Capitolo 27
PERCHÉ LE ORE DI MATEMATICA NON PASSANO MAI?!
Non c'è la faccio più, mi sto annoiando e non capisco nulla. Tutte queste x e tutte queste y mi stanno facendo andare in tilt il cervello.
Finalmente la campanella ha deciso di suonare, e di dare un po' di libertà a noi poveri alunni. Oggi mi sono dimenticata di prendere il pranzo, quindi mi toccherà mangiare in mesa.
Mentre sistemo i libri nel mio armadietto sento un gomito che mi si appoggia sulla testa.
<Ehi puffetta!> sento dire.
Riconosco questa voce.. Si è lui.
<We Lollo!> rispondo mente mi giro.
<Vieni a mangiare a mensa con me?> mi chiede.
<Si, va bene.> sorrido.
Non so come ma oggi le cuoche della mensa hanno deciso di preparare la pizza.
Non è una delle pizze più buone che mi sia mai mangiata, ma è comunque pizza.
<Puffetta vedo che ti piace la pizza.> mi dice Lorenzo ridendo.
<Eh sì, devo dire che è una delle cose più buone che esistano a sto mondo.> rido anch'io.
<Mhh, secondo me il cibo più buono a sto mondo è il sushi.> ride ancora.
<Eh sì, il sushi non è niente male, ma la pizza è la pizza!>
Dopo qualche secondo di silenzio, mi dice che ho ragione. La pizza rimarrà sempre la cosa più buona a sto mondo.
<We Amos.> vedo Lorenzo che guarda dietro di me.
<Ciao ragazzi, di cosa state parlando?> sento la voce di Amos vicino a me.
Dopodiché si siede vicino a me e mi guarda.
<Ehi.> mi sorride.
Non rispondo, ma ricambio il sorriso.
<Stavamo parlando della pizza.> interviene Lollo.
<Ah.> risponde semplicemente.
<Amos dov'è Francesca?> chiedo.
<Non lo so. Abbiamo litigato.> risponde.
<Ah sì? E perché?> chiede Lollo a sua volta.
<Perché sabato devo andare a trovare mia nonna all'ospedale e non posso uscire con lei.> alza gli occhi al cielo.
Francesca è cambiata. Prima non era cosi, non si arrabbiava per qualsiasi cosa, adesso che sta con lui si crede al centro del mondo. E questa cosa mi dà fastidio.
<Non è normale.> ride Lollo.
Cerco in tutti i modi di non difendere, ma non c'è la faccio, mi sto immaginando lei che urla contro Amos. Da una parte mi spiace per lui, dall'altra per lei.
<Dai ragazzi, ancora un'ora e si va a casa> Lorenzo cambia discorso.
<Per fortuna, usciamo oggi pomeriggio?> chiede Amos con della speranza negli occhi.
<Io non posso, devo studiare matematica, anche se so che non c'è la farò.> alzo gli occhi al cielo.
<Nemmeno io posso.> risponde Lorenzo.
<Amos guarda c'è Francesca, va da lei e chiedile scusa.> continua Lorenzo.
<Vado, ciao ragazzi.>
<Ciao.> diciamo in coro io e Lorenzo.
***
L'ora pranzo è finita e Lorenzo mi ha chiesto se oggi pomeriggio volevo andare a casa sua così mi spiega matematica, che da quello che ho capito ha 9 di media. Ho accettato e quindi alle 16:30 devo andare da lui.
Ora manca solo l'ora di spagnolo, passerà sicuramente velocemente, non so perché, ma vorrei che le ore di spagnolo durassero un po' di più.
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