Capitolo 8. Josh's Pov
Mi sentivo una merda! Lei mi aveva confessato il suo amore ed io le avevo detto addio. Che coglione! Purtroppo, l'incertezza della mia salute e i numerosi dubbi che mi aveva messo in testa quella stronza di Rose, mi avevano bloccato.
Come avrei voluto baciare quelle bellissime labbra e asciugare quelle lacrime amare che le rigavano le sue piccole guance rosate. Eppure, ero rimasto lì, immobile, ad aspettare che si rinchiudesse in camera. Peggio ancora, il mattino seguente, ero fuggito da quell'appartamento di buonora, grazie all'aiuto del mio amico\cognatino. Mi faceva ancora uno strano effetto sapere che la mia piccola sorellina si fosse fidanzata, ma al momento questo era il mio ultimo pensiero. Dopotutto, sapevo che Luke era un bravo ragazzo. Almeno era quello che mi avevano detto Meg ed i miei genitori. Meg! Chissà se al mio ritorno l'avrei trovata ancora a casa. Qualcosa mi diceva che avrebbe fatto di tutto per evitarmi, ma come potevo darle torto. Praticamente l'avevo rifiutata. Ancora.
Entrato in casa, più o meno nel primo pomeriggio, come volevasi dimostrare, non trovai nessuno. Perlustrai il terrazzo, la sua stanza e la mia. Che mi aspettavo? Di trovarla a braccia aperte al mio ritorno? Coglione!
Abbandonai il mio corpo alla forza di gravità, finendo sul mio soffice letto. Chissà, magari il mio amato soffitto avrebbe placato la mia angoscia.
Da quando ero tornato avevo solo litigato con tutti. Forse era meglio se non fassi mai riapparso nelle loro vite.
All'improvviso mi voltai verso la finestra. Fu proprio in quel momento che vidi una lettera appoggiata al comodino.
"Per Josh, da Meg"
Perché mai, mi aveva scritto una lettera? Non poteva mandarmi un messaggio o meglio ancora farsi trovare a casa?
Quando l'aprii, il contenuto che ne trovai mi spiazzò letteralmente!
Caro Josh, conoscendoti so' che troverai insolito leggere questa lettera, ma credimi dovevo per forza scriverla. Per me era diventata un'esigenza quasi vitale. Sappi che ho posato la penna su questo foglio, un paio di ore dopo il tuo incidente. A dire il vero non so' quanto tempo sia trascorso da quell'evento. Sono abbandonata su questa sedia plastificata da un'infinità di ore e...sono devastata! L'unica certezza che mi rimane è l'amore che provo per te. Sai, da stamattina, posso ufficialmente affermare di aver abbattuto ogni mia barriera, di aver superato quelle ombre che da anni erano attanagliate nel mio animo. Tutto questo grazie a te! Sei stato la mia luce e spero che lo sarai ancora.
Lotta, lotta sempre. Non lasciare che uno stupido ostacolo possa fermarti, perché se ho imparato qualcosa da questa esperienza è che il tempo non aspetta nessuno. Te lo dice una che ne ha sprecato tantissimo, soprattutto nei tuoi confronti.
Sono sempre stata attratta da te. Ogni tuo movimento, ogni tua singola parola creavano quel brivido che percorreva tutto il mio corpo, dando quella scarica necessaria a farmi desiderare un tuo bacio, una tua carezza, un minimo di contatto. E invece che cosa ho fatto? Niente! Ho provato a dare un senso a questa parola, ma forse il dizionario è più bravo di me. Mi ha spiegato infatti che il mio comportamento è stato superficiale perché non mi ha portato a concludere nulla. Un esempio della mia inerzia l'hai avuta persino oggi pomeriggio, quando nell'uscire, mi hai salutata con un ti amo, mentre io, ero rimasta a fissarti come un'ebete!
Beh, ti chiedo scusa. Avrei voluto urlarlo talmente forte che probabilmente lo avrebbe udito tutto il palazzo; io TI AMO. Ti ho amato nel momento esatto in cui i tuoi occhi mi hanno sussurrato di fidarmi di te, quando nel dormire la prima volta insieme mi hai bisbigliato di non lasciarti mai e ti amo adesso. Forse più che mai.
Poco fa, ho fatto una cosa molto stupida. Mi sono connessa ad un motore di ricerca per capire gli eventuali rischi che ci sarebbero stati con la tua operazione. Ok, ho fatto una cazzata, perché adesso ho più paura di prima. Ho letto che potresti perdere la memoria, nel minore dei casi, mentre nel peggiore...va bene, quello immagino che lo sai. In quest'ultimo caso, purtroppo, non potrai leggere questa lettera e io non potrò farti capire, in parte, cosa mi porto dentro da un bel po'. Ma tranquillo, questa è un'opzione che non si verificherà mai, perché tu tornerai dalla tua famiglia, dai tuoi amici e da me!
Ho pensato anche all'eventualità di una perdita di memoria. Ho già elaborato un piano per riconquistarti. Dopotutto, non sono poi così brutta. Inoltre, se ci sono riuscita una volta, chi dice che non possa farcela una seconda?!
Non ti libererai facilmente di me, è una promessa. Almeno che tu non me lo chieda espressamente, in quel caso non vorrei rischiare di essere denunciata per stalking!
A parte le solite battute che faccio per sdrammatizzare i miei momenti di panico, tra un po' dovrò essere una delle persone più forti di questo mondo. Dovrò spiegare sia a Roby che ai tuoi genitori le dinamiche dell'incidente. Ammetto che questo mi rende un bel po' nervosa. Sai, a casa non ho avuto un bell'esempio. Quando morì Marc, mia madre me lo disse con una tranquillità quasi sconcertante, mentre quando morì mio nonno...beh, fui io a dirlo ai miei, dato che lo trovai steso sul pavimento. Per fortuna tu sei vivo e lotti per non lasciarci! Io non lo sopporterei, perché adesso tu sei la mia anima. Quindi io ti aspetto e ti aspetterò per sempre.
Tua, Bubble
P.s: Questo l'ho aggiunta oggi, dopo che mi hai respinta. Ho il cuore a pezzi, se così si può dire, dato che ormai non ne è rimasto un granché! Ti chiedo solo una cosa...Dammi tempo, non cercarmi, vedrai che mi passerà e magari riuscirò a starti vicina, anche, in un modo differente.
Concedimi però di dirti ancora una volta che ti amo e non smetterò mai di farlo. Perché tu sei LUI! Il mio per sempre.
Wow! Che altro avrei potuto dire dopo aver letto una lettera così carica d'amore? Il mio cuore ormai era ridotto in mille pezzi. Non ricordavo niente di quello che c'era stato tra me e Meg, ma quelle parole erano vere ed erano colme di dolore. Sapevo che aveva ragione sul non sprecare il tempo che ci era stato concesso. Chi poteva saperlo meglio di me che era tornato da quel limbo già due volte. Eppure, ero frenato. Non avrei sopportato per niente al mondo di vederla nuovamente soffrire per me.
Dovevo farmene una ragione! Magari lei con il tempo avrebbe realmente accettato la mia decisione, mentre io ne sarei stato distrutto, soprattutto nell'eventualità di doverla vedere con un ragazzo che non fossi io.
Malgrado ciò, provavo solo solitudine e compassione nei miei riguardi. Cazzo, come stavo soffrendo.
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