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•Quattordici•

Il bacio è un dolce scherzo che la natura ha inventato per fermare i discorsi quando le parole diventano inutili.
-Ingrid Bergman.

Ho passato un intera settimana ad immaginarmi Lara in tutte le scene possibili.

Un giorno era una delle tante cameriere sexy che incontro nei pub.

Un altro la infermiera sexy.

E un altro ancora, la mia semplice collega, ma credetemi se vi dico che era la migliore di tutte.

Ora sono poggiato con la schiena contro il muro del supermercato a fumare una sigaretta.

Oggi è l'ultimo giorno di lavoro poi Bob mi ha dato quindici giorni di ferie per l'estate, ovviamente le ferie saranno a turni, infatti Lara è già una settimana che è a casa, un'altra e poi ritornerà a lavoro.

Ed è per questo che in questa settimana non facevo che pensarla, proprio perché non sono riuscito a vederla.

Nell'ultimo mese il nostro rapporto è cresciuto molto, lei continua ad essere una rompipalle ma io adesso invece di vederla solo come tale la vedo anche come una collega abbastanza sexy.

Cristo, mi ha fottuto il cervello.
Da quel cazzo di giorno in cui mi ha baciato io non desidero altro che quello.

Lei parla e io immagino le sue morbidi labbra sulle mie.

Alza un braccio per sfiorarsi i capelli e io spero che sfiori i miei.

Sto praticamente impazzendo.

Ma qualcosa dentro di me mi frena, l'unica donna che ho amato con tutto me stesso è stata mia madre.

Ed è anche l'unica che mi hanno tolto in un modo orribile provocandomi così un grande buco al petto.

E quando sto con Lara io mi dimentico completamente di mia madre.

E non mi piace! Io non voglio dimenticarmi di lei, ho paura che Lara me la faccia scordare per sempre.

Ma è più forte di me, non riesco a stare senza Lara, la desidero ogni giorno di più.

Infatti eccomi pronto con il cellulare all'orecchio sperando che lei risponda alla mia chiamata.

Lo fa dopo il terzo squillo.
-Aiden.-
-Lara, che ne' dici se dopo il lavoro ti passo a prendere? Possiamo andare in un pub o in un fast food. Oppure decidi direttamente tu dove andare- cazzo vuoi stare zitto!

-Va bene, un pub va più che bene; ti aspetto a dopo- mi dice per poi salutarmi e staccare.

Ottimo, finisco il mio turno poi vado nell'ufficio di Bob a salutarlo.

-Allora ci vediamo tra quindici giorno- dico buttandomi sulla sedia girevole.

-Perché, non verrai a trovarmi a casa?- chiede alzandosi.
-Oh certo che no!- faccio un occhiolino e mi alzo.

-Ora vado che ho delle cose da fare- mi avvio alla porta.
-Cosa del tipo?- chiede con uno stupido sorriso.
-Cosa che non ti riguardano- esco e sbatto la porta.

Perché non si fa i cazzi suoi!

Mi avvio a casa e mi faccio una doccia veloce per poi avviarmi da Lara.

Arrivato la chiamo dicendole che sono fuori e la vedo uscire un minuto dopo.

Indossa dei semplici jeans chiari con una camicia rossa sopra.

Entra in auto e mi sorride per poi concentrarsi sulla radio.

-Allora come va a lavoro?- chiede fissandomi.
-Bene, oggi è stato l'ultimo giorno.-
-Ah sei in ferie? Bene! Così possiamo fare qualcosa questa settimana- dice sorridendo e io annuisco concentrandomi sulla strada.

Arriviamo a destinazione, il posto è carino non è il massimo, ma carino.

Ci accomodiamo e prendiamo i menù vedendo cosa ha da offrirci la casa.

-Allora io prendo un panino con cotoletta e insalata- dice guardando il menù.

-Ma che cazzo, vai in un pub e prendi il panino con cotoletta? Ma quello lo potevi mangiare anche a casa- le dico sbuffando.

-Oh beh allora fammi sentire tu cosa prendi?- dice guardandomi con aria di sfida.
-Io prendo un panino con kebab e mozzarella e insalata e basta!- la fisso assottigliando gli occhi.

-Beh anche il kebab lo puoi mangiare a casa, lo compri e te lo mangi- dice facendomi una linguaccia.

Che scema, sorrido abbassando la testa.

La cameriera si avvicina e prende le nostre ordinazioni, poi dopo una quindicina di minuti vediamo arrivare i nostri panini.

Mangiamo parlando del più e del meno.
-Allora domani che si fa?- mi dice azzannando il suo panino.

-E che ne' so, per adesso pensa a mangiare- le dico bevendo un sorso di birra.

Quando mangio non devono darmi fastidio, lo so sono abbastanza particolare come persona, ma mi dà fastidio.

Così finiamo ogni cosa, pago e ci avviamo di fuori, ma invece di entrare in auto decidiamo di fare un giro a piedi.

Camminiamo l'uno accanto all'altra e sento le nostre braccia sfiorarsi.

Vorrei poter poggiare il mio braccio sulla sua vite o semplicemente stringerle la mano, ma non lo faccio! Per adesso mi accontento di sentire il calore del suo braccio sfiorarmi.

-Ti va un gelato?- le dico indicando una gelateria di fronte a noi.
Lei annuisce e così ci avviamo all'ingresso.

Io prendo uno a cioccolato e panna e lei a fragola.

Poi ci accomodiamo su una panchina non molto distante e ci gustiamo i nostri gelati in assoluto silenzio.

-Mi fai assaggiare un po' del tuo?- mi chiede fissando il mio gelato.

Uffa, no! Odio quando mi chiedono le mie cose.

-Perché?- la guardo di traverso.
-Perché mi piace la cioccolata- risponde ovvia.

-Allora perché non l'hai preso a cioccolato?- le dico sbuffando.
-Va bene dai, lascia stare- si volta a fissare i passanti.

Così avvicino il mio gelato alla sua faccia e lo spingo contro le sue labbra sporcandogliele.

Poi scoppio a ridere e ricomincio a mangiare.

-Ma sei scemo?- si pulisce le labbra con il torso della mano.
-Volevi assaggiarlo no?- le dico ridendo.

-Appunto, così mica l'ho assaggiato- allunga la sua mano e prende il mio gelato per poi assaporarlo lentamente.

E io mi sento infuocare. Cazzo!

-Tieni- dice passandomi il suo.
-No odio la fragola- dico facendo una smorfia col viso.

-Tu sei strano forte- dice ripassandomi il mio.
-Senti ma che cazzo vuoi?- le dico in modo brusco.

Non so per quale cazzo di motivo ho risposto così, ma mi sento strano molto strano.

Lei mi guarda per un secondo per poi abbassare lo sguardo.

Forse sono stato un tantino esagerato?

Finisco il mio gelato e poi mi volto a fissarla, ha ancora lo sguardo basso e il gelato quasi per intero.

Se la sarà presa?

-Lara qualcosa non va?- provo a dirle con tono dolce ma mi esce più come una minaccia.

Ma che cazzo!

-Sei tu che non vai Aiden- mi dice sbottando.
-Come scusa?- ma che cazzo le prende?

-Quello che hai sentito, un momento prima sei divertente, addirittura gentile e il momento dopo ritorni ad essere lo stronzo presuntuoso di sempre; sei la persona più insopportabile del mondo- mi dice alzando la voce.

-Credo che tu adesso stia esagerando, non mi conosci affatto come cazzo ti permetti di giudicarmi?- le dico urlando di rimando.
-Oh no ti conosco benissimo invece, ho capito molto bene tu come sei.-

-No invece e poi io mi comporto come cazzo mi pare, non devo dare conto a nessuno- mi alzo fissandola con gli occhi serrati.

Finirò per ammattire!

-No Aiden non è così che si ragiona, non puoi trattarmi come cazzo ti pare, sai anche io sono una persona e ho dei sentimenti- si alza a sua volta.

-Ma perché cazzo mi ostino così tanto con te- le sento dire sottovoce voltandosi dall'altro lato.

Perché cazzo ho voglia di baciarla adesso? Io non credo di essere normale lei mi urla in faccia e io desidero scaraventarla contro il muro e baciarla senza sosta.

-Lara- provo a dire ma lei riparte a tutta voce.
-Lara un cazzo, sai che ti dico mi sono stancata di farmi trattare così da te, non...-

Ma non le lascio il tempo di finire che mi catapulto sulle sue labbra, quelle labbra così carnose e morbide.

Cristo, penso che potrei anche morire adesso!

Lei all'inizio resta come paralizzata ma io appoggio la mia mano destra dietro la sua testa e la spingo verso di me cercando di approfondire il bacio.

Così la sento schiudere le labbra e ricambiare il bacio con dolcezza.

Mentre io sono peggio di un animale, la assaporo, la divoro e ne' sento sempre più il bisogno.

La sento gemere sulle mie labbra e sento il cuore battere forte nel petto.

Assaporo le sue labbra che hanno quel retrogusto di fragola e in questo momento è il sapore più buono mai assaporato in vita mia.

Dopo poco mi stacco e la guardo incastrando i miei occhi nei suoi.

Entrambi ci guardiamo, continuiamo a divorarci con lo sguardo ma non proferiamo parola.

So che in questo momento sembro un idiota ma non riesco a dire niente, cosa cazzo potrei dirle?

Mi volto di spalle e con voce piatta le dico: -torniamo a casa.-

Mi incammino e lei mi segue dietro senza parlare.

Arriviamo fino all'auto ed entriamo dentro, per poi avviarci a casa sua.

Per tutto il tragitto io non riesco a parlare mi sento come un forte peso sul petto.

Vorrei dirle che mi è piaciuto baciarla, che non desideravo altro da quel cazzo di giorno.

Dopo mezz'ora arriviamo a casa sua, accosto e continuo a guardare davanti a me.

-Buonanotte Aiden- dice scendendo dall'auto.
-Ciao- la saluto velocemente per poi partire e avviarmi a casa mia.

Che stupido che sono!

Arrivo a casa e mi butto sul divano con mille pensieri per la testa, mille pensieri sempre sulla stessa persona e sempre sulla stessa cosa.

Lara e le sue dannate labbra che mi hanno completamento rapito del tutto!

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