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Vader - Ritorno su Mustafar - Capitolo 20

Executor, sistema di Mustafar

Il rapporto del comandante della 501 era esattamente quello che Vader si aspettava, ovvero che i ragazzi gli erano scappati, ma il Sith non aveva veramente intenzione di catturarli, anche perché non poteva prendere Edoardo, quel ragazzo gli serviva libero, anche perché lui sapeva dove si trovava suo figlio e il signore oscuro dei Sith aveva tutte le intenzioni di farselo dire.

Avrebbe lasciato ad Edoardo libertà di muoversi per la galassia, non voleva che il giovane si sentisse braccato, anche se, conoscendo Edoardo, era molto difficile che il ragazzo lo conducesse dal bambino.

Quanti anni avrebbe potuto avere?

Sicuramente cinque, chissà se assomigliava a Padmé, Vader sperava che il piccolo somigliasse più al suo angelo perduto, piuttosto che a lui.

Ancora non era riuscito ad accettare la morte di Padmé, lui che avrebbe voluto soltanto salvarla dalla morte era quello che l'aveva uccisa.

Non sapeva cosa Edoardo provasse nei suoi confronti, ma sapeva che il voto che il ragazzo aveva prestato a Padmé non sarebbe stato rotto, quindi il giovane non avrebbe mai provato ad assassinare Vader, ma il Sith non poteva escludere che Edoardo provasse odio nei suoi confronti.

Dopotutto Padmé era morta a causa sua.

Si portò le mani alla testa cercando di scacciare i pensieri, ma era inutile, essi continuavano a tornare più potenti di prima, e i ricordi di quella vita felice che avrebbe voluto vivere ma che mai avrebbe avuto, tornavano a tormentarlo, mostrandogli ciò che più desiderava.

In certi momenti, quando era solo nelle sue stanze, sperava che quello che stava vivendo fosse solo un brutto sogno, di quelli nei quali ti svegli di colpo ansimando, cercando di comprendere se quello che hai visto era vero oppure no, e quando ti rendi conto che di un sogno si trattava allora tiri un sospiro di sollievo, e sperava veramente di svegliarsi su Coruscant oppure su Naboo e avere Padmé sdraiata al suo fianco, come era stato in quel periodo che erano stati i tre anni del suo matrimonio.

Invece, purtroppo per lui, quello che stava vivendo non era un sogno, ma la vita vera, una vita senza Padmé, la quale era la più tremenda delle torture, così come il senso di colpa che cominciava a scavare una profonda voragine nel suo petto.

Quante persone erano morte in quei cinque anni?

Troppe.

Se chiudeva gli occhi poteva vederli tutti, uno per uno, tutti i Jedi che aveva torturato e ucciso, ma non solo loro, soprattutto rivedeva i volti dei bambini che aveva ucciso al tempio Jedi, tra quei bambini ci sarebbe potuto essere anche suo figlio.

Due lacrime gli scivolarono lungo il viso mutilato, mentre Vader cercava di riprendere il suo proverbiale contengno, non poteva permettere che i suoi uomini lo vedessero così distrutto, anche perché avrebbe avuto tempo per fare pace con i suoi demoni, erano quasi arrivati su Mustafar.

Quel pianeta che lui odiava più di ogni altra cosa, sul quale l'imperatore gli aveva ordinato di rimanere e dove aveva costruito il suo castello.

-Siamo quasi arrivati, signore - dichiarò il pilota al comlink.

-Bene - fu l'unica cosa che disse il Sith.

Mustafar era un ammasso di lava e lapilli, un luogo molto simile all'inferno in terra, un luogo che per molti altri non era che l'anticamera della morte.

Lí era morto Anakin Skywalker ed era nato Darth Vader.

Eppure la sua parte buona scalpitava per tornare alla luce e, regolarmente, Vader doveva fare uno sforzo immane per rispedire Anakin nelle tenebre da cui si sforzava di uscire.

La presenza di Edoardo e la preoccupazione del Sith riguardo alla salute del ragazzo, dava ad Anakin ancora più forte.

L'uomo sentiva che il Lato Oscuro si stava indebolendo, e il Lato Chiaro che lui aveva ripudiato lo attirava impercettibilmente verso di sé, era come se la luce stesse cercando di riportare in equilibrio una bilancia ormai sbilanciata troppo verso le ombre.

C'entrava forse il fatto che lui non aveva padre, ma era stato creato dalla Forza stessa?

Non lo sapeva e mai lo avrebbe scoperto, perché tutte le conoscenze dei Jedi erano andate perdute nella Purga che lui stesso aveva aiutato a terminare, non aveva mai pensato al fatto che, un giorno, quelle conoscenze gli avrebbero potuto chiarire alcuni dei dubbi che ormai da tempo lo attanagliavano.

Forse però vi era qualcuno che sapeva dargli delle risposte ed era Eschiele, l'uomo che curava la biblioteca del castello di Vader su Mustafar, ed era un uomo sapiente come pochi, silenzioso e schivo, il signore dei Sith lo aveva trovato in una delle prigioni di Coruscant, scoprendo che era stato catturato perché si pensava che aiutasse i partigiani di Saw Gerrera, cosa che si era rivelata falsa.

Vader aveva però scoperto che quell'uomo aveva delle conoscenze immense e lui aveva proprio bisogno di qualcuno che fosse come Eschiele.

Non gli importava dell'impero o della ribellione, lui amava solo i libri, ed era uno dei pochi a non provare paura quando era di fronte a Vader.

L'Executor entrò nell'hangar del castello di Vader e il Sith si preparò a sbarcare.

Gli uomini della 501 erano già scesi l'ultimo era lui.

Ignorò le guardie, mentre con passo spedito si dirigeva verso la biblioteca, se c'era un posto dove poteva trovare Eschiele, quello era proprio la biblioteca.

Aprí la porta con la Forza e si ritrovò in una delle stanze più grandi del palazzo, la biblioteca.

Vi erano scaffali a perdita d'occhio piene di libri e di olocron di ogni tipo, Vader era sempre stato una persona curiosa, anche se non sembrava.

Si addentrò nella sala, notando i numerosi tavoli ingombri di libri e olocron chiusi, cosa strana perché se c'era una cosa che Eschiele non sopportava erano proprio i libri e gli olocron lasciati in giro, inoltre Vader notò degli appunti lasciati a metà, come se, chiunque stesse studiando quei libri e olocron, fosse stato interrotto.

Inoltre Vader notò che vi era un po' troppo silenzio, per carità era normale che non volasse una mosca in una biblioteca però , la presenza di Eschiele di solito si notava perché il bibliotecario non stava mai fermo, quindi almeno il rumore dei passi o delle scale che venivano spostate ci sarebbe dovuto essere.

Invece niente.

-Eschiele? - domandò Vader.

Nessuna risposta.

-Eschiele?

La voce del Sith si perse nel silenzio della biblioteca.

Chissà dove si era cacciato quell'uomo, quando serviva non c'era mai.

-Eschiele? - Vader stava perdendo la pazienza.

-Aiuto! - la voce di Eschiele proveniva dal piano di sopra e venne seguito da un rumore di crollo.

Vader raggiunse le scale che portavano al piano rialzato della biblioteca dove vi trovavano altri scaffali e altri olocron e libri.

-Oh per la Forza - ridacchiò il Sith quando si trovò davanti la scena.

Eschiele era rimasto sommerso da una piccola frana di libri.

-M'lord! Quando siete arrivato? - domandò il bibliotecario cercando di liberarsi da sotto la pigna di testi e olocron che gli erano caduti in testa.

-Proprio ora e tu cosa ci fai lì sotto? - volle sapere il Sith.

-Stavo facendo alcune ricerche quando mi sono ricordato che mi mancava un testo e sono venuto a cercarlo, ero sicuro che fosse qui, ma non l'ho trovato - rispose Eschiele, mentre Vader faceva levitare alcuni libri in modo che l'uomo potesse alzarsi in piedi.

-Vi devo un favore, M'lord - affermò Eschiele.

Il bibliotecario era un uomo minuto, dai capelli castani con qualche ciocca ramata, la guancia destra era solcata da una cicatrice ricordo delle guerre dei cloni, grandi occhi castani seri e fieri.

Non era mai stato un combattente, ma Vader ne ammirava la forza di volontà.

-Che genere di ricerche stavi facendo? - domandò Vader curioso.

-Cercavo la manifestazione dei fantasmi di Forza, quelli che però in vita non erano Jedi o Sith - rispose Eschiele spiazzando Vader.

-E come mai ti sei buttato in una ricerca simile?

-A dire il vero M'lord siete voi ad avermi dato questa idea...siete voi che mi avevate chiesto di documentarmi, ricordate?

Vader ci pensò su un attimo e gli venne in mente che Eschiele diceva la verità.

-Me ne ero dimenticato.

-Non preoccupatevi, comunque non ho scoperto nulla di nuovo per ora, appena scopro qualcosa in più vi avviso. Ora vedo di rimettere tutto a posto c'è già un po' troppo disordine - rispose Eschiele rimettendosi al lavoro.

Vader lo lasciò fare, mentre per un attimo si concedeva di pensare alla sua dolce Padmé.

Angolo Autrice : Nuovo capitolo dedicato a Vader :) cosa ne pensate? 😉 😉 Aspetto i vostri commenti e che la Forza sia sempre con tutti noi :)

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