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(13). Heaven & Hell


Rinhee's point of view.

"Chanhee?" chiamo la mia gemella mentre mi giro verso di lei, buttando a terra gran parte delle coperte.

"Mh?" mugugna lei continuando a tenere gli occhi fissi sul suo cellulare.

"Usciamo?" domando con uno sbuffo, poggiando il gomito sul cuscino e la testa sulla mia mano aperta mentre la fissa con l'aria da cucciolo smarrito.

Mi lancia un'occhiata poi riposa i suoi occhi sul cellulare continuando a scorrere su qualche sito. "Oggi devo vedere Riverdale." Risponde poco dopo.

"Andiamo, Chani, smettila di fare l'eremita." Sbotto, afferrando il suo cellulare e strappandoglielo in mal modo dalle mani, le lancio un'occhiata di fuoco e lei fa lo stesso.

"Ma non ho voglia." Sbuffa passandosi distrattamente una mano tra i capelli per poi incrociare le braccia sotto il seno con un broncio stizzito disegnato in volto.

"Andiamo." Le rispondo, ignorandola deliberatamente e mi metto a sedere incrociando le gambe, le afferro un braccio e la tiro su. "Mettiti qualcosa."

"Ma Youngjae non c'è?" domanda lei in uno sospiro nel momento in cui si alza e si dirige all'armadio, spalancandolo.

Mi stringo nelle spalle mentre la guardo con la coda dell'occhio. "Doveva fare qualcosa con la sua famiglia o roba del genere." Le rispondo, alzandomi a mia volta ed affiancandola davanti all'armadio per scegliere cosa mettere.

"Va bene, allora usciamo." Sentenzia lei, sfilandosi la maglia che indossava per metterne un'altra.

Sorrido e le faccio la linguaccia mentre mi allontano dalla camera per andare a recuperare le nostre scarpe, quando rientro gliele butto in scortesemente ai piedi, facendola sobbalzare dalla paura e facendole scivolare il cellulare dalle mani, il quale fortunatemente finisce sul letto invece che sul pavimento, avrebbe potuto uccidermi se glielo avessi rotto.

"Ma che fai sempre con quel cellulare in mano?" domando mentre mi siedo sul letto per infilarmi le scarpe.

Lei mi imita e noto, visibilmente, che la sua faccia prende fuoco, nel vero senso della parola, diventa rossissima ed inizia ad emanare un opprimente calore quindi tossisce fintamente mentre evita accuratamente di guardarmi negli occhi. "Giravo su internet." Risponde, in modo vago ed evasivo e qui c'è qualcosa che mi puzza.

"Oh no." Dico disperata quando una lampadina mi si accende in testa. "Non starai stalkerando Yongguk su tutti i social media che possiede, vero?" domando, anche se so già la risposta.

Strabuzza gli occhi e si volta di scatto a guardarmi mentre la sua faccia, se possibile, diventa ancora più rossa. "Cosa?" urla scioccata. "No ma ti pare?" sbotta poi voltando repetinamente di nuovo la testa altrove per non guardarmi.

Rido divertita e le poggio una mano sulla spalla. "Chanhee, tesoro." Inizio a parlare per farle uno dei miei discorsi filosofici sulla vita e lei rotea gli occhi al cielo, trattenendo a stento uno sbuffo. "Se ti piace Bang non c'è nulla di male, lo s.-" inizio a parlare, gesticolando animatamente con la mano destra quando vengo bloccata dalla mia gemella.

Si alza di scatto, lasciando scivolare via la mia mano e si butta i capelli dietro la schiena. "Andiamo, non ho voglia di ascoltare i tuoi discorsi, Rinnie." Dice esasperata, lanciandomi un'occhiata ammonitrice per poi dirigersi fuori dalla stanza.

"Ehi." Sbotto, alzandomi di scatto e correndole dietro. "Cos'hai contro i miei discorsi?" le urlo dietro, palesemente offesa mentre punto le mie mani sui fianchi.

"Niente ma oggi non sono in vena." Risponde lei, dandomi le spalle mentre entra in cucina.

"Allora sii in arteria." Butto lì, di punto in bianco e lei si ferma di scatto e si gira lentamente verso di me con gli occhi sgranati e disgustati e nello stesso momento la risata di papà si estende per tutta la casa.

"Oh mio dio, Rinnie, questa era ridicola." Mi avverte la mia gemella mentre da un bacio sulla guancia alla mamma.

"Oh ma non pensare a quest'eremita, Rinnie, era magnifica." proferisce papà tra le risate mentre alza il palmo per darmi il cinque.

"Papà, ti prego." Risponde l'eremita mentre apre il frigo ed afferra una bottiglietta d'acqua.

"Andiamo, lasciate stare Chanhee." Inizia la mamma, provocando un verso d'approvazione da parte di Chanhee che le alza il pollice. "E' solo triste per Yongguk."

Ed è un momento: papà sgrana gli occhi, Chanhee sputa tutta l'acqua che aveva in bocca, la bottiglietta le cade di mano, ovviamente aperte creando un piccolo lago in cucina ed io scoppio a ridere, sguaiatamente ed indecentemente, incapace di trattenermi per la faccia altamente scioccata della mia gemella mentre fissa la mamma.

"No vabbè." Sbotta alla fine, gettando le mani in aria sconsolata per poi dirigersi verso di me ed afferrarmi il braccio, trascinandomi fuori dalla cucina e poi fuori dalla casa mentre ancora rido a crepapella e nel sottofondo la voce della mamma che urla a Chanhee di ripulire subito quel casino.

"Dio Mio, mamma è stata epica." Sentenzio quando finalmente riesco a fermare il mio attacco di risate e riprendere un po' d'aria che avevo perso.

Chani non risponde e continua a camminare; le braccia conserte, lo sguardo fisso dinanzi a se e il tipico broncio sul viso. Le afferro il braccio, saltellandole avanti per fermarla e sorrido. "Andiamo, qual è il problema?" le domando poi, poggiando i palmi aperti sui suoi avambracci.

Lei sbuffa, girando per un secondo il viso di lato per poi riguardarmi in faccia. "Il problema è che Bang Yongguk mi ha presa per il culo." Dice poi in un sospiro, infilando le mani nelle tasche dei jeans neri.

Sorrido, povera illusa. "Secondo me gli piaci." Affermo mettendomi al suo fianco e prendendola a braccetto, trascinandola per farla camminare.

"Sì, te lo giuro." Sospira amaramente lei, incollando lo sguardo ai suoi piedi.

"Fidati della tua gemella." Canticchio, strizzandole l'occhio per poi posarle un bacio sulla guancia. "Adesso andiamo, divertiamoci." Urlo, facendo girare un paio di persone e la vedo reprimere un sorriso divertito.

"Sei unica." Dice poi in un risolino con le labbra tirate su in un enorme e divertito sorriso.

"Lo so, piccola." Dico, poggiandomi le mani sui fianchi con fare sexy e leccandomi sensualmente le labbra.

Ride per poi darsi una manata sulla fronte. "Adesso disgustosa." Ammette. "Comunque io ho fame, ci fermiamo qui?" domanda poi indicando con la mano un piccolo ed anonimo cafè.

"Sì dai." Rispondo afferrandole di nuovo il braccio e trascinandola dentro il locale.

Una volta dentro vedo la mia gemella bloccarsi ed il suo corpo si irrigidisce sotto la mia mano mentre con gli occhi sgranati guarda verso l'altra parte del piccolo locale, incarno un sopracciglio facendo per voltarmi per poter vedere chi la sciocca così tanto ma appena se ne accorge le sue mani mi afferrano le spalle in una morsa ferrea, impedendo al mio corpo di muoversi. "Cose c'è, Chanhee?" domando con un leggero accenno di ansia nella voce.

"Non voltarti." Risponde invece lei, continuando a guardare lì e scandendo ogni parola.

"Perché? Chi c'è? Yongguk?" domando, afferrandole i polsi per staccare le mani dalle mie spalle. "Siyoung?" ritento, cercando di attirare i suoi occhi sul mio viso.

"Giura di non impazzire." Dice, evitando di rispondermi e piantando il suo sguardo nel mio.

La guardo con un'espressione esasperata allargando le mani ai lati dei miei fianchi. "Perché dovrei, dannazione?" sbotto stufa del suo girare intorno alla faccenda.

Prende un profondo respiro, guarda dietro di me poi riposa il suo sguardo nel mio. "Perché c'è Jae." Dice senza mollare le mie spalle.

"Ah e quindi? Con i genitori?" domando, facendo per voltarmi per la milionesima volta ma le sue mani affondano ancora di più nelle mie spalle.

"No." Risponde, mordendosi il labbro in ansia. "E' con una ragazza che non ho mai visto in vita mia." Ammette alla fine.

La guardo per un istante confusa poi scoppio a ridere, sperando mi stia altamente prendendo per il culo ma la sua espressione rimane seria ed grave, le sue mani scivolano via dalle mie spalle, lasciandomi una leggera carezza sul braccio ed io deglutisco mentre l'ansia mi divora lo stomaco, guardo la mia gemella negli occhi e lei fa lo stesso.

Mi afferra la mano, tenendola stretta, la mia mano suda in maniera eccessiva.

Youngjae? Con un'altra ragazza?

Non ho il coraggio di voltarmi a guardare, spero ancora che l'eremita mi stia prendendo in giro ma so riconoscere al volo l'espressione della mia gemella quando mi fa uno scherzo ed in questo momento è troppo seria e preoccupata. Deglutisco per quella che mi sembra la milionesima volta quindi decido di girarmi, lentamente; le gambe mi tremano e le mani pure.

Ed eccolo lì Youngjae, seduto ad un divanetto con affianco una ragazza dai lunghi boccoli color caramello e le labbra sottili mentre ride e scherzo animatamente con lei: le passa una mano tra i capelli, le rimane un bacio sulla fronte, le accarezza il braccio.

Sento il rumore del mio cuore creparsi in tanti piccoli e minuscoli pezzi mentre lo guardo con quella dannata sconosciuta, agisce naturalmente come se si conoscessero da una vita, proprio nel momento in cui le sta avvolgendo le braccia intorno alla vita per abbracciarla, Youngjae si gira e si ritrova il mio sguardo puntato addosso, sento gli occhi diventare fastidiosamente umidi e ricaccio indietro le lacrime, alzando il viso verso il soffitto e tirando su col naso.

Il suo sguardo si riempie di panico mentre mi fissa, scioccato in un primo momento, fermo immobile e continua a fissarmi poi, come se si risvegliasse di colpo, si stacca dalla sconosciuta e si alza repetinamente.

"Oh Dio." Dico con la voce spezzata mentre lo fisso avvicinarsi.

"Rinnie, non è affatto come pensi." Dice con la voce ferma e lo sguardo serio, alzo i miei occhi e li punto nei suoi mentre un sorriso amaro si dipinge velocemente sul mio viso.

Continuo a stringere la mano della mia gemella, in cerca di un punto di appiglio, e le mie gambe continuano a tremare, lo stesso le mie mani, gli occhi continuano ad inumidirsi e non riesco più a ricacciare indietro le lacrime.

"Potevi almeno dirmelo." Dico soltanto, lanciando uno sguardo di disapprovazione alla ragazza ancora seduta che mi guarda con un'espressione tra lo scioccato e l'incredulo.

"Ma ti sbagli, Rinhee." Continua lui, la voce convinta mentre mi poggia una mano sul braccio ed io sobbalzo all'indietro, trascinandomi Chanhee per poi voltarmi verso l'uscita ed iniziare a correre via.

"Rinhee, ascoltalo." Mi dice Chanhee tra l'affanno mentre io continuo a correre a perdifiato.

"No!" sbotto mentre le lacrime cominciano a rigarmi le guance.

Quindi tengo stretta la mano di Chanhee, continuando a trascinarla in quella folle corsa mentre la tristezza cede il posto all'adrenalina.

Ha Gi's point of view.

"Mi esponi perché siamo venute a fare un pic-nic solo io e te?" mi domanda Bo Na sbuffando mentre io sono intenta a stendere una coperte sull'erba.

Mi stringo nelle spalle, lanciandole un'occhiata dal basso. "Perché sei depressa, tesoro." Le rispondo con voce ovvia.

"No, non lo sono." Risponde lei passandosi una mano sugli occhi gonfi e rossi.

Incarno un sopracciglio indicandole il suo viso con un cenno del capo mentre un'espressione esasperata si dipinge sul mio viso per quanto quella ragazza sia ottusa anche quando le metti davanti il naso una cosa ovvia.

Lei sbuffa lasciandosi andare sulla coperta, disperatamente. "Passerà." Dice soltanto mentre fissa il cielo, leggermente nuvoloso.

Bel giorno per un picnic Ha Gi, penso, complimentandomi da sola per la mia stupidità.

Mi stendo al suo fianco, voltando il viso per guardarla e lei mi imita, tirando su un sorriso stanco. "A te che succede, sei strana in questi giorni." Sentenzia, lanciandomi un'occhiata indagatrice ed io sbuffo.

"Jung Daehyun." Dico soltanto mentre mi passo una mano tra i capelli corti, tirandoli leggermente alle punte.

"Ancora con quest'odio reciproco." Sbuffa la bionda per poi tirare su un sorriso divertito ed io roteo gli occhi al cielo.

"Magari fosse ancora odio." Bisbiglio a me stessa, per non farmi sentire dalla ragazza sdaraiata al mio fianco ma lei sembra farlo, invece.

Si mette a sedere con uno scatto repetino mentre mi rivolge tutta la sua attenzione, con tanto di occhi strabuzzati e pieni di stupore per la mia frase. "Cosa?" domanda, allungando troppo le 'o' in una lentezza fastidiosa.

"Mi ha fatto una scenata di gelosia." Butto lì, gesticolando leggermente con le mani davanti al mio viso.

"E tu che hai fatto?" domanda la bionda, poggiando una mano sulla coperte ed avvicinandosi al mio viso, aspettando impazientemente una mia risposta mentre, posso giurarlo, la curiosità la divora viva.

"Beh.. ." inizio con fare evasivo, sventolando la mano davanti al mio viso. "L'ho mandato a fare in culo." Dico poi alla fine, così velocemente che mi impappino un po' nelle parole.

"Ma sei scema?" sbotta Bo Na, tirandosi una manata in faccia.

Sbuffo mentre tiro su il busto, appoggiandomi sulla braccia e guardandola negli occhi. "Scusa ma che dovevo fare?" domando roteando gli occhi al cielo e senza aspettare una sua risposta continuo a parlare a vanvera. "Mi ha colto di sorpresa, che ne sapevo io." Continuo a giustificarmi senza una vera ragione.

"Oh Gesù." Sospira ancora la ragazza per poi accasciarsi di nuovo sulla coperta ed afferrarsi i capelli tra le mani.

La vibrazione del suo cellulare la distrae quindi lo afferra, aprendo il messaggio poi mi rivolge un'occhiata scoraggiata e prende a sventolarmi il cellulare sotto il naso. "E' Chanhee, SOS per Rinhee." Mi dice.

"Ma cos'è 'sto periodo?" sbotto allargando le mani davanti al mio viso, la bionda si stringe nelle spalle mentre si alza e mi porge una mano che io, prontamente, afferro per alzarmi.

"Vamos, chica." Dice in spagnolo mentre si china ad afferrare la coperte, ripiegandola perfettamente ed io mi chino ad afferrare il cesto, pieno di cioccolata, patatine e caramelle. "Dovremmo comprare del gelato?" si interroga poi, lanciandomi un'occhiata interrogativa ed io annuisco.

Sì, decisamente a Bo Na, Chanhee e Rinhee serve del gelato.

"Tu!" urla una voce. "Fermati!" dice ancora ed io sbuffo, pronta a mandare a quel paese qualche deficiente.

Girandomi mi ritrovo Jung Daehyun a due passi da me ed al suo fianco Moon Jongup che continua a fissare Bo Na, la quale si è visibilmente irrigidita.

"Devo parlarti." Mi dice il moro, una volta di fronte a me.

Annuisco, prima o poi sarebbe arrivato questo momento, meglio chiarire velocemente le cose, così potrò sentirmi più leggera.

"Anche io devo parlare con te." Bisbiglia Jongup in direzione di Bo Na senza guardarla negli occhi.

"Vieni." Sbotta Daehyun, afferrando rudemente il mio braccio e trascinandomi via dalla mia migliore amica che mi rivolge uno sguardo supplicevole, ricevendo dalla mia parte uno sguardo di scuse mentre mi lascio trascinare dal moro.

"Dimmi." Dico con voce infastidita quando finalmente si decide a fermarsi di fianco ad una vecchia panchina piena di scritte.

Lui sbuffa, passandosi una mano tra i capelli. "Ma perché mi odi così tanto?!" sbotta innervosito mentre mi lancia un'occhiata di fuoco.

Incarno un sopracciglio mentre lo fisso, lasciandomi scappare un risolino divertito. "Scusami?" domando, giusto per essere sicura d'aver sentito bene.

"Perché mi odi così tanto?" ripete lui, scandendo ogni minima lettera della frase ed io alzo gli occhi al cielo.

"Tu perché lo fai?" contrabatto a braccia conserte.

"Perché tu lo fai!" risponde lui sdegnato, buttando le mani in aria e puntando i suoi occhi scuri nei miei.

Lo guardo con un'espressione mista tra lo scioccato e l'incredulo. "Cosa?!" domando in uno sbuffo mentre mi siedo pesantemente sulla panchina.

"Mi odi senza un motivo!" sbotta ancora lui, pestando un piede a terra.

"Ti odio perché tu mi odi." Rispondo io, balzando di nuovo in piedi per guardarlo meglio.

"Sei tu a trattarmi sempre di merda!" ringhia lui tra i denti mentre mi punta l'indice contro con fare accusatorio.

"Le mie reazioni vengono di conseguenza ai tuoi comportamenti." Urlo, stringendo i pugni lungo i fianchi mentre lo fulmino con lo sguardo.

"Questo non è affatto vero!" sbotta lui, lasciandosi andare in una piccola risata stizzita.

"Lo è!" ammetto, spintonandolo leggermente con le mani e lui mi afferra i polsi.

"Sì, lo è, perché ogni cosa che faccio a te non va ma.-"inizia a blaterare lui, muovendo animatamente le mani e di conseguenza i miei polsi, smetto di ascoltare stufa delle sue continua lamentele.

Libero i miei polsi, strattonandoli via dalle sue mani e lo fisso e lui ancora parla, senza prendere fiato per una frazione di secondo quindi faccio la prima cosa che mi viene in mente; mi alzo sulle punte, chiudo gli occhi e poggio le mia labbra sulle sue carnose, zittendolo.

Rimane scioccato per un secondo poi lo sento sorridere sulle mie labbra e posa una mano sul mio viso, avvicino il mio corpo al suo mentre lui approfondisce il bacio, passando la lingua sul mio labbro inferiore e facendomi dischiudere leggermente le labbra, abbastanza affinchè la sua lingua ci scivoli dentro per arrivare alla mia, la sua mano continua a tenere il mio viso mentre le mie afferrano la sua maglia, cercando di rimanere in equilibrio sulle punte.

Si stacca e sorride smagliante mentre io alzo gli occhi al cielo. "Non la smettevi di parlare." Mi giustifico mentre avvolgo il suo collo con le mie braccia. "E dovrebbe essere l'uomo a baciare la donna." Affermo poco dopo per poi mordermi il labbro.

Lui ride leggermente poi posa le mani sui miei fianchi, attirandomi a lui. "Hai ragione." Ammette, col viso chinato per guardarmi negli occhi "Allora iniziamo di nuovo." e poi riposa le sue labbra sulle mie.

Bo Na's point of view.

Guardo il ragazzo di fronte a me con le braccia conserte, per un breve ma inteso istante ho la voglia di dargli le spalle e rimanerlo lì impalato come un deficiente mi assale in pieno ma non posso farlo, voglio chiarire velocemente la situazione nonostante la voglia di piangere che mi assale e le mani che mi tremano fino allo sfinimento.

"Senti, non ho voglia di parlarti." Inizio, senza rivolgerli il minimo sguardo e tenendo gli occhi puntati sull'erba sotto i miei piedi. –"Però voglia chiarire questa situazione del cazzo." Concludo, muovendo il corpo leggermente a disagio.

Sento Jongup di fronte a me sospirare pesantemente poi la sua mano entra nella mia visuale e va posarsi sotto il mio mento, alzandomi il viso facendo si che i nostri sguardi si incontrino, un brivido mi percorre tutta la spina dorsale e sposto via lo sguardo dal suo, prendendo a guardare in un punto lontano del parco. "Bo Na." Sussurra lui con voce sottile venata di angoscia.

Deglutisco a disagio ed annuisco lentamente mentre ancora ho lo sguardo altrove. "Ti ascolto." Gli dico, afferrando la sua mano e spostandola via dal mio mento.

"Seriamente, Bo Na, devi ascoltarmi sul serio." Sbotta lui, lasciando scivolare pesantemente le sue braccia lungo il busto e lanciandomi un'occhiata stressata.

Sbuffo leggermente e finalmente volto il viso verso il suo, piantando i miei occhi nei suoi; è lì, di fronte a me che mi fissa con dispiacere ed un po' di irritazione, le braccia lungo i fianchi, le labbra dischiuse e gli occhi scuri che seguono ogni mio minimo movimento e l'unica cosa alla quale io riesco a pensare è che vorrei soltanto andarmene o tornare indietro nel tempo per non fare con lui tutto ciò che invece ho fatto.

Dannazione, ha una ragazza!

"Se non parli, non posso ascoltarti." Parlo gelidamente mentre gesticolo ampiamente con le mani.

"Quella non è la mia ragazza!" esclama lui mentre ride in modo leggermente seccato. "O meglio non lo è più." Dice poco dopo, correggendosi.

"Cosa?" domando incarnando profondamente un sopracciglio mentre gli lancio un'occhiata stranita.

Lui spalanca le braccia. "Hai presente quei fidanzamenti combinati?" domanda.

No, non mi dire...

Annuisco e lo incinto a continuare con un gesto vago della mano e lui lo fa, sospira prima di dire. –"Il nostro era un fidanzamento combinato." Mi spiega e sembra sincero. "Poi l'ho lasciata e lei è convinta che ci sposeremo lo stesso."

Le sue mani mi afferrano le braccia e mi tirano più vicino a lui, punta il suo sguardo nel mio; i suoi occhi sgranati e le pupille dilatate, il suo sguardo mi mette in soggezione, è limpido ed onesto.

Un'improvviso senso di vergogna ed imbarazzo mi coglie in pieno, come sempre arrivo a conclusioni affrettate ed agisco di impulso, vorrei prendermi a schiaffi in faccia da sola invece rimango ferma a guardarlo, impietrita, con uno sguardo tra il dispiaciuto e l'intimorito, se mi mandasse a fanculo in questo momento gli darei pure ragione.

Dio mio che stupida che sono!

Lui nel frattempo si apre in un sorriso luminoso poi afferra la mia mano ed intreccia le nostre dita, lo guardo scioccata, non dovrebbe mandarmi a quel paese? L'ho fatto passare per un coglione che si scopa le altre quando in realtà ha già una ragazza.

Ed invece no, lui, vista la mia espressione facciale, scoppia a ridere intenerito poi mi afferra una guancia tra le dita ed inizia storcerla. "Ma che fai, Jongup?" urlo, balzando indietro dal dolore e fulminandolo con lo sguardo.

Lui sorride ancora e mi contagia quindi sul mio viso si disegna un enorme sorriso, Jongup spalanca le braccia poi mi guarda. "Avanti, vieni qui." Dice divertito, con gli occhi che gli brillano dalla gioia.

Mi butto a capofitto tra le sue braccia, seppellendo la testa nella sua maglia mentre gli stringo i fianchi possessivamente, una sua mano mi accarezza i capelli e l'altra è posata intorno alla mia schiena, mi tiene premuta contro di lui. Sospiro contro il suo petto, credo sia arrivato il mio momento di scusarmi quindi alzo il viso verso di lui, poggiando il mento sul suo petto e lui abbassa lo sguardo per guardarmi. "Jongup..." inizio a parlare, le parole mi vengono meno mentre un enorme groppo in gola mi si forma in gola.

Le sue labbra si posano sulla mia fronte, delicate come ali di una farfalla e sorride, continuando a far scorrere le sue dita tra i miei capelli. "Non fa nulla, non devi dire niente." Dice con voce intenerita dalle mie guance estremamente rosse.

Scuoto la testa, facendo svolazzare i capelli dietro la schiena. "No, è okay, sono stata una stupida." Dico sorridendo imbarazzata. "Mi dispiace." Continuo con un fil di voce, lasciandogli una carezza sulla schiena.

Lui sorride ed apre le labbra per dire qualcosa quando una voce purtroppo ben nota ad entrambi si leva nell'aria. "Andiamo, piccioncini, c'è un SOS per Rinhee, su." Urla Ha Gi poco lontano da noi.

Mi giro a guardarlo e per un attimo credo di avere le allucinazioni poi mi volto a guardare Jongup, il quale sembra essere scioccato come me quindi ritorno a fissare i due ragazzi che si stanno avvicinando a noi a grandi passi.

"Ha Gi, tesoro mio bello, perché Daehyun ha un braccio attorno alle tue spalle?" domando stranita, mettendo più enfasi sull'aggettivo possessivo.

Ha Gi rotea gli occhi al cielo e Daehyun scoppia a ridere sguaiatamente. "Dopo spiego tutto, adesso andiamo." Risponde la mora.

Uh Gesù...

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