3.
JOSH
La scuola è una vera noia. Oggi ho l'interrogazione di scienze e se non fosse che ho allenamento il pomeriggio, l'avrei saltata.
L'unica voglia che ho per alzarmi dal letto è Cristina e il suo buffo porsi ai miei scherzi di merda.
Vado a svegliare mia sorella, facendole un po' di coccole e poi scendo in cucina per fare colazione. Mio padre come sempre sta leggendo le notizie sul quotidiano ed ha la valigia del lavoro pronta sopra al tavolo. Essendo un agente immobiliare se ne sta sempre chiuso nel suo ufficio a ricercare e a sfogliare tonnellate di fascicoli.
Io lo odio. Lo odio perché fin da quando ero piccolo non è mai venuto a vedermi alle partite di calcio e per me la sua presenza era importantissima.
Quella che mi è stata sempre vicina è mia sorella, che ad ogni partita si faceva due strisce sulle guance e urlava il mio nome ad ogni goal o come incoraggiamento.
<<Avete qualche verifica o interrogazione oggi?>> Chiede mia madre. Ormai è diventata la domanda che ci pone ogni mattina.
<<Josh ha l'interrogazione di scienze>>, interviene Cloe portandosi alla bocca un biscotto. Perché non se lo poteva mangiare prima?
<<Hai studiato? Sei pronto? Sai che se prendi un brutto voto non prenderai la patente per lo scooter... >>, dice babbo staccando gli occhi dal quotidiano solo per rimproverarmi.
<<Sì lo so.>> Rispondo freddamente.
Il fatto è che avendo passato tutto il pomeriggio a provare gli scherzi per Cris non ho avuto la minima voglia di aprire libro.
<<Sabato gli Hemilton vengono da noi, non ci sembrava giusto andare sempre noi da loro... >>, dice mamma <<...tanto per voi non sarà un problema no?>>
Scuoto la testa rimanendo in silenzio. I nostri genitori non sanno che tra me e Cris non scorre un rapporto civile e che passiamo tutto il tempo a pensare a come farci del male.
Finito di mangiare mi vesto con i primi stracci che trovo e poi accompagnato da mia sorella esco di casa. Nel cancello accasciata sul muretto c'è Cris, che come sempre aspetta Cloe per andare a scuola.
<<Ehi ciao >>, dice dolcemente appena ci vede. Ovviamente è riferto a Cloe, dato che a me non ha rivolto neanche uno sguardo.
<<Ci sono anch'io eh.>> Mi faccio vedere.
<<Ah, scusa Josh, non mi ero resa conto... >>
Mi irrita il fatto che non riesco più ad avere l'ultima parola su di lei, ma sorrido ugualmente.
Appena arrivati a scuola ci fermiamo sul muro vicino al cancello ancora chiuso e aspettiamo i nostri amici, intanto mi faccio gli occhi guardando qualche rgazza su Instagram, ma poi esce fuori un post di Cristiano Ronaldo e inizio a sorridere, sperando di diventare forte come lui, un giorno.
<<Ehi Josh >>, mi chiama Luca battendomi il cinque, poi va dalla sua migliore amica << ciao Cris.>>
Odio ammetterlo ma certe volte sono geloso nel rapporto che hanno quei due. Non che provi qualcosa di profondo per Cris, ovviamente, ma perché mi sono sentito sempre il terzo incomodo tra i due.
<<Hai visto il calendario? Hanno messo le prossime partite >>, mi dice poi, quando finalmente ha finito di dare importanza solo a Cristina.
<<No, non ci ho fatto caso. Quando giochiamo?>>
<<La prossima settimana, contro il liceo scientifico.>>
L'ultima volta è stata parecchio dura portare a casa la vittoria e per un pelo rischiavamo di essere squalificati alle prime eliminatorie.
<<Francesco lo sa?>> Gli chiedo. Di solito è sempre lui quello più in ansia di tutti, essendo il portiere.
<<E' stato lui a dirmelo.>> Sorride.
CRIS
Ero un po' indecisa a fare lo scherzo a Josh quando ho visto che ha cambiato espressione per via della partita. Il liceo scientifico può avere tutti geni come squadra, ma sicuramente sono forti. L'ultima volta per poco non perdevamo e questa cosa ha fatto amareggiare Josh.
<<Buona fortuna per l'interrogazione >>, gli dico sorridendo.
<<Quel sorriso non mi piace, sicuramente c'è qualcosa sotto >>, ridacchia Luca conoscendomi come le tasche dei suoi jeans.
<<Che hai in mente?>> Mi sussurra Cloe.
<<Ho spalmato un po' di colla per vestiti sulla sua seggiola.>>
<<Ah questa brucia >>, ridacchia.
Per fortuna per quanto possa volere bene a suo fratello, non mi ha mai rimproverata per fargli passare le peggio cose.
<<Martino, ci vogliamo ancora guardare o viene su per la sua prima interrogazione?>> Gli chiede il prof Guastura.
Josh sospira e io mi giro per godermi la scena. Prende il libro e prova ad alzarsi, ma rimane incollato alla seggiola. In pochi secondi mi guarda e capisce cosa sta accadendo, poi guarda il professore dicendo: <<veramente starei molto più a mio agio seduto.>>
Io scoppio a ridere silenziosamente, guardando l'invalidità di Josh. Luca non sa cosa fare: se ridere e battermi il cinque, o stare impalato e godersi il suo migliore amico a disagio, portandogli rispetto.
<<Martino mi sto innervosendo. O viene o le metto due... >>, lo minaccia Guastura. Ovviamente non si è alzato e la lezione ha continuato normalmente. Al suono della campanella metto subito via i libri e giro la sedia per vedere le condizioni di Josh, << tranquillo, è solo colla per vestiti, si staccherà.>>
<<Ti giuro che appena mi alzerò di qui non riderai più come ora >>, mi minaccia puntandomi il dito contro.
<< E dai Josh, per una volta Cris ha fatto centro. Almeno stai fermo >>, ridacchia Luca battendogli una mano sulla spalla.
<<Ma siete tutti contro di me?>> Chiede il ragazzo.
Io rido ancora di più, ma poi lascio la mia attenzione su Romina. Più che una ragazza sembra un uovo di Pasqua. E' sempre stata una ragazza ben impostata di corpo e ovviamente sfrutta quello che la natura le ha dato. Ha dei lunghissimi capelli biondi, con una frangetta che le copre tutti gli occhi marroni, mettendole in risalo le labbra rifatte e il nasino all'insù.
<<Ehi Josh, hai cinque minuti?>> Gli chiede evitando ogniuno di noi. L'anno scorso sono stati insieme e visti esternamente si possono definire la coppia perfetta del mondo, ma in realtà non riescono ad avere una relazione seria, evitando gli inviti di altre persone.
<<Sinceramente no >>, borbotta Josh incollandosi alla sedia. Scoppio di nuovo a ridere, vedendo la faccia delusa di Romina mentre se ne va e Josh mi tira un calcio sotto al banco.
<<Parliamo di cose serie...>> dice Cloe <<... il mister si è deciso a far uscire Matteo dalla squadra o continuerà a venerarlo?>>
Josh diventa di nuovo teso e io sono indecisa se calmarlo e dirgli che tutto andrà bene o rimanere in silenzio.
<<Solo perché è suo figlio non vuol dire che deve essere il più bravo >>, confesso.
<<Infatti mi odia perché sono io il più forte >>, interviene Josh con nonchalance.
<<E chi non lo fa?>> Ridacchio tappandomi poi la bocca.
JOSH
La faccia da innocente che sta facendo in questo momento Cris non mi aiuta per niente nel mio 'stare immobile'. Non che voglia saltarle sopra, intendiamoci, ma almeno per darle un po' di fastidio.
<<Ti conviene correre appena finisce la scuola. E molto veloce >>, le intimo con voce roca.
Lei arrossisce per un'attimo e a me esce un piccolo sorriso. Il professore d'inglese entra e io non posso fare a meno di rimanere imbambolato sulla schiena di Cris. Sui suoi capelli biondi che sfiorano il bordo della sedia e la sua magliettina che le scopre un po' la schiena.
Scuoto la testa per eliminare tutti i pensieri che ho in testa su di lei. Nei miei compleanni, malgrado ci siano sempre state tantissime ragazze, non riuscivo a staccare gli occhi dal corpo di Cris, coperto da un semplice due pezzi.
<<Che ti prende?>> Mi chiede Luca facendomi tornare nella realtà.
<<Che?>>
<<Stavi fissando Cri e sorridendo. Che ti prende?>>
Cerco di muovermi dalla sedia per l'imbarazzo, ma il brutto è proprio quello che devo rimanere fermo. <<Stavo pensando al coraggio che ha avuto nel mettermi la colla sul culo, niente di che. >>
Luca mangia la foglia e per fortuna cambia discorso. Nell'ora successiva non ho fatto altro che lamentarmi perché avevo urgentemente bisogno di andare in bagno, ma per colpa di qualcuno non ho potuto alzarmi.
Siamo arrivati alla penultima ora del giorno e mi sembra di morire per non essermi ancora chiuso dentro un bagno o uno sgabuzzino con qualche ragazza. Per fortuna appena ho provato e riprovato ad alzarmi ci sono riuscito e ho preso la palla al balzo per andare a fare i miei giri.
Ho la vescica piena e non voglio aspettare un momento di più per andare in bagno. Andrò dopo alle macchinete per comprarmi qualcosa da mangiare, e farmi quattro chiacchiere con la bidella.
Dopo aver fatto con comodo, durante la spiegazione dei sistemi, non ho potuto fare a meno di scivolare sotto al banco di Cris e legarle i lacci delle scarpe.
Vado di nuovo al mio posto e lancio un'occhiolino a Luca.
<<Se cade si farà male>>, pensa. Mi dimentico certe volte che è anche il suo migliore amico e che farebbe di tutto pur di difenderla.
<<Nah, non li ho tirati molto. Non si accorgerà neanche di averli intrecciati >>, sussurro.
<<Appunto che non se ne accorgerà si farà male.>> Mi rimprovera.
Finita l'ultima lezione del giorno sono molto contento di mettere velocemente apposto i libri e di avvicinarmi al banco di Cris.
<<Prima di tutto grazie per non avermi avvisato che la colla macchiava e per merito tuo mia madre sarà felice di lavare i miei pantaloni >>, le dico girandomi di schiena.
Lei scoppia a ridere mettendosi una mano davanti alla bocca, poi però si riprende e si gira per mettere i libri dentro lo zaino. <<Mi dispiace, tieni, questi sono i soldi per dei pantaloni nuovi, dovrebbero bastare >>, mi passa dei soldi lasciandomi senza parole.
<<No,tranquilla, andrà tutto via con un po' d'acqua >>, dico imbarazzato. Questa ragazza ha veramente un cuore grande e mi dispiace ammetterlo, ma mi odio per lo scherzo che le sto facendo.
Appena si alza perde l'equilibrio e cade a terra come una pera cotta. Scoppio in una fragorosa risata e mi attacco alla spalliera della sua sedia, gustandomi il panorama di una Cris in difficoltà.
<<Ma sei scemo? Potevo morire!>> Mi rimprovera.
<<Morire? Ma se ti ho solo legato i lacci >>, controbatto.
<<Mi aiuti ad alzarmi? Mi fa male la schiena per colpa dei tuoi scherzi da bambino >>, mi rimprovera.
La guardo stranito, perché fino a prova contraria, lei mi ha appiccicato su una sedia per tre ore! Ma poi decido di aiutarla, vedendole quegli occhioni celesti fissi su di me.
Gli porgo le mani e Cris nel tirarsi su, trascina giù me.
<<Ora sono soddisfatta.>> Sorride sistemandosi le scarpe.
Rimango immobile a fissare quella scena, non realizzando la figura da coglione che ho fatto. <<Tre a due per Cris!>> Ci mancava solo mia sorella.
<<E' solo fortuna... >>, provo a difendermi <<...e poi non è una gara!>>
Cristina mi guarda sorridente ed esce dalla classe con Cloe lasciandomi così, come uno scemo, imbambolato a fissarla.
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