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Capitolo 2 - Quel ragazzo dagli occhi rossi

Fuyuhiko's POV

Era passata una settimana da quando mi ero lasciato sfuggire quel ragazzino a Shinjuku. Anche se un po' ne ero contento... La sua unica colpa era di essere nipote di un boss della yakuza rivale al clan Koshimura. Il bello è che lui non lo sapeva nemmeno! Se avessi potuto rifiutarmi lo avrei fatto volentieri, quel bastardo di Shohei! Dirmi addirittura di violentarlo...! Ma che cazzo passava per le testa a quel tizio?!
Avevo deciso. Mi sarei andato a scusare con Kyoya la notte stessa, non potevo rischiare di farmi vedere alla luce del sole con tutte quelle spie in giro. Avrebbero riferito della mia azione a Shohei e di sicuro non ne sarei uscito vivo da un altro colloquio con lui...
Passai la giornata nascosto in un palazzo poco distante da quello in cui viveva Kyoya osservando la gente che camminava in strada. Certo che ce ne sono di persone strane in giro! Ma comunque...
Giunse finalmente la notte ed uscii allo scoperto:" Meglio entrare dalla finestra..." mi dissi saltando sul tetto dell'edificio (facevo parkour da quando ero piccolo eheheh). Kyoya abitava al quinto dei sette piani dell'edificio e fui costretto a calarmi a mani nude giù per la parete. Mi aggrappai alla sporgenza del davanzale e mi tirai sù tentando di fare meno rumore possibile per non svegliare i vicini:" Meno male, sta dormendo... Ne approfitterò per scrivergli un biglietto di scuse" dissi a bassa voce. Tirai fuori dalla tasca del mio giaccone un coltellino svizzero e presi ad armeggiare con la serratura della porta-finestra. Dopo qualche istante la sentii scattare ed entrai silenziosamente in camera di Kyoya. Mentre cercavo un foglietto e una penna il mio sguardo cadde su di lui che dormiva beatamente. Era un ragazzo bellissimo... I capelli biondi come il grano gli ricadevano con dolcezza sul suo viso dai tratti femminei. Senza che il mio cervello potesse correggere i miei gesti sconsiderati mi avvicinai a lui mi chinai sul suo corpo. Odiai me stesso per aver tentato di abusare di un simile angelo:" Kyoya mi dispiace..." sussurrai prima di posare le mie labbra sulle sue. Mi sembrò di varcare le porte del Paradiso per quanto erano morbide e dolci. Pian piano persi totalmente il controllo e, approfittando del fatto che avesse la bocca socchiusa, feci guizzare la mia lingua contro la sua. All'improvviso lo sentii mugulare qualcosa e mi staccai spaventato:" Dannazione! Che idiota sono!" pensai. Scesi dal letto ma nella fretta di fuggire inciampai nel tappeto della stanza e caddi rovinosamente a terra. Vidi Kyoya aprire gli occhi e sgranarli non appena incontrò il mio sguardo. Solo allora mi resi conto che aveva le iridi rosso rubino, meravigliose... Il ragazzino infilò la mano sotto il cuscino e ne tirò fuori la pistola che mi aveva sottratto una settimana prima:" Bastardo! Sapevo saresti tornato!" gridò puntandomela contro. Io mi sollevai in piedi e alzai le mani:" Ti prego! Non aver paura di me! Non sono qui per farti del male! Voglio solo il tuo perdono per quello che ho fatto" dissi deciso avvicinandomi a lui. Kyoya sobbalzò e iniziò a tremare:" N-Non ti muovere! Altrimenti ti sparo in fronte!" mi minacciò mentre continuavo ad avanzare verso il suo letto. Aveva la sicura inserita, non poteva colpirmi. Con un calcio gliela feci balzare di mano e mi gettai su di lui, poi lo strinsi a me per farlo tranquillizzare. Poggiai la sua testa sul petto:" Tranquillo, non voglio farti niente... Fidati di me" gli sussurrai dolcemente:" Come posso fidarmi di un assassino che appena una settimana fa ha tentato di violentarmi e uccidermi?!" esclamò dimenandosi. Io gli bloccai i polsi e lo guardai negli occhi:" Perché avrei potuto tagliarti la gola con questo subito dopo essere entrato" spiegai mostrandogli il coltellino. Kyoya apparve sorpreso e deluso e si calmò. Io gettai per terra l'arma e gli presi il mento fra due dita, avvicinandolo a me:" E poi ti ho anche baciato" dissi con tono malizioso. Il biondo arrossì come un pomodoro e si allontanò alla velocità della luce:" T-T-Tu mi hai baciato?!?!" gridò sconvolto:" Si, e allora?" gli chiesi con calma glaciale.
:" Ecco cos'era allora quel sapore di alcool che sentivo in bocca!" pensò Kyoya imbarazzatissimo:" Q-Quello era il mio primo bacio idiota!" sbraitai furioso. Lo guardai alzando le sopracciglia, poi scoppiai a ridere:" Ahahahahahahahah!!! Il tuo primo bacio?! Dici sul serio?!" domandai con le lacrime agli occhi. Il piccolo si morse il labbro inferiore per trattenere ulteriori insulti e mi tirò un pugno in testa. Lanciai un urlo di dolore e mi massaggiai il punto colpito:" Ahia! Ma che ho fatto?!" esclamai indignato:" Scusami tanto se non sono un ragazzo superficiale come te!" ribattè lui evidentemente offeso. Incrociò le braccia al petto e vidi che aveva gli occhi lucidi:" Ehi, non fare così... Stavo scherzando! E poi quello non si può neanche definire un vero bacio, stavi dormendo" dissi accarezzandogli una guancia. Lui mi guardò mentre le sue gote si ritingevano di rosso:" A-Allora che ne dici di insegnarmi cos'è un vero b-bacio...?" mormorò abbassando il capo, troppo a disagio per guardarmi negli occhi. Io sorrisi:" D'accordo, ma dovrai seguire alla lettera ogni mio comando ok?" dissi.
:"Ok...".

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