Io e Amos entriamo in classe e tutti lo accolgono calorosamente mentre io mi vado a sedere al mio posto.
Mi guardo in torno e non vedo nessun altro banco libero oltre a quello vicino a me.
No.
Non voglio che si sieda vicino a me.
Non lo conosco e ho paura di fare brutta figura.
Mentre sono persa tra i miei pensieri il prof dice a Amos 'Vai pure a sederti vicino alla signorina Peters.'
No, non venire a sederti vicino a me.
Lui arriva subito e si siede.
'Ancora tu signorina Peters eh'
Mi da troppo fastidio che mi chiami 'signorina Peters' se non la smette lo butto fuori dal balcone.
'Potresti chiamarmi Margherita?' Dico con una voce un po' alterata.
'Perché?' Risponde lui trattenendo un sorriso.
'Perché non mi piace il mio cognome, e poi preferisco quando le persone mi chiamino Margherita.' Dico sempre alterata per il suo comportamento.
'Ci proverò signorina Peters' dice ridendo.
'Peters, Black. Smettetela di parlare, vi conoscerete meglio all'intervallo, adesso state attenti.' Ci rimprovera il professore.
Suona la campanella, per fortuna la mattina è passata velocemente e ora che ci penso, ho una gran fame.
Vado vicino a Francesca e lei mi guarda con una faccia buffa.
'Eh ti ho visto mentre guardavi il nuovo arrivato.' Dice lei ridendo.
Divento tutta rossa al pensiero.
'No! No! Cosa stai dicendo?!' Dico anche io ridendo.
'Ammettilo che inizi a provare qualcosa per lui?' Dice con aria insistente.
'No.' Taglio corto.
Mentre sto andando al mio armadietto sento qualcuno che mi chiama.
Ma certo come faccio a non riconoscere questa voce?
'Signorina Peters'.
Eccolo.
Mi volto e mi trovo Amos a pochi centimetri dalla faccia.
Quando capisce la situazione si tira subito indietro e mi guarda negli occhi.
Passano 3/4 secondi e decido di togliere lo sguardo. Ammetto che sono stati i secondi più belli della mia vita.