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Capitolo XI

Attendiamo.

Sono davanti all'entrata dell'hotel che aspetto con gli altri l'arrivo di Michiro.

A quanto pare non sarà solo.

Cecily, Josephine ed Elise non facevano che discutere emozionate all'idea di conoscere questa persona.

Non ho capito però chi sia.

Anzi.. dai vari commenti zuccherosi quasi inizio a dubitare che sia una persona.

Forse Michiro ha con sé il cane?

Uhm.. inizio a ricredermi.

Forse non avrei dovuto accettare di uscire con loro.

Non oggi almeno.

Stamattina mi sono esposta troppo a quel ragazzo e mi sento quasi nuda.

Ha accesso a troppo e con un solo soffio potrebbe distruggermi.

Da quando un ragazzo può tanto su di me?

Sono io che dovrei fare questo effetto.

Ora però è tardi per ritirarmi.

Tanto più che queste tre non me lo permetterebbero.

Come hanno fatto in camera quando stavo per fare retromarcia.

Tra un po' Cecily mi legava a se.

Aria.

Lontano sento ovattato un grido - Sorellona!!! -

Dettagli.

Ho bisogno di un bel respiro e.. BAM!

Dopo lo shock iniziale guardo le mie gambe strette in una morsa.

No.. non è una morsa.

È Ryota.

Il piccolo che si era perso ed ho aiutato.

Sto per chiamarlo quando una mano lo afferra per il colletto della piccola T-shirt levandomelo di dosso.

- Mi spiace Grace! Il mio fratellino è.. - scatta Michiro tra l'indispettitimento del comportamento del piccolo e l'amore che prova per lui.

- Micci!! Lei è la sorellona che mi ha aiutato! - ribatte subito il bimbo.

Al che Michiro sgrana gli occhi piantandoli sui miei e mi afferra improvvisamente le spalle.

- Qual'è il tuo nome? -

Cosa?!

- Michiro.. lo sai il mio nome, sono Grace! - lo fisso ferita.

È uno scherzo, vero?

Però.. è un pessimo scherzo.

Vuole fingere di non conoscermi?

- No.. intendevo il nome completo! -

La serietà nel suo sguardo mi fa rispondere di getto - Grace Martha Samorten! -

- G.M.S.! - esclama sorridendo.

- Pensavo già vi conoscete! Però ora che le presentazioni tra voi sono complete.. potrei conoscere questo piccolo? - si china Cecily per essere all'altezza del bimbo.

Michiro scuote la testa come ripresosi da una scena surreale.

Ed effettivamente lo era.

Che gli è preso?

- Io.. scusate! Ryota.. loro sono i miei amici! Ragazzi, lui è il mio fratellino! - li presenta.

Io rimango immagata a fissare il piccolo.

È il fratellino di Michiro.

Come ho fatto a non capirlo?

Ryota è la versione piccina e coccolosa del ragazzo.

Ed ecco anche perché le ragazze discutevano così prima.

Questo bambino è davvero un amore e pure io che non so trattare con i piccoli lo trovo adorabile.

Dopo essersi presentato educatamente si avvicina a me e si aggrappa all'orlo della mia maglia per poi cercare la mia mano.

- Ryota.. lascia stare Grace! - cerca di tirarlo via il fratello.

Lui però si avvinghia ancor di più a me.

- No!! Voglio tenere la mano della sorellona!! -

- Oh.. è tutto ok! - freno il rimprovero del castano.

- Ma.. -

- Michiro fidati! Se Grace dice che è ok con un bambino devi darle corda! Non l'ho mai vista accettare di stare spontaneamente con un piccolo quindi prendi la palla al balzo! - scatta il mio di fratello.

- Grazie, eh! - sbuffo.

- Ma è vero! Tu hai quasi paura dei bambini! -

Il piccolo mi squadra con i suoi grandi occhioni cioccolato - Ti faccio paura? - chiede triste.

- Ovvio che no, Ryota! È il mio fratellone ad essere un po' pazzo! - gli sorrido.

- Senti Michiro.. non è che puoi prestarmi tuo fratello per qualche giorno? Non ho mai visto così mia sorella! -

- Pierre!! Non dirlo nemmeno per scherzo! - scatta Cecily.

- Appunto! Michiro adora il suo fratellino e non te lo cederà solo per qualche strano esperimento! - sbuffa la sua ragazza.

- Ma.. sarà in buone mani! -

- Pierre, davvero pensi di cavartela? Non metterti contro mamma orsa uno e due! - ride Adam.

- A chi hai dato dell'orso? - lo guarda guardinga la mora.

- Hai ragione! Sei più una gatta che un orso! - le sorride malizioso con conseguente avvampare di lei.

- Adam!! Non voglio sentire queste cose!! - urla Luise tappandosi le orecchie.

- Le mie sorelline sono pure e caste! Sono pure e caste!! - si ripete la frase come un mantra.

- Credici anche! - gli ride addosso il cugino.

- Non star tanto a ridere, pensi che la tua sia una suora?! -

- Luise!!! - ringhia Josephine in imbarazzo.

Ok.. questa giornata si prospetta più singolare di ciò che avevo previsto.

Eppure la cosa mi diverte.

Con un sorriso a fior di labbra mi volto e incrocio lo sguardo di Michiro che sta trattenendo come me le risate.

- Sono proprio un bel gruppo, vero? - mi sorride.

- Già, piuttosto pazzi, però è divertente! -

- Sicura che Ryo non ti dia fastidio? -

- Sicurissima! È un bimbo che sa il fatto suo! - guardo il piccolo intento ad osservare i ragazzi che ancora discutono.

- Ah! Dimenticavo.. Grace volevo.. -

- Ragazzi andiamo? - lo interrompe Josephine.

Michiro dopo un sospiro sorride alla ragazza - Sì, aspettavamo voi! -

Il pomeriggio passa piacevolmente.

Davvero molto.

Non pensavo di potermi divertire così tanto in un luna park.

Probabilmente è perché prima non ero mai andata con le persone giuste.

All'inizio poi, Michiro era piuttosto contrario perché temeva che le tappe fossero solo per accontentare il fratellino.

Insomma.. sentiva di sfruttarci.

Che sciocchezze.

Noi ragazze eravamo davvero prese dalle giostre e devo ammettere che non mi aspettavo nemmeno di essere così in sintonia col piccolo.

Tra zucchero filato, giostre per i bambini e risate è stato davvero tutto stupendo.

Mi è sparita pure l'ansia di parlare con Michiro.

Temevo che dopo la mia confessione non mi avrebbe più rivolto la parola, invece.. è quasi meglio di prima.

Ora non ci sono più schermi e mi sento.. libera.

Non sapevo che bastasse lasciarsi andare allo sbaraglio per star così bene.

Forse poi me ne pentirò e sbatterò forte facendomi molto male, però.. inizio a capire l'ottica di questi ragazzi.

Se sei te stesso e t'impegni, anche se poi cadrai non avrai rimpianti.

A togliermi da questi pensieri filosofici è la manina tremante di Ryota.

Giusto il tempo di abbassare lo sguardo che vedendolo scosso da tremiti scoppia a piangere.

C-Che è successo?!

- R-Ryota?! -

Michiro mi precede nell'accucciarsi - Ryo! Che succede? -

- A-Andava.. troppo veloce!! - singhiozza.

Siamo appena scesi dal bruco mela.

Nulla in confronto alle montagne russe che a turno, noi grandi, abbiamo fatto però.. ammetto che il bruco era piuttosto movimentato per essere per bambini.

- Oh, su su.. era una giostra sicura! E ora sei a terra sano e salvo! Che figura ci fai a piangere di fronte a tutte queste belle signorine? - cerca di fargli fare la parte dell'ometto.

Il piccino tira su col naso per poi asciugarsi le lacrime con l'orlo della magliettina.

- Non sto piangendo! - torna a guardare il fratello.

Nello sguardo di rimando di Michiro c'è così tanto orgoglio e amore da lasciarmi intontita per un attimo.

Michiro adora davvero il suo fratellino.

Chissà quanto è impazzito quando ha saputo che si era perso.

Perché di certo è andato in panico.

Un ragazzo come lui, così dedito alla famiglia sicuramente fa di tutto per rendere felici i suoi cari.

Prova di ciò è il modo in cui tratta Ryota.

- Che ne dite di andare a mangiare un gelato? Ti va Ryota? - propone Elise per far tornare al piccolo il buon umore.

Funziona perché subito si anima.

- Sicuro che vada bene cono? Non vuoi il mio in coppetta? - chiede Michiro non appena ci sediamo ai tavolini.

Il piccolo scuote il capo convinto - Voglio il cono! -

Sospirando il castano inizia a mangiucchiare il gelato, quasi come se non lo apprezzasse poi molto.

- Ah! Ho proprio voglia di una granita! - si stiracchia Adam.

- E perché non l'hai presa? - lo guarda storto Cecily.

- Ora ci vado! Chi vuole una granita? - guarda il gruppo.

- Quasi quasi! - ci riflette Luise.

- Effettivamente.. - si accoda Gabriel.

- Pure noi! - scattano Lorenz e Pierre dopo uno sguardo d'intesa.

- Ma dico! Voi due non avevate il gelato fino a due secondi fa? - sgrana gli occhi Elise.

- Avevamo! - ridacchia il suo ragazzo.

- Siamo veloci a mangiare! - sorride mio fratello.

- Vi verrà il mal di pancia a mangiar cibi freddi così in fretta! - sbuffa Josephine.

- Su, lasciali stare! Andiamo? - li sprona Adam.

- Michiro vieni anche tu! - aggiunge poi.

- Eh? Io ho il gelato però! -

- Dai, facciamo un giro solo ragazzi! Le ragazze possono badare tranquillamente a Ryota, vero? -

Cecily s'illumina - Ovvio! -

Ho come la sensazione che abbia sempre desiderato essere la sorella maggiore di qualcuno.

Michiro anche se un pochino riluttante accetta.

Le ragazze come lupi affamati si avventano a guardare il piccolo che pacifico si mangia il suo gelato alla fragola.

- Ti piace il gelato, Ryota? - scatta Cecily.

Il bimbo annuisce sorridente.

Oh.. ora che ci penso.

Ryota è qui solo con noi.

Ed è il fratellino di Michiro.

Forse potrei sapere da lui qualcosa.

Ammetto che da quando mi è piombato sulle gambe per la seconda volta non faccio che chiedermi una cosa.

- Ryota.. senti, posso farti una domanda? -

- Mm..? - mi guarda curioso.

- Quando ti sei perso mi hai detto che i tuoi lavoravano all'hotel.. - non finisco che m'interrompe.

- No.. Micci lavora all'hotel! Micci si prende sempre cura di me! -

- Capisco, è un bravo fratello, vero? - gli sorrido e nemmeno mi accorgo che la mia mano è scattata ad accarezzargli la testa.

- Il migliore! Da quando mamma e papà sono andati in cielo Micci si è sempre preso cura di me! -

Quella notizia, data con tanta semplicità, ma anche un velo di tristezza mi fa sussultare e stringere il cuore.

I genitori sono morti?

Tutti e due?

- Scusami Ryota, ma.. vivi solo con Michiro? -

Il bimbo annuisce ciondolando le gambine sulla sedia troppo alta.

- Non è un segreto, ma Michiro ovviamente non lo comunica quando si presenta! - interviene Cecily notando il mio shock.

- Da allora Michiro non fa che lavorare sodo per mantenere lui e Ryota.. per questo lo vedi così legato a lui! È tutto ciò che gli rimane della sua famiglia! - accarezza la testa del piccolo che l'ascolta appena.

- Non.. non lo avrei mai immaginato.. - sussurro sentendo le lacrime minacciare una comparsa.

- Vero? Micci è sempre così allegro e spensierato! - sorride Josephine.

- Come fa ad avere tutta questa forza? - soffio incredula.

- Micci è il più forte di tutti! È lui che mi ha insegnato ad allacciarmi le scarpe! - mostra i lacci orgoglioso il bimbo.

- Che bravo! E poi? - sorride gentile Elise.

- È sempre buono.. lavora tanto tanto perché io sia felice e sta anche con me quando è libero! -

- Vuoi tanto bene a Micci, vero? - lo abbraccia la mora.

- Sì! Da grande voglio diventare come lui! -

Quanto ha affrontato quel ragazzo?

Da solo con un bimbo piccolo a cui fare da genitore.

Che deficiente sono.

Io viziata come non mai quando lui ha dovuto render conto ad un destino così crudele.

- Voi volete bene a mio fratello? - aggiunge poi guardandoci curioso.

- Certo, è un nostro carissimo amico! - risponde subito Josephine.

Tutto felice sorride con una dolcezza che fa stringere il cuore a tutte e quattro.

Adorabile.

- Lo sapete che Micci è bravissimo a cucinare i dolci? I suoi pancake sono i migliori dell'universo!! - cambia discorso il bimbo.

- Mi piacerebbe assaggiarli! - sorride Cecily.

- Ah! Posso chiedere una cosa? - ci guarda tutte.

- Sì? - rispondiamo in coro.

- Potete far uscire mio fratello più spesso? -

- Che vuoi dire? - chiedo confusa.

- Io gli voglio bene.. Micci non esce mai! Sta sempre al lavoro e a casa con me! Non va bene.. deve socia.. socialazzare! -

- Socializzare? - domanda Elise.

- Sì, quello! -

- Perché dici? - chiede Josephine.

- La signorina Johnson diceva che Michiro lavora troppo e poi sta sempre con me.. così non può socia.. quella cosa li! Diceva che è importante alla sua età! Che continuando così si sarebbe buttato via! - gli occhi del piccolo si fanno lucidi.

- Io non voglio che Micci si butti via! - tira su col naso.

Perfetto.

Ora pure Ryota mi fa sentire una completa idiota.

Ha quattro anni e pensa al fratello più di quanto abbia fatto io col mio in sedic'anni.

C'è molto da imparare da questi due.

- Michiro non si butterà via! Te lo prometto! In più ogni volta che vorrà socializzare con noi tu potrai venire con lui! Così staremo tutti insieme! - risponde cordiale Cecily.

Il piccolo getta le braccia in aria felice.

Il gesto brusco però gli fa scivolare di mano il gelato che finisce per spiaccicarsi a terra.

Fissa l'operato con le lacrime che minacciano di farlo crollare, ma - Ecco a te piccolo! Ho appena toccato il mio! - gli porge la sua coppetta Michiro appena arrivato coi ragazzi.

Subito la tristezza diventa gioia e afferrando la coppetta si avventa sul gelato.

- Grazie!!! - trilla felice.

- Di niente! -

- Ma così ora tu.. - lo guarda dubbiosa Elise.

- Nessun problema! Tanto non mi piaceva molto! - sorride lui.

- A Micci non piace il gelato alla fragola! - scatta Ryota sollevando per un attimo la testina.

Il ragazzo distoglie lo sguardo - Su, Ryo! Poi dove vuoi andare? -

Poco dopo partiamo in direzione della ruota panoramica, come ultima giostra abbiamo tenuto quella apposta.

Io però non faccio che pensare a ciò che ho scoperto.

E poi.. perché ha preso il gelato alla fragola se nemmeno gli.. oh!

L'ha fatto per Ryota?

Aveva previsto che il piccolo avrebbe fatto cadere il cono?

Sono davvero colpita.

- Chi va con chi? - chiede Gabriel.

- Oh, caro fratellone! Grazie per averlo chiesto! -

- Ho come la sensazione che mi pentirò della domanda, vero Josy? -

- Io vado con Pierre, Cecy con Adam, Eli con Lor, tu con Lu, Grace con Micci e tu Ryota con chi vuoi stare? - si china la ragazza sorridendogli.

- Ehi, ehi! Perché io devo andare con Luise? -

- Ma ovvio! Perché io e te siamo una coppia favolosa!! - lo abbraccia Luise facendo la voce effeminata.

- Schiodati Lu!! - si agita Gabriel facendo ridere tutti.

Ryota saltellando davanti a me e il fratello - Voglio venire con voi! -

- Ma certo, cucciolo! - mi scappa il nomignolo.

- Cioè.. Ryota! -

- Anche Micci mi chiama cucciolo! - sorride afferrando la mia mano.

- Che facciamo ancora qui? Andiamo! - inizia a spingerci per le spalle Cecily.

Finisco così per essere, prima di rendermene conto, in cabina sola con Michiro e Ryota.

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