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Edoardo - Colpi di blaster - Capitolo 18

Casa di Edoardo, piazza del Palazzo, Theed, Naboo

-C'è un'abilità artistica che non possiedi? - domandò Violet sfiorando il viso dipinto di Padmé.

-Recitare, quello non sono proprio capace di farlo, sono terribile nella recitazione. - dichiarò Edoardo facendo una smorfia.

Violet rise, chissà perché immaginava che il ragazzo rispondesse così.

-Andiamo a cercare Sebastian, dov'é? - domandò Edoardo.

-A casa di Yané -

-Bene, allora, andiamo mi piacerebbe rivederlo - sorrise il ragazzo.

Uscirono di nuovo alla luce del sole e Violet si godette i raggi caldi del sole morente del pomeriggio.

Mentre camminavano lungo le strade di Theed, Edoardo notò gli Stormtroopers che pattugliavano le strade, una presenza oppressiva come a ricordare a tutti che l'impero era sorto e che la libertà era morta.

Un evento a cui Edoardo aveva assistito, e che non ci teneva a riportare alla mente.

Uno stridio fece alzare la testa ad Edoardo che accennò un sorriso.

Violet seguí lo sguardo dell'amico e rimase stupita quando vide una bellissima fenice planare verso di loro.

Il giovane mostrò il braccio e il rapace si poggiò sul suo braccio.

-Ciao, Iside, lui come sta? Ti ha mandato da me per sincerarsi che non facessi cavolate? - domandò Edoardo accarezzando la testa del bellissimo rapace.

La fenice gongolò sotto le carezze del giovane godendosi il tocco di Edoardo, era da un po' che non stava con il ragazzo.

-Allora? Non hai risposto alla mia domanda - sorrise ancora Edoardo mentre Iside cinguettava qualcosa e Violet si chiede se Edoardo capisse veramente cosa gli stava dicendo la fenice.

-Immaginavo che non si fidasse di me, quindi ti ha mandato per tenermi d'occhio affinché non faccia cavolate. Non ti rimanderò indietro perché poi lui si arrabbia, e non vorrei incorrere nella sua ira. Quindi vieni con noi - affermò Edoardo, mentre la fenice osservava Violet.

La giovane sorrise osservando il meraviglioso uccello posato sul braccio di Edoardo, la quale però doveva essere incuriosita da Violet perché lasciò il braccio del giovane per volare davanti alla ragazza.

-Ciao - sorrise la giovane.

La fenice la osservò attentamente per poi appoggiarsi sul suo braccio.

-Iside, lei è Violet. Violet, Iside - sorrise Edoardo.

-Ciao, Iside - Violet le accarezzò la testa.

La fenice cinguettò felice mentre Edoardo accennava un sorriso, la serenità non faceva parte del suo animo negli ultimi tempi, forse prima di partire per Zeffo avrebbe potuto fare una capatina su Alderaan, che era il pianeta più vicino, ma non pensava di avere tempo, anche perché, forse, Sebastian e Violet avrebbero potuto insospettirsi.

-Chi può essere così nobile da meritarsi una fenice come compagna di viaggio? - domandò Violet, facendo sobbalzare Edoardo, il quale non poteva certo dirle che Iside era la "compagna di viaggio" di Vader.

Non gli avrebbe mai creduto e inoltre si sarebbe chiesta come fosse possibile che lui conoscesse quel dettaglio così personale, visto che non le aveva detto della sua parentela con il signore dei Sith.

-Era di mia cugina - decise di stare sul vago anche se sapeva che difficilmente Violet ci sarebbe cascata.

-E allora chi è il "lui" di cui le hai parlato? - domandò la giovane con aria sospettosa.

-Te lo dirò un'altra volta. - dichiarò Edoardo, la rivelazione sulla sua parentela con Vader poteva aspettare.

-Hai detto di avere avuto dei contatti con qualcuno che ti ha detto quella cosa, ci possiamo fidare di questo contatto? - domandò Violet.

-Gli affiderei la mia vita -

Quelle parole spiazzarono la giovane che però non fece in tempo a dire altro perché il suono di blaster che sparavano li costrinsero a girarsi verso il palazzo.

Era successo qualcosa.

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