Capitolo 6
Nabu, Icy e Stella arrivarono in infermeria circa un’ora dopo gli altri, preoccupati per la loro amica.
Brandon si alzò di scatto dalla sedia e abbracciò la sua regina. “Amore mio stai bene?” le prese il viso tra le mani, spostando lo sguardo su ogni lato del suo volto per controllare che non avesse ferite, ma la fata era in forma, i suoi capelli erano perfettamente in ordine, sembrava che si fosse appena preparata. Era incredibile, nessuno riusciva a capire come facesse il suo look a rimanere intatto dopo una battaglia, ma ormai le Winx e Brandon avevano smesso di preoccuparsene.
Stella si sentì scaldare il cuore, amava essere al centro dell’attenzione si, ma ricevere quel tipo di attenzioni da Brandon le procurava i brividi in tutto il corpo e una sensazione piacevole nella sua intimità.
Sorrise e lo baciò. “Stai tranquillo, come puoi vedere il mio visino perfetto è ancora completamente integro.” Lo scudiero rise, scuotendo la testa.
Nabu si avvicinò ai suoi amici, che lo abbracciarono e lo tempestarono di domande, invece Icy se ne stava in disparte a fissare il vuoto, con le braccia incrociate al petto. Odiava tutte quelle smancerie, e poi era preoccupata per Stormy. Sapeva che sua sorella era forte, ma quelle creature erano molto pericolose, anche più delle creature d’ombra e di tutti i mostri che avevano evocato fino a qualche decennio fa. Non lo avrebbe mai ammesso, ma era terrorizzata, aveva paura per sua sorella. Certo non avevano lo stesso sangue, ma avevano sempre combattuto insieme contro il mondo intero (letteralmente) e si erano sempre sostenute.
Non voleva perderla, non poteva permetterlo. Aveva visto di cosa erano capaci quei mostri, Flora era stata addirittura ricoverata. Non che gli importasse molto di quella fatina fiorita, la infastidiva terribilmente con il suo buonumore e l’allegria che sprigionava da tutti i pori. La strega non riusciva proprio a capirla, anzi, non comprendeva affatto le Winx: lei e le sue sorelle gli avevano messo mille bastoni tra le ruote, ma quelle sei fatine riuscivano sempre a debellare ogni loro piano. La infastidivano, oh se la infastidivano! Erano sempre così coraggiose, determinate, niente poteva abbattere il loro spirito di gruppo, la loro volontà di portare la pace nell’Universo. Non le capiva: perché sacrificarsi per gli altri? Che senso aveva?
Alzò gli occhi al cielo. Tutto ciò faceva parte del piano, doveva resistere ancora un po’, si disse.
Prese il telefono e digitò il numero di Darcy.
“Pronto”
“Darcy sono io. Senti le cose si sono messe male: Flora è stata ferita e adesso mi trovo bloccata qui in sala d’attesa.” La strega delle illusioni ridacchiò immaginando l’espressione della sorella. “Non ridere, idiota, ti ho chiamata per un altro motivo. Stormy è stata rapita dalle stesse creature che hanno ferito la fatina. La cosa è seria, Darcy.”
Alla strega si gelò il sangue nelle vene, ma cercò di mantenere la calma. “E come facciamo a trovarla?”
“Non lo so, sorella, dobbiamo ancora parlare con Faragonda, ma ti tengo aggiornata.”
“Va bene, adesso vado perché ho lezione. Ah Icy…”
“Si?”
Darcy sospirò, cercando le parole adatte. Non era certo una sentimentale, lei. “Stormy sta bene, ne sono più che sicura”. Icy annuì, poi chiuse la chiamata.
Entrò nella sala d’attesa e stava per parlare, quando dall’infermeria uscì la dottoressa. Si alzarono tutti in piedi, preoccupati.
“Flora sta bene, non vi preoccupate, ma il dolore le ha fatto perdere i sensi. Voi due” indicò Bloom e Brandon, “l’avete salvata. Adesso deve soltanto riposare e stare tranquilla per qualche giorno.”
I ragazzi tirarono un sospiro di sollievo, Brandon si accasciò sulla sedia, e finalmente poté tornare a respirare normalmente. Aveva combattuto molte battaglie, ma non si era mai trovato in una situazione del genere, e se ci avesse impiegato più tempo a portare Flora ad Alfea...no non doveva pensarci, adesso la sua amica stava bene.
“Per quanto odi rompere queste scenette commoventi, dobbiamo andare a parlare con Faragonda.” Tutti si zittirono sentendo parlare Icy, e Bloom prese parola. “Icy ha ragione ragazzi, Nabu e Stella, e anche tu Icy andate dalla direttrice. Sicuramente vorrà sapere cos’è successo.” I ragazzi si alzarono.
Bloom si sedette, sentendo una fitta alla pancia. “Scusate ma io adesso dovrei tornare su Eraklyon.” fece una smorfia, e Stella se ne accorse, così si sedette accanto alla sua migliore amica.
“Bloom tutto bene?” chiese la fata del sole, la sua amica annuì, portandosi le mani sul ventre un po’ gonfio, gesto che alla strega del ghiaccio non sfuggì. “Si si, è solo che ho usato parecchia magia per curare Flora e ho bisogno di riposarmi.” Stella annuì, poi prese il suo scettro.
“Ti creo io il portale, ti ritroverai nella tua stanza. Riposati Bloom, e salutami Sky.” La fata dai capelli rossi annuì, poi abbracciò la sua migliore amica ed entrò nel portale.
Stella si alzò ed uscì dall’infermeria, seguita da Icy e Nabu.
Helia si voltò verso sua figlia “Tesoro vai a lezione.” Aurorà lo guardò stupita, incrociando le braccia al petto. “Non voglio lasciare la mamma da sola!” Esclamò. “Flora ha bisogno di riposo, non serve che tu stia qui ad aspettarla, lei vorrebbe che tu fossi in classe ora.” La ragazza sbuffò, alzando gli occhi al cielo.
“Tranquillo Helia, tanto adesso ha lezione con me.” Disse Tecna alzandosi dalla sedia e affiancando la sua allieva. L’uomo le sorrise, la fata gli fece un cenno con la testa. Non era una che amava le smancerie, dopotutto era una zenithiana, ma per i suoi amici avrebbe fatto questo ed altro, ed Helia lo apprezzò infinitamente.
Aurora si fiondò tra le braccia di suo padre, che la strinse a sé come se fosse la cosa più preziosa del mondo, e in effetti lo era. Ricacciò indietro le lacrime, doveva mostrarsi forte per la sua bambina.
Le prese il viso tra le mani e le diede un bacio sulla fronte. Aurora sorrise, poi seguì Tecna.
“Brandon posso chiederti ancora un favore?” L’uomo annuì, prestando attenzione al suo amico. “Puoi rimanere ancora un po’ qui? Devo andare su Linphea a prendere alcuni vestiti per Flora e non vorrei che quando si sveglia si trovasse sola. Ti dispiace?” Chiese Helia, sperando di non creare troppo disturbo allo specialista, aveva già fatto tanto per lui.
“Non c’è alcun problema, tanto devo aspettare Stella. Se si sveglia ti chiamo subito.” Helia lo ringraziò, poi corse verso l’uscita e prese il cellulare.
“Dimmi Helia, Flora come sta?”
“E’ stabile, ma è svenuta, le ferite le facevano molto male. Ascolta Timmy ti ho chiamato per un altro motivo…” la voce dall’altro capo del telefono lo interruppe. “...si dobbiamo andare a parlare con Riven al più presto, hai paura che le Trix c’entrino qualcosa.”
Helia rimase immobile per un attimo, stupefatto, ma poi si ricordò che stava parlando con Timmy, l’uomo con il quoziente intellettivo più alto della Dimensione Magica.
“Si esattamente, ti va bene se ci andiamo domani?” “Ma si certo, prima facciamo questa cosa meglio è.” Helia ringraziò il suo amico e riattaccò. Salì sulla windrider diretto verso Linphea, con il cuore che gli martellava il petto e i dubbi che lo tormentavano.
Avevano fatto bene a fidarsi delle Trix, o avevano attirato la sua Flora in una trappola? Il solo pensiero lo faceva impazzire, e lui era un tipo piuttosto pacifico.
Strinse il manubrio e assottigliò le labbra. Doveva rimanere concentrato, doveva farlo per le sue donne, non poteva permettersi di perderle.
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L’ufficio della preside era sempre illuminato dalla luce del Sole ed era uno dei motivi per cui chiunque vi entrasse si sentiva a suo agio, ma ovviamente la strega del ghiaccio odiava quel luogo. Era abituata a vivere nell’ombra, ai colori scuri, quella scuola emanava troppa allegria per i suoi gusti.
Si stupì molto quando, durante il tragitto per arrivare all’ufficio di Faragonda, Stella non aprì bocca. Era abituata a sentirla parlare continuamente, come una zanzara che ti ronza intorno all’orecchio.
Ma in quel momento la fata del Sole non aveva voglia di parlare, era preoccupata per Flora. Quella storia non le piaceva affatto, non lo avrebbe mai ammesso, ma aveva paura. Una delle sue migliori amiche era stata ferita a morte, e lei non voleva perderla. Menomale che c’era Brandon con lei, l’aveva salvata, sapeva che aveva fatto bene a lasciare Flora nelle sue mani. Lo specialista sapeva mantenere il sangue freddo, era tattico e rapido, in fondo era stato addestrato proprio per questo.
“Stella stai bene?” La voce di Nabu la riscosse dai suoi pensieri: non si era nemmeno accorta che erano arrivati davanti alla grande porta verde che conduceva all’ufficio della preside. Guardò il suo amico e forzò un sorriso, “si tranquillo.”
Icy sbuffò, catturando l’attenzione di Stella e Nabu, che la guardarono male. “Se avete finito dovremo parlare con Faragonda, non ho tutto il giorno.” Disse, bussando. La fata non replicò, non ne aveva proprio la forza, e poi non sarebbe servito a niente. Si rese conto di quanto fosse cambiata: fino a poco tempo fa in una situazione stressante non ci avrebbe pensato due volte a fare qualche battutina, mentre adesso se ne stava in silenzio a riflettere.
Ad aprire fu Griselda, che fulminò con lo sguardo la strega del ghiaccio e si rivolse a Stella e Nabu. “Venite, la preside vi aspetta.” Icy alzò gli occhi al cielo: adesso anche Griselda si comportava come una bambina? Odiava tutto questo, maledizione!
“Come sta Flora?” Chiese la direttrice cercando di mascherare la sua preoccupazione, ma Stella, che aveva imparato a conoscerla, riuscì a comprendere le sue emozioni. Sapeva che Faragonda era molto legata a lei e alle altre Winx anche se non l’aveva mai ammesso pubblicamente, dopotutto era la direttrice, non poteva fare preferenze.
“E’ svenuta, adesso devono tenerla sotto controllo per qualche giorno.” A parlare fu Icy, sotto gli sguardi sbigottiti dei presenti. Ma la strega continuò il suo discorso, guardando la preside dritta negli occhi. “Faragonda, non avevo mai visto delle creature simili, sono le stesse che hanno rapito Stormy.” La preside annuì, voltandosi verso la grande vetrata, riflettendo sul da farsi. Si sedette sulla poltrona e incrociò le mani sul tavolo di legno.
“Per prima cosa dobbiamo capire che tipo di creature sono, Tecna potrà esservi d’aiuto per la ricerca. Poi dobbiamo trovare Stormy.”
“E come facciamo? La magia oscura non funziona, non possiamo utilizzare niente di suo per rintracciarla, è troppo rischioso tornare a casa mia.” Esclamò Icy, sbattendo una mano sulla scrivania. La preside le rivolse uno sguardo di fuoco, e la strega capì di aver esagerato, così distolse lo sguardo e si ricompose.
Faragonda si rivolse quindi agli altri due. “C’è una magia abbastanza potente per rintracciarla. Icy tu hai detto che non senti la sua traccia magica, giusto?” La strega annuì. “Questo significa che hanno bloccato la sua magia, ma possiamo tentare di rintracciare la sua essenza vitale.”
Stella, Icy e Nabu si scambiarono degli sguardi preoccupati, non avevano idea di che cosa stesse parlando la direttrice. “Dovrete usare le rune. Vedete, la magia runica è molto antica e potente, è necessario un addestramento particolare per poterla controllare. Soltanto chi manipola la magia di luce può utilizzare le rune, quindi sarete voi WInx a farlo.” Disse la preside guardando Stella, ma Icy s’intromise. “Perché?” Alzò un sopracciglio.
“Perché tutti i maghi più potenti che hanno usato la magia runica erano maghi bianchi, cioè utilizzavano la magia bianca. Non so cosa succede se una strega utilizza le rune, ma presumo niente di buono.” Icy annuì, ma la fata del Sole non era convinta.
“Preside ma noi come faremo ad utilizzare le rune? E poi non abbiamo l’addestramento adatto.” Disse Stella preoccupata, ma la preside la fermò con cenno della mano.
“Non preoccuparti Stella, voi Winx siete le fate più potenti della Dimensione Magica, ci riuscirete sicuramente, domani stesso inizierete l’addestramento, c’è un mago molto esperto che vi seguirà passo dopo passo, in meno di una settimana riuscirete a padroneggiare questa magia.” Faragonda si alzò dalla sedia. “Bene, adesso Stella vai ad avvisare le tue amiche. Ovviamente Flora è esclusa, deve rimettersi, ma anche in cinque ce la farete. Icy sta tranquilla, troveremo tua sorella e scopriremo cosa vogliono quelle creature.”
I ragazzi ringraziarono la preside e si avviarono verso l’uscita.
Quella storia non piaceva a nessuno, la faccenda si faceva sempre più strana.
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“Bene ragazze allora ci vediamo la prossima settimana. Mi raccomando approfittate del weekend per esercitarvi, è molto importante.” Disse Tecna alle sue allieve, mentre queste ultime si affrettavano a lasciare l’aula.
La fata della tecnologia sospirò. Era preoccupata per Flora, sarebbe voluta andare in infermeria, ma adesso aveva un’altra lezione. Certo che lei e le altre WInx non avevano un momento di pace: avevano passato anni a combattere contro i peggiori cattivi della Dimensione Magica, ma continuavano a sbucarne ancora da ogni dove. E per giunta adesso dovevano aiutare le Trix. L’idea non le piaceva molto, dopotutto quello che avevano fatto passare a lei e alle sue amiche non si meritavano il loro aiuto. Ma loro erano le Winx, salvare l’Universo era loro compito.
La vibrazione del suo magic phone la distraé dai suoi pensieri. Aprì la notifica, era Stella che scriveva sul gruppo delle Winx, diceva ‘vi devo parlare, tra un’ora in cortile. Urgente.’
Tecna si chiese cosa sarebbe successo ancora.
Nel frattempo Aurora, Perla, Claire e Mia e delle loro compagne si trovavano nella stanza delle simulazioni con il professor Palladium e alcuni ragazzi di Fonterossa. Tra questi, Perla riconobbe il ragazzo scorbutico che aveva incontrato qualche giorno prima alla festa. Sorrise, alzando la mano per salutarlo, e ci rimase un po’ male quando lui ricambiò solo con un cenno.
“Buongiorno ragazzi, oggi siamo qui perché vi assegnerò un compito un po’ particolare: formerete delle coppie per l’esame del simulatore, è molto importante che fate e specialisti imparino a collaborare nei combattimenti. Ricordatevi che l’unione fa la forza.”
Perla, Aurora e Claire sapevano perfettamente di cosa stesse parlando il professore: dalle loro madri avevano sentito mille volte l’importanza della collaborazione con gli specialisti. Loro erano dei guerrieri addestrati non solo per la resistenza, per difendere gli altri e per attaccare, ma anche per elaborare dei buoni piani in poco tempo e prevedere le mosse del nemico. Erano fondamentali nelle battaglie, e ad alcuni piaceva vantarsene.
Dopo che il professore finì di nominare le coppie, le ragazze poterono andare a pranzo, e chiacchierarono del compito che gli era appena stato assegnato. Perla era finita con quel ragazzo dai capelli bianchi, Aurora con uno che si chiamava Leon e Mia con Ruben, ma quest’ultima non ne sembrava troppo entusiasta. Forse perché lei era una principessa e quel ragazzo aveva l’aspetto di un tamarro: indossava una t-shirt bianca, i jeans erano composti da molti strappi e avevano delle catene. Il ragazzo indossava inoltre molti bracciali e anelli. Insomma, non era un tipo molto regale, e sicuramente non era il tipo di Mia.
Le quattro amiche presero posto in mensa, ma Aurora non riusciva a stare ferma.
“Aurora ti vuoi calmare? Mi stai mandando in tilt il mio sistema nervoso centrale.” Disse Claire alzando gli occhi al cielo, ma la fata non l’ascoltava, era persa nei suoi pensieri.
“Ma avete visto quel Leon? Ha degli addominali…” disse con occhi sognanti. “Ah si, e come fai a saperlo? Gli hai tolto la maglietta?” La prese in giro Perla.
“Magari avessi potuto controllare! No, se guardi bene si vedono da sopra la maglietta.” La ragazza dai capelli turchesi scosse la testa, divertita. “Aurora non sono pervertita come te, a me interessa la sostanza, non gli addominali.”
La fata sbuffò sonoramente. Ma perché nessuno la capiva? “ Si ho capito, ma quelli si vedono subito.” Mise il broncio, ma Claire interruppe il discorso.
“Siete due casi persi: Aurora tu hai in testa solo quello e capisci sempre doppi sensi, Perla te faresti prima o a cambiare sponda o a farti suora, sei una calamita per i casi umani!” Disse la fata dai capelli viola guardando le sue amiche, per poi tornare al suo uovo fritto. Perla e Aurora scoppiarono a ridere, e alla fine conclusero che la loro amica aveva ragione.
Mia, nel frattempo, non aprì bocca e tenne gli occhi fissi sul suo panino, ma sembrava non avere intenzione di mangiarlo. Perla, che era seduta accanto a lei, se ne accorse. “Mia stai bene?” La principessa alzò lo sguardo verso di lei e abbozzò un sorriso, poi incrociò gli occhi di Claire e abbassò di nuovo gli occhi sul suo piatto ancora pieno. Si alzò, “s-si sto bene, scusate ma ho tanti compiti da fare, me ne torno in camera.” Disse, e se ne andò lasciando le tre amiche perplesse.
“Secondo voi che cos’ha?” Chiese Claire con una punta di preoccupazione nella voce. Aveva conosciuto Mia da poco, ma di solito era sempre allegra, doveva esserle successo qualcosa per forza.
Aurora scosse la testa. “Non lo so ragazze, dopo proverò a parlarci, ma per il momento è meglio lasciarla stare. La conosco, quando fa così ha bisogno di starsene per un po’ per i fatti suoi.” Le due ragazze annuirono. “Vado a vedere come sta mia madre, ci vediamo dopo.” Aurora sautò le sue amiche e si diresse in infermeria, sperando che sua madre si fosse svegliata.
Ma rimase delusa nel vedere solo Stella e Brandon seduti su delle sedie in attesa. La regina, non appena vide la ragazza si alzò e si avvicinò. Aurora fece una riverenza, ma la fata del Sole la costrinse ad alzarsi. “Suvvia! Sai che non c’è bisogno di queste formaltà tesoro.” Le disse, strizzandole l’occhio. La ragazza sorrise. “Dov’è mio padre?” Chiese. Stella la invitò a sedersi accanto a Brandon, il quale le sorrise affettuosamente.
Adorava quell’uomo, era sempre dolce e premuroso con lei, e poi gli era grato per aver salvato sua madre. “E’ andato su Linphea per prendere alcuni vestiti per Flora, dato che dovrà restare qui per qualche giorno. Ma stai tranquilla, tua madre è forte, ne ha superate di peggio. Si rimetterà in un baleno!” Aurora sospirò, appoggiandosi alla sedia.
“Lo spero davvero.” Brandon le mise una mano sulla spalla, “si ne sono sicuro vedrai, i poteri curativi di Bloom sono molto potenti.” La giovane fata annuì.
In quel momento arrivarono le altre Winx: Musa e Tecna venivano direttamente dalle loro aule, Bloom si era aperta un portale da Eraklyon e Aisha da Andros. Le due indossavano abiti eleganti e delle corone di diamanti, le quali avevano dei simboli: quella che indossava Aisha aveva un diadema a forma di conchiglia, mentre la corona di Bloom aveva il simbolo del fuoco.
Stella corse ad abbracciare Aisha, che non vedeva da parecchio tempo. Le due regine erano molto diverse: una bionda e l’altra mora, una vanitosa e l’altra umile. Insomma, erano completamente l’opposto e inizialmente non andavano molto d’accordo, ma con gli anni avevano imparato a conoscersi e ad accettarsi, anche se i litigi non mancavano mai.
“Aisha! Che bello rivederti!” Esclamò Stella, stringendola più forte. La sua amica sorrise, ricambiando l’abbraccio. Le era mancato quell’affetto e il calore che sentiva quando era con le Winx, a palazzo si era sempre sentita un’estranea, anche se Nabu e Perla avevano sempre cercato di colmare quel vuoto che Aisha sentiva dentro di sé. Sapevano che tutto ciò era dovuto alla mancanza di affetto dei suoi genitori: erano troppo concentrati sul loro regno per pensare alla loro unica figlia.
Si staccarono dall’abbraccio, Aisha aveva le lacrime agli occhi. “Anche per me è bello, Stella.” Strinse le labbra, guardando la porta dell’infermeria. “Come sta Flora?” Cercò di mascherare la sua preoccupazione, ma le sue amiche la conoscevano bene.
“Per il momento è stabile, deve riposare.” La fata annuì.
“Scusate ma io devo andare, vostre maestà.” Disse Aurora alzandosi e facendo una riverenza. Aisha scosse la testa, sorridendo. “Oh tesoro sai che non è necessario!” L’aiutò ad alzarsi e l’abbracciò, poi la giovane fata andò via.
“Stella allora dicci cosa vi ha detto Faragonda.” Tagliò corto Musa, impaziente. La fata del Sole annuì, poi si rivolse a Brandon. “Tesoro noi andiamo un attimo in cortile, rimani tu qui?” Lo specialista annuì e salutò le sue amiche.
Quando rimase solo si avvicinò alla vetrata che mostrava l’interno dell’infermeria, e si decise ad entrare.
Vide Flora stesa su quel letto, pallida e immobile. La sua pelle era diventata molto più chiara, era attaccata ad un macchinario che rilevava il suo battito.
Si sedette sulla sedia accanto al lettino, osservando la sua amica. Vederla in quello stato gli faceva male al cuore, e si chiese perché alle persone buone come lei dovevano capitare queste cose.
Abbassò lo sguardo e vide che stava muovendo la mano. Stupito, si alzò e si avvicinò alla fata.
“Flora” sussurrò vicino al suo viso, “Flora, ehi…” spostò lo sguardo dagli occhi alle sue labbra screpolate, poi le prese delicatamente la mano.
La fata aprì delicatamente gli occhi, sbattendoli più volte, per abituarsi alla luce, e Brandon si allontanò di scatto. Tirò un sospiro di sollievo e si sedette di nuovo.
Flora si sentiva come se fosse stata investita da un tir. La testa le girava, sentiva un bruciore alla spalla. Dove si trovava? Che diavolo era successo? Si guardò intorno e si sentì assalire dal panico. Provò ad alzarsi, ma un dolore lancinante la costrinse a sdraiarsi di nuovo.
Voltò lo sguardo alla sua sinistra e si tranquillizzò vedendo Brandon accanto a lei, e gli sorrise.
Lo specialista si alzò e compose un numero, mentre sorrideva. “Pronto, si Helia, Flora si è svegliata.”
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SORPRESAAA 🥳
Ciao ragazze! Ho deciso di pubblicare in anticipo perché...boh così, mi andava😂
Allora iniziamo con le considerazioni:
-Intanto Flora si sta rimettendo, menomale via, almeno c'è Brandon che le sta vicino.
-Le Winx dovranno imparare a padroneggiare la magia runica per salvare Stormy: secondo voi come andrà a finire?🤔
-Perla, Claire, Aurora e Mia dovranno lavorare con gli Specialisti...che succederà? Mmm...ho tante idee in mente🤭 fatemi stare zitta...😂
-vi pongo una domanda: secondo voi come mai Mia è così giù di morale? Indizio: può sembrare scontato ma non lo è...e qui mi fermo, aspetto le vostre considerazioni...🤭
Infine vi voglio ringraziare ancora una volta per i vostri messaggi e il vostro supporto, siete preziose❤️ leggere i vostri commenti mi riempie di gioia, non potete neanche immaginare😭😍.
Dopo questo capitolo dovrete aspettare un mesetto prima dell'aggiornamento, purtroppo sono vicina alla maturità e ho un sacco da studiare...datemi la forza!
A presto ragazze❤️❤️
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