Violet - Programmi - Capitolo 27
Antiche rovine Zeffo, Bogano, Orlo Esterno
Violet pensò che se il bruciasnague non avesse ucciso Edoardo, lo avrebbe fatto lei.
Lei e Sebastian avevano lasciato il giovane Naberrie sulla nave perché temevano che fosse ancora troppo debole per correre di nuovo in faccia al pericolo con un blaster in mano.
Ovviamente Edoardo aveva provato ad opporsi, ma gli altri due ragazzi erano stati irremovibili, Naberrie doveva restare sulla nave perché non si era ancora del tutto ripreso dall'ultimo attacco di bruciasnague e il fatto che Iside fosse volata in fretta da loro era un campanello d'allarme.
-Cos'ha il vostro amico? - domandò Cal quando giunsero in vista della nave.
-Ha il bruciasnague. Quando io e Violet siamo scesi dalla nave, Edoardo stava meglio, non pensavamo che avesse un altro attacco - rispose Sebastian.
Iside li aveva preceduti e, quando i ragazzi entrarono trovarono Edoardo seduto sul divano con il volto pallido evidentemente esausto.
-Edo - Sebastian fu subito al fianco dell'amico.
-Sto bene, Seb, tranquillo è stato solo un attacco, però Iside si è spaventata ed è volata a cercarvi. Ho cercato di tranquillizzarla, ma lei è volata via lo stesso. Comunque avete trovato chi cercavate? - la voce di Edoardo era affaticata e Violet notò che era più pallido di come era prima che lei e Sebastian scendessero dalla nave.
-Sí, lo abbiamo trovato, Edoardo, lui è Cal - dichiarò Sebastian mentre lo Jedi dai capelli rossi si avvicinava.
-Ciao, Cal, sono Edoardo - il giovane provò a sorridere, anche se si vedeva che non stava affatto bene.
-È da molto tempo che non vedo un Jedi, beh a parte Sebastian - affermò Edoardo cercando di alzarsi, ma un giramento di testa lo costrinse a stare seduto.
-Forse uno stim curativo potrebbe aiutarti a rimetterti in sesto - dichiarò Cal.
-No, Cal se il ragazzo ha il bruciasnague gli stim curativi non servono a molto, sarebbe come bere acqua per lui. - intervenne una voce femminile facendo voltare i ragazzi.
-Cere -
-Ero preoccupata non vedendoti rientrare, non pensavo di vederti Sebastian, temevo ti fossi unito alla Forza molto tempo fa - dichiarò Cere fissando il ragazzo che fece un mezzo sorriso.
In tutto questo Violet si sentiva esclusa come non mai, e iniziava a capire quanto fosse difficile amare un Jedi, in quanto egli sarebbe sempre stato un passo avanti rispetto a tutti gli altri.
Avevano grandi poteri, ma anche grandi responsabilità, un po' come Edoardo, il qiLe continuava a combattere nonostante fosse malato e i due attacchi consecutivi che aveva avuto ne erano la prova.
Lui non ne parlava, faceva del suo meglio per apparire sempre forte e determinato, nonostante avesse un corpo che rischiava di andare in pezzi da un momento all'altro.
Violet decise di lasciare i ragazzi e Ceee a discutere sulla nave mentre lei scendeva a terra per pensare.
Si stava rendendo conto di non avere un vero e proprio obiettivo, come invece lo possedevano Edoardo e Sebastian, lei aveva seguito lo Jedi perché innamorata di lui, ma senza un vero e proprio motivo per farlo.
Certo, era consapevole che l'impero dovesse essere deposto, ma non sapeva come, mentre Edoardo sembrava avere le idee così chiare su cosa andasse fatto.
Lei aveva sempre peccato di poca organizzazione per quanto riguardava la sua vita, aveva sempre vissuto alla giornata senza preoccuparsi troppo del futuro, aveva provato a fare programmi dopo aver incontrato Sebastian, con lui bisognava sempre avere dei piani specifici, perché la sua vita era sempre in pericolo.
Violet avrebbe voluto dividere con il fidanzato quel fardello che egli portava sulle spalle, ovvero il fatto che si sentisse continuamente braccato e il fatto che non potesse mai fidarsi di nessuno, per iniziare a fidarsi di Violet ci erano voluti mesi.
E la ragazza non poteva certamente dare torto a Sebastian, i Jedi erano braccati in tutta la galassia, molti di loro si erano dovuti nascondere per proteggersi, avevano dovuto nascondere o distruggere spade laser e simboli per non essere riconosciuti e quindi denunciati.
Sebastian non ce l'aveva fatta a distruggere la sua spada laser o il medaglione con il simbolo dei Jedi che ora Violet portava al collo.
Il ragazzo non ci era riuscito, perché sentiva che niente avrebbe potuto recidere il suo legame con la Forza o con i suoi compagni caduti.
Aveva regalato quel medaglione a Violet perché voleva che lei avesse qualcosa di suo, in caso gli fosse successo qualcosa.
Violet avrebbe voluto che Sebastian la considerasse come una spalla a cui appoggiarsi e non sempre come una persona da proteggere, anche perché la ragazza si era prefissata di proteggere a sua volta Sebastian.
Sospirò guardando il sole che tramontava, presto sarebbe arrivato il tempo delle decisioni difficili.
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