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29.

"Matt..." Bisbiglio. Il ragazzo continua a russare.

"Matt!"

"Ma perché la gente deve costantemente rompermi i cogl- Danny! Cosa è successo?"

"Ho bisogno di andare da Mark."

"Non puoi tenertela?"

"Non è una pipì Matt."

"Senti Danny, tu non mi stai molto simpatica ma voglio darti questo consiglio, domani sera saremo a Whitney. So cosa vuoi sapere ma è meglio se Clark non assista a tutto questo."

"Perché?"

"Credo che tu lo saprai domani sera." Ridacchia, spegne l'abat-jour e ritorna a dormire. Provo a riaddormentarmi ma non ce la faccio. Decido di uscire dalla mia camera. Per i corridoi una sagoma familiare cammina.

"Spencer?" Il ragazzo si gira.

"Danny! Dovresti essere a letto, cosa è successo?"

"Perso il sonno, nulla di che." Mi sorride.

"Io comunque volevo chiederti scusa, per, per averti forzata insomma." Dice quasi imbarazzato.

"Spencer? Ti senti bene? E comunque non avevi alcuna colpa. Avrei dovuto avere buon senso e rifiutare. Non mi hai ancora spiegato perché sei qui."

"Un'alternativa agli psicofarmaci di Ryan." Fa spallucce.

"Uno... Uno..."

"Uno spinello, Danny."

"Cosa?"

"Senti io... devo andare..." Lo blocco.

"Danny, io ho già un peso da portare, non ne posso portare anche un altro." Mi dice, si scrolla e si incammina a passo veloce.

Il mio cellulare squilla. È Jess.

"Ho capito cosa cazzo è successo a Trisha. Prendi un taxi e vieni qui immediatamente." Mi dice per poi riattaccare subito.

Torno in camera, la mia. Ryan fissa il muro sotto evidente effetto di stupefacenti. Non mi interessa di lui, non più. Mi vesto, infilo le scarpe e digito il numero di un taxi. Lo aspetto impaziente di fronte all'hotel e quando arriva mi ci precipito dentro. Penso a tutto ciò che potrebbe succedere. Spero solo che Spencer non c'entri nulla.

Pago la corsa ed entro correndo nell'hotel. Raggiungo la 612 e apro la porta che non è chiusa a chiave. Trisha è inginocchiata e disperata. Jess è a braccia conserte, delusa e Clark grida. Cristo se è infuriato. Anche Matt è lì e mi guarda vergognandosi.

"Cosa sta succedendo qui?"

"TU FATTI I CAZZI TUOI, HAI CAPITO?" Mi grida Clark. È la prima volta che si rivolge a me con questi toni e devo ammettere di non sapere cosa fare. Un vaso viene scaraventato a terra. Mark e Gabriel cercano di fermare il mio fidanzato. Raggiungo Jess.

"Cosa è successo?"

"Trisha è andata a letto con un ragazzo."

"E quindi?"

"Lui l'ha fotografata mentre era nuda e la ricatta di pubblicarla."

"Con cosa la ricatta?"

"Diciamo... prestazioni sessuali."

"Cosa? Jess..." Annuisce con le lacrime che minacciano di uscire anche dai suoi occhi.

"Clark, amico, calmati!" Dice Ed.

"SPERO TU STIA SCHERZANDO! MIA SORELLA FA LA PUTTANA PER UNO STRONZO ED IO DOVREI CALMARMI?"

"Così non la aiuti cazzo! Non vedi che è spaventata di suo? Credi sia sua la colpa? Dovresti aiutarla e non gridarle contro!"

"Ma io... cosa possiamo fare Ed?" Si arrende Clark.

"Non ne ho idea Clark, innanzitutto capire chi è il ragazzo. Cercheremo di risolvere qualcosa." Clark sospira. Poi inizia a piangere. Clark sta piangendo. Il cuore sembra uscirmi dal petto per raggiungerlo e lo faccio. Lo abbraccio e lui si abbandona a me. Mi stringe. Una stretta sicura, non è illusoria come quella di Ryan. È un abbraccio vero. Uno di quelli che ti dà chi veramente ti ama.

"Resti qui?"

"Resto con Trisha, Clark. Non metto in dubbio su come ti senta tu adesso, ma pensa a come si sente lei." Glia accarezzo una guancia.

"Sei veramente speciale Danny La Sfigata." Mi sorride e mi bacia per andare via.

Era rimasto con me. Mi amava per quello che ero. Mi amava nonostante sapesse chi fossi in realtà. Clark, sei tu lo speciale. Era stato capace di andare oltre i pregiudizi, i miei comportamenti, le mie debolezze, era semplicemente andato oltre. Come nessuno mai era riuscito a fare. Aveva ragione mio padre. Quello era stato un nuovo inizio per me. Per le mille disgrazie che stavo passando avevo un'ancora di salvezza sicura, certa, e quella era Clark. Niente trucco, niente inganno. Era Clark. Era completamente trasparente per me, era ciò che io vedevo. Era semplicemente il ragazzo che augurerei a tutte le ragazze di questo mondo. Tutte meritiamo amore, meritiamo qualcuno che ci guardi come Clark guarda me. Quella sera rimasi tutta la notte a cercare di rimanere indifferente. Fui da sostegno morale a Trisha ma dentro di me era scattato altro. Ciò che aspettavo. Qualcosa che Ryan non mi aveva minimamente provocato. In quel momento ero sicura di non provare nulla per Ryan, che per me era solo un capriccio. Ero follemente innamorata di Clark Melodin.

Mi sveglio. Sono ancora nella camera di Trisha. Tutte dormono e guardo l'orologio. 10:27. Non le biasimo, è stata una nottata difficile. Guardo meglio. Trisha non c'è. Cazzo.

"Jess! Jess! Trisha! Non c'è!"

"Cosa?" La bionda si precipita fuori dal letto e insieme corriamo per i corridoi. Ci infiliamo nell'ascensore e scendiamo giù. La cameriera ci ferma.

"Signorine, posso aiutarvi?"

"Sa dov'è Trisha Melodin? La ragazza con i cappelli rossi."

"Certo, è uscita questa mattina per la gita con un certo Spencer Harris, diceva che l'aveva pagata e non avrebbe buttato soldi in quel modo."

Io e la bionda ci guardiamo per poi scoppiare a ridere. La nostra Trisha. Non l'abbatte nessuno.


Spazio Autrice.

Ah! Ah! Ah! Ve lo aspettavate? E sto parlando di un bel po' di cose. Ryan dipendente, Trisha e il ricatto, Clark che sa del passato di Danny, Danny che è VERAMENTE innamorata di Clark...

Dai vi ho scritto un bel capitolo! Nonostante tra l'altro non abbiamo raggiunto le 10 stelline nel precedente. Sad Angelica... Per il prossimo 35 visualizzazioni e 8 stelline. Avete notato tra l'altro qual è la nuova copertina? Era uno spareggio e quindi l'ultima preferenza l'ho data io, per questa.

- L'ultima volta che avete aiutato un'amica?

Bye Bye <3

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