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AL MARE



Questa storia partecipa alla "Challenge Prime Volte" indetta da Dylanation sul profilo "Komorebi Community Fanfiction Italia " (KomorebiCommunity).

PROMPT: Onde


Fandom: Given

SHIP: Mafuyu Sato x Ritsuka Uenoyama

PAROLE: 3.962

RATING: ❤️ nsfw

TW: Yaoi Lemon Smut Spoiler (VOL.9) Canon Compliant Missing Moments


∿ ♪ ∿


⚠ ALLERTA SPOILER ⚠

Questa storia si riaggancia alle scene finali del manga (Vol.9) fornendo un epilogo al cliffhanger con cui Natsuki Kizu ha concluso la sua opera.

Quindi non leggete questa storia se prima non avete letto il manga!


∿ ♪ ∿


In realtà l'ho lasciato vincere.

So che Mafuyu butta sempre 'carta' come primo tentativo. Ci siamo giocati a 'sasso-carta-forbice' tante piccole cose nelle ultime settimane che mi è stato facile prevedere la sua mossa.

Lo vedo così sereno, oggi, rilassato mentre cammina sul bagnasciuga, che non ho proprio il coraggio di mandare lui a buttare gli stecchini degli spiedini.

Mi allontano con calma, lui mi saluta con un cenno del capo mentre il suo sguardo è ancora perso verso il mare. Ma le sue labbra sono sollevate ai bordi, l'espressione è limpida anche se un po' distante.

Ancora si perde nei suoi pensieri di tanto in tanto ma so che è riuscito a fare ordine nella sua testa e nel suo cuore.

L'aria è ancora fredda, ha spazzato via quasi tutte le nuvole dal cielo ma la sento penetrare nelle ossa. Infilo il naso nella sciarpa e mi fermo a comprare qualcosa di caldo da bere. Prendo un caffè per me e un caffellatte per Mafuyu.

Sorrido al pensiero che sto davvero cominciando a conoscere i suoi gusti, sembriamo davvero una coppia e la cosa mi fa ancora un certo effetto.

Dopo la sua dichiarazione al concerto dei Syh, abbiamo ricominciato a passare un po' di tempo insieme. Non è stato facile, tra il diploma e le prove con i Given e con i Syh, ma ci siamo impegnati e in qualche modo ce l'abbiamo fatta perché adesso anche lui sa quello che vuole.

A dispetto della prima impressione che può dare, Mafuyu è deciso e determinato, me ne sono accorto quando mi ha letteralmente cavato il fiato per insegnargli a suonare. E in qualche modo ottiene sempre quello che vuole (con me di sicuro), con costanza e perseveranza. Ammetto che invidio questo lato del suo carattere.

Dice sempre quello che pensa, chiede quello che vuole, combatte per quello che ama.

Io sono ancora fermo alla prima fase di questo processo, spesso non so nemmeno cosa penso, nella mia testa è sempre tutto confuso, come se ci fossero dieci Uenoyama che discutono per avere la meglio.

Mafuyu si è seduto su un muretto, posso scorgere i suoi capelli dal colore così particolare anche da lontano. Il suo sguardo è fisso davanti a sé, forse non si è nemmeno accorto che sono arrivato accanto a lui perché non stacca gli occhi dalle onde che risalgono sulla spiaggia pigre, scivolando avanti e indietro con un movimento lento e ipnotico.

L'acqua si arriccia in un pizzo bianco di soffice schiuma prima di venire assorbita dalla sabbia, ma non fa in tempo ad asciugare che ecco un'altra onda a prendere il suo posto. È simile alla precedente ma con piccole differenze, la schiuma spumeggiante che disegna un arco prima di ritirarsi. Quella successiva è più lineare, e arriva un po' più vicina alle scarpe di Mafuyu.

In qualche modo il movimento dolce delle onde sta catturando anche me.

Il suono della risacca è confortevole, interrotto soltanto dal grido di qualche gabbiano in lontananza, ed è quasi un peccato violarlo anche solo con un sussurro.

"Mafuyu! Caffè o caffellatte? Quale vuoi dei due?"

Non può non avermi sentito. Eppure, ancora non si volta, il suo sguardo è catturato dalla schiuma che rotola sul bagnasciuga vicino ai suoi piedi.

"Ehi. Mafuyu?"

Finalmente sbatte le palpebre e lentamente ruota la testa verso di me.

E il suo sguardo mi spezza ancora una volta.

I suoi occhi sono grandi, immensi, umidi forse per il freddo. Oppure stava piangendo, e non posso non domandarmi perché.

Il bisogno di stringerlo tra le mie braccia è quasi doloroso.

Il desiderio di baciarlo impossibile da ignorare.

Lo bacio. È un bacio piccolo, soffice, più uno sfioramento di labbra. Eppure, io sento ancora la scossa che parte dalla sua pelle e arriva dritto in mezzo al mio cuore.

È possibile innamorarsi di nuovo? Ancora e ancora, ogni volta che la sua voce, il suo sguardo, la sua anima entrano in risonanza con me, io mi innamoro di lui.

"Caffellatte." mormora mentre sbatte ancora le ciglia e torna qui, con me, su questo lungomare spazzato dal vento.

"Lo immaginavo."

"Grazie." mi sorride, e so che farei di tutto per quel sorriso.


∿ ♪ ∿


Mafuyu è silenzioso mentre il treno sfreccia verso Tokyo, il suo sguardo che vaga fuori dal finestrino.

Venendo al mare ero consapevole che avrebbe potuto restarne turbato. So che è stato difficile per lui ascoltare la canzone di Yuki, ma è riuscito a rielaborare e andare avanti.

Posso immaginare che i ricordi dei momenti passati con lui si sovrappongano a quelli passati con me.

Non mi ha mai raccontato in dettaglio di Yuki, ma so che sono venuti qui qualche volta. Ed è stato proprio qui che Mafuyu si è dichiarato con me, ormai una vita fa.

Mi sembrava in qualche modo giusto, oggi, venire qui. Un po' come chiudere il cerchio, tornare alle origini, creare una sorta di continuità e armonia tra il suo passato con Yuki e il suo presente con me.

E con il nostro futuro insieme, spero.

Si può essere gelosi di un fantasma?

So che amerà sempre Yuki, in qualche modo. L'ho già accettato da tempo.

E mi sembra quasi di aver permesso al fantasma di Yuki di entrare in me per finire la sua canzone, una dichiarazione d'amore verso Mafuyu, il mio stesso amore che si mescolava al suo, e credo che sia risultato forse difficile per Mafuyu capire dove finiva Yuki e dove iniziavo io.

Io stesso mi sono perso tra le note di quella canzone, credo di essere riuscito a metterci il mio cuore e la mia anima, senza però cancellare quella di Yuki. Perché lui era ancora lì, presente e vibrante, riuscivo a sentirlo riecheggiare nei timbri bassi, e in quel riff che non ho avuto il coraggio di modificare nemmeno in una nota (forse perché era davvero perfetto così, Yuki era un musicista geniale).

E credo che il risultato sia stato un pezzo che grondava amore, amore verso Mafuyu, e da dove provenisse quell'amore, da me o da Yuki, forse davvero non ha importanza.

Devo essermi perso nei miei pensieri, cullato dalla vibrazione dolce del treno, perché Mafuyu mi sta chiamando scuotendo leggermente la mia spalla.

"Siamo quasi arrivati" mormora. La sua voce è bassa e roca, forse ha dormito anche lui.

"Ah..." sbadiglio "Ho dormito come un sasso."

Mi alzo dal sedile mentre il treno rallenta e recupero la borsa.

"Ehi. Senti..." mi chiama.

"Si?" mi volto al tono incerto della sua voce e ancora una volta mi perdo nei suoi occhi immensi.

Fatico ancora a capacitarmi di quanto siano espressivi, quando lui stesso non vuole nascondere le sue emozioni. E adesso mi stanno trasmettendo calore, amore, tenerezza, e riesco a riconoscere una luce nuova, una determinazione che prima non avevano, come se avesse raggiunto una nuova consapevolezza.

"Tornati a casa, facciamo sesso."

"Eh?!"


∿ ♪ ∿


Ho un ricordo vago e nebuloso di come siamo arrivati qui. Scruto con sospetto il sacchetto appoggiato sul letto, come se contenesse un qualche ordigno pronto a esplodere, e non la scatola di preservativi e il lubrificante che abbiamo comprato poco fa al konbini.

Che ha comprato lui, in verità, perché io sono rimasto ad aspettarlo fuori dal negozio, il naso sepolto nella sciarpa, le guance in fiamme. Mi sembrava che ogni persona che passava mi guardasse e sapesse che stavo per fare sesso, che me lo leggessero in faccia, la colpa scritta a caratteri cubitali sulla mia fronte sudaticcia.

Però Mafuyu ha riso quando è uscito dal negozio, quindi il mio imbarazzo è valso a qualcosa perché la sua risata è meravigliosa e spero di sentirla per tutta la vita.

Voglio cantare! E fare musica insieme a te! Per tutta la vita.

Le sue parole risuonano ancora nella mia testa, la sua dichiarazione d'amore, a me e alla musica. Perché in qualche modo, nella sua testa e nel suo cuore è tutto collegato.

Io, la musica...

Yuki...

Da alcuni cenni di Mafuyu so che aveva già fatto sesso con Yuki. Invece noi ci siamo a malapena baciati un numero di volte che si possono contare forse su due mani.

Sarò all'altezza delle sue aspettative? Sarò all'altezza del ricordo di Yuki?

"Ecco Uenoyama, il bagno è libero."

Mafuyu indossa i pantaloni della tuta e una t-shirt, le sue guance sono arrossate e i capelli umidi.

Ed è di una bellezza che mi toglie il respiro.

Resto a fissarlo ancora per un istante prima di alzarmi e andare in bagno, e probabilmente ci resto per un tempo decisamente troppo lungo perché, quando torno nella stanza, Mafuyu è già sotto le coperte. L'unica illuminazione è la lampada sul comodino, accanto alla quale riesco a scorgere i nostri acquisti di oggi e un bicchiere d'acqua, oltre a una scatola di fazzolettini.

Mafuyu è sul fianco, la mano sotto la guancia e mi osserva con un sorriso divertito.

"Sei nervoso?"

Ovvio che sono nervoso! Non ho mai fatto sesso in vita mia! Anche il mio primo bacio è stato con te, e mi sembra davvero impossibile che adesso siamo qui e stiamo davvero per fare sesso quando non abbiamo nemmeno mai fatto una pomiciata spinta!

Come se sentisse i miei pensieri inizia a ridacchiare e solleva il lembo della coperta per farmi spazio.

"Meglio se i pantaloni li togli già." suggerisce, e posso vedere che anche lui è a gambe nude, la t-shirt che mi impedisce di vedere se ha tenuto i boxer oppure no.

Immagino di no.

Sfilo i pantaloni e i boxer in un unico gesto rapido e mi infilo sotto le coperte mentre lui si sposta contro al muro per farmi spazio.

"Non devi essere nervoso..." mormora mentre mi scosta una ciocca di capelli dalla fronte.

Mi giro di fronte a lui nella sua stessa posizione, e lui continua ad accarezzarmi i capelli mentre piega le ginocchia e intreccia le gambe con le mie.

"Se non ti va possiamo anche non farlo" mormora "non voglio obbligarti se non ti senti pronto."

Sono pronto?

Non lo so davvero. Credo di non averlo ancora davvero realizzato che stiamo per fare l'amore. In fondo ci ho messo quasi ventiquattrore a rendermi conto di averlo baciato, la prima volta.

Non ho mai pensato seriamente di fare l'amore con lui, di farci sesso, che per me è esattamente la stessa cosa.

Eppure, lo guardo nella penombra della stanza, i suoi occhi grandi e caldi che mi fissano, le sue labbra morbide leggermente arricciate ai bordi in un sorriso rassicurante. Le sue dita mi accarezzano la fronte con delicatezza, i polpastrelli ormai ruvidi e callosi come i miei che tracciano il contorno del mio viso e scivolano delicatamente sulle mie labbra.

Amo questo ragazzo.

Amo la sua anima sensibile e meravigliosa. Amo il suo cuore grande. Amo la sua voce, calda e roca, che riesce a strapparmi brividi quando canta, ogni volta come se fosse la prima, su quelle scale, quando mi ha aperto il suo cuore sanguinante e mi ha permesso di entrarci.

E amo il suo corpo.

La sua pelle è calda, la soffice peluria delle sue gambe intrecciate alle mie. Il suo viso bellissimo. Le sue guance arrossate per l'emozione che anche lui sta provando, per quanto stia cercando di dissimulare e atteggiarsi a uomo navigato, forse perché lo sa che ho bisogno di lui a guidarmi in questa nuova avventura.

"Sono pronto" dico soltanto.

Mafuyu sorride e annuisce appena.

"Ti amo, Uenoyama."

E poi le sue labbra sono sulle mie, ed è ancora come la prima volta dietro le quinte, l'emozione che mi travolge e spazza via tutti i dubbi, tutte le paure, tutte le incertezze.

Perché è giusto così.

Mafuyu è giusto per me, e io voglio fare l'amore con lui. Voglio fare sesso con lui. Voglio suonare con lui. Voglio condividere la mia vita con Mafuyu.

Infilo le dita tra i suoi capelli mentre mi avvicino alla ricerca del suo calore, il bisogno di sentirlo contro di me che mi porta in pochissimo a sovrastarlo col mio corpo mentre non smetto un attimo di baciarlo.

Lo bacio e lo bacio ancora, la mia lingua che rincorre la sua e le mani che cercano di arrivare dappertutto contemporaneamente.

In qualche modo sollevo la t-shirt e gliela faccio scivolare sopra la testa. Mafuyu fa la stessa cosa con la mia e finalmente siamo davvero nudi sotto alle coperte.

Mi adagio lentamente su di lui, il calore che emana è inebriante, e vorrei riuscire a baciare ogni centimetro della sua pelle in un istante.

Scendo con le labbra lungo la linea della mascella, riesco a percepire la carne tenera e la vena del cuore che pulsa sotto le mie labbra. La mia lingua traccia cerchi lenti e la mia bocca inizia a succhiare la sua carne, un gesto che sento spontaneo, il bisogno di farlo mio in ogni modo possibile.

Mafuyu geme e io mi blocco, mi sollevo e lo guardo per capire se in qualche modo gli ho fatto male.

Ma lui prende il mio viso tra le mani e riprende a baciarmi con foga, e i suoi gemiti mi sono più chiari, ora, e non credevo di poter sentire qualcosa di più meraviglioso della sua voce quando canta ma mi devo assolutamente ricredere. I gemiti di Mafuyu sono piccoli e sottili, come una scossa elettrica che scivola dalla sua bocca nella mia e scende fino in mezzo alle mie gambe.

Non sono mai stato così eccitato in vita mia.

Con un ultimo barlume di razionalità so che dovrei essere spaventato, emozionato, turbato da tutte queste nuove sensazioni. Ma in realtà sono tranquillo come non lo sono mai stato.

Questo è il mio posto, con Mafuyu tra le mie braccia.

Spingo con il bacino contro al suo, ed è evidente che siamo entrambi eccitati.

La differenza è che lui sa cosa fare, perché solleva una gamba in mezzo alle mie, dandomi più attrito e il movimento lento del suo bacino contro il mio mi sta già facendo impazzire.

Sono io a gemere questa volta, il suo nome esce dalle mie labbra come una preghiera e sento che non potrei amarlo più di quanto lo amo.

Ancora una volta Mafuyu prende il comando e mi spinge lentamente di fianco. Prende la mia mano e se la porta alle labbra. Posa un bacio dolce sui miei polpastrelli ruvidi prima di aprire le labbra e risucchiare indice e medio. La sua bocca è calda, la sua lingua che scivola lentamente lungo le mie dita e genera brividi che mi percorrono la spina dorsale.

Ma quello che mi uccide davvero è il suo sguardo.

Gli occhi di Mafuyu brillano intensi nella penombra mentre mi fissano con intenzione. Dischiude leggermente le labbra e posso vedere la sua lingua rosea guizzare lungo le mie falangi e credo che il mio cuore smetta di battere per un istante.

Mafuyu è splendido, sensuale e provocante come non lo avevo mai visto, e so di essere il ragazzo più fortunato del mondo a poter vedere questo suo nuovo aspetto. E mi domando quante altre sfaccettature di Mafuyu avrò la possibilità di vedere negli anni a venire.

La mia espressione deve in qualche modo essere lo specchio dei miei pensieri perché sorride mentre toglie la mia mano dalla bocca e se la porta in mezzo alle gambe, facendo scivolare piano le mie dita esattamente dove vuole che siano.

Ora mi è tutto chiaro.

Conosco la teoria del sesso tra maschi e so cosa devo fare, anche se non avevamo mai parlato di come sarebbero stati i rispettivi ruoli in questa avventura.

Ma la mia lucidità dura solo un istante perché Mafuyu abbandona la mia mano e scivola sul mio addome in una lenta carezza che scende sempre più in basso.

Ed è quando le sue lunghe dita si avvolgono lentamente attorno a me che realizzo per davvero quello che sta succedendo.

Posa di nuovo le labbra sulle mie e comincia a muovere la mano, un movimento del polso lento e languido perfettamente sincronizzato con quello della sua lingua.

Mi ci vuole un attimo per capire che non sto morendo, ma la sensazione è talmente invadente e violenta che davvero non so nemmeno più come respirare.

Mafuyu ridacchia contro le mie labbra.

"E' tutto ok? Vuoi che ci fermiamo?" mormora.

Ancora senza fiato, scuoto la testa in risposta e poi mi allungo a prendere un po' di lubrificante.

Il sorriso di Mafuyu è l'unico incoraggiamento di cui ho bisogno.

Le mie dita lavorano lente e attente mentre mi sporgo sopra di lui per baciarlo ancora, e riesco a strappargli un altro di quei suoni meravigliosi.

La sua lingua segue il ritmo delle mie dita, i suoi gemiti mi rimbalzano tra le orecchie e il bassoventre, e non lo so, davvero, se lo sto facendo bene, ma l'unica cosa che so è che vorrei essere dentro di lui, subito, adesso.

Mafuyu sembra condividere la mia impazienza perché allunga la sua mano sulla mia e spinge le mie dita più a fondo dentro di sé.

È stretto e caldo, il suo corpo è rovente attorno a me e il suo viso è bellissimo quando getta indietro la testa staccandosi dalle mie labbra in un sospiro tremante.

I suoi occhi sono ancora chiusi, riesco a intravedere piccole lacrime tra le ciglia, e spingo, lentamente, spingo ancora, e Mafuyu emette un verso così caldo e sensuale che credo che potrei venire ora, subito, senza nemmeno essere ancora entrato in lui.

Mafuyu mi guida ancora nella esplorazione del suo corpo, la sua voce che mi dice chiaramente dove e come premere, quando spingere, quanta pressione mettere. Ed è solo quando le dita dentro di lui sono diventate tre che Mafuyu riapre gli occhi.

"Sono pronto" mi dice.

Anch'io.

Sono pronto.

Per amarti e darti tutto me stesso.

Prendo un preservativo e lo indosso in qualche modo nonostante le mie mani stiano tremando.

Mafuyu avvolge le braccia attorno al mio collo, i suoi occhi fissi nei miei.

"Guardami Uenoyama."

Lo guardo.

Continuo a guardarlo mentre mi spingo lentamente dentro di lui, un centimetro per volta, un battito di ciglia per volta, un sospiro per volta, fino a che l'attrito è troppo e mi devo fermare.

Mafuyu chiude gli occhi.

Scendo con le labbra sulle sue, ho bisogno di baciarlo, di sentire la sua lingua calda che scivola contro la mia mentre la sua carne si adatta per accogliermi.

Ed è solo quando inizio a muovermi davvero che la marea mi travolge.

Come le onde che abbiamo visto oggi in spiaggia, sento il piacere che sale e risale, lunghe ondate morbide che arrivano sempre più in alto, sempre più nel profondo di me, portandomi in pochi attimi verso un'esplosione di piacere che mi coglie del tutto impreparato.

Riesco ancora a sentire i gemiti di Mafuyu farsi sempre più alti e ravvicinati, il movimento dei miei fianchi che prosegue ancora nonostante la mia testa sia ovattata e confusa, come se l'acqua mi avesse trascinato sotto e ogni sensazione, ogni percezione, risulta sempre più lontana e sfuocata.

E poi il nulla.

Torno lentamente in me, i movimenti del mio corpo che rallentano, e mi accorgo delle unghie di Mafuyu piantate nella mia schiena, il suo fiato caldo sul collo mentre ansima ancora accanto al mio orecchio.

"Ti amo, Mafuyu." riesco a dirgli finalmente con l'ultimo fiato che ho ancora nel corpo, prima di accasciarmi ansimante accanto a lui.

Si accoccola contro di me e inizia a stampare baci piccoli e soffici sulla mia spalla mentre la sua mano posa carezze leggere sul mio petto.

"È stato meraviglioso." mormora.

Dolce, sensibile Mafuyu, che mi conosce e sa perfettamente che stavano per partirmi tutte le paranoie, le insicurezze che ovviamente non posso negare, per la mia inesperienza e il timore del raffronto con Yuki e con le sue aspettative.

Eppure, Mafuyu è già lì a rassicurarmi prima ancora che il mio cervello si rimetta in moto.

E so con assoluta e limpida certezza che voglio passare con lui il resto della mia vita.

"Uenoyama..."

Sento il suo corpo irrigidirsi appena contro al mio prima di emettere un lungo sospiro.

Si allunga sopra di me per aprire un cassetto del comodino accanto al letto. Armeggia qualche istante e poi fa dondolare un mazzo di chiavi davanti al mio naso.

"Quando mi hai dato il biglietto del concerto, fino all'ultimo istante non sapevo se sarei venuto o no..."

Si solleva col gomito sul cuscino, la mano a sorreggere la testa e mi guarda mentre sussurra queste parole; e io riesco a capire dal suo tono esitante che sta facendo un grande sforzo ad aprirsi a me, così gli lascio il suo tempo, accolgo le pause tra una frase e l'altra senza mai intervenire o interromperlo.

"Ero arrivato praticamente al teatro ma ancora non ero sicuro di entrare. Avevo paura..."

Gli chiederò poi di cosa avesse paura, esattamente, perché Mafuyu riprende a parlare, e mi sembra più sicuro ogni attimo che passa, le pause sempre più brevi, il tono sempre più incalzante.

"Per fortuna ho incontrato Ugetsu. Ugetsu Murata, l'ex di Akihiko. Abbiamo parlato tanto. Un giorno forse ti racconterò cosa ci siamo detti, ma quello che volevo dirti ora è che è venuto con me al concerto. Solo che ci siamo persi di vista in mezzo alla calca. E poi, quando lui era già partito, ho trovato nella mia tasca questo mazzo di chiavi."

Si allunga ancora per prendere il suo cellulare con cui armeggia un po' prima di mettere lo schermo davanti al mio viso.

"Mi ha mandato questo messaggio."


Ho visto quella luce nei tuoi occhi mentre guardavi il palco e ho capito che non avevi più bisogno di me. So che ci rincontreremo, di tanto in tanto tornerò a Tokyo, ma so che sentirò parlare di voi molto prima.

Non ho avuto il coraggio di vendere la casa. Ho troppi ricordi che mi legano a quel posto. È stato un nido, un rifugio, che ha vissuto di amore e di musica insieme a me.

E so che è quello il suo scopo. Fanne buon uso.


Sbatto un paio di volte le palpebre e mi volto verso Mafuyu che mi sta guardando con un sorriso dolce sulle labbra.

"Mi stai dicendo che vuoi trasferirti a casa di Ugetsu?" domando.

"Ti sto dicendo che mi piacerebbe trasferirmi lì... con te, Uenoyama."

Eh?

Non sono sicuro di aver capito.

Mafuyu sembra divertito dalla mia confusione perché si allunga verso di me, le sue labbra sulle mie mentre ancora sorride.

"Vieni a vivere con me." mormora.

Non potrebbe essere più chiaro di così.

E io, davvero, credo di non essere mai stato più frastornato in vita mia.

È successo tutto così in fretta. Ancora devo metabolizzare la nostra prima volta insieme che già mi sta chiedendo di andare a vivere con lui.

In meno di dodici ore mi sono diplomato, ho perso la verginità e Mafuyu mi ha proposto di andare a convivere.

Non credo che arriverò vivo alla fine di questa giornata.

Perché ci sarebbero mille cose da metabolizzare, soppesare, valutare, i pro e i contro, la nostra giovane età e poi...

"Ok."

Sono davvero stato io a parlare? Sono davvero io che sto catturando Mafuyu in un abbraccio stretto e avvolgente? Sono io che tempesto il suo viso di baci?

Sono mie le lacrime che sento scivolare lungo le guance?

Cosa mi hai fatto, Mafuyu?

Tu mi hai stregato.

Da quando ti conosco ho ritrovato la voglia di suonare, di divertirmi.

Da quando ti conosco mi sono messo in discussione in più di un modo, ed è grazie a te se oggi sono quello che sono.

È grazie a te se ho trovato il coraggio di seguire la mia strada.

Ed è con te, solo con te, che voglio percorrerla.


∿ ♪ ∿

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