17.
CRIS
I miei genitori hanno scoperto che questo pomeriggio l'ho trascorso a Milano, e si sono infuriati, scrivendomi di venire a casa Martino e di sbrigarmi. Appena mi siedo sul divano, la porta d'ingresso si apre e Josh entra con nonchalance. Quando incontra il mio sguardo lo fulmino: aveva promesso che non avrebbe detto niente, invece no, ha dovuto fare lo stupido come sempre.
Rimane in silenzio a fissarmi e si siede sul divano abbassando la testa: questa è la risposta al mio dubbio se era stato lui a dire che eravamo a Milano.
<<Allora, possiamo sapere perché non ce l'avete detto? >> Chiede mia madre incrociando le braccia al petto. <<Perché avreste risposto di no>>, sussurro. <<Si può sapere chi vi ha detto che non eravamo qui?>> Continuo irritata. Spero solo che non esca il nome 'Josh' perché posso arrivare a tal punto di non rispondere più alle mie azioni.
<<La persona che ce l'ha detto, ha scongiurato di non dirvi niente.>>
Josh alza la testa e guarda sua madre ad occhi sbarrati. Che faccia tosta, come si permette a rimanere in silenzio, dopo tutto quello che mi ha promesso.Vigliacco!
<<E ora, che volete farci? Metterci in punizione? Non siamo più bambine mamma >>, ribatte Cloe, prendendomi la mano.
<<Abbiamo deciso che a te Cloe non ti faranno più uscire per una settimana, mentre a te Cris.....ti toglieremo il telefono e il computer>>, dice mio padre. Stringo forte la mano di Cloe << come papà, lo sai che ci sto scrivendo la storia...>>
<<Lo so, e so anche quanto ci tieni, per questo motivo ti tolgo tutto per un mese.>>
<<Allora non sai proprio niente di me papà...>>, mi alzo lasciando qualche lacrima rigare il mio volto << se magari ti interessassi un po' di più a quello che faccio, capirai che è una tremenda cavolata togliermi tutto quello che ho per scrivere.>>
<<Ormai abbiamo deciso così. Ti servirà anche per dare spazio alla scuola.>> Mi butto di nuovo sul divano, e sento lo sguardo di Josh puntato su di me, infatti quando mi giro per guardarlo, lui mi sta fissando. Sembra dispiaciuto e alquanto preoccupato per me, ma credo che poteva pensarci prima. <<Perché per un mese? Non posso fare una settimana come Cloe?>>
<<No!>>
Sbuffo non ribattendo, già sono nella parte del torto, figuriamoci se rispondo anche male.
I miei genitori si alzano dal divano e Stewart prende parola <<speriamo che abbiate capito i vostri errori e che non ricapitino in futuro.>> Mi alzo in piedi, andando insieme a Cloe nella sua stanza. Josh mi blocca per un braccio e io mi dimeno staccandomi da lui.
<<Che cos'hai Cris, perché non mi parli?>>
<<Non chiamarmi Cris...>>, ribatto. Ma perché Cloe non mi ha aspettata ed è andata diretta in camera sua? <<Ancora con questa stronzata? Basta! Allora, perché non mi parli?>>
<<E me lo chiedi pure Josh? Perché hai detto ai genitori che io e tua sorella eravamo a Milano? Cosa ti cambiava scusa? Ti ho inviato anche le foto, dove potevi vedere che eravamo sane e salve...>>
<<Io non ho detto niente a nessuno, te l'avevo promesso, cazzo!>>
<<Come fai ancora a non ammetterlo? Ma dimmi, mi odi così tanto da farmi togliere tutto ciò che io ritengo importante nella mia schifosa vita?>> Ora sto piangendo, non posso pensare ad un mese senza il mio computer o il mio telefono. <<Ti ripeto che io non centro niente in questa storia....>>, insiste alzando il tono di voce. Asciugo le lacrime e provo a pensare a qualcosa di positivo in questa disgrazia. Ma come può essere un persona così ingiusta?
<<Ti prego stammi lontano, per favore.>> Lo supplico. Lui mi guarda come se avessi appena bestemmiato, ma poi abbassa la testa annuendo. Vado in camera di Cloe e scoppio a piangere sopra al suo letto. <<Ehi Cris, calmati>>, mi consola, accarezzandomi il braccio. <<Cloe come faccio? Un mese senza telefono e computer? Come posso mandare avanti la mia storia, come posso pubblicarla...>>
<<Non lo so Cris, ma almeno ci possiamo vedere, o per lo meno, tu puoi venire da me.>> L'unica cosa che ora riesco a pensare è come continuare la storia; ho una confusione in testa impressionante, e non riesco a rispondere ad ogni mia domanda.
Josh.
Mi fidavo veramente di lui, in queste settimane avevamo stabilito un rapporto bellissimo, ma a quanto pare mi sono solo illusa, di un'amicizia mai nata.
<<Quindi fammi capire: Josh ha fatto la spia e quindi ora tu e Cloe siete in punizione?>> Mi chiede Luca, continuando a montare la televisione. Mio padre va pazzo per queste cose infatti senza dire niente a nessuno fino all' ultimo, si è presentato a casa con una televisione gigante. Ovviamente hanno incaricato a me e a Luca di montarla, perché papà sta a lavoro, mentre mamma è da nonna, che oggi non si è sentita molto bene.
<<Sì, una cosa simile...>>, annuisco. <<E sei sicura che sia stato Josh? Voglio dire, che gli interessava a lui?>>
<<Non lo so Luca, resta il fatto che ora non so come fare senza il computer per scrivere.>> Ieri Miele si è preso coccole extra, ma non è stato molto contento, perché mi vedeva comunque molto triste e turbata: anche lui ormai si era abituato a rimanere seduto di fianco a me, e aspettare la fine di un capitolo.
<<Se vuoi posso prestarti il mio, ma solo per pochi giorni, perché poi serve a mia madre per delle commissioni.>> Il mio volto si illumina <<veramente saresti disposto a darmi il tuo computer? Sarebbe una cosa eccezionale!>> Ammetto. Almeno posso arrangiarmi per qualche giorno, fino a che non trovo quacosa di meglio.
<<Posso dartelo per quattro giorni, fino a domenica.>>
<<A me vabene. Non sai quanto ti voglio bene. Sei il mio salvatore.>> Lo abbraccio contenta. Lui ridacchia <<cosa faresti senza di me...>>
<<Assolutamente niente.>>
<<Halloween si avvicina>>, mi ricorda, continuando a mettere un chiodo in un buchino minuscolo che solo lui vede. Spero solo che non facciamo danni, perché io di queste cose non sono esperta. <<Già, non ricordarmelo perfavore, perché io andrò in campeggio con Josh e Cloe.>>
<<Hai ragione, me n'ero quasi dimenticato>>, si da una sberla in testa <<comunque tranquilla, ha messo pioggia.>>
<<Pazienza, i miei ci costringono ad andare comunque. Staremo pur sempre riparati dalle tende.>> Anche io avevo pensato la stessa cosa, solo che i miei genitori non si fermano di certo davanti ad un temporale. <<Posso far finta di star male, ma sicuramente rimarranno anche loro a casa con me, e non voglio rovinare niente a nessuno>>, ipotizzo, passandogli il martello.
<<Apparte che con me c'è Miele e Cloe, quindi il dramma non dovrebbe esserci, ma resta pur sempre la presenza di Josh>>
<<Se vuoi posso chiedere ai miei geniori se posso venire con voi, ma porto anche Doroti, sappilo.>> Non voglio fargli rinunciare alla festa di Halloween solo per un mio capriccio e sicuramente Cloe non vuole Doroti lì immezzo.
<<No, non voglio che cambi i tuoi programmi per me.Te l'ho detto, me la caverò... sono resistita per due anni, non posso mollare ora no?>> Cerco di sorridere, ma sicuramente è uscito uno schifo.
<<Io lo chiedo ugualmente ai miei. Sincuramente non ho voglia di andare alla solita festa in maschera>>, ammette, contiuando ad unire fili e a fissare chiodini. <<Se eviti di portare Doroti sarebbe okay...>>, gli consiglio. <<Perché? Ti sta antipatica? >> Mi chiede iniziando a martellare. Credo che si diverta dato che per tutto il tempo ha continuato ad usare il martello.
<<No, però non credo sia corretto nei confronti di Cloe>>, dico. Luca sbaglia mira e si dà un martellata su un dito, urlando dal dolore. <<O Dio, stai bene?>> E' diventato tutto rosso... sia il dito che lui. <<Sì, tranquilla, ora passa.>> Sembra un peperone, infatti sospiro per non provare a mangiarmelo..... è pur sempre un dito di una mano.
<<Comunque, stavamo dicendo?>>
<<Di Cloe, che non credo si senta molto a suo agio con Doroti>>, gli ricordo. <<Ah sì. Ma perché, piaccio ancora a Cloe?>>
Cavolo, dovrei pensare prima di parlare. Che pasticciona che sono.
<<Non... non lo so, ma essendo la tua ex, non credo le faccia piacere avere la tua nuova ragazza tra i piedi, specialmente sentire mentre lo farete...>>
<<Non posso lasciarla qui Cris, pensa a come ci può rimanere pensando che io sia in campeggio con la mia ex, non la prenderebbe bene neanche lei.>> Effettivamente ha un cuore anche Doroti per quanto certe volte la disprezzi per via del fastidio che fa provare a Cloe.
<<Non puoi rovinare a Cloe l'Halloween>>, lo rimprovero. <<Ma neanche a Doroti.>>
<<Luca ti ricordo che mi hai ammesso di stare con Doroti per cancellare ogni singolo ricordo con Cloe, perché sennò ci stavi male e non riuscivi ad andare avanti, quindi cerca di capirla...>> Un giorno aveva ammesso che provava ancora qualcosa per Cloe, ma che non voleva riprovarci più perché era sicuro che avrebbe solo sofferto, così ha deciso di andare avanti, provando a dimenticarla con un'altra ragazza. Ho provato più volte a convincerlo, anche perché Cloe corrisponde, ma ha deciso così. Stupidi maschi.
<<Però prometti che in nostra presenza non ci farai niente: né baci, né abbracci, né tantomeno andarci a letto. Sono solo tre giorni, non ti chiedo tanto.>>
<<Promesso, ma ora aiutami a sollevare questo affare.>> Sorrido, neanche lui è molto contento di lavorare per i miei genitori. Solleviamo la tv e l'appoggiamo sul mobile del salotto. Appena me lo dice lui, attacco la presa e la televisione funziona al meglio.
<<Che grandi che siamo! Visto Miele?>> Gli chiede Luca, alzandolo da terra. Lui scodinzola leccandosi il musetto. <<Ora dobbiamo riordinare, mrs 'Aggiusta tutto'>>Ridacchio, indicando il casino che abbiamo combinato. <<Dai signorina, diamoci una mossa>>, sorride tirando giù Miele.
<<No, ti prego, l'ultima volta che mi hai detto di darmi una mossa non è finita bene.>>
Eravamo molto piccoli e Luca doveva andare a trovare la sua nuova ragazza. I genitori non lo lasciavano uscire da solo, per cui mi ha invitata a casa sua con la scusa di fare i compiti. Era già in ritardo, e mi sgridava ogni minuto per non essere stata più veloce nell'esecuzione dell'equazione. Appena uscimmo di casa, dato che ero molto nervosa dal suo comportamento, perché ammetto che in seconda media mi piaceva il mio migliore amico, tirai un po' troppo la maniglia della porta ed essa si staccò, lasciando la porta serrata e noi chiusi dentro casa. Non siamo riusciti ad uscire fino a che uno dei due genitori di Luca entrasse.
La ragazza l'ha lasciato il giorno dopo, perché non credeva a quello che era successo. In effetti è molto stupido il fatto accaduto, e in pochi ci credono, ma credo che ce lo ricorderemo per sempre.
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