La mia mente vagava tra i ricordi più remoti. Tanti volti, alcuni conosciuti altri no che si susseguivano come diapositive. Eppure non ne capivo il motivo. In realtà, non riuscivo a comprendere neanche dove mi trovavo.
La stanza, se così potevo definirla, era tutta tinteggiata di bianco. Non c'erano finestre, non c'erano porte, solo un lettino ospedaliero posto al centro di essa.
Una cosa era certa, avvertivo un senso di beatitudine che non provavo da anni. Che pace!
A pensarci bene, avevo già avuto modo di visitare quel luogo...quando ero molto piccolo. In quell'occasione ricordo che insieme a me c'erano altre tre persone che con un sorriso mi avevano lasciato lì, in completa solitudine, sparendo velocemente dietro una porta dorata, comparsa all'improvviso.
Tuttavia, questa volta ero completamente solo.

Forza ragazzo, apri gli occhi! Torna nel mondo dei vivi

Chi era che urlava con tanta insistenza, svegliandomi da quel sonno appagante?

Forza, tutti ti stanno aspettando...veloci, un'altra scarica

Ahi! Quelle continue vibrazioni mi provocavano un formicolio lungo le braccia e per tutto il petto.
Di punto in bianco, una luce sempre più forte mi attirò verso di se, facendomi uscire da quel purgatorio a me ormai conosciuto.