•Tre•
Esiste una rabbia che non ha niente a che vedere con la cattiveria. È il ruggito di chi sta proteggendo le proprie fragilità.
-P.Felice!
Questa mattina mi sono svegliato con un mal di testa pazzesco.
Cazzo, sento la testa scoppiare.
Per di più il campanello di casa sta suonando da più di dieci minuti, ma io sinceramente non ho ne' le forze ne' la voglia di andare a vedere di chi si tratta.
Mi metto seduto sul letto e mi massaggio le tempie chiudendo gli occhi, poi mi alzo e mi avvio in cucina.
Ma ho dormito così? Con i vestiti di ieri addosso? Mi sarò sicuramente ubriacato.
Una volta in cucina sento ancora bussare, decido di andare ad aprire dato che questo rumore mi sta solo facendo aumentare il mal di testa.
Apro la porta e urlo in modo brusco «Ma chi cazzo è?»
Mi ritrovo Bob davanti con uno sguardo cupo «Oh, ciao Bob» lo saluto spostandomi dalla porta e invitandolo ad entrare.
Lui entra chiudendo la porta alle sue spalle, mentre io mi avvio vicino al frigo per prendere una bottiglia d'acqua, mi riempio un bicchiere e lo scolo, poi lo riempio di nuovo a metà, prendo un'aspirina e la metto dentro, una volta sciolta la bevo e mi butto sul divano. Durante tutto ciò Bob resta fermo a guardarmi.
«Ieri sera ti ho aspettato per più di due ore» dice guardandomi fisso.
«Per quale motivo mi hai aspettato se ti ho detto che non sarei venuto?» gli dico affondando la faccia sul divano.
«Perché ho sperato fino alla fine che avresti cambiato idea e invece no, te ne sei andato in uno stupido locale e ti sei ubriacato fino a star male addirittura anche il giorno dopo» dice con voce di rimprovero.
Alzo il capo e lo guardo, il viso contrariato e la mascella serrata, ma il vero problema è che io sto messo anche peggio di lui. Sento la rabbia invadermi, mi succede sempre quando qualcuno prova a controllare ogni cosa che faccio.
«Senti Bob non iniziare con le tue solite ramanzine, ho un mal di testa pazzesco e non mi va di sentire le tue stronzate ok?» dico in modo brusco.
«Aiden è sempre la stessa storia, ogni sabato sera ti butti in quel locale e inizi a bere cose sconosciute a tutti, cose che pian piano ti uccideranno lo vuoi capire? L'alcol fa male, soprattutto quando se ne beve tanto come ne bevi tu. Stai crescendo, quindi basta con tutte queste cavolate, quante volte devo dirtelo ancora? Adesso ci sono io a prendermi cura di te ma un giorno non ci sarò più sappilo...»
«...Senti Bob, per prima cosa io non ti ho mai chiesto di prenderti cura di me. Mai!» dico interrompendolo «Seconda cosa, io bevo tutto l'alcol che voglio, posso ubriacarmi fino allo sfinimento tanto non ho nessuno a casa che mi aspetta, quindi se devi continuare con tutte queste cazzate sai dov'è la porta» continuo accasciandomi di nuovo sul divano.
«Aiden mi conosci e sai che queste cose non mi scalfiscono neanche un po'» alza il tono della voce.
«Cristo Bob, va viaa!» urlo ancora più forte di lui, ho gli occhi sbarrati e la mascella serrata, ammetto di non essere un belvedere in questo momento.
Mi sta facendo impazzire, questa cazzo di aspirina non fa nessun effetto e Bob mi sta davvero rompendo il cazzo.
Mi passo la mano tra i capelli e li tiro in modo esasperato, lui mi guarda per un istante poi si avvia alla porta e se ne' va.
D'istinto mi alzo di scatto dal divano e mi avvio anche io alla porta per chiamarlo, ma una volta arrivato vicino ad essa mi blocco.
«Cazzo» urlo e dò un forte pugno al muro, mu lascio cadere a terra portando le gambe al petto. So che non devo trattarlo in questo modo, non se lo merita, lui è l'unico che mi sta vicino, l'unico che mi ha aiutato nel momento del bisogno, ma è più forte di me, mi da fastidio quando qualcuno prova a cambiarmi, io sono così e resterò quello che sono per tutta la vita.
Abbasso lo sguardo sulla mano e noto che non mi sono fatto quasi niente è solo un po' arrossata, mi alzo e vado in bagno, decido di fare una doccia veloce e mi vesto uscendo di casa.
Dopo un'ora a girare a vanvera mi fermo davanti a casa sua, una piccola villetta con le staccionate bianche, ho sempre pensato fosse carino come posto, anche se un po' isolato; è davvero tanto tempo che non metto piede in casa sua.
Prima di bussare provo a chiamarlo, prendo il cellulare e entro nella rubrica, cerco il suo nome e clicco per chiamare, dopo tre squilli sento la segreteria.
Bene, ha staccato.
Sono così agitato, parcheggio l'auto e scendo, mi avvio alla porta e busso, subito viene aperta da sua moglie, i cappelli castani ben ordinati in uno chignon perfetto, gli occhiali da vista a ricoprirle gli occhi azzurri e un espressione davvero sorpresa sul volto.
Mi fissa per più di cinque secondi poi le si riempiono gli occhi di lacrime e mi saluta con un gesto affettuoso.
«Aiden, che bello vederti» dice abbracciandomi.
La saluto in modo goffo «Buongiorno, stavo cercando Bob» le dico in modo agitato.
«Adesso lo chiamo, tu nel intanto accomodati» si sposta e mi indica la strada per il salotto, anche se la ricordo abbastanza bene.
Difatti noto che è esattamente come la ricordavo, il grande divano marrone al centro con il camino di fronte e su di esso delle cornici con delle foto.
Mi avvicino e vedo una foto mia e di Bob, ricordo benissimo quel giorno era il mio sedicesimo compleanno e Bob decise di organizzarmi una festa, ricordo mi disse "Invita tutti i tuoi amici, sarà memorabile" e fu proprio così, è vero, nessuno si presentò. Eravamo solo io, Bob e Clare, sua moglie, ma nonostante ciò a me andava bene così, mangiammo come maiali, ci divertimmo e Clare decise di scattare anche delle foto per ricordarci di quel giorno passato insieme, solo noi tre.
Ero così piccolo e indifeso ma soprattutto innocente. Sono cambiato così tanto in questi anni, talmente tanto che credo di non essere più la stessa persona.
Sento dei passi dietro di me ma decido di restare con lo sguardo fermo sulla foto. So che è lui, lo sento avvicinarsi e fermarsi alla mia destra.
«Ti ricordi quel giorno?» mi chiede d'un tratto.
Senza neanche voltarmi rispondo «Sì, lo ricordo molto bene»
«Sei cambiato tanto da allora» dice con voce bassa e malinconica.
«Lo so» ne sono consapevole.
«Come mai sei venuto qui?» mi chiede allontanandosi e accomodandosi sul divano.
Mi volto a guardarlo «Volevo scusarmi per questa mattina, ho esagerato» dico con sguardo basso.
Odio chiedere scusa, ma non so perché a Bob l'ho chiesto un milione di volte.
«Si! Hai esagerato; ma non fa niente ho già dimenticato ogni cosa» mi dice con un sorriso.
Non ne avevo dubbi, gli sorrido per poi avviarmi alla porta «Bene, io adesso vado. Ci vediamo lunedì a lavoro» esco fuori senza neanche dargli il tempo di rispondere.
Praticamente scappo da sotto al suo sguardo, so che se sarei rimasto un minuto in più mi avrebbe obbligato a pranzare con loro e non ne ho voglia, preferisco stare da solo.
Mi avvio in un fast food e mangio un semplice pasto, anche abbastanza schifoso, una volta finito pago ogni cosa ed esco ritornando a casa, parcheggio la macchina e entro dentro.
Non mi concedo neanche un attimo di pausa, prendo la solita sacca e la preparo, mettendo entro un asciugamano e il cambio, poi tolgo i jeans sostituendoli con una tuta grigia, appoggio la sacca sulla spalla e mi avvio in palestra.
Non appena arrivo incontro subito Gary.
«Aiden, era da un po' che non ti facevi vedere» mi dice dandomi una pacca sulla spalla.
«Già, sono stato parecchio impegnato» butto la borsa vicino al sacco.
«Ti vedo gasato» Gary ride divertito.
«Lo sono!» confermo la sua ipotesi.
«Bene! Allora possiamo anche iniziare» dice mettendosi dietro al sacco.
Metto i guantoni e inizio a dare pugni al sacco, destro, sinistro, destro, destro e poi un calcio.
Mentre prendo a pugni il sacco, nella mia mente si forma un viso. È lui! con quei suoi occhi spenti, quel ghigno maledetto sul volto, la rabbia mi invade.
Do pugni sempre più forti, talmente forti che sento Gary lamentarsi, ma non gli dò peso, continuo a dare pugni e calci; mi fermo un istante ma solo per togliere i guantoni, ho voglia di sentire la pelle nuda vicino al sacco, riprendo a dare pugni, destro, sinistro, destro, calcio. Mi fermo solo una volta esausto, mi getto a terra e Gary si avvicina a me sedendosi al mia fianco.
«Amico stavi per buttarmi a terra» ride buttando la testa all'indietro.
«Ah si?» dico guardando le mie mani.
Sono rosse dai troppo colpi e le nocche perdono un po' di sangue, ma il dolore è sopportabile, pulisco quel poco di sangue che mi esce sulla tuta sporcandola.
«Ho visto il tuo viso cambiare espressione d'un tratto, cos'è successo?» mi chiede Gary fissandomi.
«Nulla che ti riguarda» dico alzandomi in modo brusco, prendo la sacca e mi avvio negli spogliatoi per fare una doccia.
Mi lascio cullare dal getto d'acqua caldo, lascio che mi scivoli su per il viso fino a percorrere il mio corpo, porto le mani sotto di esso e permetto al sangue di andare via da me, per un istante chiudo gli occhi e vedo il viso di quell'essere ridere mentre mia madre perde del tutto i sensi, delle lacrime si confondono con l'acqua ma le lascio stare fingendo si tratti solo ed esclusivamente di acqua.
Una volta finita mi cambio e torno di là, saluto Gary e mi avvio in macchina, entro e butta la sacca sul sedile di dietro per poi mettere in moto, ma invece di tornare a casa decido di andare al solito locale, ne ho bisogno, devo distrarmi e pensare ad altro.
Come sempre faccio una via diritta fino al bancone, Carl mi sorride e io ordino il solito, bevo, mi rilasso e provo a divertirmi anche se consapevole che il dolore rimarrà sempre qui, non lasciandomi mai.
🐑🐑🐑
Nuovo capitolo pubblicato, non sapevo cosa mettere e così ho messo la pecorella, quindi beee a tutte.
Questo è solo il terzo capitolo e in questo qui ho voluto farvi capire quanto sia speciale il rapporto tra Aiden e Bob, spiegherò nei capitoli a venire, come si sono conosciuti i due ma soprattutto cosa significhi Bob per Aiden.
Dal prossimo capitolo ritornerà Lara, con il suo essere stravagante e con la sua spensieratezza, vi posso solo dire che più avanti rimarrete meravigliate dal carattere di Lara e vi chiederete come faccia ad essere sempre così vivace e solare.
Ci tengo a precisare che per Aiden non è facile accettare la morte di sua madre, se fosse morta per una malattia sarebbe stato molto più facile, ma lui l'ha vista morire davanti ai suoi occhi per mano di un malvivente ed è per questo che non si da pace.
Spero la storia via piaccia e grazie per dedicarle un po' del vostro tempo.
I love you girls and thank you very much!🐥
Capitolo revisionato: 19-10-2018.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro