Capitolo 55
il mattino seguente sono abbracciata a Lorenzo.
lui sta ancora dormendo, lo sento dal suo respiro profondo.
levo il suo braccio dalla mia vita e lo sposto delicatamente sul letto.
vado in bagno, mi lavo i denti e mi faccio una doccia.
l'acqua calda mi scorre sulla pelle, mi mancava lorenzo, infatti non faccio altro che pensare a lui, a me, a noi,
vorrei vivere insieme a lui, essere madre dei suoi figli e invecchiare insieme a lui.
vorrei che mi facesse la tinta quando sarò anziana, vorrei aiutarlo a farsi la barba.
sarebbe tutto così... bello.
finito di lavarmi, esco dalla doccia e mi avvolgo in un asciugamano e torno in camera.
<Ei eccoti.> mi dice lorenzo con la voce roca e impastata dal sonno.
<Ei amore mio.> rispondo sorridendo mentre mi vesto.
<Vieni qui.>
dopo essermi messa i pantaloncini mi butto sul letto vicino a lorenzo e iniziamo a baciarci.
<Amore.>
<Dimmi Marghe.>
<Ti immagini una vita con me?>
sto aspettando la risposta e il cuore mi martella nel cuore.
<Anche due.>
solo questo.
solo due parole.
<Vorresti dei figli?> domanda
<Anche due.> risposi ridendo
<Ma piantala>
iniziò a farmi il solletico.
non ce la facevo più
<Basta basta.> dissi senza fiato mente continuavo a ridere.
era mezzogiorno e io avevo fame.
avevo una voglia di sushi assurda.
<Andiamo al Giappo?>
<Tutto quello che vuoi amore.>
mi prese per mano e io intrecciai le dita tra le sue, e andammo nel mio posto preferito: Il giapponese.
prendemmo posto seguiti da quella CinCin che ci seguiva porgendoci con gentilezza il menù.
<Grazie.> le dico e quella se ne va.
<Allora, cosa vuoi da mangiare?> mi chiede Lorenzo.
una delle tante cose che non avrebbe mai dovuto dire.
<2 porzioni di Uramaki Miura, 6 Sake Maki, spaghetti di soia, 5 involtini primavera e 5 involtini di gamberi, 2 Temaki Philadelphia e poi vedo se ho ancora fame, tu?>
la sua faccia di scioccata.
poverino.
<Ehm, penso che mangeremo insieme tutto quello che hai ordinato tu.>
uffa.
arrivo la CinCin e prese le ordinazioni, chiaramente sconvolta anche lei.
****
finito di mangiare eravamo diventati due botti, non ce la facevo più.
andammo a fare un passeggiata per smaltire un po'.
è così bello passare del tempo con Lorenzo.
le nostre mani sono nuovamente intrecciate.
spero che tutto questo non finisca mai.
<Non ti lascerò mai più.> disse tutt'un tratto come se mi avesse letto nel pensiero.
<Nemmeno io.> risposi facendogli un sorriso.
e continuammo a passeggiare.
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