(5). Tuition chemistry
Sung Gi's point of view.
Sono da circa mezz'ora fuori scuola e di Kim Himchan non c'è nemmeno l'ombra, se mi ha dato buca lo squarto vivo, giuro. Sbuffo e controllo l'ora, sono le dieci e mezza e mi sto annoiando, invio un messaggio a Rin Hee imprecandole contro perché mi non mi ha voluta accompagnare.
"Oddio." Dice una voce affannata al mio fianco, faccio un salto indietro e la mia testa si scontra con il muro della scuola.
"Ma che cazzo?!" Sbraito massaggiandomi la parte dolente. Aia, che dolore!
"Che cazzo fai, Choi?" Domanda ancora la voce al mio fianco, mi giro pronta a riempire chiunque fosse di parole ma appena mi trovo il viso di Kim Himchan a pochi centimetri dal mio faccio un altro salto indietro finendo, per la seconda volta, con la testa contro il muro.
"Ma sei demente?" Domanda lui accigliandosi, lo fulmino con lo sguardo. Ma guarda quest'idiota! Ma proprio per lui dovevo prendermi una cotta?
"Si, okay dai, non ho tempo da perdere, andiamo lì dentro e vediamo se sono ancora vivi." Riprende a parlare scuotendo la mano destra in aria, come se stesse scacciando una mosca.
Mi incammino verso l'entrata ignorandolo completamente, sento i suoi passi dietro di me.
"Aspetta." Mi fermo sui miei passi, il suo petto si scontra con la mia schiena ed io arrossisco, il telefono gli sfugge dalle mani e finisce a terra, lo sento imprecare ed abbasso lo sguardo passandomi le mani sulle guance, come se potessero far scomparire il rossore. "L'entrata è chiusa, sono quasi le unidici ed un quarto" continuo con voce fleibile senza voltarmi.
Sbuffa e mi afferra il polso trascinandomi verso il retro.
Oddio, vuole stuprarmi?
Mi acciglio.
Sung Gi ma che cazzo vai a pensare?
Sono un caso perso.
La voce melodiosa- melodiosa? Che diabete, ew- mi riscuote dalla mia conversazione interna. "Il custode dimentica sempre di chiudere la porta sul retro." Mi spiega velocemente.
"E tu che ne sai?" Domando stranita mentre lui appoggia una mano sulla maniglia. Si gira a guardarmi ed un sorrisetto malizioso si dipinge sul suo viso.
Ah, ma che schifo, a casa sua non esistono i letti?
Quando vede che non ho intenzione di rispondergli abbassa la maniglia ed entra, lo seguo guardandomi in giro nell'enorme palestra, di Chan Hee e Yongguk non ci sono tracce. Magari Chan Hee l'ha ucciso ed è scappata via. Magari.
"Dove sono finiti?" Impreca sottovoce, mentre sbuffa, volta il viso verso di me e mi fissa, mi riuscuoto velocemente e vedo che si sta avvicinando, sono tentata di scappare via ma resto ferma mentre lui si blocca a due centimetri da me, il suo corpo mi copre quasi del tutto, deglutisco silenziosamente. Alza la mano e l'appoggia sulla mia fronte e poi scende verso le guance ed io avvampo, mi mordo il labbro per reprimere un grido. "Allora." Soffia vicino alle mie labbra, il suo respiro si mischia al mio, sorride. "Non hai la febbre." Poi scoppia a ridere e si stacca.
Cosa? Ma è idiota?!
"Ehi, quella è la felpa di Yongguk!" Dice dirigendosi verso il banco vicino allo sgabuzzino. "E questo è il suo cellulare" dice prendendolo tra le mani e sbloccandolo.
"Quindi devono essere da queste parti." Dico guardandomi attorno.
"Yongguk non lascia mai il suo cellulare incustodito." Risponde Himchan stringendosi nelle spalle mentre si passa una mano tra i capelli neri e pieni di gel.
"Aspetta, questa porta non è mai chiusa." Osservo dirigendomi verso la sgabuzzino, mi giro verso Himchan e lo fisso.
"Ditemi che non è vero." Sospira sconsolato ed apre velocemente la porta.
Ci blocchiamo sul posto, gli occhi sgranati, la bocca spalancata mentre le nostre spalle sono attaccate. Cosa vedono i miei occhi...
"Oh mio Dio." Sussurra Himchan scandendo ogni singola parola, annuisco deglutendo
Chan Hee è comodamente appoggiata al petto di Yongguk, tra le sue gambe, Yongguk le avvolge i fianchi mentre una mano è posata sulla sua coscia, la felpa di Chan Hee li avvolge entrambi tenendoli al caldo, la testa del ragazzo è appoggiata nell'incavo del collo della mia dongsaeng. Hanno entrambi un'espressione serena nonostante lì faccia un freddo che gela anche le ossa.
"Yongguk!" Sbraita Himchan scuotendogli la spalla con una mano.
"Chan Hee." Sbraito a mia volta mentre cerco di prenderle una mano, ma noto a malincuore che è stretta a quella di Yongguk, le loro dita sono intrecciate ed i loro palmi coincidono. Ed io tra poco muoio. "Chan Hee svegliati!"
"Lasciami dormire, umma." Risponde lei lamentandosi e stringendosi ancora di più a Yongguk che mugola.
"Chani! Oh mio Dio! Park Chanyeol senza maglia proprio davanti a te!" Urlo con finta voce eccitata battendo le mani. Chan Hee spalanca di scatto gli occhi, Himchan indietreggia impaurito.
"Dove? Quando? Perché?" Inizia a parlare a raffica, Yongguk dietro di lei si lamenta poi apre leggermente gli occhi e sbuffa faendo alzare in aria i capelli di Chani. Lei si gira di scatto, guardandolo negli occhi poi urla, balza in piedi ed inciampa nelle gambe di Yongguk ancora stese e finisce con la faccia a terra. Lancia un mugolio di dolore e si copre la testa con le mani, Himchan ride e Yongguk si acciglia.
"Aia!" Ulula come un cane bastonato. "Mi sono fatta male! Sung Gi- unnie!" Continua ad urlare, mi abbasso e le sollevo il viso constatando che non c'è nessuno sfregio.
"Non ti sei fatta male." L'avverto sospirando.
"Vaffanculo."
The Day Later.
Dan Bi's point of view.
Mi lascio sfuggire un sospiro disperato mentre poso la testa sul banco, tra le braccia. Perché ci tocca studiare chimica?
Non serve ad un bel niente e per di più non ci capisco un bel niente. Sospiro ancora, battendo la mano sul banco, esasperata. La sedia affianco a me struscia contro il pavimento aumentando il mio mal di testa. Sbuffo. Chi osa sedersi affianco a me?
Alzo lo sguardo e mi trovo gli occhi di Choi Junhong che mi scrutano, un sorriso genuino è dipinto sul suo viso. Cosa?
"Ciao Dan Bi." Sorride sventolando la sua mano enorme davanti al mio viso.
"Oh, aehm, ciao Junhong." Rispondo imbarazzata. Impongo alle mie mani di non tremare ma loro non mi ascoltano e continuano a farlo indisturbate, le nascondo velocemente sotto il banco ed abbasso lo sguardo.
"Puoi chiamarmi Zelo." Dice felicemente mentre mi fissa, si passa una mano sul braccio e stende le gambe sotto il banco. Ma quanto so lunghe?
"Ah okay." Rispondo. Bella risponsta Dan Bi, davvero. Mi complimento da sola ma in verità è che sono imbarazzatissima, Choi Junhong mi ha rivolto la parola di sua spontanea volontà, penso di poter morire proprio adesso, su questo banco.
"Il professore fa sempre tardi." Osserva lui mentre fissa la porta chiusa dell'aula, annuisco poi ricordo che non mi sta guardando e mi schiarisco la voce.
"Beh, meglio così." Borbotto mettendo su un broncio. Si gira e si avvicina pericolosamente al mio viso, sgrano ancora di più gli occhi. Prende la mia guancia tra l'indice ed il pollice, storcendola. Aia, è diventato idiota? Sembra mia nonna. "Non ti piace chimica?" Domanda incrociando le braccia dopo che ha finito di torturarmi la guancia.
"Assolutamente e categoricamente no! È inutile e poi non la capisco!" Gli rispondo alzando la mano davanti al viso per poi scuotere la testa.
"Non la capisci?" Domanda girandosi completamente verso di me.
Un paio di ragazze nell'aula mi lanciano delle occhiatacce incorniciando le braccia sotto al seno, stringono gli occhi fino a ridurli a due fessure minuscole e mi fanno un cenno con la testa in modo inquietante.Oh mio Dio, ma che vogliono 'ste malate mentali da me? Mica gli ho detto io di sedersi al mio fianco. Alzo le sopracciglia fissandole e sorrido, loro si girano dall'altra parte iniziando a parlare tra di loro. Stronze, non parlatemi alle spalle che vi sbrano vive!
"Dan Bi?" Domanda Junhong sventolandomi una mano davanti agli occhi mentre alza le sopracciglia in modo interrogativo.
"Oh scusa, non ti seguivo." Gli dico scuotendo la testa e sorridendogli. "Puoi ripetere?"
Lui si gira e guarda il gruppo di ragazze che lo guardano con sguardi adoranti, no scherzo, non erano adoranti, erano più alla 'Adesso ti stupro su un banco.' Le mie labbra si modellano in una smorfia.
Svergognate, andate a confessarvi e rinchiudetevi in un convento per purificarvi dai vostri peccati.
"Era per loro?" Domanda Zelo girandosi verso di me ed indicando le tipe con un cenno della testa, mi stringo nelle spalle. "Loro... mi fanno paura." Mi sussurra ad un orecchio.
Scoppio a ridere per poi coprirmi le labbra con una mano "Davvero?" Domando.
"Certo che si, insomma... guardale." Risponde facendo finta di rabbrividire, rido e lui si unisce a me. "Comunque." Riprende a parlare dopo essersi calmato. "Stavo dicendo, davvero non capisci chimica?" Domanda passandosi una mano tra i capelli azzurrini. Scuoto la testa per poi abbassarla imbarazzata.
Andiamo Dan Bi, cosa c'è di male nel non capire chimica? Madonna! Che figura di merda!
"Ehi."dice ridendo. "Non essere imbarazzata" mette due dita sotto il mio mento e lo solleva, fissandomi negli occhi.
Oh mio Dio. Adesso muoio, me lo sento proprio. Mi impongo di respirare normalmente e di non svenirgli davanti. Perché, insomma, Choi Junhong è un Dio sceso in terra, è perfetto. Non che mi piaccia eh, non pensiamo cose non vere.
No, okay,scherzavo. Choi Junhong mi piace da morire. È così kawaii.
Scuoto la testa ed intreccio le dita fra loro, sento il suo sguardo sul mio viso e le mie guance si colorano impercettibilmente di rosso. Mi mordo l'interno guancia, Junhong resta così finché la porta non si apre di scatto ed il professore Lim fa il suo ingresso battendo le mani per attirare l'attenzione di tutti. Junhong si china vicino al mio orecchio e sussurra:" se vuoi possi darti delle ripetizioni." Sento il suo fiato caldo contro il collo ed i suoi capelli mi solleticano la guancia, rabbrividisco. "Sono piuttosto bravo in chimica. Ci stai?" Domanda sorridendo
"Certo." Rispondo balbettando, striscio le mani sul tessuto dei jeans ma loro continuano a sudare dall'ansia.
Oh mio Dio! Ripetizioni con Choi Junhong.
Questa sarà la mia fine!
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