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Sebastian - Vegliando su un Amico - Capitolo 22

Nave reale, sistema di Bogano

Sia Violet, sia Edoardo dormivano e Sebastian aveva qualche ora per pensare e meditare, per stare più tranquillo aveva inserito il pilota automatico, così da potersi concentrare.

Non gli capitava spesso di potersi connettere con la Forza senza il timore di essere scoperto e ucciso.

Iside dormiva appollaiata sul sedile del copilota, dove poco prima era seduto Edoardo.

Sebastian continuava a pensare a quello che gli aveva chiesto Vader, ovvero proteggere Edoardo, già, ma da chi avrebbe dovuto proteggerlo?

Da Vader stesso?

Ne dubitava, non credeva che il suo ex maestro avrebbe provato ad ucciderlo, sembrava veramente preoccupato per il ragazzo, forse perché Edo era il cugino di Padmé Amidala e Vader si sentiva in colpa per quello che era successo alla senatrice?

Sebastian non lo sapeva, ma avrebbe tanto voluto scoprirlo, solo che soltanto il suo ex maestro conosceva la verità.

Il giovane era certo che Edoardo per Vader fosse importante, non solo per la parentela, ma anche perché, forse, Edoardo sapeva qualcosa che Vader desiderava ardentemente.

Lo aveva avvertito quando si erano visti al mausoleo della senatrice.

Sebastian detestava ciò che Anakin era diventato, ma, alla fine non era tutta colpa sua, il consiglio dei Jedi aveva fatto i suoi errori.

Il suo sguardo si posò su Iside prima e sulla finestra panoramica poi, non riusciva a stare calmo sentiva che presto sarebbe successo qualcosa, il problema era che non sapeva cosa.

Essere un Jedi sotto l'impero era una stigmate tremenda da portare addosso e Sebastian aveva passato qualche anno nascosto, prima di incontrare Violet e decidere che il tempo di rimanere nell'ombra era finito, era certo che avrebbe rischiato la vita, ma non era questa la via dei Jedi?

Il ragazzo iniziava a dubitarne, o meglio ne dubitava già quando ancora era un apprendista al tempio.

Anakin era stato un maestro fantastico, peccato che Sebastian aveva avuto poco tempo per imparare da lui, la guerra incombeva.

Le guerre dei cloni erano state le più violente che la galassia avesse visto da più di mille anni.

Palpatine da solo era riuscito a distruggere un sistema che durava da millenni, eppure, se i Jedi fossero stati un po' più accorti e avessero indagato a fondo, come sarebbe stato il loro dovere, forse avrebbero capito che si stavano avviando verso la rovina.

Sebastian non conosceva tutto quello che era successo per quanto riguardava la politica, ma si era accorto dello sfacelo in cui versava l'ordine, ormai troppo corrotto e colluso con la politica per essere veramente indipendente.

-Dovresti dormire anche tu, Seb, non sei fatto di ferro - dichiarò Violet comparendo sulla soglia della cabina di pilotaggio.

-Hai ragione, ma per qualche motivo non ci riesco. Sono stanco, ma non assonnato. Forse ho dormito a sufficienza su Naboo, quel letto era comodissimo - rise il ragazzo contagiando anche Violet, la quale si avvicinò abbracciandolo da dietro, trovando qualche problema per colpa del sedile.

-In effetti, si dormiva benissimo. Ma almeno noi siamo in salute, pensa ad Edoardo - sospirò la giovane.

-Sta esagerando, secondo me, fa troppo il supereroe, presto il suo corpo gli manderà il conto. Non si scherza con il bruciasnague - affermò Sebastian.

Voleva molto bene ad Edoardo, si era affezionato a lui già quando erano su Vardos, quando si era reso conto che quel ragazzo era diverso dagli altri suoi compagni di Accademia, in lui ardeva una fiamma diversa.

Si era fidato di lui fin da subito, era la Forza stessa a suggerirgli che si poteva fidare di Edoardo e dopotutto glielo aveva detto anche Anakin, prima che le tenebre lo ghermissero, che solo la Forza era degna di fiducia.

E Sebastian gli aveva creduto, rendendosi conto che era vero.

-Lo so che non si scherza con il bruciasnague, però penso che Edoardo lo faccia per non sentirsi dire che è un malato e lui non vuole essere trattato così. - dichiarò Violet, mentre Sebastian la faceva sedere sulle sue ginocchia.

-Lo penso anche io, però, per caso tu sai che genere di missione deve compiere? Perché a me non me lo ha mai detto.

Violet scosse la testa, no, Edoardo non le aveva detto nulla riguardo alla sua missione, quello che sapeva lo aveva intuito da sola.

-So solo che c'entra con Padmé Amidala, ma non so altro, e comunque anche tu mi devi delle spiegazioni, cosa ti ha detto Vader? - per un attimo Sebastian aveva sperato che la sua fidanzata avesse dimenticato il fatto che lui non gli avesse rivelato quello che il suo ex maestro gli aveva chiesto.

-Sicura di volerlo sapere?

Violet annuì, nonostante Sebastian avvertisse chiaramente quanto fosse spaventata all'idea di lui e del più temuto signore dei Sith della galassia così vicini.

-Mi ha chiesto di proteggere Edoardo, sembrava veramente in pena per lui - spiegò Sebastian.

Non voleva rivelare a Violet della parentela tra Edoardo e Vader, non voleva che la ragazza si allarmasse, se Edoardo avesse voluto glielo avrebbe raccontato lui.

-Vader non ha un cuore, mi sembra veramente strano che possa chiedere a qualcuno di proteggere qualcun altro, lui non ha nessuno. Anche perché chi vorrebbe intorno un mostro? -

Sebastian non poteva certo biasimare Violet per quei pensieri, nessuno a parte lui ed Edoardo sapevano la verità su Vader, quindi, la ragazza aveva tutti i diritti di pensare così del Sith.

In quel momento un grido strozzato, proveniente dalle cabine fece sobbalzare i due ragazzi.

Persino Iside si svegliò dal suo sonno, agitando le maestose piume rosse e oro.

-Edoardo - furono le uniche parole che uscirono dalle labbra di Violet mentre correva verso la cabina del giovane.

Quando giunsero nella stanza del ragazzo, Edoardo dormiva, ma era agitato, sembrava in preda ai deliri di una febbre molto alta.

Violet si avvicinò poggiandogli una mano sulla fronte.

-Scotta, dobbiamo fargli abbassare la febbre - dichiarò Violet.

Ecco, Sebastian ne era certo, quella febbre era dovuto al bruciasnague, troppe emozioni in poco tempo.

-Come facciamo ad abbassargli la febbre?- domandò lo Jedi.

-Servono delle pezze bagnate di acqua fredda, il più fredda che puoi. Svelto! - ordinò la ragazza.

Sebastian corse in cucina e prese un catino, riempiendolo di acqua gelida.

Prese alcuni stracci, trovati sotto il pianale della cucina e corse di nuovo verso la cabina di Edoardo.

-A te, Viví -

La ragazza prese fiato, avvolgendo le pezze bagnate ai polsi di Edoardo e poggiandogliene una sulla fronte.

Sarebbe stata una lunga notte.

Angolo Autrice : come avevo anticipato a @Lyls88 il corpo di Edoardo è venuto a rendere conto al fatto che il nostro protagonista non si rispetta. Spero che il capitolo vi sia piaciuto e che la Forza sia sempre con tutti noi :)

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