Violet - Non sono come loro - Capitolo 36
Terre Buie, Kashyyyk, Orlo Esterno
"In guerra non c'è scelta, o uccidi o vieni ucciso" erano quelle le parole che eccheggiavano nella testa di Violet, mentre si nascondeva dietro ad un albero, per avere una postazione di tiro migliore.
Erano appena usciti dalle acque del Lago delle Origini che si erano imbattuti in una pattuglia di Stormtroopers, intenti a perlustrare la zona, probabilmente in cerca dei superstiti dei partigiani che avevano seguito Mari.
-Ma è mai possibile che non riusciamo ad iniziare e a finire una missione senza rischiare di morire? - sbuffò Sebastian, nascondendosi dietro ad un albero, evitando così di essere colpito.
Non sapevano quanti erano i loro avversari, visto che sembrava che spuntassero come funghi, non che ai ragazzi presse strano, erano su un pianeta invaso dall'impero, per cui era normale che ci fosse un enorme dispiegamento di forze.
-Se non ci muoviamo di qui, rischiamo di finire accerchiati - dichiarò Cal, il quale era di fianco ad Edoardo e rispediva indietro i colpi con la spada laser.
-Cal ha ragione, dobbiamo muoverci o loro chiameranno rinforzi - intervenne Sebastian, il quale non voleva assolutamente finire preda di nessuno, figurarsi in mano agli inquisitori, non ne voleva proprio sapere.
Violet non aveva aperto bocca, nella sua mente si ripetevano le stesse tre azioni : caricare, mirare e sparare, non vi era tempo da perdere in ragionamenti, prima portavano a termine quell'incoveniente, poi avrebbero potuto pensare a come muoversi.
Trovare Tarfful non sarebbe stato facile, certo Cal aveva la spada laser, ma sarebbe stato difficile per lui avvicinarsi agli assaltatori, protetti com'erano dalla vegetazione.
-Iside - Edoardo chiamò la fenice appena in tempo per vedere il rapace scendere in picchiata su alcuni assaltatori disarmandoli.
Tuttavia uno riuscì a sparare, ferendo la fenice ad un'ala.
Edoardo urlò, come se la ferita l'avesse subita lui e Violet notò chiaramente il sangue colare dal braccio del giovane Naberrie.
Che legame c'era tra quei due?
Era come se Iside fosse collegata ad Edoardo in un modo che se uno veniva ferito, l'altro subiva lo stesso trattamento.
Violet mise da parte quei pensieri continuando a sparare, finché in quel tratto di foresta il suono dei blaster tacque.
-È finita. - fu l'unica cosa che disse Sebastian quando anche l'ultimo assaltatore fu a terra, morto.
Edoardo, nel frattempo aveva rifiutato lo stim curativo offertagli da Cal, affermando che Iside ne avesse più bisogno di lui.
La fenice era a terra a pochi metri dagli assaltatori abbattuti dai ragazzi, non riusciva a volare, causa ferita all'ala, ma stava bene e questo era un gran sollievo per tutti.
-Iside, tutto ok? - la fenice saltellò fino da Edoardo e Violet notò lo sguardo che i due si lanciarono.
Sembrava che Edoardo capisse alla perfezione quello che la fenice cinguettava, a differenza di tutti loro ai quali, quel genere di linguaggio, era precluso.
Cal usò uno stim curativo sulla fenice, la quale, si sentí subito meglio e volò sulla spalla del padawan di Jaro Tapal come per ringraziarlo.
Anche Edoardo sembrava stare meglio e questo aumentava ancora di più di pensieri di Violet circa il legame che vi era tra il giovane Naberrie e Iside.
Era come se quei due avessero un legame quasi simbiotico, ovvero che se uno si faceva male, l'altro subiva più o meno lo stesso destino.
-Tarfful si trova su un albero non lontano da qui, dove vi è ancora un villaggio. - dichiarò Cal osservando le coordinate che gli erano state date.
Si rimisero in cammino, ma i pensieri di Violet si concentravano su altro, sul fatto che lei era l'unica a non avere esperienze in comune con gli altri membri del gruppo.
Loro tre avevano combattuto o avevano vissuto da vicino traumi di cui lei aveva solo sentito parlare.
Cal aveva visto il suo maestro morire davanti ai suoi occhi, Edoardo aveva visto morire sua cugina e aveva visto la morte della democrazia, Sebastian aveva sopportato con coraggio il tradimento del suo maestro, e tutti loro avevano appena quattordici anni, quindici Edoardo.
Erano poco più che bambini e avevano dovuto sopportare cose che lei non poteva nemmeno immaginare, perché non sapeva cosa volesse dire vivere ciò che avevano subito loro.
I ragazzi portavano ancora addosso i segni di quei momenti, gli occhi di Cal erano perennemente oscurati da un tormento interiore, forse dovuto al fatto che Tapal era morto per salvarlo, Sebastian non nominava quasi mai quello che era successo ad Anakin, ed Edoardo nominava Padmé solo se necessario.
Violet in quei momenti si sentiva una estranea, come se avesse sempre vissuto in una campana di vetro, forse perché lei non era su Coruscant o non era un Jedi, eppure vedendo cosa la guerra aveva fatto ai suoi amici, si rendeva conto di quanto volesse che tutta quella sofferenza venisse trasferita su di lei, avrebbe voluto poter portare sulle sue spalle quel dolore, poter essere partecipe di quelle sofferenze.
E ora, guardando i suoi compagni che avanzavano di fronte a lei, si sentiva estremamente stupida al fatto di aver pensato, quando aveva quattordici anni e la guerra infuriava, che quel conflitto non la riguardava.
Aveva vissuto la sua vita su Chandrilia come se al di fuori del suo pianeta non ci fosse altro, e solo in quei momenti si rendeva conto di tutto quello che avevano subito chi quella guerra l'aveva vissuta e che lei aveva visto solo di sfuggita.
Le guerre dei cloni erano state tremende e sanguinose, suo padre aveva sperato che quel conflitto finisse presto, perché la crisi economica che si era creata era tremenda, molti sistemi erano stati ridotti alla fame per dare un contributo alla macchina bellica.
Violet si rifiutava di ascoltare le notizie o di leggere gli ologiornali, preferiva rimanere nella più completa ignoranza di tutto, non voleva sapere.
Ora però era tutto diverso, si trovava lei a combattere una guerra in prima persona, in un certo senso in prima linea, quando aveva seguito suo padre su Alderaan e aveva incontrato Sebastian non immaginava che si sarebbe trovata in quella situazione.
Vi erano un sacco di domande inoltre che voleva fare ad Edoardo riguardo alla promessa che aveva fatto a Padmé in punto di morte.
Perché era così importante?
Edoardo aveva impegnato solo il suo onore e perché aveva fatto una promessa di quel tipo sapendo di essere malato?
Era solo la foga del momento o era una consapevolezza che il ragazzo già possedeva prima che tutto precipitasse?
E soprattutto, perché tutte le volte che Vader veniva nominato, Edoardo sobbalzava?
Tutte domande senza risposta e Violet era disposta a tutto pur di scoprire la verità, anche se una terribile sensazione le opprimeva il petto.
-Ragazzi, ci siamo -
Violet alzò la testa e finalmente lo vide. Avevano raggiunto uno degli ultimi villaggi Wookie ancora in piedi.
Angolo autrice : e si torna su Kashyyyk e si torna con Edoardo e company :) cosa ne pensate? 😉
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