Capitolo IX
Riprendendo fiato inizio a osservare i giocatori.
Spero che Pierre si diverta.
Fino ad ora ci sono state le mie scelte che non credo abbia apprezzato a pieno.
"Pensi a tante cose sbagliate!" mi torna in mente ciò che m'ha detto nemmeno due ore fa.
Mm.. forse invece si è divertito.
È vero che non posso sempre pensare da me.
La partita inizia senza che me ne renda conto e cerco di concentrarmi.
Il che però mi è difficile, non capisco quasi nulla di basket.
Buttando l'occhio in direzione di Pierre vedo il suo sguardo illuminarsi.
Gli si legge in faccia che gli piace il basket.
Perché allora non si è iscritto al club invece di scegliere calcio?
Ora che ci penso il calcio nemmeno sembra interessargli.
- Non riesco a concentrarmi! - mugugna all'improvviso.
- Eh? Perché? - sussulto sorpresa.
- Perché una caramella mi sta fissando! -
- Cosa?! Io non ti sto fissando! - distolgo subito lo sguardo.
Cavolo!
Mi ha beccata!
Che vergogna..
- Davvero? Eppure sentivo uno sguardo intenso trapassarmi! So di essere bello però mi distrai! Se fai la brava prometto che dopo potrai stare a guardarmi quanto vuoi! -
- Ma.. che egocentrico!! - mi volto stizzita.
- Mm.. - non mi degna di uno sguardo che già si è perso di nuono nella partita.
Salto poi sulla sedia sentendo la vibrazione del cellulare che mi avvisa dell'arrivo di un messaggio.
E chi se non Cecily?
"Ciao mia bella schizzata! Ti sei già mangiata il povero Principe?"
Povero Principe?
Ma non farmi ridere!
Sorridendo rispondo velocemente.
"Ti annoi col tuo ragazzo che mi scrivi? Comunque il tuo amico è ancora tutto intero.. per ora!"
"Annoiarmi? Adam è quasi più curioso di me! Spera solo che tu l'abbia fatto fuori, ma dettagli! Dai.. dammi qualche notizia? Quanto hai litigato? :/"
Che cavolo!
Dobbiamo per forza aver passato tutto il tempo a litigare?
Anzi.. non calcola la possibilità che lui possa discutere con me, ma che io sola stia a far scenate random.
Mm.. beh..
Forse un pochino.
Però molto meno di quel che mi aspettavo.
"Ora siamo pacificamente a guardare la partita! Mi spiace comunicarti che non abbiamo discusso molto! Siamo state due persone civili!"
La risposta arriva troppo fulminea.
"Waaaaa!!! Quindi sta andando bene come speravo!! Che succede? Qualche cosa da tum-tum? Abbraccio? Magari un bacio? Oh.. sono così curiosa!! *0*"
Riesco quasi a sentire i suoi urletti esaltati come se mi stesse dicendo a voce tutto ciò.
Che cavolo.. è fuori come un balcone!
"Ma tu sei pazza! Che fantasie folli ti fai? È tanto se siamo entrambi integri senza esserci sbranati, chiedi troppo! Ciò che speri non succederà mai!"
Altra risposta ultra rapida.
"Interessante.. è la prima volta che non mi dici che Pierre non è per niente il tuo tipo! Qualcosa sta cambiando!! >.<"
Gelandomi a fissare il telefono ci metto troppo a rispondere.
"Smetti di drogarti e torna al tuo appuntamento! Ciao!"
Detto ciò sento la vibrazione che avverte della sua risposta, ma rifiuto di leggerla.
Che vada a quel paese.
Ciò che dice non ha senso.
- Siamo alla fine del primo quarto e non hai guardato nemmeno di striscio la partita! Se non volevi venire bastava dirlo! - sento la voce apatica di Pierre.
- No, scusa! Certo, non sono un'esperta.. anzi non ci capisco nulla però non mi dispiace! Stavo rispondendo a Cecily comunque! Era partita per la sua tangente! -
- Guarda che se hai delle domande puoi chiedere! Riesco a guardare la partita e risponderti! -
Quella frase mi sorprende.
È sincero.
E per nulla scocciato.
Forse è il tipo di persona che non detesta spiegare se si tratta di qualcosa che gli piace.
- Ok, una ci sarebbe! -
- Dimmi! - sorride e gli luccicano gli occhi.
Peccato che non stia per chiedergli ciò che spera.
- Cosa vuoi da bere? -
Subito si sconcerta - Come? -
- Visto che stanno facendo una pausa pensavo di andare a prendere da bere alle macchinette qui fuori! -
- Guarda che adesso ricominciano! -
- Sì, ma.. ho abbastanza sete! Non dovevamo correre! -
- Sei stata tu a voler correre! -
- Lo so! Dai.. che vuoi da bere? -
Sbuffando inizia ad armeggiare nelle tasche trovando poi il portafogli.
- Che fai? - lo fisso storto.
- Tieni, un succo! Basta che non sia alla pera! Poi prendi per te ciò che vuoi! -
Accettando i soldi - Pensi davvero che userò questi anche per me? Ho i miei! -
- Come scusa? -
- Posso comprare da me! Anzi.. volevo offrire pure la tua! -
- Non se ne parla! Se devi.. -
Ignorandolo mi avvio fuori.
Figuriamoci se ascolto certi discorsi.
Non mi convincerà e ormai dovrebbe saperlo.
Uscendo al sole prendo una boccata d'aria.
Ad ogni passo sento bruciare sempre di più i piedi.
Che cavolo!
Perché cazzo ho corso prima?!
O meglio.. la corsa di prima è stata il colpo di grazia.
Le ballerine mi hanno fatto venire le vesciche..
Accidenti!
Scopro con amarezza che mi sono dimenticata i cerotti.
Proprio oggi dovevo?
Iniziando a zoppicare mi dirigo alla macchinetta.
La tentazione di prendergli un succo alla pera è piuttosto forte.
Solo per vederlo protestare.
Però dato che il mio intento è farlo divertire opto per quello all'arancia.
Il meno dolce.
Per me invece un the alla pesca è perfetto.
Avviandomi nuovamente al palazzetto sento che mi è davvero difficile camminare.
Le vesciche devono essere scoppiate.
Sedendomi su una panchina rifletto sul da farsi.
Forse se mettessi dei fazzoletti..
- Che ci fa una bella ragazza qui tutta sola? -
Alzando lo sguardo scocciata mi trovo di fronte un biondo dai capelli ricci.
- Non sono sola! -
- Sbaglio o ti fanno male i piedi? Perché non vieni con me? Ti porto a prendere dei cerotti! -
Ma che vuole?
Perché devo venir infastidita?
Possibile che i ragazzi debbano sempre essere così insistenti quando ci provano?
Non capiscono il no?!
- No, grazie! Faccio da me! -
- Andiamo! Poi possiamo andare a divert.. - non riesce a finire la frase.
- Josephine! Che ci fai ancora qui? - irrompe la voce irritata di Pierre.
Il biondo, gracile, vedendo Pierre avvicinarsi non molto amichevolmente si dilegua subito.
Che codardo.
- Pierre sei arrivato giusto in.. la partita! Perché sei qui? Adesso arrivavo! -
- Chi era quel tizio? Uno che tentava di rimorchiarti? -
- Già, ma l'hai spaventato! -
- Se aspettavo ancora un po' lo avresti spaventato tu di più! - ridacchia.
- Che gentile! - sbuffo alzandomi.
Purtroppo il bordo della calzatura struscia sulla ferita facendomi fare una smorfia.
Spero che non l'abbia notat..
- Tieni! Testarda che non sei altro! - mi porge due cerotti sbuffando.
- Oh.. -
- Prendili! O vuoi aprire ancor di più quelle vesciche? -
Prendo i cerotti curiosa.
- Te n'eri accorto? -
- Sei uscita zoppicando! -
- Ti stai perdendo la partita! -
- Se ti muovi a mettere questi cavolo di cerotti torniamo dentro! - sbuffa.
Eseguo senza lamentarmi.
Dopotutto mi facevano davvero male i piedi.
- Ma com'è che hai dei cerotti con te? - chiedo mentre torniamo dentro alla struttura.
- Non si sa mai! -
- È un pensiero tipico delle donne! È strano che ci pensi un ragazzo! - cerco di non ridere.
Nota però il mio tono divertito - Il mio succo? -
Permaloso!
- A te! E il resto! - gli porgo tutto.
Notando che sto aprendo il mio the - Scommetto che da testarda quale sei non hai usato i miei soldi! -
- Perspicace! -
Borbottando chissà cosa torniamo a sederci.
- Siamo già al terzo quarto.. - mugugna.
Il che mi fa sentire in colpa.
- Mi spiace.. è colpa mia.. -
- È solo un'amichevole! Che problemi ti fai per niente?! -
- Però ci tenevi! -
- Bah, non particolarmente! -
- Ma dico.. c'è qualcosa che riesce a catturare la tua attenzione davvero? -
Si volta verso di me riflettendo.
- Le contrattazioni! -
Sbuffando mi concentro sulla partita.
- Non ti piace la mia risposta? - chiede curioso.
- No, io ti chiedevo se c'era qualcosa che ti piace! Pensare solo al lavoro è noioso! Non ti stanca tutto questo? -
- No, è così da sempre! -
- Non ti farebbe male divertirti ogni tanto! -
- Non lo stiamo facendo? -
Di scatto mi volto - Ti stai divertendo? -
- Beh, non mi sono ancora annoiato oggi! -
Wow..
- Potresti evitare di fare quella faccia sorpresa? Ho anche io dei sentimenti! -
- Davvero?! - sgrano ancor di più gli occhi.
- Molto spiritosa! -
Il resto della partita procede bene.
Gli porgo anche qualche domanda a cui risponde con un entusiasmo sorprendente.
A farmi sorridere il fatto che nemmeno si rendesse conto di essere così coinvolto.
A quanto pare il basket è quel qualcosa.
Però chissà perché vuole, di norma, a tutti i costi non darlo a vedere.
- Che fame! La partita mi ha messo appetito! - si stiracchia quando usciamo dal palazzetto.
Questo atteggiamento sciolto mi fa sorridere.
Perché è convinto di non piacere se si comporta in maniera naturale?
- Ma se nemmeno hai giocato! -
- Che vuol dire? Vederli scattare mi ha messo fame! -
- Ok, ok! Andiamo a pranzo! Il nostro hamburger ci aspetta! -
- In che fast food andiamo? -
- Scherzi? Non andiamo in un fast food! - ridacchio.
- Come? -
- No! C'è un locale che fa gli hamburger al momento! Non con quelle poltiglie di carne piene di conservanti dei fast food! -
- Mm.. interessante! -
- Davvero saresti stato disposto a pranzare con una di quelle robe? - arriccio il naso schifata.
- Non ho mai mangiato un hamburger, quindi non saprei! -
I miei piedi si piantano a terra e sgrano gli occhi.
- Cosa?!?! -
- È così sconvolgente? -
- Beh.. direi! Quale adolescente non ha mai mangiato un hamburger?! -
- Un adolescente abituato a cucine più raffinate! -
- La semplicità di un hamburger con patatine lo rende molto più invitante di robe come le lumache! -
- Le escargot non piacciono nemmeno a me! - gli scappa una smorfia di disgusto.
Oh!
Chi l'avrebbe mai detto.
- Ah, si? E come fai se te le trovi di fronte ad una cena? -
- Le mangio! Cercando di non dar a vedere quanto mi facciano tornar su il resto della cena! -
- Siamo arrivati! - mi esalto vedendo l'insegna del locale.
- Mm.. sembra un posto carino! -
- E cucinano divinamente! -
Senza rendermene conto lo afferro per la maglia tirandolo dentro.
Trovato posto nella terrazza esterna inizio ad esaminare il menù e Pierre fa lo stesso.
Quando qualche minuto dopo arriva la cameriera, a prendere le ordinazioni, noto quanto palesemente si sia incantata a fissare il moro.
La cosa mi irrita perché sono stata snobbata.
Spero almeno che mi arrivi l'ordine giusto.
Mi metto a guardare il panorama.
- La cameriera non ti levava gli occhi di dosso! - mi esce fin troppo acida la frase.
- Ho notato, ma non è il mio tipo! -
Quel commento mi irrita più della ragazza in se.
- Perché è una cameriera? - lo fulmino con disprezzo.
- Anche, ma soprattutto di carattere! - sostiene impassibile il mio sguardo.
- Carattere? Ma se ha solo preso le ordinazioni! Che ne sai di che tipo è? -
- Da come mi guardava! È la classica ragazza che con un paio di sorrisi e parole dolci farebbe di tutto per te! Insomma, una senza spina dorsale! -
Che cattiveria!
- Non puoi esserne certo! E non dovresti essere così antipatico.. - borbotto dispiaciuta per la ragazza.
Non mi è andato a genio di essere stata ignorata, ma non si merita queste parole.
- Perché? Non era una delle condizioni per quest'uscita? -
- Essere antipatico? Non credo proprio! -
- No, essere sincero e me stesso! Se non ti va bene posso entrare nella modalità che preferisci quando vuoi! -
Mi zittisco di botto.
È così facile per lui?
Non gli importa proprio di fingere?
È deprimente.
Essere sempre qualcun altro.
Qualcuno di diverso in base a chi hai di fronte.
Tutti più o meno in base a chi hanno davanti cambiano di poco, ma sempre cercando di non perdere il loro vero io.
Invece Pierre lo chiude a chiave.
No, non è corretto.
Lo mette a fare da spettatore.
Come un coach che sta a bordo campo e guardando come giocano i suoi giocatori elabora come farli migliorare la volta dopo.
Però è come se qui il coach fosse un fantasma.
Nessuno sa che esiste.
O quasi.
Io so com'è il vero Pierre.
Certo, non è il top della cordialità però rispetto a tutto il falso che ho conosciuto preferisco quello che ho davanti.
Benché ci litighi spesso.
- Josephine? - richiama la mia attenzione.
Lo guardo vuota.
Quella frase non mi è proprio piaciuta.
- Tutto ok? - insiste confuso.
Con l'arrivo degli ordini prendo la palla al balzo e sorridendo gelida - A meraviglia! -
Durante il resto del pranzo non spiccico parola.
Per quanto lui abbia tentato di iniziare un dialogo.
Nemmeno io so perché me la sto prendendo tanto, però è così.
Ha capito che sono arrabbiata per qualcosa, ma per quanto provi ad estorcermi informazioni io rimango gelida.
L'ho fatto arrabbiare a mia volta quando, contro le sue lamentele, ho pagato la mia parte di pranzo - Non voglio niente da te! - gli avevo risposto glaciale.
Ad aiutarmi nella mia insistenza ad essere offesa c'è stato il film.
Pensava di farmi contenta con un film romantico, ma senza chiedere nulla ho preso due biglietti per uno d'azione.
Ed eccoci poi qui.
Al reparto di archeologia.
Dopo aver discusso col proprietario abbiamo avuto accesso agli attrezzi per poter cercare dei fossili.
Questa è una zona con molte conchiglie fossili per questo si può scavare anche se non si è archeologi.
Spesso i bambini vengono qui per una gita istruttiva.
Piccone, martelletto e spazzola alla mano mi piazzo in un punto a caso accanto al fiumiciattolo.
Pierre mi siede accanto sbuffando.
- Adesso basta, caramella! Dimmi, che hai? -
- Non ho idea di cosa tu stia parlando! - ribatto atona.
- È da pranzo che sei così! Non dirmi che non è nulla! -
- Così come? -
- Mi parli appena! -
- Non ho nulla da dire! Non mi piace parlare a vanvera! -
- Andiamo! Ho capito che ce l'hai con me! -
- Perché? -
- Questo dovrei chiederlo io! - sbuffa infastidito.
- Cioè.. fammi capire! Dici che sono strana e arrabbiata con te però non sai il perché? -
- Esatto! -
- Mettiamo il caso che tu abbia ragione! Perché dovrei dirti perché sono arrabbiata? -
- Altrimenti non riesco a risolvere! -
- Che ti frega di risolvere? Tanto puoi sempre fingere che sia tutto ok! Ti riesce così bene fingere! - colpisco una roccia con un attacco di rabbia.
- Non capisco dove vuoi arrivare! -
- Non avevo dubbi! -
- Josephine! Se non mi spieghi come faccio a capire?! -
- Sei impossibile! - borbotto.
È così intelligente eppure non ci arriva.
Quanto è scemo!
- Accidenti! Non ho il dono della telepatia! E mi sono rotto di questo tuo atteggiamento! Non sei tu! - sbuffa.
Non sono..
Non sono io?!
Quella frase mi fa sbottare.
- Senti chi parla! Tu mi dici che non sono io?! Sei tu il primo che non si fa problemi a nascondere tutto ciò che sei! E ti lamenti quando sono io a trattenermi?! Quanto puoi essere ipocrita?! -
Accanendomi ancora sul sasso da me scelto riesco a spaccarlo a metà e sia io che Pierre ci blocchiamo.
Dentro, la pietra, era incava con un sacco di cristalli viola trasparente.
Favolosi.
- È un'ametista! - esclama in un soffio Pierre.
Vedendo il suo sguardo radioso, curioso e estasiato mi vola via la rabbia.
Ora non sta fingendo.
Anzi..
Chissà da quanto non passava una giornata intera senza fingere.
Il moro afferra i due pezzi di pietra e inizia ad esaminarli attentamente.
- Pierre.. - sussurro a fil di voce.
Con un sorriso da ragazzino, stampato in faccia, si volta verso di me.
- Non è bellissima? -
Il suo entusiasmo è contagioso e sorrido a mia volta.
- Già! Posso dirti perché ero arrabbiata? -
Si fa più serio e attento.
- Sì, certo! Aspetta.. ero? Non lo sei più ora? -
- No, sai.. mi ha infastidito il fatto che tu potessi fingere così facilmente! Non sei male quando sei così.. come ora! Quindi mi ha scocciata! È deprimente che non ti faccia nessun effetto non mostrare il tuo vero io! -
Il moro si zittisce rimanendo a fissarmi.
- Pierre potresti dire qualcosa? - inizio ad agitarmi.
Riscuotendosi gli sorge un sorriso in volto prima di scoppiare a ridere.
- Cielo! E io che pensavo di aver fatto chissà cosa! Invece era una delle tue stranezze! -
- Stra-stranezze?! Sei tu quello! -
- Ah, che caramella complicata! - mi spiazza scompigliandomi i capelli.
Cosa?!
- Pierre! Che fai?! I miei capelli!! - mi lamento.
- Sei fuori dal comune! Dai cerchiamo qualcos'altro! Quest'ametista è magnifica, ma voglio un fossile! -
Allontanandosi per andare a caccia lo fisso sconcertata.
Si è sbloccato.
Questo è il vero Pierre?
Sembra un bambino giocoso.
Chissà però.. magari è solo per oggi.
Anzi, ne sono quasi certa.
Non sarà così domani.
Tornerà il solito falso di sempre.
Eppure lui così.. è così bello.
Aspetta!
Che ho detto?!
Bello?!
Mi è impossibile elaborare la cosa quando il moro correndo torna da me e sedendosi mi sistema tra i capelli un fiore.
- Ho trovato un cespuglio di rose selvatiche! Ti sta bene! Sembri più femminile! -
Dopo un attimo di shock ripeto a mente la sua frase e scatto.
- Ehi! Io sono femminile! -
- Mm.. solo nell'abbigliamento! - ridacchia.
Alzandomi di scatto afferro le due parti di ametista - Ripetilo e te le faccio ingoiare! - lo minaccio.
In verità però mi sto divertendo.
È la prima volta che mi sento davvero di avere il vero Pierre di fronte.
E non il solito macchinatore.
Forse nemmeno il ragazzo freddo e calcolatore è quello vero.
Questo tipo è un mistero.
E strano, ma vero è un mistero che m'intriga.
Ma col cavolo che lo ammetterò ad alta voce.
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