Capitolo4
Erano passanti alcuni giorni dall'incontro ravvicinato, forse un po' troppo, con Alessio. E Genn non riusciva a togliersi gli occhi scuri e penetranti del moro dalla testa, e in questa ardua missione nemmeno il suo amico Gio, con le sue squallide battutine, o la sua amica cocaina, donatrice di stati di totale mancanza di problemi, riuscivano a far dimenticare al biondo quel magico bacio che ormai era al centro di ogni suo pensiero. "Al posto di teocentrismo con te bisognerebbe dire Alecentrismo" Ci scherzava su Giovanni. Ma il biondo non rideva, lui sentiva veramente la mancanza di quelle sottili labbra sulle sue... Che in un modo o nell'altro si incastravano alla perfezione con le sue. Genn non si spiegava come fosse possibile che i suoi contorti pensieri avessero trovato un punto su cui rimare fissi.
Mentre girava su facebook, tra gli amici consigliati, quel famigerato nome apparve 'Alex Iodice' diceva l'icona, il ragazzo non ci pensò su e subito inviò la richiesta al ragazzo che, ormai, aveva preso pieno possesso dei suoi pensieri. Pochi minuti dopo gli arrivò la notifica che diceva che Alex aveva accettato la sua richiesta, si sbrigò a scrivergli su messanger un semplice "ciao". La risposta non tardò ad arrivare "Hey:)" diceva il messaggio, Genn non sapeva più che dire ma la risposta fu Alex a dargliela con un secondo messaggio "Ti va di incontrarci? Mi mancano le tue labbra;)". Genn leggendo quel messaggio perse uno due o forse venti battiti, si riprese da quel apparente stato di trance e rispose "Anche a me le tue! Dove ci troviamo?" A Genn batteva forte il cuore e sentiva che se non avesse fatto qualcosa in proposito sarebbe schizzato fuori dalla gabbia toracica "Nel vicolo dove ci siamo scontrati quella sera, ti aspetto", Genn non rispose ma si alzò di scatto e si andò a vestire. Indosso un maglione nero con decori bianchi che forse era il triplo di lui e un paio di jeans scuri accompagnati dalle immancabili converse nere. Prese il telefono e uscì di casa salutando la madre, si diresse a grandi falcate verso il punto prestabilito. Più si avvicinava più il cuore martellava e pompava talmente tanto sangue in pochi secondi che, secondo lui, sarebbe addirittura potuto esplodere, fece finalmente l'ultima svolta e lo vide. Era lì seduto sulla scala antincendio a fumarsi la sua sigaretta con la fronte corrugata e la testa immersa in chissà quale contorto ragionamento. Genn si fece coraggio e gli si avvicinò "Hey" Lo salutò lui, Alex sobbalzò sorpreso "Oh ciao" Rispose buttando la sigaretta, di cui ormai era rimasto solo il filtro, a terra e alzandosi avvicinandosi a Genn poggiando le sue mani sui fianchi magri e smunti del più basso per poi poggiare con delicatezza le labbra sulle sue, Genn poggiò le mani sul suo viso accarezzandolo. Alex si staccò guardandolo sorridente "Mi sei mancato" Disse Alex passandogli dolcemente i pollici sui fianchi sentendolo rabbrividire "Anche tu... Che vuoi fare?" Chiese Genn nel più totale imbarazzo, "Non so... Andiamo a prendere un gelato?" Parlò il più alto allontanandosi e afferrando la mano di Genn facendo intrecciare le loro dita "Okay" Rispose più o meno tranquillo Genn.
SPAZIO ME:
Scusate se mi faccio viva ora ma non avevo idee! Chiedo umilmente perdono... Anyway, spero che il capitolo vi sia piaciuto... E un altra cossa! Devo ringraziare infinitamente una ragazza che mi ha trovato una frase per iniziare decente il tutto! Thanks @alice_thebug Ti devo una frase😂 No scherzo... Ora vi saluto. BACINI😘.
~Sandra Strangers
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