9.
JOSH
Appena esco dallo spogliatoio, in fretta e furia mi dirigo verso le ragazze che stanno animatamente parlando. Ridacchio nel vedere Cris ritirarsi a non tossire per il fumo che le arriva direttamente in faccia dalla sigaretta di Giulia. Solo a me, poteva dire di smetterla.
Dio, non capirò mai affondo quella ragazza, prima o poi mi farà perdere la testa. Ma come posso volerle male, dopo tutto quello che mi ha detto prima della partita? Lei è orgogliosa di me. Lo è sempre stata, anche se sotto i suoi occhietti azzurri mentiva, non mostrandomi il minimo interesse. Mi sento soddisfatto per le sue parole e per quello che pensa di me. Nessuno, neppure mia sorella mi ha mai detto ciò che pensa realmente e avendo sentito la realtà dei fatti, non posso fare a meno di sorridere.
Vederla così affaticata per stare al mio stesso passo mi fa ridacchiare e per un momento l'idea di sputtanarla fa spazio nella mia mente.
Le avvolgo un braccio sopra le spalle: è da giorni che mi piace farlo, mi sento a mio agio ed è molto comoda nella sua goffaggine.
<<Hai impegni questa sera?>> Le chiedo prima di collegare cervello e bocca. Certe volte mi sembra di diventare Cloe: dico tutto ciò che mi passa per la testa anche se non lo penso veramente.
Lei ci pensa un attimo, ma poi sorride <<dovrei rimandare un'ora per scrivere ma dai, diciamo che tutto sommato sono libera.>>
<<Che ne dici di passare la serata a casa tua? Sono un ottimo ideatore, come mia sorella...>>
Lei ridacchia <<non ti farò leggere la storia che sto scrivendo, ma qualche idea l'accetto sicuramente>>, ammette incontrando il mio sguardo. Quel blu dei suoi occhi è così vicino al mio, che basta un solo centimetro per attaccare le nostre fronti. Se fosse stata una ragazza normale, quasi sicuramente non avrei esitato ad avvicinarmi alle sue labbra sottili per baciarla.
CRIS
Non ci credo. Da quanto Josh Martino si trattiene alle sue solite buffonate e inizia a fare il dolce?
Spero che non sia solo per il discorso che gli ho fatto, ma perché ha finalmente capito che perde solo del tempo, che può benissimo dedicare allo studio, prima di farmi scherzi inutili.
Comunque il suo non è né un invito né tantomeno un appuntamento. E' un uscita a casa mia da semplici amici e compagni di classe. I miei saranno felicissimi di accoglierlo e sicuramente mi tempesteranno di domande su domande. Insinueranno che io e lui stiamo insieme o che sentiamo una forte attrazione, ma io continuerò a dire ' no, siamo solo amici.'
Dopo aver inventato la scusa che Josh passasse a casa di un suo amico, saluta sua sorella e facendo finta di niente entra dentro casa mia.
<<Perché non le hai voluto dire che venivi da me?>>
<<Perché si sarebbe fatta strane idee e poi ci ha sempre visti come cane e gatto, quindi...>>
Apro la porta di casa e Miele corre giù per le scale.
<<Miele!>>, esclama Josh non appena il cagnolino gli si presenta attorno alle gambe. Lui saltella felice, aggrappandosi ai suoi polpacci, per fargli le feste.
<<Cris, già a casa... oh... c'è anche Josh. Com'è andata la partita?>> Gli chiede mia madre. Scommetto che si sta trattenendo per non essere troppo invadente, è la sua specialità mettere in imbarazzo le persone.
<<Buonasera Caterina. La partita è andata bene, abbiamo vinto >>
Mamma passa lo sguardo da me a lui e sorridendo maliziosamente va di nuovo in cucina.
<<Vieni con me dai.>> Gli dico dirigendolo in camera.
<<Li hai scritti tutti tu?>> Mi chiede, prendendo qualche libro dalla mia mini biblioteca.
Annuisco anche se non può vedermi <<sono divisi per generi, qui ci sono i fantasy, qui gli horror, thriller e d'amore>>, concludo indicando la parte destra della libreria strapiena di generi romantici.
<<Ma quando lo trovi il tempo e le idee per scrivere tutte queste robe?>> Tocca quella carta come se non fosse reale, come se con il suo tocco possa scomparire.
Mi stendo sul letto <<bè non è molto difficile il tempo, perché se si vuole il tempo si trova. Ma la cosa più impegnativa è trovare le idee per non mettere scene ripetitive e trovare il nuovo>>, ammetto prendendo un cuscino e abbracciandolo.
<<Guardiamo un film? Abbiamo due ore prima che io debba tornare a casa.>>Annuisco imbarazzata, sinceramente non è mai venuto solamente Josh a casa mia, tral'altro nella mia stanza. Di solito con lui c'erano sempre i nostri amici a farci compagnia e ora mi sento impacciata, non so cosa fare né come comportarmi con lui.
Prima di tutto decido di accendere la tv e di dare il telecomendo a Josh per girare nei vari canali e vedere un film carino che possa interessare ad entrambi. Decido di mettermi sul letto in un angolino, e di chiamare Miele per fare una specie di barriera fra il corpo mio e quello di Josh.
Decidiamo di vedere un film romantico, ovviamente dopo le mie suppliche e i ricatti di Josh.
Alcune scene sono veramente commoventi, infatti stringo forte Miele, come se potesse colmare il mio dolore. Penso di prendere spunto per la mia storia.
In pratica i due si odiano: sono più volte finiti fuori dalla classe e messi in punizione e malgrado questo continuano a detestarsi. Un giorno Drake è molto giù per la malattia che si porta dietro suo padre e Anne decide di mettere da parte il suo lato orgoglioso e consolarlo, dicendogli che tutto serebbe andato bene. I due diventano ottimi amici, passano tutti i giorni insieme e capiscono che se qualcuno ne ha bisogno, può contare sull'altro.
<<Ti è piaciuto il film?>>, gli chiedo emozionata, non appena compare la sigla finale. Lui fa spallucce e muove le labbra all'ingiù <<bah, non era male, ma secondo me le storie d'amore non esistono. Dai Cris è banale questo film.>>
<<Secondo me esistono, perché ogniuno di noi ha un'anima gemella dispersa nel mondo.>>
Lui sbuffa una risata <<amare è uguale a sofferenza e personalmente voglio divertirmi nella vita>>, confessa. Ha la visione del mondo completamente opposta dalla mia.
<<Per me prima o poi una coppia si separerà. Nessuno dura per sempre, malgrado quei piccoli amori destinati. Prendi i genitori di Luca, si sono separati perché nessuno dei due credeva più nell'amore che provava per l'altro.>>
Faccio spallucce. Secondo me non è per niente così, perché se veramente ami una persona vai fino in fondo, fino al punto in cui sei disposto a rischiare per lei, per averla.
<<Per fortuna io ho preso la decisione di non innamorarmi e di non sposarmi mai>>, ammette tirandosi su dal letto.
<<E non ti senti un po' triste a non darti la possibilità di avere una famiglia e dei figli?A sentirti amato e desiderato?>>
<<Anche ora sono desiderato, non mi cambia avere una relazione>>, scuote la testa, il solito modesto!
<< Si sono fatte le otto e mezza, dovrei andare, chi la vuole sentire mia madre>>, ridacchia portandosi il telefono in tasca.
<<Grazie per la serata, siamo stati bene no?>> Chiedo, speranzosa.
<<Sì, mi sono sentito proprio bene. Grazie ancora per quello che hai fatto per me. E' stato bellissimo sentirsi dire per la prima volta quelle cose>>, ammette torturandosi i capelli e avvicinandosi sempre di più. Mi sento imbarazzata, non so cosa fare né tantomeno che dire.
La prima cosa che mi viene in mente è abbracciarlo ed è quello che faccio, ma poi Miele si mette in mezzo volendo anche lui il suo posticino per le coccole.
<<Ciao Miele, buonanotte.>> Sorride Josh chinandosi per accarezzarlo per un'ultima volta.
E' così tenero quando sta con il cagnolino. Se solo mi rispettasse un po' di più potrei stare con Josh giorno e notte, ma probabilmente è impossibile e quella di questa sera era solo una casualità. Da domani sarà tutto uguale a prima. Stesso Josh, stessi amici, stesse azioni, stessi scherzi.
<<Notte Cris, a domani>>, sorride dolcemente per poi uscire dalla stanza.
<<Josh>>, lo fermo.
<<Sì?>>
Sospiro fissando ancora un po' i suoi lineamenti, il suo sorriso e i suoi occhi. <<Voglio solo ricordarmi di come sei quando non cerchi di mettermi nei guai. >>Capelli all'insù con tre quintali di gel, occhi nocciola giganteschi, nasino piccolino e bocca sottile. Espressione rilassata, viso dolce e niente rughe in fronte.
<<Preparati per nuovi scherzi in arrivo.>>
<<Dai ti è piaciuto quello del cellulare>>, gli ricordo della volta in cui ho fatto finta di avergli rotto i cristalli del suo cellulare, usando solamente una foto di un vetro rotto.
<<Me la pagherai, lo sai vero?>>
<<Sì lo so...>>
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