•Ventinove•
La violenza è la semplice conseguenza di una frustrazione, dell'incapacità di esprimere la rabbia attraverso le parole.
-Marc Levy!
Lara's pov
Sono seduta sul sedile posteriore dell'auto dei miei genitori, la mano stretta in quella di Aiden e la testa poggiata al finestrino.
Stiamo tornando a casa, oggi avevo appuntamento per la seconda chemio. Ne faccio una ogni ventuno giorni, i farmaci sono abbastanza pesanti così il mio oncologo ha optato per quasi una volta al mese.
Stanno andando bene a parte qualche giramento di stomaco, ma credo sia troppo presto per cantar vittoria.
Mi sento stanca sono stata chiusa in quell'ospedale per circa due ore, il bianco delle pareti, i medici che andava avanti e indietro, la puzza di medicina mi stavano facendo impazzire.
Quando siamo usciti fuori, ho preso aria. Il vento fresco di inizio novembre mi ha sfiorato il viso, i capelli svolazzavano leggeri e io mi sono sentita subito meglio.
Una volta arrivati a casa scendo dall'auto salutando Aiden.
-Allora ci vediamo questa sera, mi raccomando vestiti elegante andremo in un posto speciale- il suo viso è dolce e i suoi occhi così intesi, gli sorrido annuendo e poi entro in casa.
In questo periodo ha fatto proprio come mi ha promesso quella sera, mi è stato vicino tutti i giorni, gli unici momenti in cui mi ha lasciata sono stati per andare a casa a fare una doccia. Ha anche chiesto a Bob una pausa dal lavoro.
Ad ogni fine chemio, esco dalla mia stanza e lo trovo li' seduto in corridoio che mi attende con un sorriso sul volto.
E lui non sa quanto io apprezzi tutto questo! Saperlo li' fuori ad aspettarmi mi fa restare tranquilla.
Lo amo da impazzire e amo tutte queste attenzione che ultimamente mi sta dando.
Prima di andarmi a lavare decido di riposarmi un po', sono davvero molto stanca; mi butto sul letto e crollo quasi immediatamente.
Mia madre verso le sette di sera mi chiama dicendomi che è ora di alzarmi che Aiden tra circa un'ora starà qui.
Così con fare lento mi faccio una doccia insaponando anche i capelli.
Mi asciugo e indosso un vestito semplice nero a tubino, asciugo i capelli e prendo la piastra per lisciarli dato che sembro un leone.
Ma d'un tratto mi blocco con le braccia a mezz'aria e lo sguardo rivolto verso lo specchio.
Dalla piastra riesco a vedere qualche ciocca di capelli incastrata dentro, mi avvicino allo specchio per vedere meglio.
Prendo i pochi capelli e li butto nel cestino sotto la scrivania, probabilmente lisciandoli sempre si stanno bruciando e cadono.
Questo è ciò che penso almeno fino a quando non ripasso la piastra e la cosa succede altre due volte.
Cosa sta succedendo?
Mi tocco i capelli con mano tremante e altre ciocche me le ritrovo su di essa.
Vi prego ditemi che non è ciò che penso...
Gli occhi mi si riempiono di lacrime, il respiro si fa corto e le gambe iniziano a tremarmi.
-Mamma!- urlo come una forsennata.
La vedo entrare in camera mia con sguardo preoccupato.
Intanto io mi sono seduta sul letto con le mie ciocche di capelli tra le mani e il viso ricolmo di lacrime.
No ti prego, no!
-Lara tesoro cosa è successo?- chiede lei avvicinandosi a me.
-Mamma sto perdendo i capelli- urlo in modo esasperata.
Non può essere vero, il medico mi ha detto che non sarebbe successo, quindi perché cavolo sta succedendo?
Lei si mette una mano sulle labbra e poi mi abbraccia dolcemente.
-Tranquilla tesoro sono gli effetti delle chemio, una volta finite ritornerà tutto come prima-
Gli effetti delle chemio? E io intanto dovrei aspetterà che pian piano, magari durante la cena, i capelli cadano tutti?
Non voglio, non posso restare qui con le mani in mano attendendo che tutti i capelli mi cadano.
Così corro di sopra nel bagno di mio padre, chiudo la porta a chiave e inizio a cercare tra i cassetti.
-Dove cavolo sei?- sbraito non riuscendo a trovarla.
Devo trovare la macchinetta per capelli di mio padre, mi raserò, si è la cosa più ovvia da fare. Non posso certo restare con metà capelli in testa.
Sarei orribile!
-Bingo- urlo una volta trovata.
La metto in corrente e la appoggio sul mobiletto di fianco alla specchio, poi alzo lo sguardo e guardo il mio riflesso.
Sono così... così...
Non riesco a spiegare come sono conciata in questo stato.
Gli occhi scavati i capelli a cazzo!
Sbuffo sonoramente e mi guardo lateralmente, ho un buco sul lato sinistro della mia testa.
La mia mano d'istinto finisce li' toccandolo lentamente.
Prendo la macchinetta e la accedo continuando a fissarmi, le lacrime non hanno intenzione di fermarsi e il cuore non si degna a calmarsi.
Così con gli occhi semichiusi appoggio la macchinetta sul mio capo facendo sì che il rimanete dei capelli sparisca.
La passo più di una volta per rendere il tutto uniforme.
Poi ritorno a guardarmi allo specchio, la testa rasata, ho la testa rasata.
Odio queste cazzo di chemio e odio questo cazzo di tumore.
Mi accascio a terra e continuo a piangere, è la prima volta che lo faccio realmente, la prima volta che provo a cacciar fuori tutta la mia frustrazione.
Mi passo le mani sul capo e mi stringo in me stessa.
Non so spiegare quello che ho dentro, quello che sento in questo preciso momento, so solo che ho un forte peso sul petto, che non mi lascia respirare, riesco a farlo a fatica.
Le mani mi tremano e la testa mi gira dopo poco non vedo niente più davanti ai miei occhi solo il buio pronto a portarmi via...
Apro gli occhi a fatica, mi guardo in giro e mi rendo conto di trovarmi nel mio letto.
Sulla soglia della porta vedo mio padre e Aiden parlare.
Aiden? Quando è venuto?
Mi schiarisco la voce per farmi sentire entrambi si voltano e Aiden con passo veloce si avvicina al mio letto, prende la mia mano tra le sue e mi sussurra preoccupato:
-Tutto bene?- annuisco e mi passo una mano sul viso.
-Precisamente cosa è successo?- i miei occhi si spostano su mio padre che ha preso la parola.
-Sei svenuta tesoro, non ti ho vista uscire dal bagno così mi sono avvicinato e ho bussato ma tu non hai risposto dopo una decina di minuti ho deciso di buttare giù la porta e ti ho trovata svenuta in bagno- vedo Aiden stringere la mascella e abbassare lo sguardo.
Le parole di mio padre mi fanno ricordare ciò che è successo, i capelli che cadevano, la macchinetta, io che mi raso il capo.
O mio Dio sono senza capelli davanti ad Aiden, lui non avrebbe dovuto vedermi così.
Istintivamente butto la testa sotto le lenzuola coprendomi per bene.
-Sono orribile, non guardarmi- dico con voce soffocata.
-Ma cosa dici?- mi scosta le lenzuola dalla testa e mi accarezza il viso, -sei stupenda- le sue labbra si posano sulle mie.
-Ma come fai a dire una cosa del genere? Non ho più un capello- i miei occhi ricominciano a riempirsi di lacrime.
Perché deve succedere tutto questo a me? Perché?
-Perché è la verità, sei bellissima amore- vedo la sincerità nelle sue parole.
Mi sto davvero rendendo conto di quanto questo ragazzo mi ami, mi è vicino nei momenti bui, mi stringe la mano quando ne ho bisogno, mi vede bella nonostante il mio viso sia scuro, con enormi occhiaie sotto gli occhi e con la testa calva.
Chi mai potrebbe dire che sono bella in questo momento? Nessuno! Ma lui lo fa e lo pensa realmente.
-Ho rovinato la serata- la mia voce è bassa, mi sento davvero in colpa. Si era programmato di passare una serata con i fiocchi e io ho rovinato tutto.
-Non è vero- mi rassicura.
-Resti qui con me stanotte?- gli chiedo con un filo di voce.
Voglio che mi faccia compagnia, voglio sentire la sue braccia stringermi per tutta la notte, il suo respiro sul mio collo. Ho bisogno di averlo al mio fianco!
-Certo- mi sorride sfiorando il mio braccio lentamente, -ma ora mangiamo qualcosa?-
-No non ho fame, mi gira lo stomaco-
-Lara devi mangiare qualcosa- il suo tono diventa molto più duro e deciso.
Sbuffo guardando altrove.
Non voglio mangiare, mi fa male lo stomaco.
-Non voglio andare di là così- sbuffo toccandomi il capo.
Lo vedo alzarsi e scavare tra i miei cassetti, cosa cavolo sta facendo?
Ritorna verso di me con un foulard tra le mani.
-Cosa vuoi fare?- gli chiedo sorridendo.
Lui mi intima a fare silenzio e mi porta il foulard sulla testa, lo fa scendere sul collo e fa un nodo leggero alla fine.
-Che dici? Ti piace?- chiede poi.
Mi alzo con il cuore a mille, mi guardo nello specchio e non vedo più la mia testa calva... il foulard rosa mi copre ogni centimetro di testa scendendo sulla spalla. Mi piace, mi piace un casino.
Mi volto e lo trovo dietro di me con un sorriso timido sul volto, avvolgo le mie braccia attorno al suo collo stringendolo forte a me e lui mi stringe ancora di più.
Lo vedo incastrare la mia mano nella sua e mi conduce in cucina, dove trovo mia madre e mio padre intenti ad apparecchiare.
Mi accomodo e Aiden si siede al mio fianco, continuando a stringere la mia mano, mi sorride e io faccio lo stesso.
Eppure se penso a quando l'ho conosciuto, era così arrogante e scorbutico, ora invece è cambiato così tanto nei miei confronti è diventato dolce, gentile, amorevole.
E mi piace anche più di allora!
È diventato la mia ancora di salvezza, colui a cui mi aggrappo ogni qual volta, la mia fortezza, la mia forza, la mia ragione di vita
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