Capitolo 51
Oggi è mercoledì, ma non ho voglia di andare a scuola, quindi io e Francesco abbiamo deciso di bigiare.
Sta mattina andiamo a prenderci cappuccino e brioche, mente poi, passeremo il resto della giornata a bere e a fumare.
Non che la cosa mi dispiaccia.
Nello zaino metto le cartine, e i filtri, per il resto ci pensa lui.
<Ciao ma'> la saluto passando dalla cucina.
<Ciao amore.> risponde mentre sono alla porta.
Sto camminando da un po' in direzione opposta alla scuola, Francesco mi ha detto che ci saremmo incontrati al parco, e lì sto andando.
<Ce ne hai messo di tempo!> ride scompigliandomi i capelli con una mano.
<Perdonami, andiamo a fare colazione?> chiedo sistemandomi i capelli.
<Andiamo.> risponde appoggiando una mano sulla mia testa.
Capisco che è più alto di me, ma che sono diventata?
Un tavolino del bar?
Quindi gli levo la sua mano dai miei capelli.
Entriamo nel bar e dopo pochi minuti arriva la cameriera a chiederci se volevamo ordinare.
<Volete ordinare?> chiede la cameriera con un sorriso dolce.
<Per me un cappuccino e una brioche alla Nutella.> rispondo ricambiando il sorriso.
<Per me lo stesso.> ripete Francesco.
<Okay, arrivo subito.> dice la cameriera porgendoci un sorriso smagliante.
Io e Francesco ci stiamo guardando negli occhi.
Per quando siano belli, non saranno mai come quelli di Lorenzo.
So che ormai se ne è andato, ma non riesco a dimenticarlo. Ormai è parte di me.
<A cosa pensi?> chiede Francesco continuando a guardarmi negli occhi.
<A Lorenzo?>
<No.> rispondo secca distogliendo lo sguardo.
<Ti manca eh?> domanda.
Ma che cazzo?
Non abbiamo mai parlato di una cosa simile prima d'ora.
Ma da quando gli interessa?
<No.> mento.
Fortunatamente in quel momento arriva la cameriera con i nostri cappuccini e le nostre brioche.
Inizio subito a bere il cappuccino per non continuare queso discorso.
Mi sto ustionando un labbro, ma non importa.
<Mh, maghe.> dice Francesco ingoiando il cappuccino bollente.
<Ti voglio bene.> dice infine.
Però sta volta non ci casco.
Però gli voglio bene anche io dopotutto.
<Anche io.> rispondo mangiandomi la brioche.
Passiamo il resto della colazione in silenzio, udendo il rumore del cucchiaino che tocca la tazzina quando si mescola il cappuccino.
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