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Ars Amatorie

La prospettiva di mettere il nome nel Calice assalì Albus. In fin dei conti era molto bravo sulla scopa, anche senza allenarsi a Quidditch. Nel terzo anno aveva fatto ottocento metri in tredici secondi, battendo il record di Unrak Lobbot, campione del mondo con la nazionale di Quidditch Polacca. Quella sfrecciata nella congelata aria di Gennaio rimase impressa nelle menti di tutti gli amanti del Quidditch. Ma arrivare a Parigi dalla Scozia era un'impresa colossale, stancante e difficile, e, inoltre, Al non possedeva una scopa personale professionale. Come avrebbe fatto? Ma i bei pensieri di partecipare al torneo furono interrotti dai discorsi di "sicurezza" e " precauzioni vitali" di Rose nei giorni a seguire. A quanto pare la Weasley aveva letto un libro: Tutto sulla Corsa dello Zoppo, di Ruper Traynor.

Gli studenti che misero i loro nomi nel Calice di Fuoco aumentavano di giorno in giorno.

Harry sapeva già dell'evento, ed Albus non gli scrisse niente sul fatto che una parte di lui voleva partecipare, gliel'avrebbe scritto quando la scelta sarebbe stata sicura e ufficiale.

"Oh cavolo!" Scorpius si alzò di scatto, guardando l'orologio: erano le otto e quarantasei.

"Al! AL!" Il biondo scosse Albus, ma quest'ultimo mise la testa sotto il cuscino, il letto era troppo coinvolgente e comodo.

"Siamo in ritardo! La lezione è cominciata da un bel pezzo!" Velocemente Malfoy si vestì.

"No mamma... voglio dormire... lasciami... biberon..."

"Biberon?" Scorpius si piegò in due dalle risate, mentre Albus gli mostrava il dito medio che usciva dalle lenzuola bianche.

"BIBERON! Dài andiamo, latte e cacao!" Malfoy rise ancora più forte.

"Sei veramente una testa di cacca di Troll... oh! Ma è tardissimo!" Albus notò l'orario, e fece un balzo fino all'armadio, dove prese la sua uniforme.

"Te l'avevo detto! Biberon che non sei altro!"

"Biberon? Cosa c'entra?" Albus aggrottò la fronte mentre regolava la cinta.

"Lo hai detto nel sonno" Scorpius si diede una pettinata rapida ai capelli.

"Biberon?"

"Dai muoviti! Il professor Finnigan è severo sul ritardo!"

I due corsero nell'aula di Incantesimi, fortunatamente vicina alla torretta Grifondoro.

"Oh, chiudo un occhio per l'ennesima volta" Seamus li guardò con pazienza mentre prendevano posto, uno lontano dall'altro.

"Bene, oggi lavoreremo in coppie!" Albus si girò e riconobbe subito quel viso incantato, liscio come la seta.

"Elly..."

"Bene! Quello che faremo oggi è un lavoro che ci ha dato il Ministero" Nei banchi di ogni coppia apparvero delle pietre minuscole.

"Moltiplicatele! Dobbiamo farne circa dieci mila in due giorni, ecco perché ci serve il vostro aiuto. Non è molto stressante!"

Tutti cominciarono.

"Beh, conosco un incantesimo che le farà duplicare velocemente" Albus prese la bacchetta "Geminio" La pietra non si mosse. "Toccala" Ordinò alla Alamon.

"Cosa?" Chiese lei inarcando un sopracciglio.

"Toccala, voce del verbo toccare..."

"Si si l'ho capito" Elly distrasse lo sguardo da Al, e, lentamente, sfiorò la pietra, che si raddoppiò all'istante.

"Ora toccale tutte due" Lei ne toccò soltanto una.

"No, così, guarda" Lui prese la mano di lei. Albus giurò di aver sentito una piccola inebriante scossa alla mano. Elly ci mise qualche secondo per trovare la voce.

"E ora?"

"Così" Al portò la mano della sua compagna su tutte e tre le pietre, che diventarono sei.

Non sembrava che si fosse accorta delle pietre, tanto era occupata a spostare lo sguardo dolce sulla mano di Al.

"Emh... ok... andiamo avanti" Albus ritirò la mano, imbarazzato.

I due rimasero in silenzio per tutta l'ora, sfiorando le pietre che si moltiplicavano ad ogni tocco.

"Ottimo Albus! Così non ci metterai che un'ora! Gli altri non hanno fatto nemmeno un quarto di quello che avete fatto tu e la signorina Alamon"

"Oh, grazie professore"

Il lavoro di Al ed Elly fece guadagnare trenta punti a Grifondoro e al termine della lezione la Alamon corse con Rose in biblioteca, lasciando Albus con Scorpius.

"Andiamo da Yvan" Dopo aver consultato la Mappa del Malandrino, i due si diressero nella Sala d'Ingresso, dove Radmore fissava il Calice di Fuoco.

"Non vorrai mica metterci il tuo nome?"

"No..."

I due notarono il viso triste di Yvan.

"Cos'hai?"

"Quelle fiamme..."

"Cosa?" Aggrottarono la fronte.

"Mio nonno è stato ucciso da delle fiamme blu" Disse rapido abbassando lo sguardo, incapace di aggiungere alcunché.

"Oh... fiamme blu? Credo che non esista un incantesimo che produce fiamme blu!" Malfoy ragionò.

"Si... Magia Oscura... più Oscura di quanto tu possa immaginare, è una fiamma dalla quale non puoi scappare, se l'evocatore sceglie il nome della vittima, la fiamma ti viene a cercare, ovunque tu sia, e ti uccide"

Scorpius sembrava che fosse alle prese con concetti troppo complicati. Una fiamma che ti viene a cercare?

"E... chi è stato ad uccidere... tuo nonno?" Chiese timidamente Albus guardando l'amico.

"Fox Matthews, lo conoscete?"

"Come no, ha cercato di far saltare casa mia cinque anni fa, ma ora è morto, e anche da un bel pezzo" Disse Albus.

"Io ero davanti a lui... mio nonno cercava di scappare da quella fiamma, da quel giorno ho scoperto di essere un futuro mago. Degli Auror si sono precipitati a casa mia, spiegando ai miei tutto... Quando è uscito l'argomento 'Hogwarts' quelli del Ministero non hanno esitato a dire ai miei che potevo frequentarla"

"Quindi se non fosse stato per tuo nonno..."

"Non considerarlo come un eroe, avrei preferito rimanere Babbano ed essere all'oscuro della magia che vedere mio nonno morire"

"Ma perché l'ha ucciso?" Chiese rapidamente Scorpius, anche lui era dispiaciuto. Era la prima volta che Yvan parlava di cose tristi, era sempre il più attivo e il più divertente.

"Non lo so..."

Dopo la sconcertante notizia, i tre mangiarono nella Sala Grande. Il giorno dopo si sarebbe svolta la prima lezione di Ars Amatorie con il nuovo, giovane e bellissimo professore Ted Lupin. Il fidanzamento con Victorie Weasley, settimo anno, la Veela figlia di Fleur, la dice tutta. Il ritardo dell'inizio della lezione era dovuta al programma abbastanza "corto" dell'anno, ovvero, non ci sarebbero stati tanti argomenti da trattare. Infatti la lezione sull'amore si sarebbe svolta due volte al mese. Rose era abbastanza eccitata, a tal punto che, il giorno dopo, mentre gli alunni si dirigevano nell'aula, ritardò per prendere la sua Amortentia, dicendo che sarebbe potuta servire in caso di "emergenza so tutto io".

"Buongiorno ragazzi!" Ted vestiva di una camicia bianca, un gilet nero e altrettanto il cravattino che lo rendeva elegante e seducente, i capelli neri che gli cadevano fino alle spalle larghe.

"Buongiorno professor Lupin" Le ragazze lo salutarono alzando la voce di qualche ottava.

"Bene, come già sapete, mi chiamo Ted Lupin, e da quest'anno insegnerò una materia che è entrata nelle liste di Hogwarts solamente ad Agosto. Perché la insegna un ragazzo di solo ventuno anni con appena scarsi risultati ai M.A.G.O.? Sinceramente non lo so, forse avranno visto 'qualcosa di bello' in me al Ministero..." Tutti gli studenti si fecero una risata, le alunne si fecero subito notare, alcune allargavano le spalle per farsi vedere "...è stupendo per me insegnare qualcosa che mi piace fare, non l'amore... beh si, a chi non piace farlo?... be' mi riferivo comunque ad insegnare questa materia. Ho molta esperienza con queste cose, nel quinto anno sono stato con nove ragazze, e rimpiango di averlo fatto, preferivo un'unica e vera storia. Ma va be', acqua passata"

Tutte le ragazze lo guardavano con la mano che reggeva la testa, senza distogliere lo sguardo da lui. Rose cercava di non fare brutta figura come le altre alunne, ad alcune usciva dalla bocca anche della bellissima bava appiccicosa. Anche Elly cercava di comportarsi correttamente.

"Be', chi di voi è fidanzato?" Chiese sorridendo il professore, aprendo il tema della lezione.

Molto meno della metà dei presenti alzarono la mano, timidamente, anche Yvan.

"Sei fidanzato?" Chiese Scorpius aggrottando la fronte.

"Sì, con qualcosa di incredibile. È bellissimo, mi accoglie tutte le sere, non posso farne a meno, la mattina non voglio staccarmi da lui, è caldo e soffice"

"Yvan, puoi andare a quel paese? Per favore" Sussurrò Scorpius stringendogli ironicamente la mano.

"Vedete ragazze? Il signor Radmore è fidanzato con il suo baldacchino, prendete esempio da lui"

Altre risate.

"Beh, e tu? Ragazza dai capelli viola?" Chiese Ted.

"Sì, lo sono, da qualche mese, con uno scemo" Disse Margarit.

"Bene bene bene, e tu?" Chiese a Nicolas McLaggen.

"Sì, da qualche mese, con una scema" Margarit e Nicolas si guardarono sorridendo. Nicolas era alto, capelli ricci castani che gli cadevano soltanto da un lato e occhi grigi scuri come il pelo di Connor, era davvero un bel ragazzo.

"Molto bene. Sapete che il vostro non è amore? Si chiamano semplicemente 'cotte adolescenziali'. Il vero amore non lo si può trovare all'età vostra, fidatevi, anche se siete convinti di essere 'innamorati' a solo quattordici anni, non lo siete. L'amore è un sentimento troppo forte e troppo doloroso per degli inesperti cuori fragili come i vostri. L'amore lo si trova crescendo, e, a parer mio, nella vita ci si innamora una volta soltanto, e quella durerà per sempre. La parte del vostro cuore che ha amato rimarrà indelebile per tutta la vostra vita, ed è assai difficile cancellarla. Altre persone la pensano diversamente da me, ma, credo che questa prevalga su tutte: l'amore vero provato una volta sola lo si porta dietro per sempre, e non ce n'è altro che lo superi. Ricordatevelo"

Anche Albus rimase pietrificato con gli occhi fissi sul volto del professore, come tutto il resto della classe, con l'intento di ascoltare quelle meravigliose parole. Anche lui la pensava così, l'amore nella vita lo si prova un'unica, bella e lunghissima volta.

"Che ne sa un ragazzo di soli ventuno anni di tutte queste cose? Non mi paragonate ad un vecchio filosofo che sa tutto sull'amore. Be' si sono giovane, ma le mie esperienze mi hanno fatto capire alcune, incomprensibili cose. Be', passiamo ad una domanda seria. Chi pensa di essere innamorato? O chi lo sia già stato?"

Nessuno rispose, un Tassorosso aveva fatto un movimento con la mano, ma si era bruscamente interrotto.

"Ah, bene bene. E chi sa dirmi cos'è l'amore?" La domanda di Ted fece ammutolire anche le zanzare girovaganti per l'aula. Nessuno parlò, nemmeno Rose. Era davvero strana quella domanda, forse per rispondere saresti dovuto passare per le fasi dell'amore, acquisire esperienza, e i presenti avevano solamente quattordici anni.

"Bene, vorrei che, entro la fine dell'anno, non è una battuta, lo dico seriamente, dopo aver valutato eventuali esperienze, rispondiate a questa domanda. Pensateci bene" Lupin sorrise, facendo fantasticare le menti delle giovani alunne.

"Chi conosce qualche incantesimo sull'amore?"

Il cuore di Albus batté all'impazzata, e si fece prendere da uno stato di un miscuglio tra tristezza, malinconia ed eccitazione, davvero strana come cosa, come se sapesse la risposta da anni. Pensò a sua nonna Lily, a come aveva protetto suo padre, lasciandogli la protezione d'amore, grazie alla quale Harry non sarebbe sopravvissuto alla Maledizione Mortale di Lord Voldemort. Lily amava suo figlio più della propria vita, e questo è bastato a rendere così forte la protezione d'amore, che è più forte dell'odio, che la Maledizione Mortale di Voldemort rimbalzò su Harry e finì per colpire proprio il Signore Oscuro.

"Tu... Albus... Se non fosse stato per quella protezione, non saresti qui" Ted aveva più che ragione. E cominciò a parlare di quella magia antica, potente e funzionante.

Il pensiero di Lily attanagliò la mente di Albus per tutta la giornata, era tanto che non si soffermava a pensare com'erano morti i suoi nonni paterni: James e Lily Potter.

Dopo quella fantastica lezione, piena di ragionamenti e pensieri intensi, Albus e Scorpius salirono nel dormitorio.

"Margarit con McLaggen! Ah! Questa è nuova" Disse Scorpius.

"Già, io vado a riposare, dì a Rose che mi deve aiutare ad Astronomia"

"Ok biberon"

"Non chiamarmi così, te ne pentirai"

"Va bene, ciao bibby" Scorpius si passò una mano sui capelli e uscì dalla stanza.

Ora Albus era sul suo comodissimo letto, pensando alla lezione che aveva appena svolto. Era stata strana, molto strana, cos'era l'amore? Nemmeno lui riusciva a trovare una risposta concreta e soddisfacente. Pensò al suo futuro, con chi si sarebbe sposato? A chi l'avrebbe dato il primo bacio? Non lo sapeva, aveva soltanto voglia di stare con la ragazza dai capelli lunghissimi e il viso angelico.

(PROSSIMO CAPITOLO: LE TRE SCUOLE)

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