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Capitolo VIII

- Che cavolate! -

Senza degnarmi di un altro sguardo torna a dipingere.

Bah..

Proprio non riesco a capirla.

La cosa però sembra reciproca.

Nemmeno lei capisce me.

Il problema però è un altro..

Mi sono trovato per la prima volta a non capire me stesso.

Quando siamo arrivati qui era così allegra che quasi sembrava un'altra persona.

E quella stupida scenetta con quell'Enric.

Quanto avrà quel biondo cenerino?

Trenta? Trentacinque?

Sta di fatto che Josephine lo fissava con occhi luccicanti e la cosa m'ha infastidito.

È proprio questo che non capisco.

Perché mi sono sentito così?

Forse perché non mi piace essere ignorato?

Si.. dev'essere così.

Così si spiega anche il fastidio di ora.

Mi irrita che abbia negato così rapidamente la possibilità che io possa piacerle.

Caratterialmente non sarò il suo tipo però andiamo!

Non sono abituato a ricevere dei rifiuti così sonori.

Però se vogliamo guardare quando sono stato lasciato da Cecily non mi sono sentito così contrariato.

Anzi..

Cielo, che mi sta succedendo?

- Finito! - esulta Josephine sorridendo e sventolando in aria il pennello.

Mi ridesto dai miei pensieri in tempo per vederla fissarmi allegra.

L'occhio mi cade poi su ciò che stavo disegnando coi carboncini.

Ma che cazz..?!

Davanti a me ci sta un ritratto di Josephine mentre dipinge concentrata, ma sorridente e con macchie di colore sul grembiule e la faccia.

Come cavolo ho fatto a disegnarla senza rendermene conto?!

E poi.. perché?!

Quando poi s'avvicina di nuovo m'irrigidisco.

- Allora? Che hai disegnato dopo il velociraptor cangurizzato? - inclina il capo curiosa.

Precipitosamente chiudo il blocco in modo da bloccarle la visuale.

- Non assomigliava ad un canguro! - borbotto.

- Giusto un po'! Ma perché non vuoi mostrarmi il disegno? Hai pure cambiato tecnica! -

- Che c'entra il mio passaggio al carboncino? -

- Non posso vedere il disegno? - insiste.

Che cavolo!

- No! Tu invece? -

- Io? Io non ho problemi a mostrare ciò che ho realizzato! -

- Bene! Ma stavolta tu non vedrai ciò che ho fatto io! -

- Come sei permaloso! -

- Ma senti da che pulpito! -

È però troppo di buon umore e torna al suo disegno iniziando a fissarlo come se le stesse parlando.

Placido avanzo fino ad essere alle sue spalle.

Chissà che ha diseg.. oh..

La tela rappresenta uno splendido volatile dalle mille sfumature, mi ricorda una fenice, ma come se fosse la sua versione d'acqua.

E poi il cielo..

È un qualcosa d'indescrivibile.

I giochi di luce che ha creato l'acquerello sono qualcosa di così leggero, accattivante e coinvolgente.

È come se fossi dentro ad un cielo.

- Pierre? Potresti dire qualcosa? - irrompe intimidita la ragazza.

Riesco solo a voltarmi verso di lei e a fissarla.

Questo quadro è lei.

Libera.

Inafferrabile.

Sfuggente.

Leggiadra.

Mutevole.

- Pierre? - chiede ancora.

- È.. - mi esce la voce in un soffio.

La piccola dai capelli caramello sbuffa incrociando le braccia.

- Accidenti.. se non ti piace dillo e basta! Non mi offendo! -

Il tono irritato mi fa riprendere abbastanza - No, io.. -

- Senti, non voglio complimenti! A me piace! È ciò che volevo fare e l'acqua ha creato degli effetti spettacolari che se non venivano per caso non sarei riuscita a fare volontariamente! -

- Josephine, lasciami.. -

- No! Forse ti fa schifo perché il soggetto è di fantasia e non reale? Beh.. questo è il mio modo di dipingere ed è ciò che sento! Questo fa si che non cambierò! -

- Accidenti! Mi vuoi ascoltare?! -

Ignorando la mia lamentela prende il quadro e facendo attenzione a non rovinarlo inizia ad andare al piano inferiore.

- Josephine!! - le urlo seguendola.

Fingendo di non sentirmi raggiunge Enric che sta facendo qualche schizzo con un blocco poggiato sulle gambe.

- Oh! Avete finito? - ci sorride notandoci.

- Che disegnavi? - ricambia il sorriso Josephine.

- Bonnie ha un nuovo matrimonio da organizzare e come al solito mi schiavizza per realizzare i bozzetti! -

- Eddai, schiavizza! Tanto lo so che ti diverte aiutarla! Anche perché.. vuoi forse rendere triste una sposa? Sai che succederebbe se fosse Bonnie a disegnare! -

- Ringrazio che non sia qui a sentirti! Rischieresti la decapitazione per aver criticato le sue doti artistiche! -

- Sì può definire una seguace di Picasso! - cerca di ritrattare.

- Sarà per questo che le piace tanto? - ridacchia il tizio.

Perché mi irrita così tanto?

Non mi ha fatto nulla.

E poi.. mi sento escluso dalla conversazione.

- Non è carino criticare i disegni di chi non è presente! - mi intrometto fin troppo acido.

Enric mi sorride.

Ma che cavolo!

Non volevo essere amichevole.

- Bonnie sa di non essere portata per il disegno, però se vuole disegnare disegna e trovo ugualmente meravigliose le sue creazioni! Io non la stavo criticando in senso negativo! Trovo così particolari e suggestivi i suoi disegni e glielo dico sempre! -

- Però si arrabbia! Come quella volta che hai scambiato il coniglietto per una palla di polvere! - ride Josephine.

- La volevo prendere in giro! È splendido come scatti a molla ogni volta! -

- Siete una così bella coppia! Piantala di tergiversare e falle la proposta! È ora che anche la bella wedding planner si sposi! - gli punta un dito contro.

- Ah, Josy.. fosse per me! Ma è sempre impegnata! Una volta ho provato a buttarle l'idea per tastare il terreno e mi ha risposto che ci sono troppi matrimoni da organizzare per pensare a sposarsi lei! -

- Solo perché era un'idea! Sono certa che se fosse una proposta reale non farebbe così! -

- Mm.. chissà! - ribatte dubbioso.

- Oh! Accidenti! È già tardi.. è meglio se ci avviamo o arriveremo tardi per la partita! - inizia a guardarsi freneticamente intorno.

Enric si alza afferrando il quadro - Lo lasci qui come al solito? -

- Sì, magari la prossima volta vedo se aggiungere qualcosa! -

Voltandolo lo guarda e gli si illuminano gli occhi - Che luce.. - sussurra quasi temendo di spaventare il soggetto del disegno.

- E il tuo invece? - guarda me sempre sorridendo.

Oh, cazzo!

Ho lasciato di sopra il ritratto.

Subito il mio corpo scatta verso la direzione dove si trova, ma una manina afferra il mio braccio tirandolo.

- Non c'è tempo! Se non vuoi lasciarlo qui passiamo dopo a prenderlo! Ma ora siamo in ritardo! -

- Certo! Io sono sempre qui, puoi venirlo a prendere anche più avanti! -

Non posso lasciarlo qui.

Non posso però nemmeno portarlo con me, anche piegandolo rischio che lei lo veda.

E se provassi a buttarlo farebbe la scenata del precedente disegno.

Josephine levandosi il grembiule lo poggia nell'armadio prima d'iniziare a raccogliere le sue cose.

Che cazzo faccio?

Forse..

Aiutando la castana a mettere in spalla la borsa la spingo verso la porta.

- Che fai? Lo so che siamo di fretta! Sei tu quello che se la sta prendendo.. -

- No! Vai fuori un attimo che devo chiedere una cosa ad Enric! -

- Cosa?! - scatta facendomi una smorfia.

- Questione di un secondo! -

- Che devi chiedere che non posso sentire?! -

Sapendo che non demorderà facilmente decido di optare per qualcosa che probabilmente mi farà passare per sfigato patetico, ma non importa.

Meglio questo di ciò che accadrebbe se vedesse il disegno.

- Voglio un parere da parte di Enric sulla mia tecnica libera! -

La ragazza si blocca un attimo guardandomi sorpresa poi le scappa un sorriso divertito.

- Sono colpita! Pensavo fossi tremendamente orgoglioso! Sono piacevolmente sorpresa di essermi sbagliata! - e senza aggiungere altro esce tranquilla.

- Cosa volevi chiedermi? - chiede subito Enric appena la ragazza sparisce.

E anche se intenzionato a chiedergli di gettare il ritratto - Come si fa a disegnare liberamente? -

- Oh, beh.. che domanda! È piuttosto soggettiva la cosa, ma come punto comune direi che la prima cosa da fare è aprire il cuore! -

Rimango a fissarlo in silenzio.

- Mm.. dalla tua espressione è proprio ciò che ti è difficile! Penso che la pittura sia una valvola di sfogo ed è fantastico tramutare le emozioni in arte! È come urlare al mondo ciò che provi! -

- Capisco.. -

In verità no.

Non capisco per niente.

- Per quel che mi riguarda a volte mi trovo col dipinto già pronto di fronte a me perché mi immergo così tanto quasi da non rendermene conto! Però di solito capita quando uso come soggetto qualcosa o qualcuno che mi sta particolarmente a cuore! -

E li mi blocco.

No.. non è lo stesso che mi è capitato.

È un caso che le dinamiche siano simili.

Assurdo.

- Senta.. posso chiederle un favore? - mi riscuoto.

Meglio muovermi o Josephine tornerà a protestare.

- Dimmi pure! -

- Può gettare il disegno che ho dimenticato di sopra? -

- Oh, ma.. -

- Non lo guardi nemmeno! Era uno schizzo e non ne sono per nulla soddisfatto! -

- Anche gli schizzi hanno un'anima! Un pezzo della tua! -

- La prego! Davvero.. -

Anche se incerto annuisce e sperando bene raggiungo la caramella.

- Era ora! Sai che siamo in mega ritardo, vero?! - aggrotta la fronte.

- Se facciamo dei bei passi lunghi arriviamo per la fine degli allenamenti! -

- Ok! Dai.. -

Al posto di camminare a passo svelto inizia a correre.

- Josephine! Che fai? -

- Su, muoviti! È una così bella giornata! È un peccato stare fermi! -

Accidenti..

È davvero pazzesco!

Non riesco a starle dietro.

E non mi riferisco alla corsa.

Arrivati al palazzetto ci sediamo nel punto con la visione migliore.

- Avevi ragione! Siamo arrivati in tempo! - sorride riprendendo fiato.

- Tu non sei normale! - scuoto la testa sconcertato.

Credo forse che sia più svalvolata della cugina.

- Te ne accorgi solo ora? Ma se è per questo nessuno è normale! La normalità è soggettiva! -

- Mm.. dai! Concentriamoci sulla partita! - cambio discorso.

Voglio cambiare discorso perché mi sono accorta di una cosa.

È strano.

Molto.

Però mi sono reso conto di provare uno strano interesse verso questa strana ragazza.

Curiosità.

Non riesco a capirla nemmeno di striscio.

E questo è così anomalo per me.

Di solito capisco almeno in parte ogni persona.

Voglio capire cosa passa per la testa di questa ragazza.

È davvero.. davvero strano.

Non ho mai provato tanta curiosità per una ragazza.

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