14.
CRIS
Oggi ho promesso a Josh che sarei uscita con lui e Miele. Mi emoziona un sacco il fatto di poter far sentire libero quel cagnolino, che ha solo bisogno di svagarsi.
Sto finendo di scrivere il capitolo trentasette della mia storia e direi di essere molto soddisfatta di me stessa: in tre giorni le visualizzazioni sono aumentate, e sono molto contenta che alle persone piaccia la mia storia.
Colpisco il tastino dove c'è il punto che chiude l'intero periodo e rileggo l'ultima frase. <<Che dici Miele, qui è meglio un punto, o una virgola?>> Chiedo alzando la coperta e illuminando il musetto di Miele con la luce del computer. Lui mi guarda e viene fuori di lì, iniziando a scodinzolare.
<<Allora, se scegli la mano destra metto un punto, se scegli quella sinistra invece, metto una virgola. Ci stai?>> Allungo le due mani verso il cane e lui le fissa annusando la sinistra <<uh, una virgola, ottima scelta.>>
Sono arrivata al punto in cui Drake è confuso sui sentimenti che prova per Anne, anche se lei ancora non pensa affatto ad un rapporto romantico con lui. I suoi pensieri sono rivolti ai suoi amici e alla scuola, e non pensa affatto a cotte adolescenziale con le quali può rimanerci solo male. Lei aspetta il principe azzurro e Drake non lo è affatto.
<<Sempre a scrivere eh>>, mi sorride Josh che è appena entrato dalla porta. Faccio un saltino mettendomi una mano sul cuore.
<<Dio, chi ti ha fatto entrare? Mi hai fatto prendere un colpo>>, ammetto respirando profondamente.
<<Tuo padre, tu non sentivi.>>
Mio padre, certo! L'unica volta che è in casa ha cercato di far prendere un'infarto a sua figlia, ma che tesoro!
<<Preparo Miele e possiamo andare, ho finito di scrivere>>, gli dico, prendendo il collare e il guinzaglio.
<<Quando deciderai a dirmi di che si tratta la tua storia...?>>
<<Lo sai che non voglio dirti la trama, è inutile che provi e riprovi >>, sorrido vedendolo intento a mettere la password per accedere al computer. Alla fine si arrende e per la pazza gioia di Miele, usciamo di casa.
<<Vuoi che lo tenga io?>> Mi chiede indicandomi il guinzaglio di Miele tirato al massimo. Questo cane, malgrado la sua minuta stazza, tira come se fosse un lupo. Effettivamente sembra un lupetto in miniatura, perché ha le zampe tozze, la coda e le orecchie super lunghe, il pelo nero con qualche chiazza marrone e bianca e il muso lungo.
<<No no tranquillo, ci sono abituata.>>
Lo porto sempre io a spasso e per me è un vantaggio, così evito di andare in palestra per farmi i muscoli delle braccia. Quando arriviamo al parco, noto che effettivamente non c'è nessuno, così sciolgo Miele che subito vaga intorno agli alberi e ai giochi sparsi nel verde parco.
<<E' un grande quel cane.>> Dice improvvisamente Josh. Rimango per un'attimo a fissarlo e mi diverte vederlo allegro a rincorrere gli uccellini che si erano posati delicatamente sull'erba, fa certi scatti che credo che batta anche Usain Bolt. Mi alzo dalla panchina e corro verso lo scivolo, attirando l'attenzione di Miele, che malgrado faccia quello che vuole, non ha mai smesso di guardarmi. <<Vieni piccolo.>>
<<Cris è un cane, come puoi fargli imparare a fare lo scivolo, è ridicolo.>>
<<Lo so che è un cane Josh, ma lui farà lo scivolo e tu starai a vedere>>, sorrido richiamando Miele. Salgo di nuovo le scale e poi quando stiamo sul pianerottolo mi metto seduta. <<Allora Miele, ora tu devi scivolare e dopo ti meriterai la ricompensa, okay?>> Tiro fuori dalla tasca un biscotto, che lui ama tanto. Fissa la mia mano e salta per raggiungere il biscotto. <<Qui...>>, gli incito mostrandogli l'inizio dello scivolo. <<Vai..>>, lui monta sulla parte iniziale e si affaccia ai lati, dove scodinzola quando vede Josh, che mi guarda sorridente.
<<Vai Miele su...>> Lo incito ancora. Lui guarda davanti a se e frenando con le zampe posteriori scivola buffamente sullo scivolo, lasciando a bocca aperta sia me che Josh. <<Visto Mister 'So tutto io'? I cani possono fare lo scivolo>>, gli indico Miele che scivola di nuovo giù solo per ricevere il biscotto.
<<Vuoi rimanere qui a guardare? Forza andiamo.>> Lo afferro per un braccio trascinandolo nello scivolo. <<Cris non posso mettermi a fare lo scivolo, dai ho sedic'anni...>>
JOSH
Questa è matta.
<<Dai vieni!>> Insiste scivolando giù per l'ennesima volta. Sembra una bimba piccola, sia per la sua statura, sia per il suo sorriso felice. E' così tenera che mi dispiace lasciarla da sola, ma non posso di certo scivolare in quel madonno, no, non se ne parla.
<<Josh non sai cosa ti perdi, è una figata!!>>
<<Sono stato anch'io piccolo Cris, so cosa si prova.>> Spero solo che non incontro persone che mi conoscono: a differenza di Cris ho una certa figura a scuola e non voglio di certo rovinarmi la reputazione per via di una ragazza tutta scema e di un cane anormale che si diverte a fare lo scivolo prima che annusare il terreno e pisciare sulle piante. Cris mi viene vicino, correndo goffamente. Mi prende le mani e mi guarda negli occhi. Credo sia una specie di strega che ti ipnotizza con quell'oceano che ha all'interno della membrana. <<Non fare il guastafeste e vieni a giocare con noi, avrai un pomeriggio alternativo no?>>
Mi ritrovo costretto a salire le scaline e buttarmi giù come un coglione, che entra a malapena sullo scivolo. Questo credo che sia un pomeriggio che mi ricorderò per sempre: io che faccio lo scivolo a sedici anni solo per fare compagnia ad un cazzo di cane. Non è da raccontare. Assolutamente.
Cris dopo essersi stufata di fare su e giù ha la pazza idee di addestrare Miele. Chiama al cagnolino e si mette seduta per terra, mangiandosi un biscotto. Si rialza e ne tira fuori un altro dalla tasca dei jeans facendolo vedere a Miele. Si risiede a terra e il cane fa lo stesso, così da meritarsi la ricompensa. Non posso credere alla scena che ho visto. Non so se essere stupito dal fatto che Miele è riuscito ad imparare, oppure che Cris si è messa a terra come un cane.
Miele fa un giro su se stesso e poi corre via come se volesse essere rincorso. Cris lo accontenta e in meno di dieci minuti, mi ritrovo immezzo ad un'inseguimento.
<<FERMI!>> Esclamo urlando. Mi stanno facendo venire il mal di testa.
Miele mi gironzola tra i piedi facendomi inciampare e Cris mi vola sopra, schiacciandomi a terra. Non riesco a vedere il viso così vicino al mio, perché Miele mi tempesta subito di slinguazzate sul viso, ma sento comunque la sua magica risata poco distante dal mio orecchio.
Mi tolgo sia il cane che la ragazza da sopra e nonostante provi schifo a rimanere sdraiato completamente a terra, decido di rimanerci.
<<Sei una cosa impossibile Cristina Hemilton.>> Sorrido tirandole le guance.
<<E' la mia impossibilità che rende unica questa giornata>>, risponde affondando la guancia sulla mia mano. Se non fosse per Miele che si mise in mezzo, con il culo spiacciacato sulla mia faccia, sicuramente avrei provato a baciare Cris.
Malgrado la drammaticità dell'azione di Miele, gli chiedo divinamente grazie per avermi fermato a non fare stronzate. Quando si fanno le sette, decidiamo di ritornare verso casa: anche se non lo vado a mostrare, mi sono divertito. Cris sbuffa e strattona Miele più volte per farlo allontanare dalla merda secca.
<<Che hai, non mi sembri tanto felice.>>
Lei mi guarda e poi abbassa lo sguardo. Mi sto preoccupando, è per colpa mia? Ho fatto qualcosa che non devo? Ti pareva... proprio mentre la giornata stava andando per il meglio.
<<Niente, solo ansia per entrare di nuovo a casa, con mio padre che sicuramente parlerà del lavoro e mia madre delle coppie separate dell'anno...>>
<<Bè se ti consola posso dirti che mio padre parla solo ed esclusivamente di lavoro, e mia madre di quanto è brava Cloe a scuola o merdate simili...>>, dico.
<<Certe volte prendo in considerazione l'opzione di trasferirmi da qualche parte, da sola con Miele e lontano da quella famiglia... mi fa stare male e soffoca il mio desiderio di essere libera.>>
<<Ti andrebbe di andare da qualche parte stasera? Magari a mangiarci qualcosa e poi ritornare.>> Propongo facendole vedere che spengo il telefono per continuare a godermi la serata con lei.
<<Okay, vengo volentieri, ma ti ricordo che ho Miele e non ho soldi con me.>>
Le metto un braccio attorno alle spalle e appoggio la mia testa con la sua. <<Ahh Cris Cris, per questa sera avrai tutto offerto...>>
<<Ti giuro che domani ti riporto i soldi.>>
Ridacchio <<non serve che mi ridai i soldi, è un piacere sfuggire dalle nostre famiglie.>>
<<Grazie principe azzurro.>> Ridacchia.
<<Principe azzurro?>>
<<Bè sì, da piccola sognavo averlo... speravo che mi salvasse dal nemico e che era dotato di spada e cavallo bianco. Ma sognavo solo>>, ammette non dandoci molto peso. Andiamo a prendere due pezzi di pizza che ci mangiamo per strada, lei ha preso la margherita classica, mentre io la capricciosa, è stata sempre la mia pizza preferita.
Passeggiamo ancora per un pò e poi quando arriviamo davanti casa di Cris, noto che i suoi genitori sono affacciati dalla finestra e ci stanno guardando.
Decido di fare la mia porca figura accarezzando la guancia di Cris, e darle un bacio nell'altra.
<<Notte, a domani e grazie per la giornata.>> Sussurro, accarezzando Miele e andandomene.
'Che tipetta che sei Cristina Hemilton' penso, ripercorrendo l'intera giornata passata di nuovo da bambino.
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