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Capitolo XI

Senza volerlo mi ritrovo a osservare casa.

È piuttosto essenziale e quasi impersonale.

Sembra un appartamento di quelli pronti per essere affittati.

Quelli dove i proprietari lo sistemano con ciò che serve, ma nulla di troppo perché si noti un'appartenenza precedente.

L'unica cosa che fa vedere che ci vive qualcuno sono i libri di economia su una libreria, un paio di testi scolastici sul tavolino del salotto e.. oh..

Su una mensola ci sta la conchiglia fossile che abbiamo trovato poco dopo l'ametista.

Aveva insistito perché la portassi a casa io, ma come potevo?

Quando l'aveva trovata si era illuminato in maniera accecante.

Sarebbe stato crudele portagli via qualcosa che gli dava tanta gioia.

A proposito, l'ametista dov'è?

Certo che.. per il resto è davvero tutto minimale.

Non c'è nemmeno mezza foto.

E dire che il mio è praticamente una grande foto.

È pieno di foto delle persone a me care e di quadri miei o che comunque mi piacciono.

Ho pure aggiunto il velociraptor cangurizzato di Pierre.

Concentrata come sono, a trovare qualcosa che dimostri che Pierre non è solo ragione, sussulto fin troppo quando sento bussare alla porta.

- Oh, una ragazza? Ho sbagliato dormitorio? - controlla il numero della porta quando gli apro.

- No, è stato Tomas a chiedermi di occuparmi di Pierre e di rimanere! -

- Capisco! Sono il dottor Evans! Il nostro malato dove sta? -

- Piacere, sono Josephine! Pierre è nella sua camera! - lo accompagno.

Dopo aver aspettato una quindicina di minuti seduta sul divano lo vedo tornare sorridendo rilassato.

Quel sorriso mi fa sollevare in un colpo.

Oh.. nemmeno mi ero resa conto di essere così in ansia.

- Come sta? - chiedo alzandomi.

- Non è nulla di grave, tranquilla! Che stava facendo prima di sentirsi male? -

- Stavamo parlando, ma prima giocava da solo nel campo da basket qui dietro! E prima ancora ha avuto gli allenamenti del club di calcio! -

- Beh, questo da la conferma assoluta di ciò che già pensavo! Ha la febbre causata da un'insolazione per il troppo caldo di oggi e l'affaticamento dell'intesa attività fisica! -

- Oh.. capisco! E che bisogna fare? -

- Il solito! Riposo, bere molto, mangiare roba leggera, prendere le medicine che gli ho lasciato sul comodino e ancora riposo! -

- Certo, senta.. posso farle una domanda? -

- Certamente signorina! -

- Perché è svenuto? Insomma.. anche a me è capitato di avere febbroni da cavallo, però non sono mai arrivata a perdere i sensi! -

- Penso che si sentisse male già da stamattina, probabilmente era già debole però ha ugualmente fatto tutto quello sport sotto questo sole.. insomma, ha tirato troppo la corda! -

- Capisco.. -

- Ora sta ancora dormendo, appena si sveglia gli dia una pastiglia! Deve prenderne due al giorno almeno per una settimana, aiutano a ripristinare le difese naturali e a mantenerle alte al termine della febbre! -

- Ok.. -

- È bene che prima mangi qualcosa! -

- Va bene, ma.. tipo cosa? -

- Una minestrina di pollo o una minestra di riso! -

- Ok.. -

Si, fino a qui posso farcela.

- Bene, lo lascio a lei, signorina! -

- Certo, grazie dell'aiuto! -

L'uomo se ne va lasciandomi sola di nuovo.

Per prima cosa vado a controllare Pierre.

Intimorita entro nella sua stanza.

Mi sento un'intrusa.

Forse dovrei cercare Grace?

Se ne può occupare la sorella, no?

Uhm..

Che vado a pensare?

Quella probabilmente lo avvelenerebbe.

Ha delle doti culinarie pure peggiori delle mie.

O forse assumerebbe qualcuno per occuparsi del fratello.

Giusto per non far fatica lei o rischiare di rompersi un'unghia.

Levando le ultime remore entro in camera.

Come il resto della casa è molto spartana, ma si nota essere di qualcuno.

Ci sono più libri, l'armadio con appesa fuori la divisa pulita per il giorno successivo, dei promemoria sulla bacheca e li.. sul comodino accanto a lui luccica l'ametista.

Distolgo lo sguardo dal cristallo concentrandomi sul moro che sbuffa nel sonno.

Sentendogli la fronte realizzo quanto davvero scotti.

Meglio fare come mi ha consigliato Tomas, mettergli un asciugamano bagnato sulla fronte.

Appena gli poggio il panno freddo sulla testa si rilassa facendo un respiro di sollievo.

- Bene.. ora sta qui buono mentre preparo da mangiare! - sussurro socchiudendo la porta.

Se chiama voglio riuscire a sentirlo.

In cucina però scopro amaramente che non c'è nulla ne in frigo che nelle credenze.

O meglio, nulla di ciò che possa servirmi.

Solo delle fette biscottate, marmellate di vario genere, burro, latte e caffè.

A quanto pare non mangia mai a casa se non per colazione.

Capisco che abbiamo una mensa fantastica, però non sarebbe male se avesse avuto qualcosa.

Così com'è devo per forza andare a far la spesa.

Mm.. però così mi tocca lasciarlo solo.

Ah! Ci metterò qualche minuto!

Dopo avergli lasciato un biglietto sul comodino corro fuori velocemente.

Tomas m'intercetta - Te ne vai? Come sta Pierre? -

- Torno a breve, vado a fare la spesa! -

Sento solo un "Oh, ma.." dell'uomo, ma sono già avanti di una ventina di metri per sentire il resto.

Al supermercato mi trovo in crisi.

Oh, cielo..

Esistono un sacco di tipi di riso.

A chicco lungo, quello classico, riso rosso, marrone e quasi nero.

E poi una miriade di marche.

Quale devo prendere?

Uhm.. non vorrei, ma.. se si tratta di cucina..

Sospirando prendo il telefono.

Non ho tempo per fare la schizzinosa.

"Ciao Cecy, per una minestra di riso che tipo di riso devo prendere?"

La rapidità della sua risposta mi lascia un attimo perplessa.

"Perché devi fare una minestra di riso? È un piatto per i malati! Stai male? Hai bisogno che venga a cucinare per te?"

Oh, ragazza benedetta.

"Sto bene, puoi semplicemente rispondere?"

"Va bene un riso normale! E ricorda il dado vegetale per il brodo! Ah, anche il burro se non ce l'hai già!"

Dopo un rapido ringraziamento e un paio di acquisti extra torno al dormitorio.

- Josephine, se chiedevi le cuoche della mensa ti davano gli ingredienti! - mi saluta così Tomas.

- Oh, non ci avevo pensato! - guardo la borsa che reggo nella mano destra.

- Beh, ormai hai fatto! Come sta il malato? -

- Quando sono uscita dormiva! -

- Il dottore mi ha detto che ha la febbre! -

- Già, beh.. vado a preparargli qualcosa da mangiare! - mi guardo attorno.

Spero che non mi veda nessuno.

Per ora ho avuto culo.

Anzi, non è strano che non abbia incrociato nessuno?

- Sono contento che Pierre abbia una ragazza dolce come te! -

Mi volto di scatto - Cosa?! Io non sono la sua ragazza! Anzi.. a malapena ci si può definire amici! -

- Ah, davvero? Scusami! Quando ti ha afferrata dicendo che non voleva che te ne andassi ho pensato che fossi.. beh, ma.. allora se posso chiedere perché ti disturbi tanto? -

- Perché mi è svenuto addosso quasi! -

- Solitamente una persona lo porterebbe semplicemente qui e poi chi si è visto si è visto! Tu invece sei pure andata a fare la spesa per fargli da mangiare! -

- Ecco.. -

Cacchio è vero.

Perché l'ho fatto?

Potevo fregarmene.

Però..

- Non mi piace fare così! Sta male e mi sentirei una menefreghista a lasciarlo a se! Anche se ha voi! Scaricare le cose sugli altri non è da me! -

- Insomma sei una brava ragazza! - mi sorride.

- Tomas, scusa se te lo chiedo.. ma come mai il dormitorio è deserto? -

- A quest'ora ci sono davvero pochi ragazzi in giro perché tutti stanno in centro a divertirsi! -

- Mm.. capisco, vado! Non vorrei beccare l'unico che invece tornerà in anticipo! -

- Se hai bisogno ogni appartamento è dotato di telefono, con la linea uno contatti la reception qui da me! -

- Grazie! -

Tornata all'appartamento controllo Pierre che ancora dorme pacifico e prima di piazzarmi in cucina gli cambio l'asciugamano sulla fronte.

Davanti al piano di cucina dispongo sul bancone gli ingredienti.

Mm.. non dovrebbe essere difficile preparare una minestra di riso, no?

Eh.. dovrebbe..

Ma da dove inizio?

Di norma cucino roba che posso portarmi nel cestino del pranzo e la minestra di riso non è il massimo da portarsi dietro.

Nemmeno un risotto normale se è per questo.

Il più che ho fatto è stato provare a cucinare il riso al vapore per fare il riso al curry.

Non credo che le procedure siano quelle però.

Prendendo il cellulare - Ciao Cecy, posso chiederti aiuto? -

- Josy, che succede? Stai davvero male? Arrivo! Il tempo di.. -

- No, ti ho detto che io sto bene! È Pierre! - cedo.

- Pierre?! - scatta confusa.

- Sì, ricordi che prima lo cercavo? -

- Sì! -

- Beh, l'ho trovato, ma quasi mi è svenuto addosso! Ha la febbre alta! -

- Accidenti! L'aveva detto Mitake che oggi non era in forma e l'ho notato pure io! - menziona l'allenatore del club.

- Comunque la minestra di riso è per lui! -

- Aspetta.. dov'è Pierre? -

- In camera che dorme! Perché? -

- Eh?!?!?! Vuoi dire che sei nel suo appartamento?! - urla talmente tanto da costringermi ad allontanare il cellulare dall'orecchio.

- Sì.. zitta e aiutami, puoi farlo? -

- Ma.. sei a casa di Pierre a fargli da mangiare mentre lui è malato! Come puoi dirmi che non provi nulla per lui? -

- Sai cosa provo in questo momento? Sono scocciata a causa del tuo tergiversare e impaziente di aiutare un malato! Se c'è qualcosa che sento per Pierre è istinto da crocerossina! Sarà perché mi è crollato addosso? Ora puoi aiutarmi? Altrimenti rischio di avvelenarlo! -

- Ok, ok, ma appena ti becco voglio i dettagli! Pure di ieri! -

- Cecy! Ho bisogno di aiuto! Non ho idea di cosa devo fare! -

- Allora.. hai tutto? -

- Riso, burro, dado, carote, zucchine, piselli e patate! Manca qualcosa? -

- Aspetta.. perché tutta quella roba? Bastavano i primi tre! -

- Non va bene? Ho pensato che con l'aggiunta di qualcosa avrebbe avuto più nutrimento! -

- Ehm.. si, ma essendo malato non avrà per nulla fame! Anzi dovresti sapere che una persona con la febbre fatica proprio a mangiare! Per questo è bene non sovraccaricare il cibo! È meglio se fai una semplice minestra di riso in bianco! -

- Ok! Non ci avevo pensato! -

- Come prima cosa metti il riso su un pentolino e ricoprilo d'acqua! Poi mettilo a fuoco basso! -

- Sì, ok! Aspetta, ti metto in vivavoce e inizio a cucinare! -

Dopo una decina di minuti chiudo la chiamata.

Manca solo che il riso finisca di cuocersi e poi lo porto al malato.

- Che diavolo.. Josephine?! - sussulto sentendo la voce cavernosa di Pierre alle mie spalle.

Voltandomi lo trovo appoggiato allo stipite della porta del corridoio.

Per un attimo rimango ferma perplessa nel vederlo con una tuta.

È riuscito a cambiarsi?

Però.. notando quanto faccia ancora fatica a reggersi lo raggiungo.

- Pierre! Perché diavolo ti sei alzato? -

- Che ci fai qui? È il dormitorio maschile! Le ragazze non sono ammesse! -

Credo stia meglio.

Non perfettamente, ma ora non fatica più a parlare.

- Ti puoi sedere? Sei ancora debole! In più misura la febbre mentre finisco di prepararti la cena! -

- La cena? E la stai preparando tu? E sarò ripetitivo, ma cosa ci fai qui?! -

Si starà tanto lamentando però si lascia aiutare a sedersi sul divano.

- Si e si alle prime domande! E.. sono qui perché mi ci hai voluta tu! -

- Come scusa? - mi fissa storto prima di fare una smorfia e premere le dita sulle tempie.

- Aspetta un attimo! - lo pianto in asso un attimo per mescolare il riso.

Devo fare attenzione che non si asciughi troppo.

- Dicevi? - torno da lui.

- Sono stato io a volerti qui? -

- Sì, quando ti ho portato qui Tomas stava per accompagnarti in camera, ma tu hai afferrato la mia maglia dicendo che dovevo restare! -

- Io.. io non ricordo niente! Non è che hai preso una botta in testa? -

- Affatto! Invece qual è l'ultima cosa che ricordi tu? -

- Mm.. stavamo parlando di Enric, poi sono caduto? Ricordo di aver discusso con te, ma non so di cosa! -

- Già, comunque tieni! Misura la temperatura, su! - gli passo il termometro.

Il moro stranamente obbediente esegue.

Dopo un altro controllo al riso torno da Pierre - Allora? -

- Mi puoi dire perché sei qui? - borbotta accasciandosi sul divano.

- Perché mi sei svenuto addosso! -

- Non ha senso ciò che dici! -

- Deve proprio esserci un motivo per cui sono qui? Voglio solo assicurarmi che tu stia bene! -

- Sto bene, puoi andare! -

- La cena non è pronta! In più voglio assicurarmi che tu prenda le medicine! -

- Posso fare da solo! Non ho bisogno del tuo aiuto! Anzi perché insisti? Non avrai favori da parte mia a comportarti così! -

- Mi basta ottenere la tua guarigione! -

- Sei strana! Più di tua cugina! È ufficiale! - borbotta lasciandosi cadere sul divano.

- Ti sei arreso? -

- Non ho le forze per ribattere come vorrei! E nemmeno la mente! -

- Bravo bambino! Ora mi fai vedere il termometro? -

Passandomelo lo sento farmi il verso.

- Cosa odono le mie orecchie? Il Principe Azzurro sempre impeccabile che fa il verso come un bambino dispettoso? -

Guardando il termometro leggo che ha quasi trentotto.

Mm.. altina, ma credo sia calata da prima.

- Sta zitta.. - borbotta.

- Oh, quindi devi star male perché tu smetta completamente di fingere? -

- Come hai fatto ad arrivare qui anche se le ragazze non sono ammesse? -

- Mi ha lasciata passare Tomas! - rispondo tornando al riso.

- Perché? -

- Perché tu volevi che rimanessi! -

- Non ci credo.. -

- Beh, puoi sempre chiedere conferma a lui! Ah, è pronto! - spengo il fuoco.

Impiattando vado a portargli il cibo.

- Non ho fame.. -

- Devi mangiare qualcosa altrimenti non puoi prendere le medicine! Il dottore ha detto che vanno assunte due volte al giorno e a stomaco pieno! -

- Io però non ho fame.. - ribatte affondando la faccia in un cuscino.

- Per favore Pierre.. cos'hai mangiato a pranzo? -

- Mm.. una mela! -

- E basta?! - scatto preoccupata.

- Non avevo fame.. -

- Questo è un motivo in più per mangiare! -

- Sei irritante.. ed insistente.. -

- Continuerò finché non metterai qualcosa nello stomaco! -

Sbuffando si solleva a fatica e quando tento di aiutarlo mi leva fulminandomi.

- Non fare il bambino! -

- Ce la faccio! -

- E va bene! Tieni.. - gli porgo il piatto e il cucchiaio.

Guarda il tutto diffidente.

- Dall'aspetto sembra cibo vero, ma non è che poi dopo averlo mangiato m'intossico? -

- Mi spiace deluderti! Se vuoi la prossima volta ci aggiungo un po' di cianuro, però oggi è semplice minestra di riso! -

- Io proprio non ti capisco! - inizia a soffiare per raffreddare il boccone.

- Nemmeno io te se è per questo! -

- Intendevo.. io nemmeno ti sto più di tanto simpatico, perché fare tutto questo? -

- Se una persona si sente male di fronte a me l'aiuto! -

Annuendo incerto si decide a mettere in bocca il boccone.

- Mm.. non è male! È un piatto semplice che non mi fa impazzire, ma è buono! -

- Pierre, evita i complimenti! Non me ne potrebbe fregar di meno! M'interessava solo che fosse cibo commestibile e facilmente digeribile! -

- Ma non sono complimenti di cortesia! Non ho la forza per quelli! -

- Oh, allora grazie! -

- Senti, ma tu? - mi guarda confuso.

- Io cosa? -

- Tu non mangi? Hai intenzione di stare in ginocchio ai piedi del mio divano finché non finisco il piatto? No perché.. non sono certo di poterlo finire! -

- Ah! Beh.. -

- Va a prendere un piatto anche per te! Mi metti soggezione li a fissarmi come un segugio! -

- Ok! Prima però.. vado a prenderti le medicine! Così le prendi subito dopo aver finito! -

- Dove sono? -

- In camera tua! A proposito vuoi che ti porti anche l'asciugamano bagnato per raffreddare la temperatura? -

- No, sto bene così.. però, il cellulare! È meglio se avverto scuola e magari pure Grace! Altrimenti domani s'incazza! -

- Perché dovrebbe arrabbiarsi? -

- Se non l'avvertissi e si trovasse a scoprirlo a scuola darebbe di matto perché la gente potrebbe iniziare a sparlare! Cose tipo "È sua sorella eppure non sapeva che Pierre stava male!" -

- Ma.. che assurdità! È così narcisista? Tu stai male e pensa alla sua reputazione? -

- Beh, d'altronde ha solo quella e il bel faccino! -

Wow.. che robe.

Sono dei fratelli così strani.

- Uhm.. vado a prendere le cose! Aspetta qui! -

Appena mi avvio per il corridoio però lo sento urlare - Torna subito qui! -

- Come scusa? -

- Non puoi entrare nella camera di un ragazzo! Non ci avevo pensato! Torna qua immediatamente! -

Sbuffando avanzo - Sei ridicolo! Ci sono entrata anche prima mentre dormivi! -

E sentendo ancora le sue lamentele lo ignoro.

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