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5.


JOSH

Senza sembrare scontroso mi alzo e seguo Cris fino alla porta. Il viaggio da casa mia a casa sua continua tranquillo e stranamente non ci rivolgiamo parola.

Non so come ha fatto, ma le sue parole mi hanno calmato e la sua presa nella mia mano mi ha rilassato. Entriamo in casa e ovviamente Miele le salta addosso, ma poi viene da me. Dubito un attimo: <<non è che mi piscia addosso??>>

Lei ridacchia mettendosi una mano davanti alla bocca. Che bella che è.

<<No tranquillo, prima si è emozionato perché eravamo in tanti e non ci è abituato >, spiega andando in cucina.
Faccio un po' di coccole a Miele, mi è sempre piaciuto avere un cane da coccolare per giocarci e per passare il tempo. Mi ricordo del perché sono qui, solo per il rumore improvviso che sento provenire dalla cucina. Scatto per lo spavento e vedo Cris a terra e la torta in bilico sul tavolo.

La prima cosa che mi viene da fare è scoppiare a ridere per il suo faccino innocente, invece mi abbasso e prendo Cris per un braccio << tutto okay??>>


<< Sì sì, tutto okay.>>

<<Dio se cadeva la torta.... sei cogliona? Mi potevi chiamare no??>>

<<Stavi giocando con Miele, e stava così bene...>>, si giustifica.

<<Ma ti serviva una mano>>, insisto.

Lei prende un coltello dal secondo cassetto e lo avvolge in uno scottex, non cagandomi di striscio. Quanto mi fa incazzare!

<<Come mai hai reagito così prima, con tuo padre?>>

I suoi occhioni azzurri mi stregano e le sue guance piene mi fanno solo sciogliere.

<<Perché è uno stronzo.>> Dico solamente. Non voglio parlare dei miei problemi personali con lei.

<<Perché dici così??>>

<<Perché sì! Tu non litighi mai con tuo padre?>>

<<No, è la persona che amo di più al mondo, non potrei mai>>, risponde, facendomi ricordare tutte quelle volte che la vedevo sorridere e fare battute con Bruno; ho il flash di quando stavano sul divano abbracciati e ridevano nella loro conversazione. Sono veramente molto uniti.

Chiude la porta dando due giri di chiave e ci dirigiamo per strada -la torta questa volta la sorreggo io-

<<C'è sempre un perché se si odia qualcuno >>, continua. Dio, certe volte vorrei ucciderla per la curiosità che l'affligge.

<<Anche tu saprai come mi sento, odi anche tu alcune persone no?>>

Lei ci pensa un po' alzando gli occhi al cielo e assottigliando la bocca, ma poi risponde <<non penso di aver mai odiato qualcuno.>> Ammette.

<<Prendiamo me. Tu non odi Josh Martino?>>

Tutti odiano almeno una persona nella loro vita, è impossibile che questa ragazza abbia qualcosa di diverso.

<<Per quanto tu possa avere la faccia da schiaffi e per tutte le cattiverie che mi fai e che ti faccio no, non ti odio... >>, dice <<... ma stavamo parlando di te, perché detesti tuo padre?>>

Quegli occhietti mi fissano e quelle labbra diventano via via sempre più rosa. <<Perché per me non c'è mai stato. Lui era un bravissimo giocatore, ed io l'ho sempre preso come punto di riferimento, ma poi ha dovuto smettere perché si è fatto male; sono cresciuto con il calcio, babbo mi ha insegnato tutto per farmi realizzare il sogno di diventare come Cristiano Ronaldo... ma ora... ogni volta che segno, ogni volta che ho bisogno di un incoraggiamento in più e mi giro, lui non c'è mai...>>, ammetto abbassando la testa.

<<Perché non ci parli, forse puoi spiegargli la tua situazione e ti capirà >> , mi cosiglia.

Sbuffo una risata <<non mi ha mai capito fin dal principio, sicuramente non si metterà a fare il padre ora.>>

CRIS

Sentire tutto quell'odio verso Stewart mi fa rabbrividire. Un pochino mi ritrovo nella sua situazione, perché scrivere è il mio sogno e i miei questo non lo capiscono proprio. Certe volte mi hanno anche tolto il computer e il telefono, cosicché non stessi tutte quelle ore a scrivere.

Durante il tragitto rimaniamo in silenzio e anche quando entriamo di nuovo in casa non spiccichiamo parola. Magari qualche risata o qualche risposta a delle domande dirette a noi, sennò non interagiamo mai.

Nel pomeriggio i nostri genitori si spostano in salotto, mentre io, Cloe e Josh nelle camere da letto. Josh ci ha tenuto a farci compagnia e sentire i nostri discorsi, così io e Cloe non possiamo parlare più di tanto delle nostre cose private.

<<Ieri notte ho finito di scrivere il pezzo che mi hai detto d'aggiungere >>, ammetto vedendo i miei quaderni disposti su una mensola.

<<Ma che storia stai scrivendo?>> Mi chiede Josh, stendendosi sul letto con le braccia sotto la testa.

<<D'amore, il mio genere preferito.>>

Lui scoppia a ridere e io ci rimango male. Sua sorella vedendomi, lo fulmina con lo sguardo << non c'è niente da ridere, il romantico va molto e quella di Cris è una passione, lasciala in pace.>>

Lui smette di ridere <<e di cosa parla questa famosa storia?>>

Prendo aria per iniziare a spiegargli, ma poi sospiro. Lui non capirebbe la filosofia che c'è dietro ai due protagonisti, è troppo stupido e mi riderebbe solo in faccia prendendomi per patetica.

<<Non te lo dico.>> Rispondo.

<<E perché no? Ora non è più importante?>> Mi chiede divertito.

<<Puoi per una volta non rovinare l'atmosfera? Sei un testa di cazzo Josh!>> Lo sgrida Cloe.

Del tutto indifferente sospira annoiato e finalmente ci lascia passare un pomeriggio tranquillo, fino a che non mi ritrovo a casa mia.

Mi chiudo in cameretta e accendo il computer, chiamo Miele che mi si accomoda sulle coperte e finalmente inizio a digitare in quei tasti, che a me sembrano oro. Le mie dita non vogliono fermarsi, sono più rapide del mio cervello.

La pagina dello schermo in quattro e quattr'otto è diventata piena di scritte e io mi sento finalmente soddisfatta quando vedo che il discorso fila e che la mia storia ha un inizio e una fine.

<<Che ne dici?>> Chiedo a Miele appena finita di leggere l'ultima riga. Lui mi guarda muovendo di poco la coda e io ridacchio << ti piace o credi sia meglio metterci un punto?>>

Miele dà una zampata sulla tastiera, volendo solo le coccole e facendomi comparire lettere a caso dopo il punto finale.

Verso le sette decido di staccare gli occhi dallo schermo, per via del mio annebbiamento e vado verso l'armadio per scegliere quello che dovrò mettermi per la festa.

Inizialmente opto per un semplice jeans con una maglia, ma poi decido di non fare la guastafeste e di mettermi un vestitino elegante. Sono indecisa tra un vestito rosa con lo scollo a cuore e bretelline e uno celeste senza bretelle, con strati di tulle trasparenti.

<<Quale ti piace di più?>> Chiedo a Miele che si è seduto davanti a me e sta cercando di prendere la sua stessa figura riflessa sullo specchio. Prima credeva che quello riflesso fosse stato un altro cane e si trovò spiazzato quando, per andargli incontro, sbattè la testa sul vetro.

Miele annusa l'abito celeste e decido che sarà quello da indossare per questa festa. <<Ottima scelta, ti promuovo stilista dell'anno.>> Sorrido mettendo la mano a cinque. Lui mi dà una zampata toccandola.



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CIAO A TUTTE STELLINE, VOLEVO ANNUNCIARVI CHE PUBBLICHERò 5 CAPITOLI AL GIORNO DI QUESTA, PERSONALMENTE, AVVENTURABILE STORIA.

CHE COSA SUCCEDERà TRA I DUE?

VI PIACE LA STORIA MOMENTANEAMENTE? accetto critiche e consigli.

SI AMERANNO? CHI AMERà PER PRIMA CHI?

SCUSATE SE è UN Pò PALLOSA, MA SI SA è L'INIZIO E BISOGNA UN ATTIMINO SPIEGARE. A DOMANI LETTORI... E SPERO CHE CONTINUERETE A LEGGERE LA STORIA.

"CI HANNO DATO I LIBRI PROPRIO PER IMPARARE A LEGGERE IN PIENO LA REALTà"

BUONA LETTURA STELLINE, VADO A COCCOLARE IL MIO JOSH.


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