, forse un centesimo di ciò che aveva avuto tra le mani fino a poco prima Andrea.
Mi spaventai nel vedere un mio incubo che diventava realtà: Andrea era entrato nella malavita.
~Spazio autrice~
Oggi capitolo bomba ragazzi! Perdonatemi se non ho pubblicato giovedì, ma me ne son completamente dimenticata 😶
Dovrei seriamente mettere una sveglia che mi ricordi di pubblicare.
Ele
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