Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Capitolo XXI

Ecco.

È fatta.

Ora lo sa.

Sa quanto faccio schifo, che ho dato il mio corpo per ottenere in cambio favori e che la mia anima è nera come la pece.

Quando l'ho visto comportarsi in modo così strano ho iniziato a preoccuparmi.

All'inizio pensavo alla febbre, ma non appena ha iniziato a parlare ho capito.

Voleva mettermi in guardia sulla mia incapacità di difendermi, ma stava anche cercando di mandarmi via.. ancora.

Come ho capito tutto questo?

Beh.. dal suo sguardo.

Era così combattuto.

Non voleva farmi nulla per davvero, ma comunque sembrava ostinato a proseguire.

È stato piuttosto difficile ragionare avendolo così vicino, ma ci sono riuscita.

Però ho detto troppo.

Avrei dovuto evitare di menzionare i miei trascorsi, soprattutto dato lo sguardo che ha in questo momento.

La presa sui miei polsi si è allentata e mi fissa con uno sguardo indecifrabile.

Che cos'è?

Disgusto?

Pietà?

Sono troppo confusa per capirlo.

Il mio cuore pompa troppo forte a causa dell'agitazione e ho una voglia micidiale di piangere.

E il fatto che lui si sia zittito di botto non aiuta a calmarmi.

Sto quasi per scoppiare davvero, in lacrime, quando il ragazzo si tira su per poi trascinare me con sé.

Solo quando il calore delle sue braccia mi avvolge realizzo il tutto.

Mi sta abbracciando.

Che sta.. succedendo?

Cosa mi sono persa?

- Mi.. Michiro..? - lo chiamo titubante.

- Sono un idiota.. - sospira.

Eh?

- Cosa? -

- Sono un idiota! Grace.. smettila! Devi smetterla di odiarti.. tu vuoi cambiare.. sei cambiata, no.. sei tornare ad essere ciò che sempre sei stata! Hai cercato di sopprimere la vera te perché temevi di venir ferita dalle persone a cui tenevi! Ti sei chiusa in te pensando solo ai tuoi interessi perché aprirsi agli altri ti terrorizzava.. sei stata delusa così tante volte.. è ammirevole che tu ora voglia riprovare! -

- D-Dove vuoi arrivare? -

- Grace.. tu continui a guardare al passato colpevolizzandoti.. è come se tu fossi bloccata da ciò che è stato e per questo, anche se sei cambiata, non ti apri alla vera felicità pensando di non meritarla.. non credo di sbagliarmi a dire che ti fai schifo.. -

Distolgo subito lo sguardo.

- Ha senso continuare così? Se non ti perdoni non potrai mai trovare la felicità che finalmente stai cercando! Quella giusta portata dal calore delle persone che ami e non dagli oggetti.. -

Tutti questi giudizi mi colpiscono fin nel profondo.

Le sue parole non sono di pietà o preoccupazione, ma bensì di comprensione.

Lui capisce il sentimento che mi spinge a colpevolizzarmi?

Che può aver mai fatto per renderlo così?

Devo saperlo.

Ormai le mie carte sono state tutte messe in tavola, ora tocca a lui.

- Michiro.. si può sapere che è successo? - lo guardo tristemente.

- Eh? Di che parli? -

- Di te.. stai parlando a me e della mia situazione eppure.. è come se tu cercassi di confortare pure te stesso! Perciò mi sorge spontaneo un pensiero.. ti senti colpevole di qualcosa? È per questo che non accetti l'aiuto di quasi nessuno? -

Dalla sua espressione sconvolta capisco che ho colto nel segno.

- G-Grace.. che dici? Io parlavo di te! -

- Smettila.. tanto ormai dovresti aver capito abbastanza che non mi puoi fregare.. - sospiro amareggiata.

- N-No.. davvero.. io.. -

- Basta!! Smetti di negare! Non sono stupida e questo tuo comportamento mi fa male! - urlo con le lacrime agli occhi.

Arrivare a negare ciò che è ovvio..

Il ragazzo serra gli occhi e si accascia sui cuscini del divano.

Inizia quindi a sospirare pesantemente.

- Ormai negare è solo ridicolo, vero? -

- Sì.. -

- Cosa vuoi sapere? -

È disposto a discuterne?

- Perché sembra che tu mi capisca meglio di ciò che dovresti? -

- Anche io ho fatto dei grossi errori in passato.. - continua a parlare ad occhi chiusi.

- Mi risulta difficile da credere che tu abbia combinato qualcosa di così esagerato.. -

- Mm.. lo prenderò come un complimento.. - abbozza un sorriso.

- Beh, si.. sei sempre così.. spensierato e perfettamente capace che.. insomma.. -

- Perfettamente capace? - apre finalmente gli occhi, ma per guardarmi sconcertato.

- Sì! Come una moglie perfetta! Sei responsabile, sai cucinare, sei affidabile, un tuttofare, pulizie.. e sei pure bravo coi bambini! Esattamente come la moglie ideale! -

- Devo dire che preferivo il "perfettamente capace" dato che sono un maschio e moglie è un po'.. beh.. -

- Non è colpa mia! Sei tu così! -

- Sì, ma non sono sempre stato così.. - torna a sospirare.

- No? -

- Ricordi il tizio inquietante di ieri? -

- Decisamente si! -

- Cercava la Belva Oscura, no? -

- Sì, ma che.. - mi blocca.

- Sono io quello che cercava! Non ha sbagliato luogo.. -

La mia testa ci mette fin troppo ad elaborare la frase - COSA?!?!?! -

- Sorpresa? - sorride amaramente.

- No.. aspetta! Quel tipo cercava un teppista! Tu.. tu non lo sei!! -

- Ora non più, ma un tempo io non ero solo un semplice teppista.. diciamo che.. uhm.. mi si poteva definire il loro capo.. -

Un dettaglio mi torna alla mente.

- Oddio.. quindi quella volta ti riferivi a questo? -

- Quella volta? -

- Quando mi dicesti che dalla tua avevi l'esperienza di strada! -

- Ah! Te lo ricordi? Beh, si! Però non pensavo che avrei finito davvero per parlartene.. veramente pensavo che non avrei mai più ritirato fuori quel periodo della mia vita.. -

Dal suo sguardo sofferente capisco che non mi sta prendendo in giro.

Eppure non riesco davvero ad immaginarmelo come capo di una banda di teppisti.

- Aspetta.. so che Saron vanta la minor incidenza di malvivenza! -

- Già, ma teppisti non vuole per forza dire cattive persone.. semplicemente eravamo gente che alzava le mani troppo facilmente, anche se per giuste cause.. -

- Non ti seguo.. - mi gira la testa.

Troppe informazioni shock.

- Parlo del mio gruppo.. noi non eravamo criminali.. andavamo in giro ad attaccare quelli che si comportavano da farabutti.. -

- Tipo dei giustizieri? -

- Già.. però effettivamente per la legge non era una buona cosa perché comunque ricorrevamo alla violenza.. solo che.. Cecily probabilmente non lo sa, ma quando ero molto piccolo incontrai sua madre.. -

- La Regina Rose? -

- Già.. era scappata col marito per una passeggiata romantica per le vie di Saron.. la beccai per caso e quando la riconobbi rimasi sconvolto.. lei però subito si comportò in maniera.. dolce! Non mi trattava come un suo suddito, ma quasi come un amico.. beh più figlio data la mia età! Comunque rimasi davvero colpito e ancor di più quando parlò, insieme al Re, con molti degli abitanti come fossero tutti pari.. il loro obbiettivo era quello di fare il nostro bene! Fosse servito si sarebbero pure messi a lavorare nei campi! Quel ricordo lo porto ancora vivido nel mio cuore! - sorride finalmente più sereno.

- È molto bello, però cosa c'entra con la tua vita da teppista? -

- I nostri amati sovrani sono adorabili e hanno grande fiducia in tutti, però purtroppo non tutti sono degni di tale fiducia! Alcuni si approfittano della loro bontà e cercano di fare i loro porci comodi.. quando me ne resi conto pensai che dovevo fare qualcosa! Volevo proteggere anche io l'ideale di quei due bonaccioni! Ma penso di aver preso la strada sbagliata! -

- Hai creato la banda per proteggere Saron da quei farabutti? -

- Non proprio.. i farabutti erano la mia banda! Avevo passato parecchio tempo per trovarne la base e sapevo che l'unico modo per farli smettere era di batterli! Quando sconfissi il loro capo ne divenni il successore! -

- Aspetta.. non avevi appena detto che non sempre i teppisti sono cattivi? Mi sto perdendo! -

- Hai ragione! Vedi.. quando divenni il capo iniziai a capire meglio come ragionavano e finii ovviamente per conoscerli! Erano per lo più ragazzi che erano stati sfortunati o si sentivano soli.. non erano persone cattive, volevano solo avere un modo e un luogo dove sfogarsi! Dopo averlo compreso indirizzai quella voglia di sfogo verso qualcosa di proficuo! Attaccavamo briga con i molestatori, i ladri, ogni genere di farabutto non aveva scampo! -

- Oh.. ok, ma se in fine facevate qualcosa di buono perché ne parli come se fosse uno dei peccati capitali? -

- Ero così assorto dal mio "lavoro" di giustiziere che iniziai quella che si può definire la fase ribelle! Rispondevo arrogantemente ai miei genitori, stavo via anche tutto il giorno senza avvertire e tornavo spesso pieno di lividi! Inutile dire che erano molto preoccupati, ma non me ne importava! Per la mia testa ero un eroe e non avrei smesso per loro! - sospira pesantemente.

Mi sa che siamo vicini al punto di svolta.

- Mi ammorbidii quando nacque Ryota.. però volevo comunque proteggere il regno e andavo in giro ancora più agguerrito perché, ora, dovevo difendere non solo il mio mondo e quello dei nostri sovrani, ma anche quello del mio adorato fratellino! Un giorno però mi beccarono durante una rissa e la centrale di polizia chiamò i miei genitori.. - gli occhi gli si fanno lucidi.

Oddio..

Non mi dire che..

- Dovevamo andare anche io e Ryota! Io perché ero l'accusato e Ryo perché era piccolissimo per stare a casa da solo.. però.. il mio fratellino prese la febbre e mi chiesero di rimanere a casa con lui.. quello fu il giorno in cui fecero l'incidente.. -

Prima che io riesca a dire anche solo una sillaba vengo preceduta da lui.

- Io devo occuparmi di Ryota da solo.. se non fosse stato per me loro non avrebbero dovuto andare in quel posto.. e in più devo sopperire a tutti gli anni in cui sono stato assente preoccupandoli.. lo faccio per loro.. voglio che ci guardino senza rammarico, che siano almeno un po' fieri di ciò che sono diventato e che non dimenticherò ciò che mi hanno insegnato.. per questo, davvero, devo fare tutto da solo! È il mio solo modo per riparare ciò che ho fatto in passato.. -

- Sei un idiota! - lo fisso negli occhi serissima.

Ho ascoltato ogni singola cosa che ha detto e posso immaginare i suoi sentimenti.

Però.. è comunque ridicolo!

- Già.. - sospira.

- No, non hai capito! Sei un idiota a pensarla così.. sarà anche vero che hai sbagliato, ma non puoi darti la colpa dell'incidente! Che fossero usciti per te è stato solo un caso! Capisco tu voglia impegnarti per renderli fieri, ma pensi che fare lo stacanovista li faccia felici? Sono certa che sono molto preoccupati per quel loro figlio troppo consapevole.. -

Si zittisce improvvisamente.

- Non parli perché sai che ho ragione? -

- No.. perché io posso fare solo questo! Lavorare ed occuparmi di Ryota.. però anche dicendolo tu insisterai.. -

- Ovvio che insisto! Non ti ho detto di non occuparti di tuo fratello o di non lavorare! Solo.. devi essere più magnanimo con te stesso! Lasciati aiutare.. occupati anche un po di te! Pensi che i tuoi direbbero che sei un cattivo ragazzo se lo fai?! E rispondi seriamente per favore! -

Dopo un lunghissimo silenzio - No.. loro non mi hanno mai colpevolizzato.. -

- E allora perché lo fai tu? -

- Senti chi parla.. tu invece? -

- Le nostre situazioni non sono così simili.. io non ho sbagliato per far del bene, ma solo per accontentare i miei capricci! In più ogni giorno vedo, da come si comportano i miei genitori, quanto sono disguatati da me.. -

- Io invece trovo che si somiglino più di ciò che credi! Anche se per motivazioni diverse sono errori che ci hanno segnato nel profondo e si ripercuotono su ciò che siamo! Entrambi non riusciamo a lasciarci il tutto alle spalle.. -

- Lo sai vero che tutto questo discorso lascia intendere che desideri lasciarti questi sbagli alle spalle? -

- No.. io lo dicevo per te.. - gli passa un lampo di timore negli occhi.

- Ah, si? Per questo hai usato il plurale? -

- Grace.. ti prego.. ti ho raccontato cose che mi fanno male.. non puoi insistere ancora.. -

- Proprio perché le so insisto! Loro non ti vorrebbero vedere arrivare fin dove sei ora! Svenire perché non ti curi di te! Vogliono il bene di entrambi i loro figli! -

- Io.. io non lo so.. - abbassa lo sguardo.
- Cos'è che non sai? -

- È davvero giusto che io.. -

- Perché non dovrebbe? Non hai continuato a ripetere pure a me che devo smetterla di colpevolizzarmi e pensare solo a ciò che sono ora? -

- Non è che però mi hai ascoltato.. perché dovrei farlo io? -

- Se lo facessi mi seguiresti? -

- Stai forse proponendo.. - mi fissa stupito.

- Se sei disposto a provare a perdonarti io farò altrettanto! Io smetterò di farmi schifo e tu di odiarti.. migliorerò diventando più buona e tu facendoti aiutare, che ne dici? -

Il suo sguardo dice tutto.

In se c'è una lotta interiore pazzesca.

- Se io.. rifiutassi, tu.. -

- Sì, nemmeno io cambierei! -

- Quindi mi stai dando in mano la decisione di entrambi.. -

- Esatto! -

- Sai.. odio come tu riesca a manipolarmi.. - mi guarda irritato.

Io però sento la gioia crescere in me.

Ho.. ho vinto..?

- Stai dicendo che accetti il compromesso? -

- Non guardarmi così! Lo vedo più come un ricatto io! -

- Che importa! Hai deciso di lasciarti aiutare! Non potrei essere più felice! - batto le mani.

In un attimo però mi trovo a passare da felice a stupita quando, mettendo un braccio intorno alla mia vita, mi tira a se.

- Guarda che questo non vuol dire che starò buono! In più anche tu devi fare la tua parte! Cerca la tua felicità senza penalizzarti! -

Il suo sguardo così serio e troppo vicino mi ipnotizza.

- Ci sto già provando.. sono qui, no? -

Vedendolo sbarrare gli occhi sorpreso mi riprendo.

Saltando indietro dalla sua presa inizio ad agitare le mani come una pazza.

- N-No.. non volevo dire.. io sono felice di aiutarti! -

- Ah? Oh.. si, certo! Ti ringrazio.. - arrossisce - È naturale che tu non intendessi altro! Sarei uno stupido a pensarlo, tu.. non cerchi uno come me.. -

Eh?

- Aspetta.. cosa? Com'è che sarebbe quello che cerco? -

- Uno.. di più.. -

- Di più cosa? -

- Di più.. tutto! So che mi stai aiutando per amicizia, non c'è altro! - sorride quasi.. amaramente.

Questo discorso non mi piace per niente.

È come se si stesse svalutando.

- E se invece ci fosse? - sbotto irritata.

- Come? -

- Se ci fosse più dell'amicizia? Sarebbe forse un male? -

- Che stai cercando di dire? -

- Che sei un idiota se pensi che io possa desiderare qualcosa di più di te! Non hai nulla da invidiare agli altri! Sei intelligente, responsabile, laborioso, adori i bambini, hai tante di quelle qualità che mi ci vorrebbe una vita per elencarle tutte! E sei pure bello come pochi! Paragonata a te.. sono io quella che dovrebbe dire che devi cercare di più! Non certo tu! -

- Eh? EH??? -

- Mi hai sentita! - sbuffo voltando il capo in imbarazzo.

- G-Grace.. q-questo discorso è strano! È come se tu quasi stessi cercando di dire che ti piaccio! -

- Sarebbe un male se fosse così? -

Ormai che devo dire?

Mi sono incartata abbastanza.

Fanculo alla mia idea.. è andata a farsi benedire già quando ho realizzato ciò che provavo per lui.

Davvero credevo di poter chiudere questi sentimenti?

Non ho mai provato amore prima d'ora.

Forse è per questo che ero convinta di poterlo gestire?

- N-No.. affatto, ma pensavo.. -

- Senti Michiro.. non ti sto chiedendo di metterti con me! Ho detto che proverò a perdonarmi, ma come te è una cosa che non accadrà dall'oggi al domani! So per questo che io non sono il tipo di ragazza adatta a te! -

- A-Aspetta!! I-Io ti piaccio davvero?? - avvampa.

- Andiamo!! Pensi che io mi preoccupi così tanto per tutti? -

- Io.. ti.. piaccio..? - sussurra davvero rosso.

- Uhm.. direi proprio di si.. - distolgo lo sguardo.

- P-Perché pensi di non essere adatta a me? -

- Perché tu pensi di non esserlo per me? - rigiro la domanda.

- Siamo due idioti, vero? -

- È probabile.. -

- Grace io.. -

- N-No! Non dire altro! - paro le mani avanti.

- Non voglio una risposta! Fingi che io non ti abbia detto nulla! Ricordi? Basta che la persona che ami sia felice perché tu lo sia a tua volta! Voglio aiutarti da amica, non ti chiederò altro! Te l'ho detto solo perché pensavi assurdamente di non essere adatto a me! Quindi.. -

A bloccare le mie parole sono le labbra calde del ragazzo poggiate sulle mie.

Dopo un attimo di shock punto le mani sulle sue spalle e lo spingo via.

Tremando - P-Perché? Io non voglio la tua pietà! - sento le lacrime minacciare di uscire.

- No.. Grace non intendevo.. - non riesce a terminare la frase perché il cellulare inizia a squillare.

Afferrandolo aggrotta la fronte - L'asilo? -

Risposto alla chiamata lo vedo ascoltare e sbiancare di botto.

Nel mezzo c'erano state sue urla agitate che mi hanno preoccupata non poco.

Appena aggancia - Che è accaduto a Ryota?! - sento il cuore pompare a mille.

Michiro senza rispondere si alza di scatto e corre alla porta per mettersi le scarpe.

- Dove credi di andare? Hai ancora la febbre! E che succede a Ryota?! - lo afferro per un polso.

- Il passato è tornato a tormentarmi! Hanno preso Ryo! -

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro