Violet - Bersaglio mancato - Capitolo 47
Raffineria imperiale, Kashyyyk, Orlo Esterno
Violet si sentiva come frastornata, no anzi era infuriarta.
Si sentiva tradita, tradita da una persona di cui si fidava.
Non pensava che Edoardo fosse così legato a Vader, erano cugini!
La mente della ragazza stava cercando di metabolizzare questa notizia così sconvolgente, anche se una parte di lei continuava a rifiutare di crederci.
-Tu lo sapevi! - il suo sguardo infuocato si fermò su Sebastian, il quale sospirò e lei interpretò il gesto come un'ammissione.
-Come hai potuto tenermelo nascosto! - infuriata com'era Violet afferrò Sebastian per il bavero e fece per tirargli un pugno in piena faccia, ma Cal le prese il braccio in tempo, impedendole di portare a termine la sua idea.
-Sebastian non sapeva, almeno non tutto - affermò Vader e la ragazza fu costretta a fermarsi, si era quasi dimenticata della presenza del Sith, la cui figura però non passava certamente inosservata.
La giovane venne attraversata da un brivido, odiava Vader, odiava l'impero, aveva voglia di rompere tutto e lo avrebbe fatto, molto presto.
Alzò il blaster e saprò alle telecamere.
-Non vogliamo che si sappia in giro, no? - la giovane fissò Vader, ma soprattutto Edoardo, e i suoi occhi erano taglienti come lame.
Avevano rischiato tutto per aiutare Naberrie e lui li ringraziava tenendo nascosto un segreto che avrebbe potuto ucciderli tutti in un colpo solo.
Violet era un tutt'uno con la furia in quel momento e non riusciva proprio a capire il motivo del silenzio sia di Edoardo, che di Sebastian.
-Perché non me lo hai detto? - la domanda della ragazza non era rivolta ad Edoardo, ma a Sebastian, il quale non sapeva cosa rispondere.
-Seb non c'entra... - iniziò a dire Edoardo, ma venne interrotto dalla giovane che dichiarò con tono tremendamente freddo:
-Sta zitto! Non voglio sentire una sola parola provenire da te! Chissà quante altre menzogne mi hai detto -
Lo sguardo che le restituí Naberrie fu di dolore, ma Violet non voleva cascarci.
Tutta la fiducia che aveva riposto in Edoardo era svanita come neve al sole.
Chissà quante altre bugie aveva raccontato e lei, ingenua fino alla fine ci aveva creduto, forse perché si era fatta impietosire dal fatto che lui fosse malato, o forse perché pensava che fosse sincero, invece era solo un bugiardo, come tutti i politici, coloro che avevano consegnato la galassia nelle mani di Palpatine.
Suo padre glielo aveva detto di non fidarsi dei politici, e lei ci era cascata.
-Non sapevo tutta la storia, molto l'ho intuito, una parte mi è stata detta da... - Sebastian non sapeva come chiamare Vader, forse lo considerava ancora il suo maestro.
-Quel mostro - la ragazza indicò Vader il quale fece per alzare la mano, forse per strozzarla con la Forza, ma Edoardo gli afferrò il polso fermandolo.
-Chiamalo come vuoi, fatto sta che molte parti della storia le ho intuire, non credo che Dedo ce lo avesse tenuto nascosto apposta - rispose lo Jedi.
-Fatto sta che ci ha mentito! Non doveva!
-Vorrei vedere te, convivere con un segreto del genere! - affermò Sebastian, per niente intimorito dal fatto che Violet teneva ancora in mano il blaster di Padmé.
-Difendi pure questo traditore! - Violet puntò il dito contro Edoardo, ancora più furiosa.
-Non è un traditore, non vi ha tradito! Non è stato lui a chiamarmi, sono venuto io perché ero preoccupato. So della sua missione perché mi è stata raccontata, ma non da lui - Vader non avrebbe permesso a nessuno di dare del traditore ad Edoardo.
Naberrie dal canto suo non aveva detto una parola, forse stava male.
Violet cercò di nascondere l'apprensione per la salute di quello che considerava ancora un amico, perché doveva mettersi in testa che li aveva consegnati a Vader, quindi non poteva certo pensare che il Sith fosse lì per caso.
-Non ci credo!
Violet strinse l'impugnatura del blaster.
-Tu sei solo un mostro! - la ragazza alzò l'arma e sparò.
Voleva uccidere Vader, come se fosse possibile, ed era certa che lo avrebbe colpito, ma Edoardo si era alzato e si era messo tra il colpo e il corpo del cugino, venendo colpito al petto.
-NO!
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