•Ventitre•
Ognuno può padroneggiare un dolore, tranne chi l'ha.
-William Shakespeare.
Le mani sudate, il cuore battere all'impazzata, l'ansia invadermi tutto.
Ecco ciò che sento di me in questo momento, sono fermo da più di dieci minuti fuori all'Amnesia attendendo che arrivi Nikolai.
So che dovevamo incontrarci direttamente lì ma gli ho chiesto di vederci poco prima per parlare.
Ma di lui ancora nessuna traccia e sinceramente sto iniziando ad agitarmi.
Tra un quarto d'ora dovremmo trovarci al posto deciso per l'incontro.
Dove lui e Richard hanno appuntamento per non so cosa.
E lui ancora non è arrivato.
E se già fosse con Richard? Gli ho chiesto di vederci non può farmi questo!
D'un tratto sento qualcuno picchiettare vicino al mio finestrino e mi risveglio così dai miei pensieri.
Mi volto alla mia destra e ci trovo Lara?
Cosa fa qui?
Abbasso il finestrino e la guardo con sguardo duro.
-Cosa ci fai qui?- le chiedo bruscamente.
-Potrei farti la stessa domanda- dice ovvia.
-Io devo vedermi con un amico tu?-
-Idem- mi sorride.
E perché non me ne ha parlato? Okay so che non è obbligata a dirmi ogni cosa però...
-Devo incontrarmi con la figlia di un collega di mio padre, andrà al mio stesso College e così abbiamo deciso di conoscerci un po'-
Scendo dall'auto in modo agitato, devo salutarla non può sapere dove sto andando.
-Io sono qui per una birra-
-Con un amico- continua lei al mio posto.
-Già- mi avvicino a lei e le lascio un bacio a stampo, - vai pure non fare attendere la tua amica- le dico dolcemente.
Lei annuisce e prima di entrare mi lascia un altro bacio.
Le sorrido fino a quando non scompare dalla mia visuale, poi mi volto e mi guardo in giro cercando di trovare Nikolai, ma nel preciso istante sento il cellulare vibrare.
Aiden non posso raggiungerti, Richard non mi lascia un attimo solo, ci stiamo avviando sul posto. Ti aspetto lì.
Lo sapevo cazzo. Lo sapevo!
Salgo in auto e mi avvio velocemente da Nikolai.
Dopo neanche cinque minuti arrivo, non dista molto dall'Amnesia, solo un paio di strade più avanti.
Parcheggio l'auto poco distante da loro e mi infilo tra gli alberi.
Dopo qualche passo riesco già a sentire le loro voci, di preciso quella di Richard, lo sento sbraitare su qualcosa ma non capisco cosa di preciso.
Quando arrivo poco distante da loro, ecco che sento qualcuno pronunciare il mio nome.
-Aiden... ti stavo aspettando- gli occhi di Richard sono puntati nei miei, mi guarda in modo divertito.
Cosa significa che mi stava aspettando?
Scatto il mio sguardo verso Nikolai e mi guarda in modo dispiaciuto.
Ma cosa cazzo sta succedendo qui?
-Davvero credevi che fossi così stupido da non capire che tu e il tuo amico stavate tramando qualcosa alle mie spalle?- fa qualche passo verso Nikolai, -mi sottovaluti- dice prima di sferrargli un pugno in pieno volto.
Guardo il tutto con gli occhi spalancati e la mascella serrata.
-Lascialo stare- ringhio.
-Non posso. Mi ha preso in giro facendomi credere di essere uno dei miei, mi sono fidato di lui quando invece aveva tutte altre intenzioni- mi guarda con aria minacciosa per poi voltarsi di nuovo verso Nikolai.
-Cosa pensavi di fare?- gli chiede con tono canzonatorio.
-Romperti la faccia, strapparti le palle o semplicemente ucciderti- gli dice Nikolai con un sorriso.
Un altro pugno gli finisce sul viso e io senza riuscire a controllarmi sbotto.
-Lascialo stare è con me che devi prendertela-
Si volta verso di me con un sorriso.
-Lo so- si avvicina ad un centimetro da me, -volevo solo fargli capire contro chi ha provato a mettersi-
Sta andando tutto a rotoli.
-Cosa volevi farmi Aiden? Picchiarmi? Spararmi? Cosa?-
Stringo la mascella in modo nervoso, guardandolo con sguardo duro.
-No perché se è questo che vuoi- si allontana avvicinandosi ad uno dei suoi e poi ritorna verso di me, -tieni- mi porge una pistola guardandomi divertito.
Fisso i mio occhi sulla pistola, il mio cuore accelera e il desiderio di prenderla tra le mie mani e puntargliela alla testa mi invade sempre di più.
-Su Aiden fallo! Prendi questa pistola e fai ciò che vuoi, ciò che desideri da anni ormai- in modo brusco la prendo e d'istinto la punto verso di lui.
Lui continua a sorridere mentre io mi sento invadere dall'adrenalina.
La mano mi trema e il cuore non smette di battere in un modo assurdo.
-Fallo! Sparami proprio qui- si punta la mano sul petto,- proprio dove io ho sparato quella puttana di tua madre-
Ed è allora che non riesco più a controllarmi, le mie dita si muovono istintivamente.
Uno sparo riecheggia nell'aria, il viso di Richard si incupisce e le sue gambe non lo reggono più accasciandosi a terra.
Ma mi riprendo il secondo dopo.
Cosa ho fatto? Gli ho sparato? Io... O mio Dio!
Getto la pistola per terra, e sento le mie mani tremare.
Cosa cazzo ho fatto? Lo guardo meglio e riesco a vedere la sua spalla ferita.
Sento una voce squillante urlare il mio nome mi volte e trovo Lara alle mie spalle.
Cosa ci fa lei qui?
Mi avvicino a lei lentamente e solo una volta vicino riesco a vedere il suo viso ricolmo di lacrime.
-Aiden- sussurra il mio nome e io mi sento morire in questo momento.
Non doveva vedermi fare una cosa del genere, tutto questo non doveva proprio succedere.
Ma poi come è arrivata qui? Come faceva a sapere che io fossi qui?
Le lacrime mi invadono il viso e davvero per la prima volta in tutta la mia vita non riesco a parlare.
Fino a quando non sento la voce di Richard urlare in modo brusco.
-Prendete la ragazza- tre di loro si avvicinano a noi uno mi blocca e gli altri due prendono Lara avvicinandosi a Richard.
-Lasciami andare, lasciami!- urlo al tipo che mi tiene stretto.
-Lara andrà tutto bene, ti prometto che non ti accadrà niente- le dico guardandola.
Lei resta in silenzio con le lacrime che continuano a scendere e le labbra serrate.
-Hai osato spararmi- dice alzandosi, -farò a questa ragazzina ciò che ho fatto a tua madre e lascerò che tu assista allo spettacolo proprio come allora- dice prima di guardare uno dei suoi.
Vedo il tipo fissare Lara in modo malizioso e accarezzarle la gamba scoperta dal vestito.
Lei lo respinge in modo brusco ma lui in cambio ride.
-Sicuro Richard? È davvero carina- gli dice continuando a fissarla.
E io sento la rabbia invadermi.
Le sue mani finiscono di nuovo sulla sua gamba e io urlo ormai spazientito.
-Non toccarla!- butto il tipo che mi tiene a terra e mi getto sul pervertito che sta toccando la mia ragazza come un matto.
Lo colpisco in volto con tutta la forza che ho, sento qualcosa rompersi sotto ai miei colpi ma non mi importa continuo a picchiarlo più forte che posso.
-Aiden fermati è quello che vuole lui- urla Nikolai provando a tirarmi.
Ma io non sento niente, voglio solo spaccare la faccia a questo tipo.
-Aiden- la voce di Lara mi fa risvegliare e mi fermo fissando il tipo ormai inerme sotto di me.
Ha il viso ricoperto di sangue e si lamenta debolmente.
Sento una risata conosciuta alle mie orecchie mi volto e vedo Richard ridere guardandomi.
-Aiden andiamo via di qui ti prego- mi chiede Lara supplicandomi.
La guardo, gli occhi tristi e impauriti, il vestito sporco e dei lividi ai polsi.
Dei lividi ai polsi?
Prendo la sua mano tra la mia e fisso i lividi.
Tutto questo non doveva mai succedere, ho fatto una promessa a suo padre, cioè quella di prendermi cura di Lara e invece non l'ho fatto.
Non riesco più a ragionare sento qualcuno pendermi per le braccia e trascinarmi in auto, mentre nella mia mente ho solo l'immagine di tutto ciò che è successo questa sera.
Ho sparato ad un uomo, stavo quasi per ucciderne un altro, Lara ha dei lividi sul suo corpo.
E tutto questo perché non sono capace di guardare avanti.
Inizio a piangere non riuscendo a controllarmi, dei singhiozzi escono dalle mie labbra.
Delle mani conosciute mi accarezzano dolcemente facendo scendere la mia testa fin sulla sua spalla.
So che è Lara e so anche che molto probabilmente in questo momento dovrei essere io a consolare lei, ma non ci riesco, mi sento così male.
Vorrei poter non esistere più, vorrei poter mettere fine a tutto questo con dello schioccare delle dita.
Vorrei che lei non mi avesse mai incontrato, lei una ragazza così dolce e solare non merita tutto questo.
Io non mi merito una come lei!
Arriviamo fuori casa di Lara e insieme a lei scendo dall'auto.
Si avvicina alla porta d'ingresso e poi si volta fissandomi, vedendo il mio sguardo inizia a parlare.
-Aiden va tutto bene- appoggia una mano sulla mia guancia, -io ti amo e supereremo ogni cosa insieme...- ma la fermo togliendomi la sua mano dal viso.
-Lara io credo sia meglio se ci lasciamo- le dico con voce bassa.
-Cosa?-
-Lara è la cosa giusta per te, non puoi vivere così, io non sono il ragazzo adatto a te- le dico spostando i miei occhi altrove.
-Aiden si che sei il ragazzo adatto a me-
-No Lara, tu meriti di essere felice con un ragazzo che non ti faccia trovare in situazioni come quella di questa sera, che ti porti a cena fuori o magari a fare un picnic al parco, meriti di sorridere sempre, meriti di vivere una vita normale come tutte le ragazze della tua età- la abbraccio stringendola forte a me.
-Andrai al college e lì molto probabilmente incontrerai il tuo principe azzurro-
La sento piangere sulla mia spalle e per la seconda volta in questa serata mi sento morire.
-Ti amo, ma è molto meglio così- le dico continuando a stringerla.
-Ma io con te sono felice- dice allontanandosi e guardandomi.
-Devo andare- dico dandole le spalle.
-Aiden ti prego- le sento dire con voce spezzata.
Mi blocco non riuscendo a muovermi.
Lo sto facendo per lei solo per lei.
Riprendo a camminare salendo in auto e con il cuore rotto in mille pezzi e le lacrime a rigami il viso mi avvio verso casa mia con Nikolai.
La guardo dallo specchietto e riesco a vedere che è seduta per terra con la testa tra le mani.
Lei merita di meglio, è ciò che mi ripeto fino a quando non arrivo a casa.
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