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Sabé e Vader - Dovrebbe farmi piacere - Capitolo 35

Shuttle di Darth Vader, Coruscant, Nucleo.

Il tempo della Luce è terminato che ora sorgano le Tenebre, ma tranquilli, nulla è perduto poiché anche le tenebre sono destinate a cadere in favore di un nuovo ordine.

Un equilibrio tra Luce e Ombre, un nuovo Equilibrio...

Vader leggeva e rileggeva quelle righe che scorrevano sotto le sue lenti mentre cercava di trovare un nesso delle parole che Edoardo aveva scritto.

Quel ragazzo era una miniera di parole, e sembrava che avesse predetto quello che sarebbe successo.

Che quel ragazzo fosse un sensibile alla Forza?

Possibile, dopotutto Padmé era sensibile alla Forza.

A questo pensava mentre il suo shuttle usciva dal tunnel dell'iperspazio arrivando in corrispondenza del sistema di Coruscant.

Non era lì per fare rapporto all'imperatore, ma perché doveva incontrare una persona, una persona abbastanza importante nella vita di Padmé.

Ovvero Sabé, la sua ancella più fidata e anche l'unica persona di cui Vader si fidava ciecamente, certo la donna ancora faticava a credere che lui e Anakin fossero la stessa persona e ancora provava il forte istinto di sparargli si tratteneva.

Forse perché Vader l'aveva già strozzata una volta e l'ancella ci teneva alla vita.

Nessuno dei due amava dare nell'occhio, quindi si incontravano quasi sempre negli alloggi di Sabé su Coruscant, e anche questa volta non fecero eccezione.

Vader non aveva bisogno di guardie, quindi, tutte le volte che era nella capitale si muoveva da solo, anche se questo sarebbe risultato strano, visto il ruolo che il Sith ricopriva nell'impero.

Aveva deciso di incontrare Sabé subito dopo aver letto una cosa su uno dei libri di Eschiele.

Doveva parlare con l'ancella, il prima possibile.

Quando giunse all'appartamento di Sabé non gli sembrò strano che la donna fosse sola, e sembrava anche più stanca dell'ultima volta che si erano visti.

-Sei in anticipo, pensavo che ci avessi messo di più - dichiarò Sabé staccando le labbra dal bicchiere da cui stava bevendo.

L'appartamento non era grande, piuttosto spartano, come un alloggio temporaneo.

-Sono venuto solo per incontrarti, non dovevo fare rapporto all'imperatore stavolta - dichiarò Vader.

-Beh dovrebbe farmi piacere, un tempo lo sarebbe stato, anche ora che so che non hai ucciso tu Padmé, la cosa è ancora difficile da accettare. - affermò lei, lo sguardo spento, le spalle incurvate, e solo allora Vader notò che gli abiti della donna fossero bruciacciati, come se fosse stata colpita dai fulmini di Forza o qualcosa di simile.

La mano destra era fasciata e si vedeva il sangue incrostato sopra.

-Cos'hai sulla mano? - domandò il Sith avvicinandosi.

Sabé ritirò la mano, forse impaurita dal fatto che Vader si fosse avvicinato così tanto al tavolo dove era seduta.

-Non è niente, è solo un piccolo graffio, passerà, come molte altre ferite - fu la risposta della donna.

Ma Vader leggeva chiaramente il dolore sul viso dell'ancella, la sua ultima missione doveva essere stata più dura di quanto, persino lei fosse disposta ad ammettere.

-Fa vedere - Vader tese la mano, non voleva farle del male, ma sapeva che l'ancella non si sarebbe mai fidata.

Sapeva che sotto quella nera maschera e dietro le sue terribili azioni c'era ancora un minimo dell'uomo che era stato un tempo.

Con titubanza Sabé allungò la mano togliendosi la benda e mostrando un taglio lungo, sanguinolento e gonfio intorno alla ferita.

Vader non ci mise molto a capire da dove proveniva una ferita di quel tipo, quello era un taglio da spada laser, Sabé era stata fortunata ad avere ancora la mano attaccata al polso.

-Chi ti ha fatto questa? Non è una ferita da blaster, ma da spada laser -

Sabé sospirò, evitando di guardare in faccia, o meglio la maschera, del Signore Oscuro dei Sith.

-Ho avuto uno scontro con uno dei tuoi inquisitori, diciamo che non hanno gradito il fatto che resistevo alle loro torture. Questa è solo l'ultima. Sono riuscita a fuggire appena in tempo. - fu la risposta dell'ancella e Vader a quel punto sentí la collera montare dentro di lui.

Come aveva fatto ad essere così stupido?

Come aveva fatto a non accorgersi che Sabé era prigioniera degli inquisitori?

E soprattutto, perché tutte le volte che si affezionava a qualcuno questo finiva per soffrire le pene dell'inferno?

-Chi ti ha liberato?

-Non so chi fosse, ero troppo debole per rendermi conto cosa stesse succedendo - fu la risposta di Sabé.

Vader prese uno stim curativo dalla cintura e fece scivolare il liquido sulla ferita gonfia di Sabé, mentre la donna tratteneva un gemito di dolore.

La somiglianza con Padmé era incredibile, ma le due donne erano anche caratterialmente molto diverse.

Sabé era molto forte e abile, ma difficilmente si sarebbe innamorata, Padmé sotto quel punto di vista era molto diversa.

Eppure Vader era certo che, se i tempi fossero stati diversi, forse persino il cuore dell'ancella sarebbe stato meno freddo.

-Grazie.

-Figurati. - rispose lui , mentre nella sua mente già pensava a come punire gli inquisitori.

Avrebbero pagato caro quello che avevano fatto.

Aveva detto loro di non toccare per NESSUN motivo nella galassia Sabé, lo sapevano bene, ma, nonostante questo, le avevano fatto del male lo stesso.

-Hai detto di aver subito altre torture, hai altre ferite che non sono guarite? - domandò il Sith.

-Sí, ne ho altre.

-Fa vedere -

Sabé scosse la testa, non si sarebbe tolta la maglia nemmeno morta, un minimo di pudore lo aveva ancora.

-Quelle sul petto non ci penso nemmeno, però queste sì - la donna si tolse gli stivali e mostrò altre ferite, ancora sanguinanti.

-Io li ammazzo tutti! - ruggí Vader e Sabé fu certa che, invece avrebbe ucciso lei.

Ma il Sith non ne aveva alcuna intenzione, forse perché stava iniziando a provare qualcosa per lei e non voleva che le accadesse qualcosa.

-Ho saputo di Tonra, mi dispiace -

-Per una volta tu non centri niente e la cosa dovrebbe rallegrarmi, quegli Assassini cercavano me, ma hanno ucciso lui - per mezzo secondo a Vader parve vedere delle lacrime scorrere lungo il viso della donna indurito dalle sofferenze.

-Nessuno ti farà più del male, Sabé, te lo giuro - affermò Vader fissandola.

-Cosa vuoi dire?

-Che la prossima volta che un'inquisitore ti sfiora, finisce trapassato da parte a parte dalla mia spada - fu la risposta di Vader, la quale fece raggelare il sangue alla donna.

-Inoltre voglio scoprire la verità sulla morte di Padmé, tanto quanto lo vuoi tu, so che non sono stato io ad ucciderla, so che mio figlio è vivo, so che voglio sapere la verità. -

-Il padre del bambino di Padmé sei tu, quindi? - chiese Sabé.

Vader annuì.

-Anakin Skywalker lo è, io sono solo la sua parte malvagia. Esasperata e mutilata, piena di odio per sé stesso. Non voglio giustificarmi, Sabé, ma voglio la fine di tutto questo.

Sabé rimase stupita ma si alzò in piedi guardando il Sith e annuì.

Lo avrebbe aiutato.

Angolo autrice : vi aspettavate questo rapporto tra Vader e Sabé? 😉 😉 😉 😉

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